Le mie 100 storie preferite di Dylan Dog : posizione
n°81 Horror Paradise, mensile n°48, settembre 1990
Testi di Medda, Serra & Vigna
Disegni di Claudio Castellini
Un brutto risveglio per Dylan Dog, che non ricorda come né perché qualcuno lo ha scaraventato in una specie di luna-park del cinema horror. Mentre sfugge a demoni, mostri e alieni affamati, l'Indagatore dell'Incubo deve ritrovare il filo della memoria. Tutto è cominciato pochi giorni prima, inseguendo le tracce insanguinate di Alfred Hotchkiss, il regista maledetto, il genio dello splatter passato a miglior vita in circostanze misteriose! Più o meno contigua alla prima (banalotta) apparizione di M&S&V
Quando la città dorme n°29 e al cult mignaccato
I conigli rosa uccidono n°24,
Horror Paradise fu per me un ottovolante la prima volta per varietà e qualità; la forza distruttiva del cinema celebrata attraverso memorabili ripescaggi di Freddy, Alien, Rambo, ultracorpo, mostro della laguna e d'un mad-doctor-director (Alfred Hotchkiss!) alla testa di dark-lady, figliuol prodigo ed automi, una sceneggiatura e un disegno allucinogeni. Altra nota personale: il mio primo Dylan fu
La casa infestata n°30 ergo pur riconoscendo la latente inaderenza del suo stile al personaggio per me Castellini è must. L'influenza neveriana è un riflesso incondizionato sulle venature tendinee piuttosto o sulle placche metalliche. La struttura dei flashback è virtuosissima e dylaniana dai migliori scrittori, Sclavi, Barbato, Medda... persino De Nardo, che nelle eccellenze non figura! E' vero, tanta tanta azione ma Dylan è dinamico e riflessivo ed ironico. Fattore per me fondamentale è appunto l'ironia sulla mania snuff che per esempio pone il trio un gradino sopra a Sclavi e alla versione anti-snuff, anti-splatter, anti-segregazione in
Il ritorno di Killex n°129.