Il discreto clima di tensione generato dall'eponima sfida sopravvive malconcio a dialoghi non irresistibili e a un cattivo le cui fattezze alla Anthony Perkins mi impediscono, purtroppo, di prenderlo del tutto sul serio (non voglio prendermela con Montanari & Grassani, che qui mi sembrano ancora nella loro media), ma nonostante tutto riesce più o meno a restare in piedi fino al finale, decisamente deludente -senza contare che, come è stato già fatto notare, non si capisce perché un personaggio come Brett avrebbe dovuto preparare una confessione, invece di continuare a incasinare l'esistenza di Dylan anche post-mortem.
Ma il finale, per quanto discutibile, è almeno una scelta: altrove invece ci sono dei veri e propri errori di montaggio, che probabilmente testimoniano la grande stanchezza (e/o la grande distrazione) dell'autore in quel periodo. Lo stacco tra pagina 55 e pagina 56, ad esempio, è assolutamente confuso: Dylan esce da casa di Laura, due vignette dopo lei scopre che Brett è lì, e nella vignetta successiva vediamo Dylan che corre in auto e parla delle (pensa alle) tre telefonate a cui lei non ha risposto... ma quando le avrebbe fatte?
Qui si può dire che manchino delle vignette di raccordo che indichino in maniera più chiara il passare del tempo, e a voler essere buoni si può usare questa giustificazione anche per spiegare quello che invece, altrimenti, è un errore bello e buono, e anche piuttosto grave: dal momento che Dylan, dopo aver lasciato Laura e Brett, torna direttamente a casa sua, è assolutamente impossibile che al suo ritorno possa già trovare il cadavere della donna -tanto più che lo stesso Brett dice di averlo accuratamente lavato per eliminare il sangue e le impronte (e anche sistemarlo in quella posizione non dev'essere stata un'operazione così rapida, direi). Sorvolo sulla reincarnazione di Dylan, che doveva essere una
feature speciale inserita da Brett in quel livello.
Per assurdo, il controfinale ha invece una sua logica, anche se le sue implicazioni rischiano di rendere ancora meno interessante la storia: perché riguardando le scene degli omicidi, e la proliferazione di zombie che vediamo intorno a Brett (e a Dylan, talvolta), è ben possibile che Pierce in realtà non abbia ucciso nessuno, a parte Laura... ma, a prenderla per buona, l'ultima tavola, suggerendo che Dylan non sia ancora realmente uscito dal gioco, mette in dubbio anche quello. A questo punto, la cosa peggiore di cui si possa accusare Brett sarebbe il tentato strangolamento di uno scoiattolo -scena che in effetti mi è rimasta in mente, e che trovo tuttora efficace.