Il soggetto si rifà, grossomodo, al film
Il Signore del male, ma il risultato è lontano anni-luce dal capolavoro di Carpenter!
Buonissimo l'incipit coi gabbiani, però non appena viene scoperto il laboratorio alchemico (cioè, praticamente subito!) la storia si incanala nei binari della prevedibilità. E non ne esce più.
La prima parte affastella episodi di varia natura. Un po' di inquietudine a tratti c'è (specie nelle sequenze totalmente mute), ma manca una progressione narrativa accettabile, nonchè un'autentica 'costruzione' della suspense.
La seconda parte, quella che dovrebbe 'tirare le fila', è oltre il ridicolo! Vedere raffigurata l'essenza del male come un cavaliere profugo di chissà quale fantasy di serie Z fa letteralmente cadere le braccia.
E poi non se ne può più di spiriti teoricamente "immortali" che alla resa dei conti vengono fatti fuori con uno sforzo minimo (in questo caso, un disco in mezzo agli occhi!... Macheccav...?!
).
Dylan non fa quasi niente per tutto l'albo, tranne rodersi il fegato dalla gelosia per una storia d'amore poco coinvolgente (per il lettore).
Assurdo il fatto che non sappia quanto impiega un corpo a decomporsi (stiamo parlando di uno che ha fatto prima il poliziotto e poi l'investigatore!).
Valutazione complessiva difficile.
L'albo è sicuramente "trash", ma del tipo che diverte poco.