Visto che siamo in periodo di riconsiderazioni di-gregoriane da Maxi, mi sono accorto di non averci messo giù neanche ddurighe su questo volumazzo monopolizzato dalla firma GDG.
Per me non è male, ben oltre la sufficienza, gradevole a tratti. Tra testi & disegni non mi aspettavo oltre, e qualche spunto buono en passant l'ho intravisto. Nell'equilibrio complessivo è un Old Boy che consiglierei più di quello autunnale, dove una storia camperebbe di rendita pro-trilogia e le quattro brevi sarebbero (quasi)tutte da cestinare
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Spoiler in corso d'opera ****
Messaggi da uno sconosciutoNon faccio parte di quelli che ritengono il passato di Dylan intoccabile, e che non se ne debba parlare in un (presunto) ricettacolo di serie B come l'Old Boy. Dico solo che qui la cosa è gestita malino rispetto alla storia in sé, e viene tirato in ballo solo per fare sensazione... da escamotage pro
limelight .
Tutto la faccenda della bombarola puzza di tirata per capelli (di un calvo) in maniera indecorosa, inseguimenti dozzinali e rivelazioni posticce comprese. Salvabili solo i suoi bisticci col Boy latin lover di old stampo. Il fatto che poi Dylan legga le lettere a smozzichi per paura di farsela sotto è un'altra semi-vaccata che serve solo ad oliare dei meccanismi di sceneggiatura altrimenti destinati ad incepparsi o contraddirsi da soli. Cagliostro nume tutelare dopo un po' mi sembra declassato al ruolo di semplice talismano peluche dalle risonanze cosmiche. E tutto ripiega su una certa faciloneria di comodo, appiccicaticcia. Come negli sketch forzosi abbottedeculo presso l'ufficio postale.
Buoni comunque i dialoghi.
La notte delle stelle cadentiStoria classica, fino in fondo. Non si cerca l'originalità ma il gusto di sentirsi a casa. E questo è un degno ritrovo di elementi dylaniati su più piani, senza mostrarsi
flat o meritarsi la soffitta
La catena di spersonalizzazioni dei coinvolti è divertente, non tanto per capire "chi è chi" quanto per scoprire fino a che punto arriverà la loro capacità di adattarsi, patendone le conseguenze. Serial killer di contorno senza particolari punti d'interesse, ma è il tributo da pagarsi al "genere". Molto meglio l'impossibilità di salvarsi dalle proprie fattezze (v. finale) agli occhi del mondo, compreso un suicidio da discolpa percepito ormai come inevitabile
.
Ritorno di fiamma Si poteva far meglio, ma è una storia coi suoi perché, ed alla fine l'ho gradita abbastanza. Sicuramente è meglio della prima nel trattare il passato dei protagonisti, e lo fa con una narrazione più solida, non fiammante ma accalorata, anche senza elementi sovrannaturali. La cosa che mi è piaciuta di meno è la ripetitività dei temi riproposti a manetta, anche per lo schematismo negli incontri tra personaggi e loro scambi verbali/verbosi, di pura rinfacciata. Eppoi, detto sinceramente,
M&G non sono tanto adatti per dipingere i magoni da conflitto sentimentale, e quello che dovrebbe essere il fulcro della storia sfuma in una carrellata di circostanza, senza vignette ad effetto...magone, appunto
.
Per questo la storia veleggia su registri più leggeri di quanto dovrebbe.
La gelosia di Dylan non è proprio convincente, però diverte se messo alle strette da un problema così, visto che gli capita di rado. Specie se in conflitto con l'amicizia. L'ebe(ati)tudine del Bloch 'nnamurato richiede un enorme sforzo da
suspension di disbelief accecata per pensare che si faccia imbambolare così da qualche genoma ereditato alla spiccicata, senza il bisogno di abbozzare una mezza indagine... ma al cuor non si comanda, perché altrimenti i reparti cardiologici chiuderebbero
.
Come è abbastanza inverosimile il fatto che Isabel/Ann-la-finta-smemorata se ne vada tranquillamente a spasso per Londra dopo che Dylan la scarica da casa, senza pensare che avesse già un appartamento da qualche parte o un qualcosa per tirare a compare, dove anche solo cambiarsi. Tremendi i pipponi tardo-revisionisti
à la Cuore degli Uomini; meglio la psicologia disturbata della protagonista, che alla fine "cade" per amore, dopo averlo tanto vituperato, esplosioni comprese.
Una piccola nota su un riferimento occulto/effetto giornale scandalistico, che ho letto in precedenti post, tipo questo:
Cita:
Si vede un giovane Bloch coi capelli... si ipotizza una sua paternità (che col senno di poi renderebbe tutta quanta la vicenda anche più inquietante, ma accennata così nell'ultima pagina è come se non ci fosse)
Veramente la questione paternità mi pare stare a zero, rispetto a questa storia
.
Ann è stata concepita nei due anni di gap in cui Bloch non frequentava più(neanche in senso "biblico") sua madre Isabel. Ormai si erano allontanati, a livello di contatti. Per un po' di tempo prima Isabel aveva continuato a stalkerarlo tra lettere, telefonate, piazzate ed agguati lacrimevoli davanti casa, ma di certo non avevano avuto intercorsi procreativi, né l'aveva vista col pancione. E nelle ultime pagine si accenna soltanto all'ulteriore confusione sentimentale di Ann, che dopo tutte queste sceneggiate dolo(ro)se messe ad arte per scompensare la macholinità dei due fessi, ha veramente perso la testa per qualcuno - Dylan? Bloch? Entrambi? E a furia di giocare col fuoco altrui si brucia lei stessa. Con una calibro 22
ALOHA PAROLE IN FUMO:
Thou wouldst as soon go kindle fire with snow
As seek to quench the fire of love with words .