Cravenroad7

Quoto ( dopo aver preso il vocabolario ) Kramer.
Storia ondivaga, nel senso che a volte si ha l'impressione di aver fra le mani un prodotto ottimo, con scene spiazzanti e ricche di pathos, altre volte si avrebbe voglia di gettarlo dalla finestra ( il finale...!!!! ).
I ( sigh ) disegni di M&G massacrano un numero altrimenti ben fatto ( finale a parte )...
Purtroppo la soluzione definitiva è, quanto meno, inverosimile e appiccicata con lo scotch ad una vicenda altrimenti drammatica e crudele.
Peccato.

spettacolare...ottimo senza dubbio

Incredibile come una storiaccia come questa si faccia sempre rileggere volentieri: supera ogni limite di sopportazione il finale tra i più idioti della serie e l'esplosione trash .
Un cult tuttavia con due scene memorabili come Pierce e lo scoiattolo e il suicidio di Groucho con la pistola e un trofeo di caccia (?)
Assurdo...

Letto ieri per la prima volta!

Che dire nel complesso il prodotto è buono, la storia per alcuni versi è strano (soprattutto il finale) però la trovo molto originale soprattutto per tutti quei cambi di tempo e spazio..

Il finale è il colpo di scena più interessante! Voto 7.5

La storia procede bene ma si perde completamente nel finale con alcune soluzioni di comodo

Storia con spunti interessanti, vanificata da uno tra i finali peggiori della serie.
Chiaverotti sforna ancora una volta un'ottimo antagonista per Dylan, il freddo, lucidissimo serial killer Pierce, che ha il volto del compianto Anthony Perkins, uno dei miei attori favoriti, e i modi e le abitudini omicide del Patrick Bateman di American Psycho. La sfida del titolo è di quelle toste per Dylan, almeno finchè la trama regge e l'avversario gli tiene testa, anzi rimane in vantaggio sin quasi alla linea del traguardo, tant'è che nel lettore aumenta la curiosità di sapere come potrà cavarsela il nostro, mazziato e incastrato. Una curiosità che permette di sorvolare sulla retorica dell'indifferenza e sulle trovate surreali, pur suggestive come quella della decapitazione, che però cozzano con il presunto realismo (almeno fino a un certo punto) della vicenda. Ma dicevamo.. Dylan si trova in un punto senza ritorno, senza via d'uscita e forse neppure Chiaverotti sa come risolvere la situazione, finchè non gli torna in mente "Il tagliaerbe", film sulla realtà virtuale che si fregiava ingiustamente di essere tratto da un racconto di King. Claudio ne saccheggia il tema e i costumi futuristici e lo omaggia con il nome dell'antagonista Brett Pierce (Pierce Brosnan è il protagonista, Brett Leonard il regista). Una soluzione e un finale che però non convincono, anzi fanno afflosciare il lettore che ben altro si aspettava, dopo che la tensione era stata ben costruita.
M&G bravi quando si tratta di immortalare Pierce, in espressioni prese paro paro dal Norman Bates/Perkins di Psycho, sotto tono in tutti gli altri casi; prestazione migliore imho di quella del precedente Metamorfosi, ma assai lontana dai fasti del passato.
Votato mediocre.

Concordo. Suggerisco di leggere 'Qualcuno nell'ombra', esordio di Paola Barbato nell'almanacco, in cui lo stesso spunto (più o meno) viene invece sviluppato come Dio comanda e portato avanti lucidamente fino alla fine. Fra le altre cosa c'è il miglior Bloch di sempre.

Secondo me nemmeno Chiaverotti aveva in mente come diavolo far terminare questa storia e alla fine si è inventato la soluzione della simulazione informatica...bah.... ricorda un po' La clessidra di pietra...

Ma anche una storia non eccelsa come questa si legge che è un piacere...l'assassino è uno con le contropalle (anche se stona il modo con cui cede alla fine), ottima la scena dello scoiattolo e le varie figuracce a cui va incontro Dylan..

E Groucho che si suicida con la testa di alce che gli cade in testa?

M&G bene.....non eccelsi ma bene..

Voto 6,5

Quello è interessante, Chiaverotti, probabilmente, tentò di simboleggiare qualcosa di arcano.

siamo dalle parti della mondezza clarissima, una delle vette proprio

quando diventa arte

Con la munnezza c'è chi fa affari di profumato guadagno.
Non è di certo questo l'apice del trash chiaverottiano, sulla cima del cumulo c'è ben altro.

Voleva confrontarsi con le realtà-virtuali/simulate, ma alla fine si è dimostrato più portato a smarionettare un antagonista mooooolto in palla, nel suo viscidume strategico.
Discutibili alcune cose, ma l'insieme regge e sollazza

Se questa è spazzatura, sono fiero di non averla riciclata e di annusarne ancora l'aroma .

ALOHA

Uhu scontro lessico cerebrale in atto.
Cmq caro Wolk, Kramer ha ragione x me....il finale e certe trovate archetipo di Chiavarotti ( i proiettili nella panza, il solito finale ambivalente ) trasformano in discreto pattume la vicenda.
Trash sottile, edotto, e per questo meno "di pancia " di certe opere chiavarottiane ( che per me partorisce stando sulla tazza ) e quindi meno nobili.

Pur essendo chiaverofilo oltranzista, sono d'accordo con quello che dici Dog .
Il finale rovina molte cose per mantenEre certi crismi dell'autore stra-abusati.
Ma Claudio è così...prendere il sacchetto o lasciarlo ai roditori, chesserodono, sì che serodono...

Però in quanto trash rimane roba da tenersi stretta in tempi come questi di pulizia tecnica e disinfestazione dai talenti nel parco-autori .

E poi non sottovalutiamo i poteri ispirativi della nobile tazza a cui tutti ci rivolgiamo solo di spalle. Molte idee di grandi artisti derivano proprio da quel momento di "liberazione".
L'importante è non abbracciarla per gratitudine come fa il Mr. Wilson di Accatino

ALOHA ALLO SCIACQUON

ci sono alcuni passaggi da sbellicarsi, quello dello scoiattolo

in simpatia dà la polvere a goblin, fantasmi, le ragazzette della montagna..

Uno dei maggiori insulti a Dylan Dog nella fascia pre-100 . Se la gioca con il bosco degli assassini.