Cravenroad7

Considerazioni sparse:

1)Delle prime storie, anche quelle con storie meno interessanti sono ricordate come memorabili. Questo è dovuto principalmente alla freschezza e all'innovazione che queste storie avevano... Dylan era nuovo, era diverso da qualsiasi personaggio avessimo visto, e anche solo vederlo cqzzeggiare senza fare niente era un piacere. Oggi si è un pò appiattito, un pò ci siamo abituati, per cui c'è bisogno di storie valide per brillare.
2)La differenza fara questa storia e una "rujata" (non voglio fare la polemica, ma ormai questo termine vi è familiare e mi capite) è nel fatto, che nonostante le incongruenze, "il ritorno del mostro" non si esaurisce nella vicenda gialla, ma la usa come pretesto per veicolare altro, cosa che nei gialli moderni non sempre riesce

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Ci sono 11 tipi di persone.
Quelli che capiscono il codice binario, quelli che non lo capiscono e quelli che chiedono al capostazione.

Risposta solo al punto 1. [;)]
In parte, quel che scrivi è vero. Anzi, è assolutamente vero se ci fermiamo soltanto al ricordo.
Se, però, rileggiamo la storia con gli occhi di oggi applicando quella che io definisco ( a prestito degli storici ) memoria critica, rileggendo quella storia che ci aveva entusiasmato/deluso, si possono avere delle sorprese. Ciò che nel mio caso è avvenuto con la sceneggiatura di "Anna Never" - che da piccolo avevo disprezzato - che rappresenta uno dei vertici che farebbero impallidire i migliori risultati di molte storie attuali di Dylan Dog e non.
Il mio discorso a prescindere dal ricordo ( nel mio caso pessimo ) e dalla freschezza dell'innovazione che poteva rappresentare DD.

<hr noshade size="1">Temo di essere frainteso. Forse ho raggiunto il mio obiettivo.
Il Mio Blog: http://trascorsi.splinder.com/

Appena riletto. Bell'omaggio ai film slasher, ben sceneggiato e con un finale all'altezza. Damien è volutamente caratterizzato proprio come uno dei famosi boogeyman tipo Jason Voorhees o Michael Myers (ma con molta umanità in più) ed è quindi giustificata la sua aura indistruttibile. Grandiosi i disegni di Piccatto, il suo stile mi piaceva decisamente di più all'epoca che oggi.

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La vita è un sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno.

è veramente tanta roba quest'albo e poi Demien è una macchina indistruttibile

..la storia, l'ambientazione (soprattutto il pozzo) sono fantastici per i primi tre quarti...il finale non mi è piaciuto molto..come hanno notato anche altri ci sono incongruenze che alla fine mi hanno deluso..

Capolavoro.

storia 10
disegni 10
tot. 10

leggete questa storia e confrontatela con le ultime uscite...[xx(][xx(][xx(].

SPOILER
alla fine se non ricordo male diventa cieca anchela figlia della assassina...[?]

MALA!!!

si,per lo shock.
Comunque quest'albo è proprio un capolavoro

Golconda,un posto normale...O quasi... MOLTO quasi

Memorabile... letto decine e decine di volte... il bosco fuori la casa, i sotterranei nel castello... Indimenticabile

Mi uccidete se dico che non mi è piaciuto molto.

Voto. 6--

diciamo che come giallo era un colabrodo, ma per il resto per me una storia ottima.
e la tristezza di damien... "cavalchiamo assieme, come una volta, per l'ultima volta, leonora..."

legenda
non ti azzardare a buttare via i soldi per questa robaccia!
puoi farne a meno
compralo pure
cosa fai ancora li? corri a comprarlo! è un ordine!

Le mie 100 storie preferite di Dylan Dog : posizione n°36



Il ritorno del mostro, mensile n°8, maggio 1987

Testi di Tiziano Sclavi
Disegni di Luigi Piccatto

Leonora Steele è cieca, ma riesce a vedere con l'occhio della memoria. La morte l'ha sfiorata tanti anni fa, quando la sua famiglia fu trucidata da un folle. Ora il mostro è fuggito! Damien, il gigante assassino, ha violato le mura del manicomio per tornare da lei e l'unico che può impedirgli di completare l'opera è Dylan Dog.

E' uno dei miei casi di rivisitazione dei miti giovanili; 20 anni fa la cavalcata di Damien, il rimugino di Leonora e i cotillon di Harlech occupavano una posizione assai apparentemente più alta della quarantasettesima. 10 anni fa chi si sognava di rinnegare il primissimo Piccatto; panta rei. Il Piccatto migliore rimarrà il Piccatto degli anni d'oro sclaviani ma il mio Piccatto preferito è il Piccatto barbatiano; il Piccatto dello straordinario (stra- secoli seculorum) castello sotterraneo lo metto in mezzo. L'attesa e l'assedio, il giochetto prologo+1°finale+2°finale+3°finale, beh quelle sono cose che la clessidra canaglia del tempo rivendica; Sclavi in stato di grazia pur nell'allora insolita quasiassenza di Groucho. Ad essere sinceri anche il miglior Dylan non è del tutto presente; è piu uno spettatore.

Kramer, davvero preferisci il Piccatto semi-attuale rispetto a quello che creò questo capolavoro?
Ammesso che abbia capito bene.....con Piccatto barbatiano credo tu intenda quello di "Oltre quella porta"...

Storia comunque splendida, un trionfo di dolore e sofferenza...poi non so, io in generale ho un debole per quelle storie che si rifanno a un episodio precedente avvenuto tanti anni prima...le trovo terribilmente affascinanti...
Persino le evidenti incongruenze dello svolgimento (molti qui le hanno evidenziate e non le ripeto) passano in secondo piano in questo albo...

Un altro albo che coinvolge ma che dopo la lettura non lascia niente. Ricordo solo Demien che è il solito ritardato=mostro, costante apparsa in molti film horror. Mi ricordo perfettamente però la prova sorprendete di Piccatto.

La classica storia scritta con il pilota automatico, inevitabile per qualsiasi autore quando si lavora su un prodotto seriale.
Tanta professionalità ma poca ispirazione e zero intraprendenza.
Compitino perfetto senza sbavature, in perfetta simbiosi con i rigorosi disegni di un professionale Piccatto ancora lontanissimo dallo svaccamento grafico attuale.