Cravenroad7

Bravo Giancarlo Marzano! Quest'autore è stato premiato con una storia nella serie regolare. Non che le sue storie in almanacchi, maxi e giganti fosse viste come di serie b sia chiaro. Marzano probabilmente non avrà l'estro geniale di Medda o Sclavi, ma riesce a creare dei meccanismi perfetti in cui l'horror è al centro. Alcune sue storie non sono per nulla originali (Le notti di Halloween, Il capolinea) però sono senza dubbio horror. Qualche passo falso l'ha fatto (Terrore sul mare), però è uno che ci tiene a far bella figura su Dylan Dog. Ed è uno che ha capito che Dylan Dog è un fumetto horror. Le tre sue più belle storie sono Lo scavatombe, Il dono degli Hurlington e Il Custode. In queste tre storie tutto si incastra e la storia ha un suo ciclo. Si finisce com si era iniziato, con qualche massacro di mezzo. Il custode parte con il signor X, l'anonima brava persona vista in tanti albi. La storia si snoda bene con una buona alternanza temporale e il finale potrà sembrare scontato ma coinvolge. Anche il secondo finale (quello chiaverottiano) non è campato in aria come quelli del creatore di Brendon. Resta solo un'incongruenza: come può aver fatto Justine a sgozzare 4 persone alla stazione di polizia senza che nessuno si accorgesse? Stiamo parlando di una donna di normale corporatura, non di John Rambo!
Picatto ha alti e bassi: questo è un suo alto. Vorrei che restasse su questi livelli ma spesso cade in prove approssimative. Certo, c'è la mole di lavoro a giustificare.
Io sono rimasto soddisfatto dall'albo. Ultimamente ci sono diverse storie che mi hanno fatto ben pensare.

Una critica a Marzano la si deve fare. o meglio, una domanda: perchè Groucho è usato col contagocce? E Bloch peggio ancora: in tante storie di Marzano non compare nemmeno.

legenda
non ti azzardare a buttare via i soldi per questa robaccia!
puoi farne a meno
compralo pure
cosa fai ancora li? corri a comprarlo! è un ordine!

A me non è piaciuta, tutto molto prevedibile, la storia scorre via senza alcuna emozione. I disegni di Piccatto non mi hanno convinto appieno. Voto 5

Il titolo prepara a certe tetre e malinconiche guardiole sotto la pioggia, in cupi pomeriggio milanesi autunnali, in cui le vendite di antidepressivi subiscono forti impennate.
Invece la cosa poi si evolve decentemente, anche se la figura del timido capo stazione avrebbe meritato maggiore voglia di stupire invece del solito ritrattino. Ove cadiamo, quindi ? Sul tratto di Piccatto, che come al solito scolpisce con furia bestiale nelle matite, manco tratteggiasse con rapido 26 !!
Peccato, Piccatto.
Carina cmq.

Discreto esordio per Marzano sulla serie regolare, con una storia genuinamente horror illustrata in maniera dignitosa da Piccatto.
Riuscito il prologo e il personaggio del capostazione, il flashback iniziale ci sta ma l'insistenza con cui poi ne vengono utilizzati altri (abbiamo anche dei flashback nei flashback!) appesantisce forse troppo la narrazione. Dylan appare spento e monodimensionale come d'abitudine (purtroppo) nell'ultimo quinquennio, pur gestendo e risolvendo l'indagine.
Sono sempre dell'idea che albi come questi trarrebbero notevole giovamento da un uso massiccio dello splatter, ma ormai erano altri tempi da un pezzo. Ah il titolo mi ricorda quello di un film non proprio memorabile di Tobe Hooper.
Votato accettabile.

Votato accettabile.
Secondo me il soggetto e la sceneggiatura sono un po' più efficaci del successivo Upyr, però quei disegni tolgono un po' di valore al tutto, qua Piccatto si fa proprio fatica a smaltirlo.
10 punti a Grifondoro per l'utilizzo della tecnica flashback alternata.
Dylan anonimo.
Dottoressa un pelino fastidiosa.

Disegni: 6,5
Soggetto: 7
Sceneggiatura: 7

Storia in realtà più che accettabile che si perde per un uso totalmente piatto del nostro indagatore. Peccato, perché il soggetto sarebbe adatto e per una volta Marzano s'inventa una sceneggiatura con diversi piccoli pregi (uno su tutti, la struttura del racconto, ma anche le considerazioni del capostazione e lo splatter).

Cosi' cosi'.
Apprezzabile inizialmente l'impostazione narrativa con piu' di qualche richiamo cinematografico,mi ha fatto pensare a Carpenter per certi versi...mooooolto apprezzabile Hugh,e nel complesso per ambientazione e tipologia di storia,non si puo' parlare di un pessimo albo.
Pur tuttavia,la struttura usata nel lungo periodo e l'utilizzo un po' smodato dei tempi in parallelo,con una verbosita' a tratti insopportabile e didascalica,non permettono mai a "Il custode" di andare oltre la sua dimensione di un quasi senza infamia e senza lode.Ma e' questo che vogliamo da Dylan?...onestamente,secondo me no.Marzano comunque ha fatto molto,molto di peggio eh...

il custode
inizia il periodo più buio per dylan dog, uno dei peggiori disastri bonelliani... storie brutte come "il custode", degne di un ed wood prestato al fumetto...
dylan dog personaggio involuto, un automa autocensorio... e già avevano cancellato groucho, seppur ufficiosamente
poi qui, caso raro su dylan dog, non si sa cos'è peggio tra testi e disegni: piccatto "travolto" in pieno dall'ondata dei marzano e di gregorio, un'involuzione desolante
ma la colpa è anche dei lettori, che non si sa mai bene cosa vogliono... rileggendo un pò in giro, ho visto che c'era molta indulgenza verso marzano e di gregorio, mentre tutte le critiche si concentravano su gualdoni, forse perchè ritenuto più attaccabile... un pò come a scuola... fiero di essere l'unico ad aver votato insufficiente
la copertina non è malaccio

voto 4