Cravenroad7

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# 318 - Leggende urbane
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Voti totali : 108
Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: # 318 - Leggende urbane
MessaggioInviato: gio feb 28, 2013 8:11 pm 
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Iscritto il: lun mar 07, 2011 5:16 pm
Messaggi: 4484
Albo che divide alla grande! Chi parla di narrazione sclaviana e chi di ciofeca da insufficiente! Avevo intenzione di non comprarlo, ma mi state facendo salire la curiosita'.

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Vai, allora, ci sono altri mondi oltre a questo.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 318 - Leggende urbane
MessaggioInviato: gio feb 28, 2013 8:31 pm 
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Iscritto il: dom ott 29, 2006 4:00 am
Messaggi: 829
dogares ha scritto:
Premesso che i gusti non sono opinabili, i punti deboli che ti fanno catalogare la storia come pessima, sono invece IMO il loro punto forte. La narrazione può infatti essere presa dalla fine, da metà o a pezzi e ne risulta una storia ugualmente identica allo svolgimento lineare, altro dato che apprezzo e che pone l'albo sui livelli di Golconda ( senza paragoni a livello di concetti ) quanto ad una sorta di Elzapoppin di follia.


Spoiler!
Per favore, non scherziamo!

In Golconda non puoi -per esempio- partire dal concerto metal, poi metterci l'incontro col diavolone, poi i bombetta che impazzano, poi Dylan che va al bosco di Golconda! C'è una precisa sequnza di eventi che segue rapporti causa-effetto!

In Dopo Mezzanotte invece, oltre al maniaco con l'ascia che fa da filo conduttore, c'è un crescendo rigoroso. Si inizia da piccoli problemi "realistici" (la chiave dimenticata, i soldi persi per pagare il taxi) per arrivare a eventi al limite del surreale.

Nella storia di Di Gregorio non c'è nulla di tutto questo. Non c'è causa-effetto per almeno il 90% degli eventi, e neppure c'è crescendo. Siamo ai livelli della Stanza Numero 69 (che anch'essa a suo tempo divise il pubblico e a me sembrò orribile) : una sfilza di sketch fini a se stessi, vagamente "legati" da un filo conduttore esilissimo e pretestuoso.

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Ti mostrerò la paura in una manciata di pixel...


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 Oggetto del messaggio: Re: # 318 - Leggende urbane
MessaggioInviato: gio feb 28, 2013 8:47 pm 
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Iscritto il: mer apr 25, 2012 10:41 pm
Messaggi: 202
Località: Morbegno
Mi è sembrato che il buon Di Gregorio ci ha messo il minimo indispensabile,una storiella rispolverata.
Un accozzaglia di situazioni conclusa con una presa per il culo.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 318 - Leggende urbane
MessaggioInviato: gio feb 28, 2013 8:50 pm 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
Messaggi: 6349
Località: Milano
Non sono d'accordo.
Spoiler!
LA storia fra Dylan e la ragazza ha un crescendo, seppure non raggiunga vette di alta partecipazione emotiva, e anche l'evolversi dei delitti è conseguenza della presenza della bionda nella storia.
Il finale spiega lo stile della storia, lo spiega come mera leggenda metropolitana che racchiude se stessa, e cmq in molti albi fra i più riusciti di DyD la narrazione non ha volutamente seguito un percorso lineare.
O che "Ucronia ", tnt per dire, fosse una sequenza di avvenimenti rigorosamente logici ?

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" Dylan Dog è arrivato allo scontrino fiscale "

Oriana Fallaci ti amo.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 318 - Leggende urbane
MessaggioInviato: gio feb 28, 2013 8:54 pm 
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Iscritto il: ven ott 08, 2010 7:20 pm
Messaggi: 3171
Località: La Montagna del Nord
voto ottimo,una storia bellissima
era da molto che non mi divertivo così su dylan!

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Al mondo non vi sono felicità né dolore assoluti, la vita di un uomo felice è un quadro dal fondale d'argento con delle stelle nere: la vita di un uomo infelice è un fondo nero con delle stelle d'argento


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 Oggetto del messaggio: Re: # 318 - Leggende urbane
MessaggioInviato: gio feb 28, 2013 9:25 pm 
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Iscritto il: ven nov 04, 2011 5:48 pm
Messaggi: 2101
Località: Catania
Io questa storia non l'ho capita.
Ergo ancora nessun voto e nessun parere.
Leggerò i vostri appena posso!


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 Oggetto del messaggio: Re: # 318 - Leggende urbane
MessaggioInviato: gio feb 28, 2013 9:27 pm 
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Iscritto il: sab ago 27, 2005 7:04 pm
Messaggi: 1949
Bah, sono interdetto.
Per certo posso affermare che perlomeno il disastro che si profilava è stato disatteso.
Altrettanto sicuramente reputo il lavoro di Di Gregorio carico di una sorta di brillantezza di scrittura che raramente gli è stata propria (gli stacchi tematici, il dipanamento scaturito dalle voci off che intersecano le scene l'una all'altra, un discreto Dylan).
Altra cosa gradita è stata la solidità tematica della narrazione, tipica di certi albi "di una volta", in cui in ogni scena, anche parafrasando, si fa riferimento alla suggestione del titolo. Poi ci sono alcune scenette riuscite, una girl che prova in qualche modo a essere ricordata e un Bloch (per il resto piuttosto penoso) che interagisce con Jenkins in modo riuscito.
Ma sotto a questo meccanismo discretamente oliato (mica poi tanto, la scena iniziale è una delle più mosce che ricordi) cosa c'è?
C'è una tematica di fondo degna di sbobinare cotanto Hellzapoppin? A mio parere no, il sottotesto è di una fragilità incredibile, resa ancora più imbarazzante allorquando viene ripetuta ogni quattro pagine. Le storie esistono e sono reali proprio perché sono storie. Tsé: bella frase, ma 94 tavole mi paiono "leggermente" abbondanti se non hai altro da aggiungere.
Mi viene in mente il film NON E' UN PAESE PER VECCHI: il formidabile Tommy Lee Jones racconta per telefono un aneddoto alla moglie del protagonista. Lei lo incalza dicendo: "Ma questa storia è vera?". Lui risponde: "Non lo so, signora, ma quel che è certo è che è una storia." Ecco, questo scambio di battute di dieci secondi sviscera la tematica della realtà/finzione/essere/nonessere in maniera più brillante e pungente di quanto DiGregorio non riesca a fare in una fila di baloon che lastricherebbe la via Appia.
Mi interrogo criticamente: se l'avesse scritta Sclavi avresti usato tutta questa energia per smontare la baracca? o ti saresti limitato ad apprezzare utilizzando il tempo della critica per cercare di migliorare la tua vita extra-cartacea nella consapevolezza che "in fondo Tiz è un genio e qualcosa di profondo lo voleva sicuramente dire"?
Non lo so, ma se Sclavi ha scritto roba esile si è fatto tanare poche volte. Perché è il come che fa la differenza, e il come di DiGregorio ha la coperta corta e io me ne accorgo subito che sta facendo della retorica da educande. E pur ammettendo di aver a tratti apprezzato e sorriso, come un professore austero a cui non piacciono gli studenti che fanno i simpatici mi trovo a costretto a bocciare l'albo.
Con un onestissimo 5 e mezzo.

Buona serata

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 Oggetto del messaggio: Re: # 318 - Leggende urbane
MessaggioInviato: gio feb 28, 2013 9:31 pm 
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Iscritto il: ven feb 17, 2012 12:14 am
Messaggi: 1143
Boh, divertente e leggerino. Preferisco cose così a cose "concettuali" e pedanti come Backy. Certo, storie come la stanza 69(?) "cose dell'altro mondo", "il ladro di cervelli" (che era di Marzano ma vabbè stanno bene una volta ogni tanto.
Anche io non paragonerei certo queste storie nè a Golconda nè a dopo mezzanotte...sono la loro versione per Topolino, però cmq non riesco nemmeno a disprezzarle (a piccole dosi).
Certo scrive storie con avvenimenti tutti slegati fra loro rende il gioco semplice allo sceneggiatore, ma almeno non fan venire 2 palle.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 318 - Leggende urbane
MessaggioInviato: gio feb 28, 2013 9:33 pm 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
Messaggi: 6349
Località: Milano
Vabbè Joe ma il mio era un paragone fra due tipi di storie surreali, non certo fra la scrittura del Tiz e quella di DiGregorio.
C'è un abisso che manco la fossa delle Marianne...
E' solo che la linearità qui non c'è volutamente. Concordo sulla troppa ripetitività del medesimo concetto che poteva e doveva esser evitata.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 318 - Leggende urbane
MessaggioInviato: gio feb 28, 2013 10:07 pm 
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Iscritto il: dom set 16, 2012 12:28 pm
Messaggi: 277
Voglio essere provocatorio: io proprio non vi capisco!! una storia come L'assassino della porta accanto è stata vituperata, attaccata da tutti i lati, mentre poi Leggende Urbane, a momenti senza capo e coda, si prende 8 e 9, con tanto di commenti tipo "quasi capolavoro, bellissimo albo" ecc.
Ma scherziamo??


Ultima modifica di OldSnake il sab mar 02, 2013 1:41 am, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 318 - Leggende urbane
MessaggioInviato: gio feb 28, 2013 10:34 pm 
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Iscritto il: mer gen 30, 2013 9:18 pm
Messaggi: 305
Località: PD
Ho dimenticato una cosa: in questo albo c'è il terrore dell'assenza di virgole.
Ne è pieno. Soprattutto nell'inutilissimo redazionale ci sono almeno due righe in cui c'è una virgola dopo ogni parola.
Sono rimasto piuttosto interdetto.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 318 - Leggende urbane
MessaggioInviato: gio feb 28, 2013 10:35 pm 
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Iscritto il: ven giu 27, 2003 10:00 pm
Messaggi: 3868
Spoiler!
No ma se fosse una cozzaglia di situazioni messe insieme a caso avreste ragione , ma invece ad esempio il tizio del casco sarebbe sparito dopo la scena , invece te lo ritrovi per tutta la storia e alla fine se ne va con l'autostoppista , cioe' una leggenda che da un passaggio ad un'altra leggenda guarda a caso l'autostoppista , non e' poetico?
E anche il coccodrillo riappare e parla pure !!! , la scena del concerto e' simpatica e tamarra , poteva anche essere piu' cattiva ,ma e' efficace , le battute con jenkins e il bloch pessimita dei primi 100 dyd . Altre scene dylan ha un taglio ,e' stato il coccodrillo ? No e' l'altra leggenda urbana del rene , e' collegato , io vedo dei collegamenti in questa storia , non so cosa legge chi non li vede. Poi puo' benissimo non piacere , ci mancherebbe altro, in fondo a me e' piaciuta anche la tematica , non solo lo svolgimento.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 318 - Leggende urbane
MessaggioInviato: gio feb 28, 2013 10:47 pm 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
Messaggi: 6349
Località: Milano
OldSnake ha scritto:
Voglio essere provocatorio: io proprio non vi capisco!! una stora come L'assassino della porta accanto è stata vituperata, attaccata da tutti i lati, mentre poi Leggende Urbane, a momenti senza capo e coda, si prende 8 e 9, con tanto di commenti tipo "quasi capolavoro, bellissimo albo" ecc.
Ma scherziamo??



Non mi pare. Fu attaccato chi disse quella storia non era niente di che.
A parte questo, il paragone fra le due cose è estremamente errato, a mio modo di vedere, poiché pone in contrapposizione due storie e due stili completamente diversi. Il 307 è la sublimazione della banalità del male e dello svolgimento lineare di un racconto classico, qui siamo in episodio de "AI confini della realtà".
La mia opinione sul numero 307 è arcinota. La mia idea di un DyD come personaggio di raccogliere storie come questa e cose come il numero 307, è di complemento e di elogio alla testata, non il suo contrario. Fate finta che non l'abbia scritta DiGregorio.
Non dico che sia impeccabile, dico che è elemento onirico e fiabesco e come tale merita un elogio.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 318 - Leggende urbane
MessaggioInviato: gio feb 28, 2013 10:53 pm 
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Iscritto il: mer gen 02, 2013 12:47 am
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Giudizio positivo anche per quanto mi riguarda e nel fare un parallelo cinematografico lo assocerei a
Spoiler!
Takeshi's di Kitano oppure, più in generale, alla sua trilogia sul suicidio dell'autore. Spero che da questa morte figurata ne possa uscire un Dylan Dog migliore..


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 Oggetto del messaggio: Re: # 318 - Leggende urbane
MessaggioInviato: gio feb 28, 2013 10:53 pm 
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Iscritto il: gio gen 03, 2013 12:41 pm
Messaggi: 22
Località: monfalcone (GO)
Non so se è già stato detto ma, a proposito di mio cuggino, avete letto l'insegna del pub a pagina 11? "Helios and the troubled stories" :D :D


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