Cravenroad7

Si dice che le storie del Maxi siano lo scarto della serie mensile, non credo che sia vero e sicuramente non lo si nota...anzi
Tutte le storie hanno qualcosa di particolare.
La prima è ben riuscita. Scorre e convince in toto. Voto 7,5
La seconda parte bene ma poteva essere sviluppata meglio, soprattutto il finale non mi ha convinto. Voto 5.5
La terza nonostante non il "caos" si salva nel finale in cui ho apprezzato l'autoironia dell'autore (dote a molti sconosciuta)... Voto 6,5
I disegni direi buoni in generale solamente i volti di Baggi non mi hanno convinto del tutto.
Voto Globale 7

L'autoironia è apprezzabile solo quando non la si usa come passaporto.

Io devo ancora leggerlo, ma questa te la appoggio incondizionatamente.

...e letta pure "Chiuso nell'Incubo". Bella pure questa, certamente meno inquietante e emotiva rispetto alla cugina regolare corrente mese, ma comunque interessante, soprattutto l'idea di vedere l'Old Boy alle prese con la vita da impiegato. Tra l'altro, a proposito della questione yuppismo/anni 80-90/internet e lavori alienanti: non credo abbia nessun senso fare questi ragionamenti, la differenza sta nello scegliere una vita ordinaria e grigia (il cartellino, la mogliettina, il lavoro "normale" vs la vita dell'indagatore dell'incubo con annessi e connessi...un problema a-temporale attitudinale quindi, niente a che fare con le solite fuffe sullo svecchiamento del format
Molto bella la scena della giostra, efficace, e pure pag 49 ha il suo perchè!

Chiudo con una piccola osservazione: ho trovato abbastanza ridicola la spiegazione di pag 97, vignette 3-4, oltre alla sequenza iniziale con M'è venuto da pensare che se il "controllo qualità" della nuova gestione non "corregge" queste piccole ma fastidiose ingenuità e sfrutta inoltre l'Old Boy per pubblicare le storie d'archivio revisionate allora tanto valeva lasciare la cura del Maxi a Gualdoni!!

In effetti, il mio lavoro consiste solo nell'evitare che a casa di un indagatore di mostri ci sia un volume sui mostri.

In realtà il senso dell'osservazione era un altro ma non è un problema

Io pure vorrei gentilmente chiedere una cosa che non ho capito ma se pure a me dovete rispondere con uno "zitto e mangia!" non chiedo più niente.

Tenendo conto dei miei ritmi, impegni, letture in disavanzo, passatempi e (ricercati) tempi perduti, alla fine è già tanto se ho letto la prima storia...

Chiuso nell'incubo. voto: 7 -


SPOILER _______ SPOILER _______ SPOILER


Sicuramente nella flop ten dei peggiori titoli mai concepiti a dylaniesca memoria. Al limite dell'analfabetismo semantico-figurativo

Per il resto buona storia, ben congegnata, tiene sull'attenti, sa anche commuovere, con buon piglio spigliato nei dialoghi - specie nella prima metà, più dinamica - e qualche scena ben congegnata - v. giostra dei mostri, anche se non capisco tutta quest'importanza per Destino (#119).

Come ultimamente di moda, esagera un po' troppo nel fare il solito "pelo&contropelo" a tutte le cattive abitudini/tratti costituenti dell'Old Boy per demolirlo o rimetterlo in discussione. Insomma, Dylan!Camiciarrighe parla troppo da ramanzinomane e spiega troppo sfacciatamente nel dettaglio, togliendo molto alla reale inquietudine, specie nella sezione dagli specchi in frantumi al gigante Donchisciottesco (pp. 64-74) .
Ovviamente non poteva essere inserita nella serie regolare perché, come nel precedente Maxi, è una dichiarata riappropriazione delle basi dylaniesche una volta resettata la "critica", senza nessuna evoluzione né voglia di cambiamento (Vs fase2).

Da paura Groucho malridotto in ospedale, come molto toccanti quei fuoricampo sulle sue dimissioni dalla vita (p. 53) o la lunga scena del sigaro votivo al cimitero (p.60)
Un po' scontata la sezione sulla nuova vita da impiegatucolo, ma sappiamo come GDG non sappia sbarazzarsi dai suoi tormentoni impiega-tizi, spesso messi a vanvera.
Tremendo per i sotterfugi il finale di maldestra rattoppaggine. Uno squittio partorito da una montagnetta degna almeno di una talpa gigante, invece .

De Vincenzo su una linea stranamente più classica ed essenziale. Perde in goticismo, ma comunque rimane sempre un bel vedere.
Bellissima Lorene, come tutte le sue lentigginute .

ALOHA TI PRESENTO MIO PADRE, PER QUEL LAVORETTO
(BB's speaking)

"Chiuso nell'incubo" e' una storia che al netto delle ingenuita' e delle forzature...penso alla spiegazione finale,all'inevitabile reset conclusivo...si dimostra scorrevole e con una non disprezzabile vena onirica,rielaborando tematiche care all'indagatore.Sottoposto ancora una volta a una pressione psicologica che lo porta,anche qui ancora una volta(eh si,non parliamo proprio di originalita' ma tant'e'),ai limiti.A uno stato mentale e fisico estremo.La situazione Groucho,il suo doppio che gli sbatte in faccia cose che non vuole sentire e che abbiamo anche letto recentemente nell'ultimo Recchioni,l'incubo del lavoro d'ufficio piu' spaventoso di ogni possibile mostro...perche' per quanto i tempi siano cambiati e oggi quell'incubo per molti appare anche un sogno,a livello di mondo ideale e realizzazione personale in particolare per uno spirito,come dire...creativo,si...siamo nel pieno campo dell'incubo ripetitivo.
Bravo Di Gregorio a reggere i fili di una narrazione abbastanza opprimente per certi aspetti.

Buon terzetto di storie, potenzialmente potevano soffrire di alcuni dei difetti tipici dei precedenti rispettivi autori, e invece sono tutte e tre ispirate e con scritture vivaci, per cui ne esce fuori un maxi piacevole.
Nel dettaglio, la prima riesce a essere molto inquietante, certo gioca col facile, ma spesso Di Gregorio parte da idee discrete che non riesce a portare avanti, invece stavolta crea un ottimo villain, e crea diversi incubi davvero disturbanti... la conclusione non è la più elegante, si poteva restaurare l'equilibro iniziale tornando indietro alla scena delle prime pagine piuttosto che non con l'escamotage usato. Maaltrattata la dog girl, fra tante ricattatrici e rompiballe che si è beccato il nostro, una volta tanto che ne trova una più effezionata a lui poteva essere descritta con minore astio.
La seconda crea un buon protaginista dell'episodio, cui è facile affezionarsi, anche se il plot è meno corposo l'ho trovata una storia discreta.
Sorprende tutti Gualdoni nella terza autoprendendo in giro se stesso e le proprie critiche ricorrenti... storia pasticciata, ma non si può non amare il modo con cui scherza col lettore (secondo me ci sono dei riferimenti proprio a questo stesso forum)

Prima:
Piacevole storia anche se un po' forzato il finale per rimettere tutto a posto...non era obbligatorio.
Di Vincenzo splendido come al solito.

Seconda:
Promossa anche questa pur con i suoi difetti. Il Marzano che preferisco, non originale ma onestamente horror.
I disegni partono bene ma proprio quando entra in campo dylan hanno una brusca sterzata e perdono potenza. Non si capisce se il disegnatore era svogliato, andava di fretta o cercava di scimiottare l'ultimo dall'agnol. Purtroppo il risultato è troppo povero di dettagli per convincere e poco sinteticamente artistico per sbalordire. Si vede comunque che è bravo, lo attendo alla prossima prova.

Terza:
Piacevole lettura anche questa. Baggi ottimo più a suo agio su dylan che dampyr.

Da segnalare qualche dialogo recchionano stonato nelle prime due storie.

Copertina: splendida anche se troppo "carnevalesca".

Votato 7.

Il Dylan di sclavi ha sempre consultato volumi, non è saccente come Martin.

Diciamo che in Chiuso nell'incubo si è volutamente evitata tutta la tiritera sull'incredulità nei confronti del mostro. Era comunque uno stratagemma per parlare d'altro, così come il ferimento di Groucho, quindi ci si può passare sopra. Dopotutto è un Maxi.