<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Triss</i>
<br />Lo splatter era una delle cifre stilistiche e costitutive di Dylan Dog. Probabilmente è sparito sia per quel famoso fatalismo bonelliano ( uno degli alibi ricorrenti della SBE, accompagnato con l'altro incontrovertibile assunto che i tempi sono cambiati) che per scarsa conoscenza che la casa editrice ha mostrato nei confronti del nostro amato fumetto.
Lo splatter non era soltanto l'influsso dei tempi. Esso è (stato) parte di Dylan Dog.
Per quanto riguarda la qualità degli albi, nessun ingrediente cannibalizzato col tempo riporterà a storia ben fatte, se venisse reintrodotto e scritto male.
Le storie del Dylan attuale sono scritte quasi tutte male, e soprattutto sono "castrate": manca l'ironia, lo splatter. Manca il personaggio!
Che altro vogliamo togliere?
La reintroduzione dello splatter non conduce ad una storia ben fatta per magia. Ma non se ne comprende l'estromissione. E di certo, un tentativo di recupero non sarebbe una cattiva idea.
<hr noshade size="1">Temo di essere frainteso. Forse ho raggiunto il mio obiettivo.
Il Mio Blog:
http://trascorsi.splinder.com/
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Sono abbastanza d'accordo, in effetti da un po' il personaggio si prende un po' troppo sul serio (ci voleva Sclavi per mettere in bocca a Dylan un "macchecca..." oppure per creare uno scambio di battute comico col dottor Knock quando anche Dylan si piega al modo di parlare di quest'ultimo "sempre parlare con voi affascinante è") e manca di spessore (a tal proposito la copertina del Color Fest non è per niente rassicurante: quando mai si è visto un Dylan così "figo"?).
E' vero, manca l'ironia.
I tempi in cui Dylan offriva la battuta a Groucho su un piatto d'argento o quando era lo stesso Dylan a fare battute altrettanto pessime di quelle del suo assistente.
Sullo splatter sono un po' meno d'accordo, bisogna dire che Dylan Dog è nato come fumetto dell'orrore sulla tendenza della moda degli anni '80 e inizio '90: adesso si è persa la concezione di quello che voleva dire paura o horror allora, sono di moda altre cose, per esempio il fantasy, e credo che gli autori si troverebbero non poco in imbarazzo a dover reintrodurre nelle loro storie aghi negli occhi e affini (addirittura non si vede quasi più il "tipico" corridoio di casa con i memorabilia dell'orrore!).
Mi viene in mente una cosa, quasi OT: vi ricordate il film anni '90? Quello interpretato da Boldi, De Sica, Ezio Gregio e compagnia...in una delle tante "pubblicità regresso" del film si vedono gli attori su sfondo nero ognuno a rappresentare un vizio: uno l'alcool, un altro un fumatore di hashish ed un altro ancora un tossico che si buca con una siringa! Dico, una siringa da eroinomane in un film di De Sica e Boldi mentre oggi a malapena in televisione o al cinema si vedono persone che fumano!!!
Credo che la censura non sia in casa Bonelli, piuttosto è la sensibilità comune che è diventata molto più bigotta.