Meglio non raccontare nulla, che spiattellare discorsoni da un mazzo taroccato di carte confuse... quando non posticce
.
Il problema dei celebrativi è molto complesso... perché quando sono costretti a raccontare (forzatamente?) dei restroscena sull'arco biografico di Dylan, si prendono dei rischi mostruosi di incoerenza, spersonalizzazione, e stumentalizzazione del personaggio verso un sensazionalismo a ritroso - al limite del leggendario - che di norma non gli compete.
Se poi questo si traduce di melodrammone in melodrammone, è logico che molti lettori abbiano da scuotere la testa
La cosa che più m'incuriosisce è
l'apporto di Sclavi a questa roba, fino a che punto l'approvi (rassegnato?), cosa abbia suggerito, quanto se ne sia lavato le mani sulla fiducia, se abbia intravisto un personaggio non più suo...
Per chiudere provo a fare una mia classifica dei celebrativi, dicendo che non amo a priori Dylan a colori sulla serie regolare, e che prima di celebrare voglio un invito scritto per me e la mia accompagnatrice.
La cravatta non la metto, i cottillon sì
1)
Finché morte non vi separi *** 1/2
2)
Il Numero Duecento ***
3)
Ritratto di Famiglia ** 1/2
4)
Xabaras ! ** (
lo divido dalla seconda parte, perché qualcosa d'interessante sembrava avercelo)
5)
La Storia di Dylan Dog **
6)
Nel nome del padre * 1/2
ALOHA TO THE PARTY