Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
Inviato: mar apr 03, 2012 3:24 pm
Iscritto il: mer lug 25, 2001 1:00 am Messaggi: 7114
Ho cancellato molte delle provocazioni che avete scritto. Alcuni utenti verranno richiamati, almeno quelli che hanno fatto provocazioni esplicite. Dato che siete furbi adesso comincerò anche a richiamare chi fa provocazioni meno esplicite.
Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
Inviato: mar apr 03, 2012 6:53 pm
Iscritto il: mer feb 29, 2012 5:36 pm Messaggi: 1992
ah! ......ma era un volume di Dylan Dog? scritto bene. ok disegnato mooolto bene. ok ma Dylan Dog? è così blasfemo pubblicare storie sulla falsariga dell'ultimo maxi?
Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
Inviato: mar apr 03, 2012 7:02 pm
Iscritto il: mar giu 21, 2011 11:26 am Messaggi: 1421 Località: Firenze
votato buono. La storia è il niente, ma è scritta bene e quindi non me ne puo' fregar di meno. Malinconia portami via e io queste atmosfere le adoro. Splendida la storia d'amore di DD con la sua relativa conclusione. S P O I L E R Antipatico solo il personaggio dell'irlandese, troppo esasperato. Il vecchio Wilson è un tipo di personaggio che gradisco molto, con una gioventù sofferta e con la perversa voglia di rifarsi sui deboli in età adulta. Il sadico piacere di far sfrattare la filippina mi è piaciuto assai. Bellissimo il finale amaro che termina il gioco degli equivoci in un modo che non mi aspettavo, ma che forse per questa storia è il più adatto. Di difetti ce ne sono e a tratti annoia un pochino, ma la qualità è nettamente superiore alla media odierna. FINE SPOILER
Gerasi ottimo e perfetto per una storia con questi toni. Lo adoravo su VB e ora lo adoro qui.
TESTI 8- DISEGNI 8.5
Secondo me qui si tratta anche di cosa si cerca. A me importa che la storia sia scritta bene, poi se le tematiche non sono quelle proprio quelle consone chissene. Invece una storia dylandoghiana al 100% ma scritta da cani a me fa schifo
_________________ Giosafatte Salterino, al rogo mandateci gli inquisitori !
Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
Inviato: mar apr 03, 2012 10:58 pm
Iscritto il: lun gen 11, 2010 11:19 pm Messaggi: 4046 Località: Milano
Daryl Zed ha scritto:
A me importa che la storia sia scritta bene, poi se le tematiche non sono quelle proprio quelle consone chissene. Invece una storia dylandoghiana al 100% ma scritta da cani a me fa schifo
Se non è una storia di Dylan Dog, va bene lo stesso?
_________________ Chi sa, fa, chi non sa, insegna, chi non sa insegnare, critica. E chi non sa neppure criticare, scrive recensioni sui forum.
Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
Inviato: mar apr 03, 2012 11:15 pm
Iscritto il: ven ott 15, 2010 4:50 pm Messaggi: 2643 Località: Venaria Reale (To)
Questa storia per me è Dylandoghiana al 100%...c'è orrore, malinconia, riflessione e anche una bella dose di cattiveria..
Ecco cosa mi è piaciuto in particolare di questo albo...che il cattivo oltre che essere maniaco è davvero cattivo...una persona meschina e disgustosa...
Se non c'è lo schemino classico cliente-fantasmino-spiegone non vuol dire che non sia Dylan Dog...
_________________ "Ci sono piu' cose in cielo e in terra, Orazio, di quante se ne sognino i tuoi sistemi filosofici"
Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
Inviato: mar apr 03, 2012 11:36 pm
Iscritto il: ven nov 28, 2008 6:30 pm Messaggi: 8883 Località: Chieti
Trovo condivisibili sia alcune osservazioni di coloro cui l' albo non è piaciuto che diverse osservazioni di coloro cui l' albo è piaciuto. Ma, al di là della possibile pochezza del soggetto e della gestione ardita del personaggio Dylan che qui di fatto sta sullo sfondo senza essere mai il vero protagonista, davanti a tanta classe mi tolgo il cappello. Scritta come Dio comanda sotto tutti gli aspetti e grondante orrore e disperazione.
_________________ "Non è morto ciò che in eterno può attendere, e col volgere di strani eoni anche la morte può morire."
Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
Inviato: mer apr 04, 2012 12:17 am
Iscritto il: mar mag 03, 2005 8:56 pm Messaggi: 5225
Ho letto solo metà dei post e me ne scuso. Comunque questo è il mio parere.
Spoiler!
Il punto di partenza di Accatino è uno spostamento di focus: il protagonista non è il titolare di testata, ma icolui che alla storia dà il nome. Dylan è un pretesto, un espediente narrativo che comunque influisce anche se in maniera forse troppo marginale (una delle poche pecche dell'albo) sul divenire della narrazione, che è volutamente minimale ed allo stesso tempo frutto dell'azione corale dei personaggi visti e non visti, sino ad un finale che non lascia contento nessuno. Punto di forza è la sceneggiatura: narrazioni in cui i silenzi (e quindi le immagini) sono fecondi di significato più di quanto possano esserlo nella stessa circostanza le parole, costruendo un incedere degli avvenimenti tanto lento quanto carico di pathos che si esplica anche in dialoghi poco corposi ma significativi. La caratterizzazioni dei personaggi sono un altro punto notevole dell vicenda. Dylan (per quel poco che incide sulla storia) è sfaccettato e non macchietta di sè stesso, nonostante se ne enfatizzi il "fanciullino" che ha eternamente nascosto in sè. Groucho non è presente ma è come se lo fosse, grazie soprattutto alle lettere che fungono da raccordo con Londra e con lui si sente la presenza quasi tangibile di una delle due ragazze di turno, Janice, sempre grazie allo stesso espediente. L'altra ragazza "dell'albo", invece (Layla) appare forzata seppur funzionale così come Shane, l' "invadente" vicino di casa. Tessere di un puzzle costruito con perfezione quasi maniacale al quale partecipano anche tutti gli altri inquilini e non dello stabile. Ed ovviamente, Wilson: tratteggiato con delicatezza e mano ferma lungo l'arco di una vita vissuta all'insegna dell'oppressione della nonna che è stata la prima causa della sua pazzia, che è esemplificata egregiamente nel discorso ai topi in cantina. Momenti disturbanti come se ne vedono pochi, ultimamente. I disegni di Gerasi sono efficaci nel tratto, classico ma al tempo stesso dinamico, pur se con piccolissime sbavature. L'uso dei neri è sobrio ma al tempo stesso efficace per un risultato estremamente realistico. La copertina di Stano, per profondità prospettica e visione d'insieme è già di ottima fattura, se poi si aggiunge anche la cololorazione in computer grafica raggiunge vette eccelse.
Nel momento in cui Mr. Wilson inizia ad andare in paranoia per l'arrivo di Dylan Dog, sospettando che sia lì per lui quando invece non è così, ho pensato immediatamente che l'idea alla basse della storia fosse la stessa del romanzo "Tutto Regolare, Mamma", il più atipico episodio della serie dell'87° Distretto di Ed McBain. E in effetti penso proprio che l'idea principale derivi da lì...
Spoiler!
Il romanzo ha per protagonista Roger Broome, un ragazzo di campagna che vive "schiacciato" dalla cure eccessive e dal controllo castrante della propria madre, che in libera uscita in città uccide una ragazza in un momento di follia che è in realtà uno sfogo liberatorio (e ritroverà il desiderio di ucciderne un'altra, nel corso della storia). Intorno a lui si muovono i detective dell'87° Distretto, in questo caso quasi delle comparse invece che protagonisti come al solito... l'assassino è ossessionato dall'idea che prima o poi lo scopriranno e in diversi momenti della storia è quasi deciso a confessare il suo crimine, ma i detective o lo incrociano per puro caso o arrivano a interrogarlo riguardo a tutt'altro e non sospettano minimamente di lui. E la storia termina con Broome che se ne torna tranquillamente dalla mamma, mentre la polizia in città non ha nemmeno scoperto che è avvenuto un omicidio.
Il Wilson di questa storia è un personaggio completamente opposto al Broome di McBain (tanto è squallido e malvagio questo, quanto fragile e patetico l'altro. Ma la furia omicida di Wilson è chiaramente derivata dal rapporto con la nonna, come quella di Broome deriva da quello con la madre e tutto il sistema di fraintendimenti e di sospetti, la scena dell'interrogatorio da parte della polizia, il fatto che i protagonisti della serie siano relagati sul fondo e il finale che si chiude con un ritorno allo status quo per l'assassino senza la punizione per i suoi crimini sono elementi notevolmente simili.
Tutto questo per accusare Accatino di aver copiato? No, non più di quanto Sclavi abbia copiato "Terminator" per "Killer!", o "Assurdo Universo" di Brown per "Gente che Scompare"... come Sclavi, Accatino ha preso un'idea altrui e l'ha fatta sua, alterandola e modellandola fra le sue mani, fino a creare una tragedia degli errori in cui, in un meccanismo perfetto, tutti i personaggi rimangono vittima di una serie di fraintedimenti che finisce per spezzare o influenzare le loro vite.
Certo, non tutto è perfetto. Le lettere d'amore di Dylan mi sembrano un po' sciape e spezzano la narrazione... soprattutto non vi è in esse alcuna traccia dell'ironia di Dylan, mentre a mio parere chi è di natura ironico lo è anche e soprattutto con le donne, in amore. Le lettere a Groucho poi mi sono suonate ancora più stonate... non ho mai avuto l'impressione che Groucho fosse per Dylan una persona con cui confidarsi dal punto di vista sentimentale, al massimo con cui dividere una pizza nei momenti di tristezza per tirarsi su il morale. In un certo senso avrei visto meglio Bloch come destinatario di quelle missive, come surrogato di una serata passata insieme al pub a chiacchierare in vena di confidenze.
Nonostante questo, la storia l'ho apprezzata davvero tanto, e ho ammirato l'autore per lo sconvolgente ritratto del meschino Mr. Wilson.
Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
Inviato: mer apr 04, 2012 1:41 am
Iscritto il: mer apr 04, 2012 1:17 am Messaggi: 21
ciao, sono nuovo qua. mi sono iscritto per commentare l'albo di questo mese. l'ho letto e mi ha lasciato a bocca aperta tant'era ben scritto. sono andato su internet per leggere un po' di commenti al riguardo e mi sono imbattuto nel vostro forum. dunque, eccomi qua.
l'albo, dicevo. ho trovato ipnotico l'intreccio di amore e morte che lo pervade, un intreccio che rimanda dritto dritto al ciclo classico di sclavi: atmosfere alla "memorie dall'invisibile" (non a caso il mio albo preferito). questa umanità torbida, immersa in un microcosmo in cui niente è quello che sembra, è ritratta con una maestria assoluta. un affresco corale in cui ogni personaggio ha il suo peso (sia nel senso di "peso all'interno della narrazione", sia in senso di "fardello": qualcosa da nascondere, qualcosa che lo fa soffrire, qualcosa impossibile da confessare). ognuno di loro è volutamente sopra le righe, salvo finire tutti livellati (come nella livella di totò) di fronte all'ineluttabilità della morte, tutti destinati a "restarsi vicino per l'eternità", magari in una fossa al cimitero.
la scelta di lasciare dylan sullo sfondo l'ho trovata molto coraggiosa. il fatto che non sia al centro della narrazione (ma ne è comunque in qualche modo il motore: senza di lui la vicenda non si innescherebbe affatto) non significa che lo sceneggiatore sbozzi il suo personaggio, o ne approssimi i tratti caratteriali. anche se per un numero minore di pagine, dylan è sempre il nostro dylan, con i suoi tic, con la sua malinconia, con il suo romanticismo disperato, con il suo clarinetto, con il suo interruttore sentimentale che scatta verso ogni bella donna, anche se è destinato a restarle amico senza portarsela a letto (come nel caso di layla). anzi, trovo questo dylan molto più... dylan di quanto lo sia stato nelle avventure lette ultimamente sulla collana (scusate la blasfemia). non basta il campanello che fa uuuaargghh o groucho che tira la pistola per fare una bella storia di dylan dog. ci vuole un... nuovo sclavi, un autore che sappia interpretare e trasfigurare il personaggio in maniera molto personale, rivoluzionando una buona volta la struttura narrativa delle sue storie lasciandolo però sempre se stesso al 100%. accatino l'ha fatto, e per questo gli sono grato. "l'assassino della porta accanto" per me nasce già come un classico, una di quelle storie che ti resteranno dentro e che non dimenticherai più.
p.s.: ora vado a dormire, perché domani ho lezione, ma vi annuncio già che non vi libererete facilmente di me. ci risentiremo a breve, fratelli di dylan dog.
Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
Inviato: mer apr 04, 2012 2:20 am
Iscritto il: mer ott 04, 2006 11:52 pm Messaggi: 1515 Località: Viareggio
L'ho appena finita di leggere (così in ritardo perchè la settimana scorsa mi sono fatto una bella vacanza in Andalusia!), sono da poco passate le due di notte quindi è troppo tardi per un commento approfondito, ma almeno la prima impressione che mi passa per il cervello e per il cuore voglio esternarla: è un CAPOLAVORO ASSOLUTO. Chi lo sa se a farmi parlare così è la tarda ora, il sonno che avanza, la delusione di Barcellona-Milan...... Chi lo sa se domani, rivedendola più accuratamente, mi renderò conto che sto esagerando...... C'è una cosa che mi verrebbe da dire, una cosa talmente grossa che se la dicessi probabilmente verrei offeso, deriso, defenestrato, fustigato, sbeffeggiato.... E' un accostamento con un albo storico che così, di primo acchito, appena conclusa la pag.98, mi è balenato nella mente come un lampo, un fulmine improvviso, una vera folgorazione. Un accostamento azzardato, quasi blasfemo, che la totalità di voi mi ribalterebbe addosso in un istante, magari aggiungendoci una serie di "ma che cacchio dici?", "ma sei impazzito?", "ma vai a letto che è meglio!" Quindi forse è meglio che non lo esterni.
O forse dovrei fregarmene e dirla tutta? ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... Taccio e conservo il rispetto o me ne frego e mi sputtano?!? ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... Me ne frego e mi sputtano!
per me questa è la nuova "MEMORIE DALL'INVISIBILE".
Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
Inviato: mer apr 04, 2012 9:10 am
Iscritto il: ven ott 08, 2010 7:20 pm Messaggi: 3171 Località: La Montagna del Nord
Bo.82 ha scritto:
per me questa è la nuova "MEMORIE DALL'INVISIBILE"..
quando rileggerai dopo una bella dormita quello che hai scritto,sono certa che lo cancellerai Senza offesa ,naturalmente
_________________ Al mondo non vi sono felicità né dolore assoluti, la vita di un uomo felice è un quadro dal fondale d'argento con delle stelle nere: la vita di un uomo infelice è un fondo nero con delle stelle d'argento
Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
Inviato: mer apr 04, 2012 9:57 am
Iscritto il: mer feb 29, 2012 5:36 pm Messaggi: 1992
David.Brown ha scritto:
Questa storia per me è Dylandoghiana al 100%...c'è orrore, malinconia, riflessione e anche una bella dose di cattiveria..
Ecco cosa mi è piaciuto in particolare di questo albo...che il cattivo oltre che essere maniaco è davvero cattivo...una persona meschina e disgustosa...
Se non c'è lo schemino classico cliente-fantasmino-spiegone non vuol dire che non sia Dylan Dog...
Pur rispettando la tua opinione devo dire che io non ho visto ne orrore ne cattiveria. se ti riferisci alla "cattiveria" del maniaco, beh... è una pseudocattiveria, in quanto il personaggio risulta piuttosto PATETICO (non meschino e disgustoso) nel suo modo di scaricare la rabbia repressa. ecco, debbo dire che il personaggio del maniaco è in assoluto quello più debole e meno credibile di tutta la sceneggiatura.. e dire che doveva essere il personaggio principale, visto il titolo. personalmente non vorrei sempre lo schemino "cliente-fantasmino-spiegone", ci mancherebbe, però cerco un minimo di emozioni "insane" (perdonate il termine) da un albo di DYD, se voglio la malinconia e il romanticismo mi leggo Ken Parker. con questo non dico che non debbano esserci malinconia e romanticismo, esempi come memorie dall'invisibile, johnny freak e il lungo addio ne sono l'esempio, ma avevano al loro interno anche orrore e cattiveria (quelli veri) e poi.... in 300 e passa numeri sono stati solo una manciata di episodi. pertanto paragonare questo volume alla triade sopraccitata mi sembra oltremodo esagerato. (questa è per Bo.82 )
Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
Inviato: mer apr 04, 2012 10:14 am
Iscritto il: ven nov 28, 2008 6:30 pm Messaggi: 8883 Località: Chieti
SPOILER? Con "c' è cattiveria" non intenderei che "ci sono personaggi cattivi", ma che c' è cattiveria nell' approccio dell' autore, che mette in scena una commedia horror in cui ciò che accade non è regolato da nessun principio di giustizia nè da rassicuranti schemi narrativi, ma solo dal cinismo del fato e dalla miserabilità dell' uomo.
_________________ "Non è morto ciò che in eterno può attendere, e col volgere di strani eoni anche la morte può morire."
Oggetto del messaggio: Re: # 307 - L'assassino della porta accanto
Inviato: mer apr 04, 2012 10:25 am
Iscritto il: mer feb 29, 2012 5:36 pm Messaggi: 1992
@ Nyarlathotep: se sostituisci "horror" con "western" a quello che hai scritto avresti descritto un episodio di Ken Parker. è questo ciò che mi lascia più perplesso.. e siccome di "horror" questo albo non ha nulla, non mi è sembrata nemmeno di striscio una storia di DYD. sono iscritto da poco a questo forum e non ho avuto ancora occasione di pronunciarmi su ciò che vorrei leggere in un albo di Dylan Dog. Lo faccio ora anche se andrò leggermente OT. Per me DYD è stato: SANGUE, SESSO, IRONIA. Una particolare triade che mi aveva sconvolto e catturato, mai era successo con altri fumetti. Da un certo punto in poi la "sacra triade" si è sciolta. Doveva succedere forse. Forse è giusto così. Ma non è ciò che io vorrei da DYD. Stop.