Cravenroad7

Classico albo di Medda...

Storia ottima, nella caratterizzazione dei personaggi, nello sviluppo e anche nella filosofia di fondo che è tutt'altro che banale..

Purtroppo al solito Medda non riesce a mio giudizio a rendere la storia un po' più vivace, in alcuni tratti mi sono anche annoiato, specie nei lunghi dialoghi tra Dylan e Peter....peccato, perchè il finale invece è degno di nota..

Freghieri ordinario....

Voto 7,5

a me era piaciuta ,interessante.
un giallo ben costruito con un bel titolo e una copertina tra le mie preferite (di stano)

la copertina di questo albo è stupenda,è vero!

Ho un cerchio alla testa....alcaselzer !

Sicuramente un giallo psicologico costruito molto bene

Una trama ottima che basa tutta la vicenda sulla mente dei protagonisti....

Copertina immensa e una delle migliori della serie....Voto 9

Un triangolo amoroso che non può non ricordare, anche nella soluzione finale, "Un colpo di sfortuna" di Ruju, apparso appena 5 mesi prima (e con il medesimo disegnatore). La storia di Medda è senz'altro scritta con più classe, ma la sua uscita avrebbe dovuto essere spostata un po' più là nel tempo imho, tant'è che la prima volta che la lessi avvertii uno spiacevole sensazione di dejà vù. Un problema che in fase di rilettura per fortuna sparisce, permettendo di godere a pieno di questa bella storia noir, cupissima e (melo)drammatica. Ottima caratterizzazione dei personaggi, tipicamente riconoscibili senza però scivolare nello stereotipo; rimangono avulse dal contesto le allucinazioni di Peter che si risolvono alla fine in un semplice pretesto per introdurre Dylan nella trama. Per quanto riguarda i disegni, albo praticamente perfetto per Freghieri che non tradisce le attese, favorito anche dal massiccio numero di primi piani che gli viene richiesto. Accattivanti titolo e copertina.
Molto buono.

un capolavoro che scala le classifiche, all'inizio anch'io ero "freddino"..
viva medda! il re è morto!

Questa è ben scritta, ma non mi ha esaltato. Forse perché tutto sommato abbastanza noiosa fino al finale, che colpisce e fa male. Freghieri al suo peggio, il protagonista sembra uscito dagli anni '40 e l'effetto è fastidiosamente straniante. Copertina splendida che non dice nulla sulla storia (anzi, depista).

Votato Buono (per me è un 7).
Storia buona ma poco Dylaniata.
Groucho ingiustificatamente messo da parte (con un po' di buona volontà l'autore avrebbe pothto creare divertenti siparietti con Peter).
Disegni pessimi.
Non il miglior Medda su DYD ma un buon Medda.
Concordo con chi dice che ricorda molto il Rujano "Un colpo di sfortuna, che comunque preferisco, e col quale condivide anche la pressoché inutilità di Dylan nell'economia del racconto.

Riletta ieri sera...il mio voto sale a 8.

Ottimo Medda.

La copertina di "La Terza Faccia della Medaglia" è una delle migliori nella lunga carriera di Angelo Stano.

Anche l'albo, cervellotico di un Medda in vena, tiene alta la suspance, compreso il colpo (in tutti i sensi) di scena finale.

Ottimo l'apatico detective e pure la sua moglie, che Freghieri non poteva disegnare con menzzo difetto fisico. In più il buon disegnatore ci mette scene da thriller-horror realizzate alla quasi perfezione con tavole più che distinte.

Il Dylan sconfitto nel finale è la giusta chiusa di un quasi capolavoro che si rilegge sempre con piacere. E Bloch è al top nel ruolo di colui che deve sorreggere l'old boy.

la terza faccia della medaglia
storia ostica, del genere "senza horror", ma non solo per questo... nelle prime 20 pagine medda sembra aver sbagliato personaggio (julia? nick raider?), il lettore medio giustamente si perplime... e dopo non è che la "nebbia" si diradi più di tanto, anzi! groucho messo subito fuori gioco, dylan che fa praticamente da spalla.....
viene da chiedersi " dove vuolsi andare a parare"? c'è questo stanco bogart in disarmo, ossessionato dal troppo lavoro, che stordisce chi ascolta o legge con una mitragliata di snervanti congetture, citazioni di nietzsche e goethe, calze che non si trovano e altri castelli per aria...
una persona che chiaramente non sta bene: curioso e rivelatore il dettaglio dell'album di famiglia con le foto della gita a disneyland mischiate a quelle della scena del delitto
è una storia noir che va avanti per inerzia, con un clima alla larry varedo (la bellezza del demonio) e una tensione sotterranea pronta ad esplodere e dylan è la mina vagante o la mano che lancia per aria la moneta trifacciuta, quarto incomodo e indagatore sui generis come non mai... alla fine, il lettore, snervato, condivide con dylan una sensazione di irrisolutezza e abbacchiamento, e quasi arriva a comprendere le ragioni della moglie rea confessa... e solo allora arriva la grouchata a suggellare questo atipico triangolo morboso
storia difficile, spiazzante, può essere anche irritante... deve scattare "la scintilla"... ma se scatta.....
freghieri in fase calante, disegni normali, ma non poteva che disegnarla lui
altra copertina superlativa, miglior periodo di stano
CLASSICO

voto 9+

Un giallo intrigante ma oggettivamente un po' troppo pesante. I disegni non aiutano la scorrevolezza. Il tutto è forse troppo normale per Dylan Dog.
Però è una bella indagine nel complesso, più che promosso.

7.5