Cravenroad7

una delle spiegazioni, quella dei due orologi, viene da Saltatempo di Stefano Benni.

SPOILER


Per la prima volta da quando sono qui sono d'accordo con qualcosa che dice Rimatt ... io credo che Giovanni Di Gregorio voglia creare dei soggetti "alla sclavi" e che provi anche a farlo, ma in fondo non ha IMO la bravura per sviluppare delle sceneggiature decenti... ho letto in post precedenti che il finale risolleva l'albo.... Per carità rispetto le opinioni altrui, ma secondo me il finale è davvero la nota peggiore di tutta la storia... Di Gregorio tesse una trama in cui non si sa dove voglia andare a parare, raccontandoci di questi teneri anziani immortali o presunti tali, di cui Dylan si innamora più della ragazza della situazione ( e già qui avrei da ridire e ci sarebbe da fare un discorso lunghissimo sullo snaturare le caratteristiche del protagonista, errore già fatto, a mio avviso, nella storia del maxi). Fa un mega minestrone di materiale, con il sottofondo malinconico degli anziani che cercano di sconfiggere la loro vecchiaia, inserendo una banalità dietro l'altra ( in primis Dorian Gray), e poi Dylan ci rifila il solito spiegone finale che non ha nulla a che a vedere con tutto ciò che è stato detto prima...L'ATTORE, LO SPETTACOLO, LA MORTE, ecc...ma che cos'è? un mélange di idee (magari anche buone, per carità) ma che, messe insieme, creano dei picchi di mediocrità a livelli storici. Poi basta con tutta questa retorica che serve solo a creare storie prive di sostanza e pregne di banalità. A questo punto preferisco la nonna Mannaia di Recchioni, almeno è un po' originale. Mari ha delle grandi intuizioni e credo che con il suo tratto, sempre molto particolare e angosciante, abbia reso bene i personaggi. Però è veramente un talento sprecato per una storia così.

E infatti è molto simile a Grand Guignol, bravo Caronte.

Ah, aggiungo che non mi sembra di aver mai (MAI) letto un "amore" dylaniato più banale, stupido e prevedibile di quello contenuto in questo albo.
E' talmente gratuito e inutile ai fini della storia che non riesco ancora a crederci.

Penso che Di Gregorio dovrebbe lavorare per le "Pubblicità progresso" ministeriali oppure come autore del "Grande Fratello".
E' tutto così "Politicamente corretto" nelle sue storie, tutto così spiegato, tutto così (ipocritamente?) buonista a tutti i costi, tutto così moraleggiante e pretestuoso con tanto di pistolotto didattico.

Leggo nei commenti delle "atmosfere angoscianti", del fatto che i vecchietti siano personaggi vivi e reali, che Dylan (Dylan? Questo Dylan? Potrebbe benissimo starci in questa storia Paperinik e non se ne accorgerebbe nessuno) finalmente è anche lui "un personaggio vivo"

Dylan è un indagatore e uno scettico per natura; dov'è lo scetticismo? Dov'è l'indagine? Dov'è l'angoscia (le ombre dei vecchietti nella notte? Andiamo!)
Dylan non controlla una cartella clinica che è una, nemmeno un referto, una lastra o le analisi dei trigliceridi, non va nemmeno all'anagrafe, NULLA!
Lui fa da badante ai vegliardi, prende per vere le favolette che ognuno di loro nel diverso stadio del rimbambimento gli racconta; perchè i vecchietti vanno ascoltati e non dimenticati, soprattutto in estate quando fa caldo, mentre tutti sono a farsi il bagno nelle assolate spiagge dell'Adriatico e loro restano solinghi in città abbandonati dalle istituzioni e dai parenti? Purissima "Pubblicità progresso", mancava solo la colona sonora strappaviscere (oh un pò di Splatter, finalmente ) E c'era bisogno che ce lo dicesse Di Gregorio?

A quando una storia sul Terzo mondo con tanto di "Adotta un bambino a distanza" o "Anche tu con questo piccolo gesto puoi cambiare il mondo" o "Donando meno di un caffè al giorno potrai aiutare 30 ore per la vita"? Da Di Gregorio ora lo pretendo!

Vecchietti stereotipati, tranne quello col pollice verde e la cuoca; falso spiegone "demoniaco" avvilente in mezzo alla storia; soggetto buono sulla carta, ma buttato via nella sostanza; finale da distacco delle braccia; Dog-Girl francamente inutile; Questo Dylan babbione non è più lui: avevo avuto un sussulto di ottimismo con "Anime prigioniere" ma Di Gregorio (con l'avvallo di Sclavi, si è colpa sua se la serie si sta snaturando così), mi ha fatto capire che il "nuovo" Dylan è un Dylan da televendita.

Ormai passa la voglia anche a commentarle queste storie - non storie di Dylan Dog. Quindi mi limito a sottoscrivere in pieno le critiche mosse finora - ma quanto è desolante passare da un Dylan di SPESSORE, da una scrittura di SPESSORE di Anime Prigioniere a questa storiella del mese- in particolare quoto Walpurgys.

Dettaglio su cui vale la pena di soffermarsi e che dà l'idea di quanto sia desolante il quadro d'insieme. Probabilmente per scoprire la vera età dei pazienti non ci sarebbe neanche stato bisogno di andare all'anagrafe, ma sarebbe stato sufficiente chiedere al gestore della casa di riposo. Questo Dylan è proprio un grande indagatore, non c'è che dire.

Beh proprio al gestore no, visto che è lui l'ultimo attore ed era d'accordo con i vecchiarelli. Però non ci voleva il commissario Montalbano per sgamarli, al massimo Zenigata.

non offendiamo zenigata, quello vero della prima serie di lupin, serio e acuto.

Anche a me non è piaciuto moltissimo, però



Belli i disegni. Secondo me la cosa che davvero lo penalizza sono i dialoghi davvero non all'altezza di questo fumetto.

Hai ragione, l'albo mi è rimasto talmente impresso che questo dettaglio me l'ero già dimenticato.

Un semi OT: ma dopo le Rane di Cavaletto c'è un'altra Di Gregorio? No perchè mi ricordo che il 2011 dovrebbe essere il suo anno..

Dovrebbe esserci Marzano, mi sembra...
Ma non sono sicuro al 100%

Mi è piaciuto, ma mi ha lasciato un pò l'amaro in bocca..La storia si è svolta un pò velocemente e un pò troppo disconnessa, però conteneva molti messaggi che ho apprezzato. Il finale ha risollevato un pò le sorti ma comunque non mi ha convinto a pieno..Buone idee ma forse potevano svilupparsi meglio..Comunque un buono se lo merita, soprattutto per i disegni (che adoro) e perchè dagli ultimi 30 volumi circa che le storie si stanno affievolendo di intensità..a mio avviso E questo albo ha alzato un pò la media

Sono rimasto sorpreso ancora una volta dalla prova di DI Greogorio, con una storia dalle belle atmosfere, e ben sviluppata, con un finale interessante, anche se troppo schiacciato e non sviluppato sufficinetemente.
"Anime prigionerie" è assolutamente tutt'altro spessore, ma in questa storia Di Gregorio mostra le sue carte.
Ottimo Mari, come sempre in queste atmosfere.

E' incredibile come le opinioni possano essere diverse,io l'ho trovatta piatta come l'encefalogramma di uno zombie!