Cravenroad7

Storia,secondo me STUPENDA,ricordo di aver riso tantissimo alla storia di Peter Pan reinventata

Davvero un gran numero!Il continuo della favola di Peter Pan mi è davvero piaciuto come idea!!E Ottimi anche i disegni! (8/10 meritato!!)

Medda al 100%...che piaccia o meno..

Il soggetto più originale dell'autore sardo...Peter Pan e compagnia bella che fuggiti dall'Isola che non c'è iniziano a crescere....bello il personaggio di Campanellino e geniale l'idea dell'autore di utilizzare lo stupro come mezzo per tornare ragazzini..

Di Medda questa storia ha tutto....i dialoghi sono curatissimi, non clamorosamente brillanti ma sicuramente molto più sciolti rispetto a quelli infimi che ci propinano oggi... il ritmo è lento, lentissimo, spesso le didascalie sembrano ridondanti e poco utili (appesantiscono ulteriormente)..

Non ho gradito Piccatto...ci avrei visto bene Freghieri..

Voto 8-

Bellissima storia questo strano sequel delle avventure di Peter Pan ideato da Medda. Sceneggiatura precisa e perfetta come un orologio, nulla viene lasciato al caso. L'unico difetto che gli si può attribuire è che Dylan si ritrova qui più in veste di spettatore che di indagatore, per il resto tutta fila liscio, emoziona e sorprende. Un piccolo capolavoro, voterò ottimo.
Molto bene anche Piccatto.

Mi sono riletto questo gioiello proprio ieri sera, tanto per rinfrescarmi il cervellino su come vorrei vedere scrivere Dylan!

Prima di tutto qui c'è il coraggio di osare, infatti con un soggetto che riprende e rielabora la storia di Peter Pan dandole un seguito, tirando in ballo il nostro indagatore, il rischio di farla fuori dal vaso o di creare una ciofeca è alto. Non se chi scrive si chiama Michele Medda però, che da autore esperto e geniale qual'è, ha saputo regalarci l'ennesimo capolavoro.

E se il soggetto è coraggioso, la meddiana sceneggiatura, che semina finezze a destra e a manca, è di una classe cristallina: delicata, ti culla lentamente tra splendide didascalie, sorprese e colpi di scena fino alla fine dell'albo, trasportato dall'atmosfera a metà tra il fiabesco e la cruda realtà di una Londra tetra, uggiosa e nebbiosa, resa al meglio dai disegni di un Piccatto che ai tempi aveva ancora molto da dire.
Tante e diverse sono le emozioni che si percepiscono durante la lettura, che tocca diverse sfumature: si passa dall'atrocità dei crimini sui bambini, all'ironia che pervade gran parte dell'albo fino allo struggente (e un po' amaro) romanticismo della parte finale. Insomma, Medda non ci fa mancare proprio niente, inoltre grazie alla sua capacità di immedesimarsi totalmente nel personaggio e di farlo proprio, ci regala un Dylan personale e riconoscibile, senza snaturarlo.

Per me è il capolavoro di Medda, che pur sfornando altre ottime storie non raggiungerà più questi livelli di ispirazione. Spero tanto che con la nuova gestione della testata verrà reintegrato tra gli autori, sarebbe un vero peccato non vederlo più scrivere su queste pagine!

Pura poesia. La migliore storia di Medda. Tra i 10 migliori della serie. Script perfetto, a livello dei migliori di Sclavi.

Storia: 9,5
Disegni: 8

Per me è un capolavoro, davvero una storia molto molto bella, angosciante, malinconica e pure struggente, la migliore di Medda. Disegni stupendi.

Bella, molto bella. Forse non perfetta ma bella.

Veramente una bella storia, Medda qui perfetto. Uno dei migliori Dylan.

Ci sono storie che faranno sempre la differenza."Il battito del tempo" e' una di queste.Sceneggiatura curatissima,estremamente difficile,arguta.Cosi' articolato da sembrare impossibile da riprendere,e trovarne un senso.Medda invece,bravissimo,tiene le redini con maestria e alla fine tutto torna pure in un'atmosfera surreale,onirica.Concettualmente e visivamente.Perche' anche Piccatto contribuisce a rendere l'albo in questione,quel capolavoro che e'.La rilettura della favola di Peter Pan contiene una varieta' di emozioni enorme.Gioca con i generi,con i personaggi.Mai banale.Diretta nelle sue situazioni piu' brillanti,assurde,divertenti.Ma anche nei fatti e nelle riflessioni piu' drammatiche,a tratti quasi insostenibili.Crudele e raccapricciante.Il tempo che fugge,l'amarezza dei ricordi del passato,i rimpianti di un qualcosa che non ci sara' mai piu'.
Medda riesce nella manipolazione del tempo,nella coerenza dei comportamenti dei personaggi,a mettere su un meccanismo ad orologeria che e' veramente perfetto.Impreziosito da quanto di bizzarro ci viene proposto da personaggi molto vividi.
Dylan e Groucho sugli scudi.
E' la storia preferita di Michele Medda stesso,il che ci dice quanto di suo ci fosse.Ispiratissimo,completo.

Michele Medda è un signor sceneggiatore. Coniugare uno stupro di gruppo a Peter Pan è un'idea ambiziosa e intrigante al tempo stesso. Lavoro svolto nel migliore dei modi.

Dylan Dog un po' superato dagli eventi, ma caratterizzato al meglio nel suo ruolo di ANTI-EROE. Groucho perfetto come spalla comica, Bloch impegnato con competenza nella parte gialla e l'indagatore dell'Incubo in un caso che resterà nella storia della serie. Col rischio che Recchioni riscopra la storia e ce ne faccia un pessimo sequel.

Discorso Piccatto: in quegli anni riusciva davvero a dare il meglio di sé. Idem Stano.



E protagonista femminile resta una delle migliori partner donne di Dylan Dog: una donna vera, quasi una Samantha di Sex and the City. Il suo discorso finale a Dylan è uno dei migliori dialoghi della serie.

il battito del tempo
storia apparentemente inserita nel filone fiabesco del periodo, con la fatina per eccellenza, campanellino, ma stavolta è diverso...
stavolta la fatina viene violentata a turno dagli ex-ragazzi perduti dell'isola che non c'è.... chissà che direbbe bennato
fondamentale capitolo del dylan dog meddiano, già in "la prigione di carta" l'autore aveva lambito l'argomento con "peter punk"
qualche caduta nel trash e nel pedante c'è (le sirene trasformate in spice girls), ma gli autori sono in uno stato di grazia
piccatto sempre più "marizzato", cioè richiama un pò lo stile di nicola mari, belle le parti "in parentesi" che rapiscono il lettore e lo fanno tuffare nell'atmosfera dell'albo, che ci restituisce un dylan tradizionale indagatore: un assaggio di una futura, breve ma intensa, golden age firmata da medda e barbato...
con la chicca conclusiva di un'ipotetica finale di champions CHELSEA-MILAN, un segno ancora più crudele del passare del tempo
copertina normale

voto 8+

Fatalità questo l'ho riletto anch'io da poco... Che dire, era e rimane uno dei numeri più sopravvalutati in assoluto. All'epoca ricordo una recensione chilometrica di ubc fumetti dove addirittura veniva praticamente santificato. In realtà, se da un lato Medda vuole qui dare sfoggio delle sue pur innegabili doti di sceneggiatore, dall'altro però esagera con le parti "narrate" e le digressioni inutili (emblematica quella sull'"every man", probabile tentativo malriuscito di imitazione dell'epoca d'oro sclaviana), togliendo ritmo al racconto e appesantendo di molto la lettura. Sembra l'esame di fine anno dello studentello stereotipato tutto precisino, tanto dedito alla ricerca della perfezione formale nell'esposizione, quanto poi asciutto e poco partecipe nei contenuti. Per carità, il soggetto è intrigante e l'albo in fin dei conti è pure discreto, ma da qui a tesserne le lodi come se fosse una delle storie più memorabili di tutti i tempi ce ne passa. Tra l'altro bruttissima la copertina di Stano

Lo ricordavo come un mezzo capolavoro...
Devo dire che invece mi è quasi pesato leggerlo, troppo fantasy, e Medda che va sempre sugli stessi argomenti pruriginosi...
Nel finale la storia decolla un pochettino, ma resta un albo troppo pesante e troppo poco credibile
E dire che mi piaceva tanto da ragazzo
Voto al massimo 6.5

Ah beh, allora non sono da solo...
Dopo aver visto recensioni e voti prossimi al 10, pensavo di aver letto un altro albo...
Ricordo a tutti che siamo sempre su Dylan Dog, il quale è un fumetto horror inglese per ambientazione ma italico per sentimenti e temi...
Non siamo su Fantasy 2000
Poi i Vecchiardi Sperduti che violentano non so con quale stratagemma per... come dire... tener su l'attrezzatura... una fata...
E dovrei provare empatia per i loro omicidi?
No, assolutamente un albaccio, ben confezionato e disegnato, ottimi Smee e Groucho, ma il resto fa veramente pena
Anche il Peter Pan ciccio
Sono stato generoso col 6.5