V.M. ha scritto:
cava76 ha scritto:
(...) ho scelto fin da subito una linea ben precisa, e l'ho anche dichiarata in qualche passata intervista. Avrei sviluppato storie di DYD che avessero il sapore degli horror anni '80 che guardavo da ragazzino, un po' fracassoni, un po' esagerati, volutamente di serie "B" (che adoro, tra l'altro) (...)
Ecco, forse la ragione per cui fino ad ora non sono riuscito ad apprezzare i tuoi Dylan sta lì. Quel genere già in passato mi interessava poco, oggi (e da almeno una decina d'anni) proprio non lo reggo più.
Mi rendo conto che è sempre stato uno dei generi principali di Dylan (sebbene, per fortuna, non l'unico), ma è anche vero che nel corso della gestione precedente se ne è un po' abusato.
La mia posizione è abbastanza simile a quella di V.M.
Purtroppo alcuni tipi di horror sono irrimediabilmente legati alla loro epoca, e quindi oggigiorno non funzionano più. Non solo non spaventano, ma non divertono neppure. E' roba troppo datata, del tutto fuori tempo massimo.
Faccio un esempio 'estremo'.
Ipotizziamo una storia con una cliente che si rivolge a Dylan dicendogli:
"Ho un problema. Ho ereditato una piccola proprietà, un castelluccio in Transilvania... ma l'inquilino attuale, un certo Conte Qualcosa, non vuole sloggiare. Puoi andare da lui e buttarlo fuori?... Ah, dimenticavo, porta con te una buona scorta di aglio e paletti di frassino. Non so perchè, ma mi hanno detto che possono servire..."Ecco, una cosa del genere non potrebbe MAI funzionare. Neanche come parodia. E' irrimediabilmente vecchia. Come se un comico da cabaret cercasse di far ridere con battute sull'abitudine dei nostri bisnonni di portare la tuba, il monocolo e i baffi pettinati all'insù.
Le storie horror in stile anni '80 sono purtroppo sulla stessa falsariga. Troppo vecchie e datate. Non funzionano nemmeno come semplice intrattenimento. Al massimo suscitano un po' di nostalgica tenerezza in chi ha vissuto quegli anni in prima persona.