Ed eccoci come ogni anno all’oggetto misterioso Almanacco (dell’anno prima) …e parte la musichetta nostalgica sul modello di quello (del giorno dopo) made in RAI1 di una ventinella di anni fa:
http://www.youtube.com/watch?v=P1NhuLYFucwUn’istituzione ormai avvizzita e priva quasi di senso, almeno quello della PAURA – degli altri conosco solo quello della FANTASCIENZA, e funziona meglio…ma lì è automatico perché è il “genere” di per sé ad offrire più carne al fuoco, rinnovandosi naturalmente durante una rivoluzione solare. Qui di rivoluzioni nessuna, tranne qualche rotazione gonadica sull’asse peristalsico di Orione
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Per me è un format editoriale che andrebbe rinnovato di sana pianta, dandogli un senso compiuto senza ricorrere al solito
pout-pourri del già saputo, o del facilmente reperibile su qualsiasi Cikkapedia per profani. Una galleria di mini-segnalazioni elencate con tono pseudo-compagnonesco che non porta a nulla se non a chiedersi : se è questa la povertà dell’Orrore…fa davvero PAURA – e col titolo ci ritroviamo. Per fortuna ci sono i canali paralleli, i fenomeni nascosti e le nicchie inesplorate a fermentarlo ancora, l’Orrore
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Capisco la scarsità di temi ancora a disposizione per i dossier/servizi, comprendo come sia difficile un rinnovamento concettuale di per sé…ed anche io fatico ad inquadrare una reimpostazione di sorta per il futuro (AAA suggerimenti inspirasi): ma resta il fatto che le prime tre edizioni erano di fattura notevolmente superiore, ed i dossier a tre colonne meritevoli di attenzione per (amorevole) documentazione e presa sulla lettura. Belle qui le pagine patinatissime e profumatissime…per non parlare delle foto spaventevoli ad impatto…ma il resto lascia molto a desiderare un desiderio che non infiamma
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Biglietto da visita disarmante: un editoriale squassato che non parla di nulla, ma lo fa in modo divertito. Ok, c’è bisogno di un kit di sopravvivenza agli zombi…ma poi? E’ l’intro ad un
surviving-game stravisto o l’attrezzatura per sopravvivere al centro commerciale di sabato pomeriggio? Rimpiango davvero le candide premesse di Sergione e dei suoi orrori cinefili anni ’60. Se avesse letto questo editoriale avrebbe noleggiato un ultracorpo cellulosoide per rimandarlo al macero
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Le sezioni “Libri” e “Film” sono tanto indicative quanto ho già detto. Quella patetica sui telefilm (
) è ancora peggiore perché fornisce dettagli che un qualsiasi (teenage) fan già conosce, ed agli altri non impippano proprio. Nei videogiochi ci mettono anche quelli spudoratamente fantasy (v.
Forgotten Realms) pur di allungare il brodo, e l’almanaccatura stile PostalMarket è completa.
Il dossier sul “
New Horror” è involontariamente auto-ripetitivo come gli stessi
torture-porn che continuamente prende in esame a modello di un’epoca. Infatti parla di cose già presentate/discusse negli altri Almanacchi per poi rimetterli insieme qui in una sezione unica. Retro(i)spettiva di recente fenomeno…a ridondanza continua. Ma d’altronde questa è l’aria che tira nel settore. Il tono da compari di squartamento lo rende meno nojoso, comunque.
L’articolo sulla
Rice è il migliore, e mi meravigliavo di come non ne avessero scritto ancora uno su di lei…vista la babele di tomi che sforna ogni anno. Le illustrazioni di De Gennaro sono una chicca gustosa che fa sempre (molto) piacere. Il pezzo sui
freaks sa un po’ di riempitivo, ma non divaga perdendosi fra le miriadi di sgorbiosità a disposizione tra cinema, letteratura e cronaca.
Detto questo: chi lo comprerebbe questo volumetto se non ci fosse una storia di Dylan all’interno…perché interessato al resto? Penso che la risposta la suggerisca un certo n°43…nonostante le 82pp a colori reclamizzate che impallidiscono davanti all’importanza del fumetto.
Io infatti l’ho comprato solo per la storia compresa nel pacchetto
all-illusive…e di quella non mi sono pentito.
Ma questa è un'altra storia, e si dovrà raccontare in un altro post… (
BastianoBaldassareBucci perdonami)
ALOHA