<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Cyber Dylan</i>
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trovo che Scalvi/Dyd avesse ragione: se questa storia fosse stata trattata con ironia (come fa Sclavi in titoli tipo "Golconda"), sarebbe riuscita molto, molto meglio.
Perchè in fondo è un <i>divertissement</i>: come si fa a prendere sul serio una Londra piena zeppa di mostri che fanno il bello e il cattivo tempo e dove non si vede quasi un essere umano?!
(...)
non riesco assolutamente a prenderlo sul serio. E' un "fantasy" con troppo melodramma (la morte di Dru non mi ha commosso neanche un po') e troppo poco umorismo. Fosse stato il contrario, sarebbe stato degno del miglior Sclavi!
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">Sono completamente, totalmente d'accordo con te. [:)][:)]
E' l' ironia che distingue il surreale dal fantasy; il surreale sclaviano NON VUOLE essere preso sul serio, pretende DISTACCO da parte del lettore e non immedesimazione!!
Qui invece si chiede al lettore un GROSSO sforzo di fantasia per sopportare la lettura: dobbiamo tutt'in una volta accettare l'esistenza di vampiri, licantropi, mutanti, ritornanti, streghe, demoni...e dobbiamo accettare che si riuniscano in assemblee scambiandosi a turno la presidenza e accordandosi come dei politici; dobbiamo accettare dialoghi seriosi e profondi pregni di una comicità involontaria...[:(]
No, ragazzi, non ci siamo proprio.
A molti di voi ciò non è dispiaciuto.
A me si.
V.M.è il morbo
V.M. è la cura
V.M.-since1986-
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