Fu una delle prime storie che lessi (e infatti non la commentai neanche): ci piazzai un ottimo e passai oltre. Poi sono capitato davanti a "Oltre la morte" e ho pensato di rileggere Memorie dall'invisibile, conscio di poterlo comprendere meglio, dopo aver letto molti Dylan Dog e soprattutto molto Sclavi.
SPOILER (ma chi non l'ha letto?)
Memorie dall'invisibile è un albo fantastico in un universo dylaniato ancora in evoluzione e in assestamento, dove Dylan ha ancora il sesto senso e cede all'alcool e Bloch va con le prostitute e che non arriva alla pensione non se lo dice da solo, glielo grida in faccia il sovrintendente. È un albo con così tanta carne al fuoco che sembra impossibile da contenere in 94 tavole; eppure Sclavi compie il miracolo, alternando mirabilmente le varie sotto-trame senza mai dare possibilità al lettore di annoiarsi. L'esempio principe di questo lavoro è l'arrivo di Bree Daniels: un personaggio all'apparenza odioso irrompe nello schema "campanello-Groucho-battuta-Dylan" stravolgendo l'abitudinario e lasciando di stucco tanto il protagonista quanto il lettore; all'apice dello spigottimento, una bella pagina su Bloch martoriato dai giornalisti per far riordinare le idee al lettore e stemperare la concitata atmosfera creata dall'arrivo della "libera professionista". Non ci vai di mestiere, questi accorgimenti ce li devi avere nel sangue. Come hai nel sangue la capacità di cominciare un albo del genere con una battuta senza scadere nel ridicolo o nel retorico. E infatti l'incipit è fantastico. Insomma, neanche a cercarla trovo una pecca nell'organizzazione della vicenda. Le vicende proseguono per brevi sequenze alternate e in assoluto la sequenza dell'uscita serale tra Dylan e Bree è una delle migliori che abbia mai letto: di un lirismo, di una leggerezza di toni e di un romantico che mi hanno quasi fatto sentire al cinema, come se fossero due tavole fatate e magnetiche. E come si è capito, la vicenda sentimentale tra i due, assorbe progressivamente le menti del lettore, lasciando in secondo piano il novello Jack the ripper. E poi di colpo le due vicende si uniscono, e tutto si fa più veloce: l'assassino, l'uomo invisibile (e la loro relativa vicenda familiare, che non passa in secondo piano, ma addirittura in terzo), Bree, e Dylan che irrompe in un last minute rescue prospettando un finale rose e fiori. E qui sta quello che non si riesce a definire bene, perché per il lettore è un colpo di scena, ma che in realtà è un colpo di scena solo per Dylan, che, da debole e romantico-visionario uomo quale è, si era messo in testa che potesse sposarla così, su due piedi. Il lettore è indotto a viverlo come colpo di scena dal contesto, ma alla fine come tale lo vive e come tale ci resta male, ma male davvero. E poi c'è l'ultima vignetta, che è commovente, che è qualcosa che non puoi descrivere a parole perché te la senti dentro. E qui è magnifico anche Casertano, bisogna dirlo. Proprio su Casertano sposto l'attenzione, anzi, parto da un discorso più ampio. Non l'ho mai considerato il mio disegnatore preferito, a pelle non mi ha mai entusiasmato: Roi e Brindisi sono i miei disegnatori favoriti, poi c'è Stano, che in Morgana ha disegnato probabilmente il Dylan-personaggio migliore di sempre, addorittura Montanari e Grassani ne La zona del crepuscolo (ma è anche e soprattutto la mia deviazione amorosa verso il mesmerismo). Poi faccio due conti e salta fuori che le mie tre storie preferite sono tre Sclavi-Casertano: la sottoscritta, La casa degli uomini perduti, Totentanz (dove Casertano supera se stesso e i disegni valgono tanto quanto la storia, se non di più). A cui aggiungiamo pure L'inquilino del terzo piano, Attraverso lo specchio e Dopo mezzanotte, altre tre storie che più Dylandoghiane non si può. E mi viene il dubbio che forse il miglior disegnatore dell'universo di Dylan sia lui. E mi/vi lascio colla domanda. In questa storia non penso che Casertano abbia disegnato in maniera sublime: fa ottime tavole, ma ci inserisce anche primi piani un po' deformati e poco realistici (vero, non aveva ancora trent'anni), però c'è un personaggio che gli riesce da Dio, probabilmente perché non deve fare riferimento a niente ma può disegnarla come lui l'ha in testa, ed è Bree Daniels. E lei è nel gotha delle Dylan-girls. E poi, mi ripeto, Casertano sforna la vignetta finale, che meriterebbe una gigantografia appesa in camera.
10
_________________ Di solito ho da far cose più serie, costruir su macerie o mantenermi vivo.
|