Sottovalutata? A giudicare dai pareri qui espressi direi proprio di no, ma devo ammettere che, prima di rileggerla, non ne serbavo alcuna memoria; e, dopo averla riletta, posso solo concludere che la mia amnesia non avesse nulla a che vedere con la qualità dell'albo ("Possessione diabolica", per dire, me la ricordavo molto meglio... ahimè
). A posteriori, potrebbe essere stata penalizzata dal fatto di essere uscita nel periodo degli ultimi fuochi d'artificio sclaviani -e, per quanto mi riguarda, nel periodo del mio esame di maturità (e dei mondiali francesi
).
Dal punto di vista della sceneggiatura, è per molti aspetti una delle prove più mature di Chiaverotti: da un lato per la capacità di evocare e mantenere un tono malinconico (ma non estenuato: c'è anche abbastanza azione) senza scivoloni o forzature poetiche semiadolescenziali, dall'altro per la bravura nel gestire il continuo e complesso intreccio tra realtà, ricordi, e allucinazioni di Connor (molto belli e intensi i suoi flashback). Bello anche il finale -triste, ma sensato e coerente-, e come sempre impeccabili i disegni di Brindisi.
"Per molti aspetti", però, non significa "in toto", e dunque ci sono anche cose che mi convincono meno, e che mi impediscono di considerarlo il miglior Chiaverotti post-100 (benché abbia buone possibilità di finire sul mio podio): come la presenza di diversi personaggi che sembrano essere stati inseriti solo allo scopo di far avanzare la trama e risolvere certi snodi narrativi (lo psicanalista, Margot, il medium non vedente), o la cui rilevanza è praticamente pari a zero (il sondaggista Max Pitts, la stessa Trelkovski).
La complessità dell'intreccio rende più facile mascherare alcuni punti critici relativi alla questione di Pandora/Sandra, che però permangono: come mai Greta non la vede, subito prima di essere uccisa? Perché Sandra si traveste da Pandora per uccidere Margot? È possibile che le visioni di Connor non riconoscano che Pandora è diversa da loro?
E poi c'è il dilemma che si pone quasi sempre nei casi (più numerosi di quanto si sospetterebbe) in cui è lo stesso colpevole ad assumere Dylan: perché? Se Sandra aveva solamente bisogno di un testimone per la fuga di Connor (e anche qui, non se ne vede esattamente la ragione -conoscendo lo stato mentale di Connor, chi avrebbe potuto dubitare delle parole di sua sorella?), perché andare proprio da Dylan Dog? Sarebbe bastata una persona qualunque -anche lo psicologo, o perfino la stessa Margot...