Con quest'albo Ruju ha cercato soprattutto di rendere nella maniera più realistica e credibile possibile la vita incolore di un uomo incolore.
La componente "gialla" è comunque necessaria, dato che questo è un albo di Dylan Dog (un caso su cui indagare ci vuole per forza), ma non è la principale preoccupazione dell'autore. Infatti gli omicidi sono esposti in maniera sbrigativa: una pugnalata e via.
Sicuramente Ruju è riuscito nel suo intento.
Ed è riuscito là dove un autore tipo Chiaverotti ha sempre fallito: il suo gusto per l'eccesso ha puntualmente fatto sì che i suoi personaggi teoricamente "normali" (impiegati, casalinghe...) diventassero dei casi umani!
Campioni di sfiga da guinness dei primati! Ciò rendeva gli albi chiaverottiani sicuramente divertenti, ma ben poco credibili - e di realismo non è neppure il caso di parlare!
L'albo ha però un difetto. E' talmente accurato nel dipingere la noia e il grigiore della vita di Clarence che finisce col trasferire parte della noia sul lettore. Ciò lo rende a tratti pesante e faticoso da leggere, anche per via del ritmo molto lento.
Io lo considero comunque una delle prove migliori dell'autore e gli do 7. Ma di certo è un albo da centellinare con calma e pazienza, inadatto a chi cerca puro e semplice divertimento.