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# 338 - Mai più, ispettore Bloch
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 Oggetto del messaggio: Re: # 338 - Mai più, ispettore Bloch
MessaggioInviato: lun nov 10, 2014 6:37 pm 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
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Interessante, se ho ben capito per alcuni di voi, costruire una storia più intimistica, che si inoltrasse nei rapporti fra Dylan e Bloch senza andare a parare di morti che tornano e cose simili, ma centrasse meglio ciò che sarebbe venuto a cambiare fra un padre e un figlio, significa snaturare il personaggio ?

E mi spiegate in che modo il personaggio è stato " traghettato con lungimiranza" se è vero com'è vero che la sua pensione è stata spiattellata in faccia in una manciata di vignette a poche pagine dall'inizio del 338 ?

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 Oggetto del messaggio: Re: # 338 - Mai più, ispettore Bloch
MessaggioInviato: lun nov 10, 2014 7:10 pm 
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L'albo verrà ricordato perchè Bloch va in pensione. Punto. Nessuno qui ha detto che è un capolavoro e non capisco perchè alcuni di voi insistano nel dire che avrebbe dovuto esserlo. La svolta è comunque epocale, perchè è la prima importante modifica alla routine dylaniata dopo quasi un trentennio. Il fatto è che abbiamo avuto un anno per abituarci, nel bene o nel male.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 338 - Mai più, ispettore Bloch
MessaggioInviato: lun nov 10, 2014 7:17 pm 
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Iscritto il: lun mar 01, 2010 4:23 pm
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Visto che ora non ho tempo di scrivere (e comunque ormai a me pare più una gara ad avere l'ultima parola), mi limito a quotare un bel post di Ezekiel che avevo già quotato, in cui spiega molto meglio di quello che farei io perché ritengo intelligente e lungimirante lo stile usato per questo albo...

Ezekiel 25:17 ha scritto:
Se il buongiorno si vede dal mattino...

Albo storico e pericoloso.
Per la prima volta in 28 anni e dopo ben 337 numeri, su Dylan viene messa in atto una vera e propria rivoluzione; che è vero che se ne parla ininterrottamente da più di un anno, però confesso che prima di avere l'albo fra le mani, aprirlo e iniziare con quel "E' finita, Bloch.", non me ne rendevo realmente conto.
E a dire il vero, non me ne sono reso conto in modo concreto fino a quando l'albo non l'ho chiuso e messo da parte. Perché il pericolo più grande, quello di farla fuori dal vaso e sbagliare completamente la misura di un evento di tale portata, era lì bello grosso pronto a mettersi nel mezzo. E farla fuori dal vaso per me sarebbe stato rendere il tutto strano, fuori fuoco, soffocato dal "Mai più ispettore".
E invece la cosa sorprendente (fino a un certo punto in realtà, visto i nomi coinvolti) è la naturalezza che pervade la storia dall'inizio alla fine.
Viene scelto l'azzeccatissimo tono della commedia, nera e brillante, un caso già rivisto su Dylan,
Spoiler!
la solita Morte
, un ritmo degli eventi pimpante ma non frenetico, con dialoghi che non prendono mai troppo il sopravvento, e soprattutto un ritratto perfetto di Bloch.
Fatico ha trovare qualcosa di veramente originale nelle 112 pagine ed è questo il punto di forza. Si manda in pensione Bloch, ed è radicale la cosa date le premesse (un cardine così saldo in quasi tre decenni di pubblicazione, in una testata che non ha mai cambiato nulla), eppure risulta anche la cosa più naturale possibile perché messa all'interno di una storia di Dylan Dog, perfettamente.
E allora non c'è cambiamento che possa far paura o possa uccidere il personaggio perché sarà sempre il personaggio (anzi, i personaggi), quando scritto così bene, così genuinamente, a prendere il sopravvento e sopravvivere.

Se il buon giorno si vede dal mattimo... sarà un'ottima giornata :wink:


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 Oggetto del messaggio: Re: # 338 - Mai più, ispettore Bloch
MessaggioInviato: lun nov 10, 2014 7:18 pm 
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Iscritto il: mar nov 12, 2013 12:30 am
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nedellis ha scritto:
tommaso ha scritto:
Ecco per me scrivere una storia alla "Marty" con protagonista Bloch avrebbe significato distruggere il personaggio.
Per fortuna gli autori sono stati abbastanza intelligenti da non "bruciare" un personsaggio tanto importante solo per il gusto di scrivere UNA storia spettacolarmente emotiva, ma hanno traghettato con lungimiranza il personaggio verso la sua nuova vita.
E questa intelligenza, pudore e stile nel gestire un avvenimento tanto importante per me rientra nella miglior tradizione di DYD e della Bonelli.


Non ho capito, in che senso che "avrebbe significato distruggere il personaggio."?


Bloch è una persona di sofferenze gestite in privato, è una persona che si fa assorbire completamente da un lavoro che intimamente detesta perchè "tutti facciamo quello che si può per non pensare alla vita", che mette sempre e comunque un velo di distacco anche nei rapporti personali più profondi.

Di fronte a questo personaggio, si poteva anche ritentare la strada del polpettone familiare-emozionale-melodrammatico come il numero 200. Ma a rischio anche di far diventare il pensionamento di Bloch non il cambiamento di status nelle storie di un personaggio ma il cambiamento di un personaggio. A rischio di farlo diventare un personaggio che espone tutti i suoi sentimenti pubblicamente col cuore in mano.

Sottolineo la parola magica: rischio. Stiamo parlando di una cosa che non è stata fatta quindi possiamo solo ipotizzare cosa sarebbe potuto succedere sulla base di ciò che era già stato fatta dalla stessa autrice in un'occasione simile.

Non mi sembra si possa dire che Mai Più sia privo delle emozioni di Bloch. Bloch è depresso, finge entusiasmo, si lascia andare, si incattivisce, si pente, ritorna se stesso. E tu questo c'è innegabilmente, solo non viene sottolineato tre volte per sicurezza. Che poi il lettore si emozioni o meno, che trovi questi elementi troppo dispersi all'interno della storia degli zombie mafiosi, è un fatto soggettivo.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 338 - Mai più, ispettore Bloch
MessaggioInviato: lun nov 10, 2014 7:21 pm 
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Iscritto il: lun mar 01, 2010 4:23 pm
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Ecco, sottoscrivo pure Kowalsky. :wink:


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 Oggetto del messaggio: Re: # 338 - Mai più, ispettore Bloch
MessaggioInviato: lun nov 10, 2014 8:03 pm 
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Iscritto il: mer feb 03, 2010 7:13 pm
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dogamy ha scritto:
Interessante, se ho ben capito per alcuni di voi, costruire una storia più intimistica, che si inoltrasse nei rapporti fra Dylan e Bloch senza andare a parare di morti che tornano e cose simili, ma centrasse meglio ciò che sarebbe venuto a cambiare fra un padre e un figlio, significa snaturare il personaggio ?



Non necessariamente (d'altronde, non avendo scelto quella strada, non lo sapremo mai).
Ma come dice bene Kowalsky, il rischio di cascare in un polpettone melodrammatico stile numero 200, sarebbe stato molto alto, e per me molto sbagliato.

Sia chiaro, a me le storie alla Oltre quella porta piacciono molto (quest'ultima è una delle mie preferite in assoluto di Dylan), dense di phatos, cariche di riflessioni, con un'analisi dei personaggi talmente profonda e personale da risultare quasi fuori fuoco, ma di valore altissimo.
E mi sarebbe andata bene una storia del genere se Mai più, Ispettore Bloch fosse stata l'ultima storia con il personaggio, un addio, un albo per salutare un personaggio fondamentale nell'universo di Dylan-
Invece, come ho già detto, l'evento in sé del pensionamento non lo trovo né sacro né particolarmente interessante per coprire un'intera storia di 112 pagine.
La vera celebrazione del personaggio Bloch non sarà in questa storia, ma nel fatto che tornerà ad essere usato a modo.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 338 - Mai più, ispettore Bloch
MessaggioInviato: lun nov 10, 2014 8:29 pm 
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Iscritto il: gio ott 09, 2014 10:13 am
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Kowalsky ha scritto:
nedellis ha scritto:
tommaso ha scritto:
Ecco per me scrivere una storia alla "Marty" con protagonista Bloch avrebbe significato distruggere il personaggio.
Per fortuna gli autori sono stati abbastanza intelligenti da non "bruciare" un personsaggio tanto importante solo per il gusto di scrivere UNA storia spettacolarmente emotiva, ma hanno traghettato con lungimiranza il personaggio verso la sua nuova vita.
E questa intelligenza, pudore e stile nel gestire un avvenimento tanto importante per me rientra nella miglior tradizione di DYD e della Bonelli.


Non ho capito, in che senso che "avrebbe significato distruggere il personaggio."?


Bloch è una persona di sofferenze gestite in privato, è una persona che si fa assorbire completamente da un lavoro che intimamente detesta perchè "tutti facciamo quello che si può per non pensare alla vita", che mette sempre e comunque un velo di distacco anche nei rapporti personali più profondi.

Di fronte a questo personaggio, si poteva anche ritentare la strada del polpettone familiare-emozionale-melodrammatico come il numero 200. Ma a rischio anche di far diventare il pensionamento di Bloch non il cambiamento di status nelle storie di un personaggio ma il cambiamento di un personaggio. A rischio di farlo diventare un personaggio che espone tutti i suoi sentimenti pubblicamente col cuore in mano.

Sottolineo la parola magica: rischio. Stiamo parlando di una cosa che non è stata fatta quindi possiamo solo ipotizzare cosa sarebbe potuto succedere sulla base di ciò che era già stato fatta dalla stessa autrice in un'occasione simile.

Non mi sembra si possa dire che Mai Più sia privo delle emozioni di Bloch. Bloch è depresso, finge entusiasmo, si lascia andare, si incattivisce, si pente, ritorna se stesso. E tu questo c'è innegabilmente, solo non viene sottolineato tre volte per sicurezza. Che poi il lettore si emozioni o meno, che trovi questi elementi troppo dispersi all'interno della storia degli zombie mafiosi, è un fatto soggettivo.


Non so, non vedo nessun rischio di snaturare il personaggio. Avrei preferito una storia più melensa, che poteva essere fatta senza troppo approfondire la psiche di Bloch. Mi aspettavo Bloch più protagonista. Tutto qui.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 338 - Mai più, ispettore Bloch
MessaggioInviato: lun nov 10, 2014 8:43 pm 
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tommaso ha scritto:
Visto che ora non ho tempo di scrivere (e comunque ormai a me pare più una gara ad avere l'ultima parola)


Se per te porre una domanda su un argomento ed ascoltare i pareri altrui, è voler avere l’ultima parola, ok.
Non da parte mia, cmq.

Ezekiel 25:17 ha scritto:



Non necessariamente (d'altronde, non avendo scelto quella strada, non lo sapremo mai).
Ma come dice bene Kowalsky, il rischio di cascare in un polpettone melodrammatico stile numero 200, sarebbe stato molto alto, e per me molto sbagliato.
.


Ok, a me cmq quel rischio sarebbe piaciuto parecchio, dato che personalmente Il Numero 200 è piaciuto più di sta roba.
Del resto si parlava di due personaggi legati non solo da un rapporto di lavoro, ma di ben altro.

Fra l’altro proprio Paola Barbato sarebbe stata ben capace di non cadere nel melenso, ed aggiungo che, dal mio punto di vista, ragionando in questo modo, storie come Il Lungo Addio, Finché Morte non Vi Separi e pure Johnny Freak, non sarebbero mai uscite.


Cmq si tratta di un mio personale strumento di giudizio per arrivare a capire a chi possono piacere queste storie e che tipo di reazione avrebbero certi lettori nel trovarsi davanti storie tipo Marty, che pur essendo melensa, era un autentico gioiellino.
E forse anche sulla evoluzione della testata.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 338 - Mai più, ispettore Bloch
MessaggioInviato: lun nov 10, 2014 9:24 pm 
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Iscritto il: sab ago 27, 2005 7:04 pm
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Non riesco a capire cosa ci sia di così poetico, intimista, emozionante e incredibile in una persona che vedi tutti i giorni che raggiunge l'agognata pensione e che dopo continui a vedere tutti i giorni. Il registro intimista era un'opzione contemplabile, ma sarebbe stato duro da gestire senza cadere nel gratuito o addirittura nello sciocco. L'appassionate e tragica storia di un settantenne che da domani è in pensione. Io credo che sta paranoia della pensione colpisca molto di più i lettori che non Bloch stesso.

Nel 200 a Bloch muore un figlio, quasi due. Qui va in pensione. C'è una lieve differenza anche solo in questo dato di fatto.

E poi sarà presentissimo, l'ispettore! per me la scelta del registro ironico e dell'understatement emozionale è del tutto brillante.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 338 - Mai più, ispettore Bloch
MessaggioInviato: lun nov 10, 2014 9:32 pm 
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dogamy ha scritto:
Ok, a me cmq quel rischio sarebbe piaciuto parecchio, dato che personalmente Il Numero 200 è piaciuto più di sta roba.
Del resto si parlava di due personaggi legati non solo da un rapporto di lavoro, ma di ben altro.

Fra l’altro proprio Paola Barbato sarebbe stata ben capace di non cadere nel melenso, ed aggiungo che, dal mio punto di vista, ragionando in questo modo, storie come Il Lungo Addio, Finché Morte non Vi Separi e pure Johnny Freak, non sarebbero mai uscite.



No, come ho scritto più su, a me storie di tutt'altro tenore come Il lungo addio o Finché morte non vi separi piacciono moltissimo (se dovessi dire tre storie di getto che reputo perfette sono Il lungo addio, Memorie dall'Invisibile e Storia di Nessuno... quindi non proprio commedie allegre :g: ).
Si tratta semplicemente di un diverso approccio. Fra l'altro proprio la Barbato è l'autrice di pastrocchi melensi (scritti magistralmente) come il numero 200 o il Ventennale, quindi aver scelto un'altra strada non mi sembra fuori dal mondo.

Inoltre ribadisco, la storia mi è sembrata tutto tranne che un'evoluzione. Anzi, già si capisce bene cosa intendevano quando parlavano di downgrade e di tornare a un Dylan 1.0 e non 2.0.
In Mai più, Ispettore Bloch si hanno solo elementi classici all'universo Dylan a farla da padrona. Non c'è niente di originale o innovativo, solo ottima scrittura, disegni eccellenti (Brindisi perfetto per una storia con questi intenti) e tanto Dylan.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 338 - Mai più, ispettore Bloch
MessaggioInviato: lun nov 10, 2014 9:45 pm 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
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joe montero ha scritto:
Non riesco a capire cosa ci sia di così poetico, intimista, emozionante e incredibile in una persona che vedi tutti i giorni che raggiunge l'agognata pensione e che dopo continui a vedere tutti i giorni. Il registro intimista era un'opzione contemplabile, ma sarebbe stato duro da gestire senza cadere nel gratuito o addirittura nello sciocco. L'appassionate e tragica storia di un settantenne che da domani è in pensione. Io credo che sta paranoia della pensione colpisca molto di più i lettori che non Bloch stesso.

Nel 200 a Bloch muore un figlio, quasi due. Qui va in pensione. C'è una lieve differenza anche solo in questo dato di fatto.

E poi sarà presentissimo, l'ispettore! per me la scelta del registro ironico e dell'understatement emozionale è del tutto brillante.



Ma infatti io chiedevo se in questa storia fosse presente un qualche elemento di questo tipo, oppure no.
Non parlo di incredibilità. Parlo di come chi scrive riesce a presentarci un evento.
Se intende o meno percorrere certe strade, oppure no.
E se lascia qualcosa nel fare la scelta A piuttosto che la scelta B.
Non intendevo minimamente paragonare ciò che accade a Bloch ne Il Numero 200 con ciò che gli accade qui.
O per lo meno, il paragone è improponibile solo perché Paola ha, volutamente ( giusto o meno dipende dai gusti e da ciò che ci si attendeva qui ) eluso questo tipo di piega che la storia poteva prendere.
E poi se cerchi la normalità della vita, che metti sta copertina, in fondo ?
E ragionando così, che c'è di importante in una famiglia che se ne sta dei mesi in un albergo in mezzo alla neve ?
Voglio dire la realtà è una roba, la narrativa, il fumetto, un film, vanno nella direzione che vuole lo sceneggiatore, lo scrittore o il regista.
Da un evento inseribile nel quotidiano, avrebbe ( IMO ) più avuto senso costruire una pagina drammatica ed epocale, trattandosi di Dylan Dog.
Se appaio sciocca cercando qualcosa di intimista in una storia di Dylan Dog, me ne scuso, anzi più ci penso e meno me ne scuso perché una delle cose che più sapeva fare Dylan Dog era trovare il verso emozionale ( e non mieloso ) delle cose.
Il mostro aveva un'anima, la realtà aveva un'anima, la profondità stava fra le pieghe delle cose.
Poi oh, mica dico che debba esser così per tutti. Magari è solo una mia versione.

Se l'ispettore ci sarà e sarà sempre presente, mi si spieghi il senso del suo pensionamento.
E in questa ottica:

Ezekiel 25:17 ha scritto:
Inoltre ribadisco, la storia mi è sembrata tutto tranne che un'evoluzione. Anzi, già si capisce bene cosa intendevano quando parlavano di downgrade e di tornare a un Dylan 1.0 e non 2.0.
In Mai più, Ispettore Bloch si hanno solo elementi classici all'universo Dylan a farla da padrona. Non c'è niente di originale o innovativo, solo ottima scrittura, disegni eccellenti (Brindisi perfetto per una storia con questi intenti) e tanto Dylan.


...che senso ha cambiare lo status quo di un personaggio cardine, se si vuole resettare il tutto e non far evolvere nulla ?
Non è come l'elemento sbandierato nel ventennale, che avrebbe dovuto stravolgere tutto, ma che alla fine non ha stravolto nulla ?

Io tutti quegli aspetti cui fai riferimento, non li ho colti. Ma sarà lacuna mia.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 338 - Mai più, ispettore Bloch
MessaggioInviato: lun nov 10, 2014 9:54 pm 
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Iscritto il: lun ott 06, 2014 3:53 pm
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Cita:
Se l'ispettore ci sarà e sarà sempre presente, mi si spieghi il senso del suo pensionamento.


Se posso introdurmi nella discussione, la scelta di mandare Bloch è il fatto che nel mondo di Dylan c'era bisogno di una scossa, un vento di novità. Poi forse volevano anche che a Dylan non fosse così di aiuto la polizia.
C'è anche il fatto, che a volta Bloch appariva solo per aiutare Dylan, e nient'altro. Forse ora che sarà ex - ispettore, sono curiosa di vedere che ruolo avrà.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 338 - Mai più, ispettore Bloch
MessaggioInviato: lun nov 10, 2014 9:59 pm 
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Iscritto il: sab ago 27, 2005 7:04 pm
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Beh, il perché del suo pensionamento è semplice: cambi il suo ruolo narrativo, tieni il personaggio e lo inserisci in un altro contesto. Di certo può essere uno spunto interessante per esplorare nuove potenzialità poetiche di Bloch stesso e nuovi possibili funzionamenti narrativi della testata. Poi questa mancanza di umanità io non l'ho ravvisata: non credo che un registro ironico sia di default portatore di aridità emotiva e un registro melodrammatico sinonimo di profondità. I personaggi l ho trovati vivi, umani, in palla.
E, ripeto, è andato in pensione. Davvero: non vedo come, a patto di non inserire altri elementi drammatici a cui legarsi, si potesse utilizzare un tono troppo cupo o lacrimoso.
Le storie "leggere" di Dylan non sono una novità.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 338 - Mai più, ispettore Bloch
MessaggioInviato: lun nov 10, 2014 10:06 pm 
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Iscritto il: gio ott 26, 2006 8:53 pm
Messaggi: 2491
joe montero ha scritto:
Il registro intimista era un'opzione contemplabile, ma sarebbe stato duro da gestire senza cadere nel gratuito o addirittura nello sciocco. L'appassionate e tragica storia di un settantenne che da domani è in pensione. Io credo che sta paranoia della pensione colpisca molto di più i lettori che non Bloch stesso.

Quoto. E quoto anche tommaso e Kowalsky, anche se il mio giudizio complessivo sulla storia è meno positivo del loro.
Però non è del tutto vero che manca una visione tragica e intimistica del pensionamento:
(SPOILER)
non dimentichiamo che Bloch è talmente sconvolto, solo e depresso da arrivare ad inventarsi degli amici immaginari (sì, c'è l'intervento della Morte, ma la sostanza più o meno è quella). La sua reazione con Jenkins, colpevole di averlo commiserato, evidenzia benissimo quel tormento interiore.
Non è trattato affatto il nuovo rapporto fra Bloch e Dylan, ma di sicuro avrà ampio spazio nelle storie che verranno (prima fra tutte la Medda/Nizzoli di gennaio).


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 Oggetto del messaggio: Re: # 338 - Mai più, ispettore Bloch
MessaggioInviato: lun nov 10, 2014 10:13 pm 
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Iscritto il: sab ago 27, 2005 7:04 pm
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Può darsi. Però vi chiedo: cosa c'è da esplorare nel rapporto tra Dylan e Bloch? Io credo che tutto sia piuttosto chiaro, e l'aggiunta di dettagli affettivi sarebbe superflua quando non dannosa. La carica metafisica di Dylan Dog sta nel non scendere troppo nei dettagli da fuilleton e rimanere il più universale possibile.


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