Ho votato insufficiente.
Non sentivo il bisogno del sequel di un sequel di una storia ordinaria. Ordinaria nel senso che Ruju ha 'normalizzato' il mondo dei vampiri creando un ibrido fra i vampiri di Dampyr e quelli adolescenziali della Meyer. A parte l'abuso del genere da parte dell'autore (polvere di stelle, il marchio del vampiro- notti di caccia, la furia dell'upyr,manila, relazioni pericolose), qui il mondo dell'orrore non è un mezzo ma un fine. Vi ricordate come veniva usata la figura del vampiro ne 'I vampiri' di Sclavi? Oppure quella dell'alieno in 'Terrore dall'infinito' o quella dell'assassino seriale in 'Memorie dall'invisibile'? Direi che il paragone non regge, anche aldilà del livello puramente qualitativo. In questa trilogia invece i vampiri sono quel che sono, niente di più. Niente di strano quindi che il nostro indagatore non risulti per niente funzionale alla storia. Quest'albo addirittura con due modifiche filerebbe dritto fino alla fine anche senza Dylan Dog
Ribaltando la questione e guardandola da un punto di vista diametralmente opposto, Dylan teoricamente sarebbe potutto essere anche il protagonista,se l'avete letto, de 'l'amante del vampiro', il dampyr attualmente in edicola, allo stesso modo in cui è protagonista di 'relazioni pericolose'. Però ne l'una ne l'altra sono storie di Dylan Dog.
Detto questo, a livello di sceneggiatura raggiunge la piena sufficienza (sicuramente meglio del Bilotta del mese scorso), nella resurrezione della vampira non ci sono strane formule o dimensioni parallele ma semplicemente un rito fra adolescenti. I due 'dark' , Lucien e il suo amico, ascoltano Marilyn Manson (artista di derivazione totalmente commerciale) e quando tentano di molestare la ragazza fuggono alla vista del tesserino di Dylan. Con queste due 'banalizzazioni del male' l'autore fa capire che sono dei semplici balordi e non dei satanisti assetati di sangue e per me riesce pienamente nell'intento. Altro che i mafiosi in giacca e cravatta di bilotta/freghieri
A livello di disegni direi che la storia è proprio indicata per un disegnatore come Roi. Favorevole anche al cambio di rotta di Stano (anche se secondo me c'è un errore grossolano nella copertina).