Cravenroad7

Così babbonchio no ! Questa è babbonchiata del babbionchismo !

eh ma ti ricordi l'espressione di Dylan mentre guardava Amber al tavolo del locale? quanta bellezza

Senza dubbio Dyd nel passato è stato spesso un po' babbonchio. Però stiamo parlando di diverso tempo fa. Vederlo comportarsi come un ragazzino alla prima cotta dopo che negli ultimi 50 numeri (sparo un numero a caso, eh? magari sono 30, magari 40, magari 60...) si è comportato a volte come un eunuco, a volte come un gigolò e a volte semplicemente come un normale adulto, oggettivamente spiazza un po'.
E' comprensibile che molti lettori, anche di vecchissima data, che conoscono Dylan come le loro tasche, siano quantomeno perplessi.

Il fatto è che in Dylan non esiste continuity. Penso sia l'albo Bonelli con meno continuity in assoluto. Non solo per quanto riguarda gli eventi, ma anche per certe caratteristiche psicologiche dei personaggi. Così capita che in un albo Dylan si comporti come una persona matura e in quello successivo come un adolescente impubere. O viceversa.

Non è questione che Dylan si comporti in un modo o nell'altro, è di come la sequenza viene costruita.
Dylan come personaggio ha in sé i cromosomi della commedia, quindi può essere tranquillamente protagonista di sequenze ironiche in cui viene momentaneamente svilrilizzato e ridicolizzato, come capitava ad un Cary Grant, ma anche ad un John Wayne.
Il guaio della sequenza "adolescenziale" di questa storia non è che Dylan si comporti da babbeo, ma che la cosa sia messa giù in modo piatto, banale, senza verve. Vediamo solo un ultratrentenne che si copre di ridicolo, ma la cosa non fa ridere, o se lo fa lo fa contro il personaggio, svilendolo.
Dylan può comportarsi in modo stupido a patto che la cosa ne metta in risalto l'umanità e la simpatia.
Ridicolo sì, ma senza far perdere al personaggio il suo fascino.

beh, io l'ho conosciuto con il n°36, quindi... per me è l'eunuco la "stranezza". ripeto, in Golconda era babbo al cubo, ne Il Signore del Silenzio ci provava -da pirla- con la sua ex compagna di classe... e poi magari qualche numero dopo saltava addosso alla tipa di turno (vedi La Mummia), gli esempi sono tanti

"L'occhio di Balor" è forse il miglior Dylan Dog letto ultimamente. C'è il mostro, il caso, i morti, i nemici e un pizzico di ironia (da Groucho al vecchio poliziotto scozzese). Beppe De Nardo è uno scrittore e qui riesce a collocare l'universo Dylan in una sapiente storia. La sceneggiatura mi è davvero piaciuta, così come il disegno tra il tragico e il faceto di Casertano.
Tanti criticano l'approccio di Dylan a Honey: io l'ho trovato in linea con altri della serie. Per esempio con la cameriera ne "Il castello della paura" o con la ragazza de "La iena". L'abbordaggio naif di Dylan lo si era visto anche in "Abyss" (a cui la protagonista femminile un po' somiglia, anche se più giovane). Poi se ci si lamenta per una vignetta in cui Dylan impugna la pistola con la sinistra o Honey che da mostro si ritrova vestita dico: e tutte le incongruenze di "Johnny Freak"?
Questa storia è intrigante e avvincente e, partendo da una vecchia leggenda celtica, la rinnova bene ai giorni nostri.
PS: nessuno si lamenta della prima vignetta di pagina 7? Le auto sono modelli un po' troppo recenti per essere ambientata 15 anni fa...

pollice su:
pollice giù: alla prevedibilità e all'inizio dell'albo

Nel complesso noiosetto, votato accettabile.

ps, solo io non avevo fatto riflessioni sulla 'doppietta' di Dyd? vedo che qui invece se n'è ampiamente dibattuto!

Votato accettabile. Albo che a mio parere rasenta la sufficienza, con dialoghi a tratti imbarazzanti, ma che grazie ai disegni di Casertano (mi sono piaciuti in particolare i capelli di tutti i personaggi) e alla trama abbastanza fuori dagli schemi è stata una lettura non del tutto negativa.
Voto:6-

A parer mio, un albo più che accettabile. Lettura molto scorrevole, sceneggiatura viva e personale, disegni di qualità. Un numero decisamente piacevole. Quanto alla famosa scena, che vi devo dire... Io l'ho trovata divertente. Dopotutto nessuno si comporta sempre allo stesso modo in tutte le situazioni. Qui a Dylan piace una ragazza ma la ragazza non risponde al fascino di Dylan. E Dylan che fa, molla l'osso? Certo che no! Ci prova con insistenza, a costo di fare figure di merda, come un vero cascamorto italiano

Mica male questo albo...
Buona la sceneggiatira di De Nardo,attenta e impostata con un certo stile non disprezzabile.Soprattutto la parte iniziale e' ben riuscita.La voce fuori campo funziona.L'interazione tra i personaggi non dispiace,e sono anche caratterizzati con un senso.La storia scorre in modo abbastanza equilibrato e coerente,per quanto il mistero e l'evoluzione del caso durante la lettura non rappresenti un esempio di entusiasmo vero e proprio.Infatti cala verso la meta',con la spiegazione poco incisiva dei popoli e cosi' via...e in un finale alquanto sbrigativo.Pero' tutto sommato,ribadisco...trovo che "L'occhio di Balor" faccia il suo.Intrattenimento di discreto livello,come un film di genere senza pretese.E sopportiamo anche ingenuita' come il Dylan corteggiatore.

l'occhio di balor
è la storia che mi è piaciuta di più di questi primi numeri post-300, insieme a "il giudizio del corvo", riconcilia con il personaggio
ed è strano dirlo, visto che c'è de nardo (il controverso de nardo...), il fantasy, pure qualche mercenario alla ruju... chi l'avrebbe mai detto, dieci/venti anni fa?
le tematiche sono quelle della storia zagoriana "gli eroi del ramo rosso", qui siamo su dylan dog quindi si parteggia per i fomor, i mostri
mi è piaciuta la sceneggiatura... ma forse centra CASERTANO, uno di quei disegnatori "storici" che riescono a fare proprie le storie che disegnano...
de nardo lo si riconosce dalla narratrice fuori campo, ma certe gag a tema "gnocca" non me le aspettavo da lui per non parlare del mostro, tipicamente casertiniano...
il finale poi è addirittura trash, con l'occhio di balor che diventa una specie di cannone laser incontrollabile, mentre su zagor si limitava a pietrificare la gente come la medusa greca
simpatico anche il prologo con dylan bambino... insomma, per me è una buona storia in mezzo a tante altre da dimenticare
la copertina non è il massimo

voto 8