Cravenroad7

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# 339 - Anarchia nel Regno Unito
Insufficiente (1-4) 24%  24%  [ 40 ]
Mediocre (5) 8%  8%  [ 14 ]
Accettabile (6) 17%  17%  [ 29 ]
Buono (7-8) 38%  38%  [ 63 ]
Ottimo (9-10) 13%  13%  [ 21 ]
Voti totali : 167
Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: dom dic 07, 2014 4:20 am 
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Iscritto il: lun set 29, 2014 9:46 pm
Messaggi: 3
Uno degli albi più brutti dell'intera serie. Leggo Dylan da 25 anni e raramente ho avuto un senso così profondo di imbarazzo nel seguirne una storia. Soggetto trito e ritrito, sceneggiatura banale, risoluzione finale ridicola e storyboard piena di buchi, incongruenze e situazioni irrealistiche. Per non parlare dei nuovi personaggi: senza alcun mordente, stereotipati e tristi.
Tristezza...


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: dom dic 07, 2014 2:07 pm 
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Iscritto il: mer feb 29, 2012 12:49 pm
Messaggi: 128
L'ho trovata una storia banale, poco "acuta" nelle sue riflessioni...un soggetto mediocre al quale si è quasi “imposto” un messaggio politico. Male...molto male! Confidiamo nel prossimo albo di Medda


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: dom dic 07, 2014 3:06 pm 
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Iscritto il: ven apr 24, 2009 8:22 am
Messaggi: 1531
Località: cremona
albo che ha generato una netta divisione........tanti insufficiente!!
l'ho riletto più' volte e lo trovo scorrevole e non noioso, pero' fragile e forzatissimo in alcuni punti....
i comprimari continuano a non piacermi, rania su tutti.....ma il vero problema e che non ho riconosciuto dylan, così' come non lo riconobbi alla fine de "gli uccisori"......è un bene o un male?
mah....nel numero 5 erano gli inizi e il personaggio si stava delineando per poi diventare il dyd che conosciamo.....e se fosse così' anche oggi?

_________________
ma se dal 2023 diventassi io il nuovo curatore di dyd?

IO SONO RKC E SONO FATTO DELLA STESSA MATERIA DI CUI SONO FATTI GLI INCUBI.......
IT BEGINS......08/09/2012

http://it.wikipedia.org/wiki/Sacello


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: dom dic 07, 2014 6:17 pm 
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Iscritto il: gio ott 09, 2014 10:13 am
Messaggi: 334
votarxy ha scritto:
eh, ma uno che soffre di claustrofobia passa tutto il tempo in cui si trova in un luogo stretto a pensare "giuda ballerino, quanto è stretto qui dentro spero che non mi venga un attacco"?
diciamo che negli albi passati immortalavano il momento in cui pensava questo. in questo albo il pensiero è finito nello "spazio bianco tra una vignetta e l'altra" [cit.]


Il problema non è cosa dice o pensa, ma cosa fa. Un claustrofobico neanche ci entrava nei condotti. Nel fobico generalmente non sono importanti i pensieri ma come si comporta.
Dylan non si comporta come un claustrofobico. È questo l'errore imperdonabile.

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"Il vero nemico non è la discussione artistica. Il vero nemico è l'indifferenza." Già...ma in fondo, chissenefrega!


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: dom dic 07, 2014 6:53 pm 
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Iscritto il: mer feb 27, 2013 10:03 pm
Messaggi: 860
Località: Forlì
@nedellis: in realtà Dylan si è sempre infilato in situazioni "estreme" in relazione alle sue mille fobie e idiosincrasie. Questo è in realtà una delle sue qualità più caratterizzanti.. Non so quante volte s'è ritrovato in tunnel, condotti o in cima a cornicioni o appeso a funi e cavi...insomma, le sue reazioni in questi frangenti hanno appunto creato la sua nomea di anti-eroe, anti-macho ecc...avesse detto "al diavolo Malloy, al diavolo Carpenter, al diavolo me e la mia claustrofobia" sarebbe stato ok per tutti :) Va beh dai...


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: dom dic 07, 2014 7:21 pm 
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Iscritto il: sab ott 02, 2004 7:32 pm
Messaggi: 11288
Località: Napoli
Dylan in realtà è un falso fobico, si lamenta, si lamenta ma poi fa tutto quel che c'è da fare per salvare le sue clienti, al massimo sviene a giochi fatti :D
E non c'era bisogno del 339 per accorgersene, pure in phobia c'era un personaggio che lo faceva notare

_________________
Carnage - Teatro online
https://www.youtube.com/watch?reload=9&v=x4qv5rBEs9E


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: dom dic 07, 2014 8:44 pm 
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Iscritto il: mer feb 03, 2010 7:13 pm
Messaggi: 1506
Dopo quasi 30 pagine di topic, non saprei che altro dire, quindi giusto un paio di cose veloci.

SPOILER

Ho votato Accettabile (ma è qualcosa di più), storia che si lascia leggere senza particolari problemi, ma c'è una cosa che secondo me è mancata: una concreta sensazione di pericolo.
Ripeto, per quanto la vicenda scorra bene dall'inizo alla fine (gestire tanta azione senza annoiare non è cosa da poco), nemmeno per un momento ho avuto l'idea che la cosa potesse degenerare a livelli irriversibili. Non so se questo sia dovuto al fatto che lo scontro precipita molto in fretta senza lasciare spazio ad un'eventuale tensione prima del caos o all'assenza di un punto di rottura/apice della battaglia.
O forse, perché no, anche alla mancanza di un antagonista (nel senso più ampio possibile), un contraltare/nemico/pericolo alla polizia che cerca di contere prima e difendersi poi; ill capo dei manifestanti arrestato all'inzio o Reed mi sono sembrati troppo abbozzati per poterli considerare tali.

Ad ogni modo, mi sono piaciute le figure del nuovo Ispettore e Rania, ottimamente delineate, rendono molto bene le loro personalità, e dato che saranno comprimari del futuro non è poca cosa.
Ottimo Dylan, e azzeccate la ultime pagine come chiusa finale con Bloch.

Casertano perde qualche colpo, ma essendo stato sempre uno dei miei preferiti in assoluto, non me ne potrò lamentare mai :D


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: lun dic 08, 2014 1:42 am 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
Messaggi: 6993
Località: Inverary 2.0
Anche se non circolano le tessere e non credo supereremo la soglia di sbarramento (di critiche), mi sa che dovrò associarmi al partito di Cyber, Bo, Rkc, Nyarla, Lebbra, Bertuccia, Skel ed Ezek .
Quindi ho votato “accettabile” e lascio al topic omonimo il senso di questa mia “sufficienza”… data con molta sufficienza tra l’altro :roll: .

Insomma, un albo dignitoso in alcuni punti, ma che non mi ha colpito laddove voleva colpire.
Pochi sfizi, tante pressioni, ma nulla di memorabile che possa smuovere con fertilità certe (mie?)acque, come invece era successo nei due numeri precedenti, specialmente per Spazio Profondo :3 .

Ho apprezzato parecchio le spiegazioni dell’autore, per i loro dettagli e lo slancio nel descrivere tutto il retroterra personal-culturale che c’è dietro il making of dei testi.
In certi spunti però trovo si sia sforato nel didascalismo apologetico da volumetto allegato, per cose che non era necessario motivare e sarebbe stato più “delicato” mantenere nell’anonimato dell’ombra compositiva o con un sincero “nuncerompete”. Anche perché poi ci finisce in uno showcase di tutto il rifrullaggio d’idee che ha preceduto – e seguito? – il progetto su carta, motivando alcune prese di posizione/forzature in modalità arrampicata sugli specchi, convessi e roteanti, come ogni criceto auto-esegeta che insegue il traguardo dell’onnicompresione altrui, a senso unico.

E anche la transustanziazione, lasciamola ai fenomeni sacri :mrgreen: :
Spoiler!
Immagine



Donc, cominciamo dall’inizio:

SPOILER ®®®® SPOILER ®®®® SPOILER ®®®®



Copertina da sicuro effetto in edicola 8-) .
Ma l’anarchia finisce qui…con buona pace dei Sex Pistols e delle loro problematiche punkeggianti.

Caro Casertano, non m’imbamboli con un pajo di belle chiappe in prima pagina!! :oops:

Anche lui come altri è in quella fase tra tramonto naturale e svogliatezza indotta, ormai.
Il nuovo stile non è né carne né pesce, solo filetti di soja. Scordiamoci gli incubi deliranti del periodo tra La Casa degli Uomini Perduti e Totentanz! o le grottescherie del Progetto o Apocalisse.
Questa è una tiepida via di mezzo, con personaggi tozzi, tarchiati o semicartooneschi. Molti vuoti nel gestire il background, ma ancora parecchia sana grana di china per ritrarre la corposità dei corpi/neri :wink: .

Dylan statuario e tartarugato nunzepovvedé. Inguardabile il mascellone marmoreo da Bruce Willis di p.18.vi… ma ce ne sono anche altri.
Ancora più singolare quell’alieno alter-ego che compare in 30.i e 56.i, deformato con uno stile non suo...davvero al bacio :* .

Anche sulle prospettive ci sarebbe qualcosa da rivedere: vedi miniatura londinese da plastico di Vespa made in Cossu (p.13) per quando Dylan esce di casa, o l’ammucchiata selvaggia tra autoblinde/ruspe (p.37) che aggira molte leggi della fisica.

Molto bene nei cunicoli e nel salto nel bujo (p.68-69) dove torna allo stile della Seconda Occasione, ultimo sua albo di mio gradimento.
Inquietante il giusto anche il vignettone di pagina 87 sui fantasmi dei ribelli, anche se non ricordo a quale quadro sia ispirato, e riprende un tantino le tonalità di Memoria dal Sottosuolo.

Più passa il tempo più penso sia consono a dimensioni come Le Storie.

****

Passiamo ai testi.


Me gustano:

La trasformazione di Malloy, con la sua cattura che permette di creare un transfer meta-storico ed evocare a suon di mazze risonanti lo spirito di Keed, canticchiando Mai Più con buona pace del trio LigaJovaPelù, che invece spingeva contro lo scontro :D .

Molto bene (quasi tutti) i dialoghi, asciutti, telefiction-ati ma non troppo forzati, nell’ironia che si fa largo con garbo sfronzuto e toni sinceramente arcigni.
L’introduzione dei nuovi personaggi non era semplice, ma mi ha convinto, per quanto abbia oscurato 2/3 della trama vera e propria. Esigenze di format… :|

Carpenter sarà anche una stra-sintesi del già visto, ma funziona bene e fa tenerezza in fondo. Azzeccato :!: .
Anche Rania ha un caratterino niente male ma credo sia evidente nasconda qualcosa come l’appetizer-spoiler da lei pronunciato sul fatto che “nessuno è innocente fino in fondo” (18.v)

Molto buono l’intermezzo/side dish della famiglia comune coinvolta nella rivolta (p.57-60), come il volto stranito della madre davanti all’irruenze dei media :mad: .
E dopo l'indigestione del mese scorso, almeno qui il citazionsimo è gestito in modo più scaltro, passando fra le righe e non risuonando con le campane su nove colonne.



Nun me gustano:


Premetto che non entro sulle questioni così tanto dibattute della Bodeo, di Google, della claustrofobia da condotto, o sulla tanica esplosiva, perché qualche incongruenza ci può sempre stare, qualche forzatura anche, e Dylan in fondo si è già dimostrato uomo d’azione in più occasioni, vincendo certe sue paturnie stucchevolmente ataviche. E se non sbaglio l'ho visto smanettare più di una volta il pc su qualche catalogo da biblioteca.
L’unica cosa è soltanto non approfittare troppo della nostra suspension of disbelief…altrimenti si incorre nelle stesse imputazioni additate a Dylan: (tentata) circonvenzione di (presunti) incapaci, alla lettura :dito: .

[…]

Soggetto scarno fino all’osso…pure lui risicato per la crisi d’impiego? Si poteva fare di meglio, ma se non altro è meno pretestuoso di quello del mese precedente, ancora in fila presso l’ufficio di collocamento :g: .

La sceneggiatura ingrana discretamente ma si perde troppo nel clima poliziesco, retroscena da caserma, lavate di capo e strategie d’azione comprese. Troppo peso a queste cose durante l’assedio (v. autoblindi, lacrimogeni, gommaprojettili, mirande, bobbies della City) e poco al genuino taglio “da incubo” della rivolta, anche come impostazione/inquadratura delle vignette, che privilegia smitragliate standard e cariche Realtv
Nick Raider ha fatto il suo tempo ormai…per ritrovarselo qui coi sui problemi da caserma Diaz
Ci rimette molto l’atmosfera di destabilizzazione occulta, ridotta qui ad una serie molto ripetitiva di zuffe sincopate o avanzamenti simil-zombeschi, alquanto ottusi :tc: .

Dylan troppo sicuro di sé…e dritto a bersaglio, come un Eurostar su un binario prefissato .
Non ha esitazioni, s’illumina d’immenso per una sola melodia, sa cosa/dove cercare, sa come fuggire e come rifuggire… da una situazione difficile dietro l’altra.

Esagerato scomodare 18 uominarmati contabili + una donna (p.7) per sequestrare un documento. Vabbene l’azione dimostrativa contro la tremenda piaga dei ciarlatani – e qui dovrebbero tremare molti, nei palazzi che contano, non solo O’ magu do Nascimiento – ma in quel momento c’era giusto un emergenza un po’ più grave per le strade di Londra, e lo dice lo stesso Carpenter poco dopo che sono con gli uomini contati, meno di una cinquantina (p.27) :) .

Sconsolante il qualunqusimo della sociologia manichea sputacchiata tramite l’esimio luminare Woodard (p.48). Ma forse l’effetto era voluto, come il suo abbigliamento da sapientone da Commedia dell’Arte.
Il ritornello del lavoro cciovanile straziato dalla precarietà ricattatoria ricorda poi molto alcuni albi di Di Gregorio ed i suoi tormentoni tematici (v. #270; #283; #288; #329; #334, etc)
Abbastanza sconfortante la reprimenda sindacalista di Dylan contro Miller (p.54.ii) segno che la piaga della bacchettonaggine non è stata del tutto debellata, ancora :cry: :cry: :cry: .

Fuori luogo anche il baloon intriso di pietismo auto-colpevolista di Dylan, davanti lo scalmanato rivoltoso appena investito (p.73.ii): dopo una sventagliata di piombo scampata per un pelo di bruco, ha anche il coraggio di dirgli “Amico, non volevo, anche se tu…”. Che fine ha fatto l’action-man sicuro di sé di qualche pagina prima, e che poco dopo si scaglierà a kamikazzo contro le auto della polizia, pagate dai contribuenti di Sua Maestà (p.76) :?:

Troppo facile il crescendo finale per sbaraccare l’inghippo, col solito passaggio segreto+crollo/incendio risolutorio+smagnetizzazione delle memoria. Tre colpi di mano agevolanti, nell’auto-e(ro)scamotaggio di comodo. Non lascia dubbi, non graffia, e sbollisce nell’aria :( .
Tant’è vero che per recuperare un tono interessante Carpenter deve tirare in ballo la psicosi collettiva (p.96) e chiudere giustamente con un NO COMMENT.

No comment sulla retorica finto-fatalista sbandierata da Bloch, che da buon padre di (mancata)famiglia tenta d’indottrinare il (mancato figlio/)discepolo Dylan sull’onda del nonno-pensiero di 5vignette5 che più didascaliche non si può :? :mad: :?

E infatti per suggellare il tutto arriva di straforo anche il ghirigoro di una citazione semigratuita - più che scontata, ai saldi…- di Nelson Mandela, che diventò fuorilegge non per protestare (per pretesto) assieme alla Camusso in sciopero e degli scioperati blackblock sfangando i cavilli del “sistema” lavorativo o cercando lo scontro fisico contro le forze dell’ordine (quale? vedi p.60.iv), in quanto nemici :x: .
Ma solo per opporsi a quella legge che impediva la dignità della vita, 7 distretti in meno rispetto al [Distretto 13 di quest’albo, tra District Six e Robben Island.
Una legge chiamata apartheid.

MADIBALOHA, fratelli

_________________
Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: lun dic 08, 2014 11:53 am 
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Iscritto il: sab ago 23, 2008 12:39 pm
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il punto è che anche se come rappresentazione della totalità del pubblico di DYD siamo pochi, come utenti siamo tanti lo stesso, nel senso che ogni testa è una sentenza: il mio Dylan non è il tuo e il tuo non è quello di Sarcazzo, e idem per le risposte dagli autori. c'è chi tifa per il nuncerompete e chi ritiene gli autori spocchiosi perché non si abbassano a dare spiegazioni al volgo, chi odia il dylan che brancola al buio (come nel già citato "Memorie dall'invisibile", dove la soluzione gli piove addosso) e chi trova insopportabile il dylan che prende troppo sul serio il proprio ruolo, chi la vuole cotta e chi la vuole cruda.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: lun dic 08, 2014 12:28 pm 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
Messaggi: 6349
Località: Milano
Tra il nuncerompete e le risposte maleducate e che ipotizzano una deficienza culturale, ce ne corre.
"Memorie dall'Invisibile" non è catalogabile come indagine in quanto, credo, in quella storia si raccontano cosette come: solitudine, emarginazione, follia, amore, profondità dell'anima umana.
Niente a che vedere con questo numero, dove tuttalpiù possiamo trovare la profondità dei cunicoli dell'aria condizionata di Scotland Yard.

PS: volgo se le tengano per loro, please.

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" Dylan Dog è arrivato allo scontrino fiscale "

Oriana Fallaci ti amo.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: lun dic 08, 2014 12:35 pm 
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Iscritto il: sab ago 23, 2008 12:39 pm
Messaggi: 2168
A me "Memorie dall'invisibile" piace tantissimo, lo sai.
Quanto alle risposte maleducate qualcuna l'ho vista, ma anche i commenti di alcuni utenti non erano educatissimi. A chi giova?


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: lun dic 08, 2014 12:37 pm 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
Messaggi: 6349
Località: Milano
A nessuno certamente, il clima dovrebbe essere più sereno e mi ci metto io per prima.
Solo che vedi, guarda caso a dialogare e discutere con te, ad esempio, uso toni leggeri. Con altri meno.
Cmq la mia feroce ironia nei commenti, spesso al vetriolo, dovrebbe esser compresa dalla gente nobile che sta ai piani alti..
O no ?

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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: lun dic 08, 2014 12:49 pm 
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Iscritto il: sab ago 23, 2008 12:39 pm
Messaggi: 2168
in realtà non pensavo a te a proposito di commenti non educatissimi. forse questa non è nemmeno la sede adatta per discutere di netiquette, cmq quanto agli autori delle storie penso che da un lato è normale che vogliano difendere il proprio operato (perlomeno dagli attacchi che ritengono ingiustificati, perché quelli giustificati possono essere accolti come critica costruttiva) e dall'altro non si trovano - volenti o nolenti - nella stessa posizione degli altri utenti del forum: quand'anche un utente sia nei suoi modi cafone e nelle sue critiche impreciso, l'autore ha il dovere di mantenere lo stesso la propria compostezza, pur senza cedere sotto gli altri aspetti.
capisco, comunque, quegli autori che scelgono direttamente di non leggere nulla che li riguardi. è lo stesso motivo per cui non farei mai un profilo su ask.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: lun dic 08, 2014 6:22 pm 
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Iscritto il: mer apr 17, 2013 11:22 am
Messaggi: 991
Località: Corbetta
Ieri mi sono rimesso a rileggere I vampiri e devo dire che anche lì Dylan si comporta un pò come Bruce Willis, abbassandosi per schivare una pallottola, anche lì ci sono i militari o comunque azioni della polizia contro i rivoltosi però... c'è un però... ho notato una sorta di riflessione di ruoli...

In I vampiri Dylan sta, patteggia con i rivoluzionari, lotta contro il potere costituito per poi finire improgionato (in tutti i sensi anche moralmente). Sia lui che Bloch alla fine ne escono perdenti con tutto che viene insabbiato e la consapevolezza che nonostante tutte le belle parole il mondo proseguirà nella sua follia silenzosa e i "vampiri" rimaranno sempre al loro posto a guidare il mondo.

In Anarchia nel Regno Unito accade più o meno lo stesso. I rivoltosi vengono sconfitti e tutto ritorna alla normalità, normalità che viene "accettata" da Bloch nelle ultime vignette e nel suo ultimo dialogo con Dylan. Ma qui il ruolo di Dylan è completamente diverso. Dylan patteggia con i poliziotti, è dalla parte del potere costituito, anzi si può proprio dire che sia lui s determinare la sconfitta dei rivoltosi che combattevano però per un ideale forte, quello di una società migliore contro gli inganni del potere.

E' un inversione di ruolo in cui Dylan passa da sconfitto rivoluzionario (I vampiri) a vincente reazionario (Anarchia nel regno unito)? In tale luce anche i due discorsi di resa verso il potere hanno sapori differenti, Nel primo c'è la resa del combattente, di chi ci ha provato, nel secondo c'è la resa di chi invece per certi versi accetta quel potere. Ho forse un pò esagerato nel confronto dei due albi o pensate che come interpretazione ci possa stare? Voi che ne pensate?

Spero di essere OT, si sta cmq parlando dell'abo del mese...

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Il mio testamento dovrà contenere non ciò che voglio lasciare quando morirò ma ciò che voglio trovare quando tornerò.

Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: # 339 - Anarchia nel Regno Unito
MessaggioInviato: lun dic 08, 2014 6:37 pm 
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Iscritto il: sab ago 23, 2008 12:39 pm
Messaggi: 2168
Sulle prime ci avevo pensato anche io, ma qualche pagina addietro ho messo una rilettura dei fatti diversa.


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