Cravenroad7

Dunque:

Rimatt non entro però in polemica con te, sia chiaro. La mia è un'analisi personale.

ma dai, si comporta come un pistolero qualsiasi senza un minimo di caratterizzazione e cervello.

Ognuno ha le sue idee. Penso anche che la creatura rappresentata qui avesse poco o nulla di umano con cui discutere. Ma ripeto, ognuno ha diritto alle proprie opinioni. Magari ha fatto così perché era in panico da claustrofobia !

è si, non gli arrivava l'ossigeno al cervello.

il numero precedente era una metafora delle condizioni in cui versa DD

però, con tutto il grande rispetto che ho per Rimatt, vedo una contraddizione tra questa e la discussione sul finale di Bilotta. Si voleva un Di Gregorio che scimmiotta schemi già di per sè scimmiotteschi come nel re mosca o negli ultimi immortali? Mah.

Cmq finora l'ho trovato il più fiacco tra i post 300....

non ho letto l'albo, ma dalla descrizione mi pare che la situazione sia molto diversa da quella del gigante

ma è diversissima certo! mica si discutono le doti dell'autore

d'accordo con tutto quello che ha scritto nyarla; albo insufficiente.



per quanto riguarda il finale sono d'accordo con rimatt; o è un problema di sceneggiatura e di conoscenza del personaggio o non c'è il giusto allineamento fra volontà del disegnatore e dello sceneggiatore (che poi fra l'altro il mostriciattolo di Casertano fa più pena che paura). Naturalmente imparagonabile con il fantastico finale de "l'alleanza" di Bilotta. Scherziamo?

Mah...io una faccia come quella, ritornando la sera, non vorrei vederla proprio....

Soggetto: 6;

Sceneggiatura: 5; Dialoghi a tratti superflui. Costruzione troppo deterministica: ogni vignetta ti conduce alla soluzione finale senza ambiguità, zone d'ombra, divagazioni...

Disegni: 7

Votato (media): 6

Per me ci passa una differenza enorme, tra i due finali, più o meno quella che c'è tra Bilotta e Di Gregorio.


SPOILER

Uno ha la raffinatezza di scrivere un finale interpretabile, dove l'unica colpa che si può imputare a Dylan è un istante di umana esitazione; l'altro lo fa scattare come un pistolero, pronto a freddare il nemico senza pensarci un secondo. Non è questione di buonismo, è che un comportamento è compatibile con Dylan e l'altro no. Come dice Skeletor, è ancora una volta il COME il problema: non è il fatto che Dylan uccida il mostro, è che lo uccida così.

Come dire... Bilotta ci va di scalpellino, Di Gregorio usa l'accetta.

Votato mediocre. Se facessi pesare di più nella mia valutazione il lavoro egregio di Casertano, alla sufficienza ci arriveremmo anche, ma questa è una di quelle storie che non riesco a perdonare. Sono albi come questo che mi hanno fatto disinnamorare negli ultimi anni di questo fumetto a cui tanto tengo per mille ragioni, pagine lette "con il pilota automatico" senza che provocassero un guizzo, un'emozione, un'oscillazione del mio encefalogramma.
Senza necessità di arrivare al finale, per il quale condivido l'opionione di Rimatt (diversissimo il contesto con quello di Bilotta nel Gigante e quindi da respingere in toto l'obiezione di Kramer e, se vi va, possiamo sviluppare più ampiamente il dibattito), mi soffermerei sulla scritta in alto sulla copertina. Io leggo "Dylan Dog" ma di Dylan Dog nelle pagine che seguono non se ne vede l'ombra. Scorgo solo un tizio, senza ironia, senza sentimenti, che compie un'indagine nell'incubo tra dialoghi triti e ritriti con un assistente che non solo non assiste ma è pure (quasi) assente.. magari potrebbe essere un collega, chissà.
Certo c'è l'horror (ma non lo spatter, non sia mai!) e c'è un mistero da risolvere che però è seriamente compromesso dal titolo.
Sono severo forse, ma non riesco a non esserlo. Nella serie ci sono storie scritte senz'altro molto peggio, è indubbio. Però questa andrebbe bene per un' altra testata, con altri protagonisti con un diverso passato. Per cui "grazie tanto" (cit.) a Di Gregorio
Chi l'ha valutato bene potrebbe essersi fatto fuorviare, e lo capisco, dalle suggestive tavole di Casertano; i suoi disegni, sì, meritano un ottimo.