Incredibilmente, pare che non l'abbia mai commentata....
Fuori scala, come Storia di Nessuno.. Fuori scala perché aggiunge sogno alla realtà, fumetto al fumetto, china alla china, orrore gratuito ad orrore spiegato. Summa dell'arte sublime di Tiziano Sclavi ( qui e con Storia di Nessuno, al suo apogeo...) pare di leggere non uno, ma due, tre storie insieme, in un intreccio volutamente complesso, difficile, ma mai noioso, cervellotico, implausibile nella sua assurdità.
Morgana che sogna, che sogna una realtà o più realtà, è identica a Nessuno che vive una non vita fatta di universi nei quali è sempre un perdente. Morgana sogna l'amore della sua vita, allora libero da complessi rimandi edipici, sepolta in una tomba di seicentesca lapide, in una bara di cristallo, che ribalta il mondo dal punto di vista di una non morta. Immemore e custode della memoria, in una Londra annientata dal futuro prossimo ( e purtroppo mai più riproposto in Dylan Dog...era il reale scenario de Il Pianeta dei Morti, sola storia odierna di stupenda costruzione favolistica...) in cui il disegnatore, come un Creatore di leviatana memoria, disegna se stesso, opera nell'apocalisse, la crea e la rinnega ( come Frankenstein fa con la creatura...) la cerca e la teme...
Le chine di Stano sono annegate nelle carni degli zombie, tratteggiano sfumature cupe, scenari desolati, ricchi di vuoto immensamente pieno di terrore, angoscia, paura. Ma colme anche di un amore ancestrale, che nasce dal centro del petto e senza spiegazio/razional/moralistica tanto caro alla Barbato ( amo tutte, le adoro tutte, bla, bla e bla...) ma come pulsione fisica ( Dylan ama e Morgana ha fame...quale dei due istinti atavici è più forte...? ), che travalica la morte, la non morte a dir il vero, che si perde in un dolce abbraccio finale. Ed è amore malato quello che lega Xabaras al figlio/creatore, che usa il suo sangue per ridare essenza alle ceneri, forse troppo simil Star Wars, ma dotato di una passione, di una forza visiva e dialettica immensa. Poche parole, valgono più di mille balloons colmi di idee vuote, che purtroppo si rincorreranno in altri speciali a seguire, eccezion fatta per il vuoto ma forse per questo maggiormente onirico ed armonico numero 300.
Dylan viaggia, non solo da Londra a Undead...viaggia dentro se stesso, dentro le sue pulsioni fisiche e l'irrazionale, apre un fumetto di se stesso e non lo dice, non spiega al lettore ciò che egli vede benissimo, come accade tristemente oggi. Agisce e al tempo non elide il reale futuro, vi si adegua sconfitto da un finale che lo vede inutile vincitore.
Capire o non capire è limitativo, occorre leggere, rileggere, sognare....come sogna Morgana, stupenda creatura partorita dalla mente geniale di Sclavi, che si ritaglia in questo numero, l'empireo del fumetto.
Voto 10. Ma è, come detto prima, fuori scala.
_________________ " Il locale è triste e sta sempre qua ! "
" Dylan Dog è arrivato allo scontrino fiscale "
Oriana Fallaci ti amo.
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