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#335 - Il calvario
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 Oggetto del messaggio: Re: #335 - Il calvario
MessaggioInviato: mar lug 29, 2014 9:24 am 
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SPOILER
@Piccatto: le infermiere e la loro maleducazione, fanno il paio con la poliziotta isterica e odiosa di qualche albo fa, che non aveva alcuna ragione d'essere.
sono esempi di quello stile "gridato" che detesto e al quale mi riferisco nei miei post.
escamotages per creare tensione, senza che la cosa sia giustificata né plausibile.


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 Oggetto del messaggio: Re: #335 - Il calvario
MessaggioInviato: mar lug 29, 2014 9:38 am 
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Iscritto il: lun ago 05, 2013 2:24 pm
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bertuccia2004 ha scritto:
SPOILER
@Piccatto: le infermiere e la loro maleducazione, fanno il paio con la poliziotta isterica e odiosa di qualche albo fa, che non aveva alcuna ragione d'essere.
sono esempi di quello stile "gridato" che detesto e al quale mi riferisco nei miei post.
escamotages per creare tensione, senza che la cosa sia giustificata né plausibile.

Assolutamente d'accordo! Ma sono convinto e fiducioso che non ne troveremo più :wink:

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 Oggetto del messaggio: Re: #335 - Il calvario
MessaggioInviato: mar lug 29, 2014 10:44 am 
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Piccatto ha scritto:
Regal ha scritto:
Una cosa che invece mi è piaciuta molto dell'albo
Spoiler!
in Chiesa, prima di chiedere aiuto alla morte dato che la conosce personalmente e ci parla quando vuole, Dylan guarda la statua di Cristo e, anche se non si vede perchè su DD si è sempre preferito evitare questo tema (Dio, Cristo ed il paradiso), si intuisce che abbia chiesto aiuto anche a lui.

Anche a me è piaciuta molto. Perché si capisce perfettamente che lo guarda e pensa "Lui non fa per me", altro che chiedergli aiuto! Tanto che si gioca sulla sorpresa quando lo si vede davanti all'(improbabile) statua di noi sappiamo chi. E non è che si sia 'preferito' evitare il tema su DYD, ci sono un paio di storie in cui Dylan dice serenamente di essere ateo.

Ciò detto, sta storia va forse bene per il livello di Nathan Never, su DYD mi aspetto di meglio. Gualdoni ha scritto ovviamente di peggio (ma le battute di Groucho restano davvero cattive), però il finale... Du cojoni. In più, almeno due scene inutili:
Spoiler!
quella con il mostro del n° 14 e l'incidente della ragazza di Dylan, completamente a caso (con annesso ragazzo che infierisce... perché?!).

Poi che dire, non è niente di tremendo, non è neanche la pesante ruffianata che temevo, e a conti fatti questo Dylan più 'morbido' e apprensivo, che normalmente assocerei banalmente con la cattiva gestione del personaggio, ci sta. Belle le scene alle pagg. 20-21 e 76-77 e molto divertente pag. 27. Insomma, mi sento buono, la sufficienza gliela do, anche per via degli ottimi disegni di Martinello. Ah... Non mi sono piaciuti neanche
Spoiler!
la reazione ed il comportamento delle infermiere. I signori sceneggiatori dovrebbero prendere qualche lezione di britannicità e ricordarsi che incontrare persone così scomposte e maleducate, specie in un'istituzione quale l'ospedale e ad una certa età, è molto raro. Va bene, siamo italiani e il fumetto è ambientato a Londra per comodità, ma se si evitasse di fare del moralismo/critica sociale da quattro soldi si eviterebbero anche certe imbarazzanti incongruenze culturali.


Veramente, no. Non si "capisce perfettamente" niente. Potrebbe averlo ignorato come averlo implorato, non lo sappiamo. O anche, a provarle tutte per provarle tutte, potrebbe averlo pregato anche se non ci crede. Perché per trovare la statua della
Morte poteva anche andare al cimitero come ha fatto in millemila albi precedenti, invece va proprio in chiesa.
E si, si è evitato di trattare il tema di Dio e del paradiso. Dylan ha incontrato demoni, satana in persona ed è stato all'inferno. Hai mai visto il paradiso in DD o Dio? Fargli dire che è ateo non vuol dire esplorare il tema. Magari è ateo ma il paradiso c'è. Dylan non crede nei mostri, quindi i mostri che appaiono negli albi cosa sono? ed in ogni caso, per me quando dice che è ateo, per me è come quando afferma di non credere ai mostri. Ironico. Ognuno ovviamente la interpreta come vuole, ma non c'è niente di oggettivo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #335 - Il calvario
MessaggioInviato: mar lug 29, 2014 11:16 am 
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Avete detto tutto voi...che parlo a fare ?
No..ok quando sarò abbastanza lucida posterò.

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" Dylan Dog è arrivato allo scontrino fiscale "

Oriana Fallaci ti amo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #335 - Il calvario
MessaggioInviato: mar lug 29, 2014 11:31 am 
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Regal ha scritto:
Veramente, no. Non si "capisce perfettamente" niente. Potrebbe averlo ignorato come averlo implorato, non lo sappiamo. O anche, a provarle tutte per provarle tutte, potrebbe averlo pregato anche se non ci crede. Perché per trovare la statua della
Morte poteva anche andare al cimitero come ha fatto in millemila albi precedenti, invece va proprio in chiesa.
E si, si è evitato di trattare il tema di Dio e del paradiso. Dylan ha incontrato demoni, satana in persona ed è stato all'inferno. Hai mai visto il paradiso in DD o Dio? Fargli dire che è ateo non vuol dire esplorare il tema. Magari è ateo ma il paradiso c'è. Dylan non crede nei mostri, quindi i mostri che appaiono negli albi cosa sono? ed in ogni caso, per me quando dice che è ateo, per me è come quando afferma di non credere ai mostri. Ironico. Ognuno ovviamente la interpreta come vuole, ma non c'è niente di oggettivo.

Non c'è niente che lasci intuire che si sia messo a pregare Cristo. Per come la vedo io è una vignetta che serve a depistare, così come il fatto che lui si rechi in chiesa: della serie "Ci avevate creduto, vero?". E no, non si è esattamente evitato. In Inferni, se non ricordo male, si dice che tutto ciò che c'è dopo la morte sono appunto i suddetti inferni e che un eventuale paradiso non sarebbe altro che uno di essi. Idea che potrebbe non essere distante dal pensiero dell'autore stesso a riguardo.

Quella di Dylan che non crede nei mostri è una posa, un tocco di ironia di Sclavi che rientra nella logica del "non è successo niente", del "è tutto un sogno". Poi se tu sei cristiano e sei convinto che dovrebbe essere una posa anche il suo ateismo, anche se parliamo di un personaggio eminentemente scettico (ed in quale universo lo scetticismo si coniuga bene con la religione?), fatti tuoi. Io non ci leggo proprio niente di ironico.

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 Oggetto del messaggio: Re: #335 - Il calvario
MessaggioInviato: mar lug 29, 2014 1:30 pm 
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Piccatto ha scritto:
Regal ha scritto:
Veramente, no. Non si "capisce perfettamente" niente. Potrebbe averlo ignorato come averlo implorato, non lo sappiamo. O anche, a provarle tutte per provarle tutte, potrebbe averlo pregato anche se non ci crede. Perché per trovare la statua della
Morte poteva anche andare al cimitero come ha fatto in millemila albi precedenti, invece va proprio in chiesa.
E si, si è evitato di trattare il tema di Dio e del paradiso. Dylan ha incontrato demoni, satana in persona ed è stato all'inferno. Hai mai visto il paradiso in DD o Dio? Fargli dire che è ateo non vuol dire esplorare il tema. Magari è ateo ma il paradiso c'è. Dylan non crede nei mostri, quindi i mostri che appaiono negli albi cosa sono? ed in ogni caso, per me quando dice che è ateo, per me è come quando afferma di non credere ai mostri. Ironico. Ognuno ovviamente la interpreta come vuole, ma non c'è niente di oggettivo.

Non c'è niente che lasci intuire che si sia messo a pregare Cristo. Per come la vedo io è una vignetta che serve a depistare, così come il fatto che lui si rechi in chiesa: della serie "Ci avevate creduto, vero?". E no, non si è esattamente evitato. In Inferni, se non ricordo male, si dice che tutto ciò che c'è dopo la morte sono appunto i suddetti inferni e che un eventuale paradiso non sarebbe altro che uno di essi. Idea che potrebbe non essere distante dal pensiero dell'autore stesso a riguardo.

Quella di Dylan che non crede nei mostri è una posa, un tocco di ironia di Sclavi che rientra nella logica del "non è successo niente", del "è tutto un sogno". Poi se tu sei cristiano e sei convinto che dovrebbe essere una posa anche il suo ateismo, anche se parliamo di un personaggio eminentemente scettico (ed in quale universo lo scetticismo si coniuga bene con la religione?), fatti tuoi. Io non ci leggo proprio niente di ironico.



Esatto, niente lascia intuire che preghi Cristo, come niente lascia intuire il contrario. Tutto è lasciato alla nostra interpretazione.

Sul paradiso, assolutamente no, perché:
- In Dylan gli angeli ci sono (anche se spesso "bastardi").
- I diavoli parlano sempre della "concorrenza" e dei "piani alti". Se il paradiso fosse un altro inferno, avrebbero parlato di loro sottoposti o al massimo colleghi.
- "la convocazione", storia di un recente almanacco. Nell'albo muoiono alcune persone, tutte "cattive", tranne un poliziotto, che (parole di Bloch), era un "bravo" poliziotto. Tutti gli altri morti vanno all'inferno, questo bobby invece no. Non viene detto esplicitamente dove va a finire (ecco perchè dico che in Dylan si evita questo argomento), ma non si trova in nessun inferno. Ai tempi la storia mi fece anche storcere il naso perchè Dylan, a differenza del poliziotto, finisce all'inferno (proprio lui che ha salvato migliaia di vite, Londra, l'Inghilterra e pure il mondo più volte).

Il fatto che in Dylan scrivano più autori non aiuta. Ognuno ha la sua visione e per evitare di intaccare il lavoro generale, non si fanno mai commenti su aspetti troppo grossi della continuità, che potrebbero influire sulle altre storie. Esattamente come qui avviene con Cristo. Non ci viene mostrato che Dylan lo prega, altrimenti la storia avrebbe avuto un impatto troppo grosso sulla testata. Si preferisce mostrare queste cose a metà, così non si fa danno ed ognuno la prende come vuole.
Il fatto che io vedo Dylan che prega perchè sono cristiano lo stai dicendo tu, e questo dimostra che hai totalmente cannato il mio commento. La scena in sé mi è piaciuta non perché sono un super cristiano papaboy galvanizzato dal fatto che Dylan preghi. La scena mi piace perché per una volta un autore ha cercato di sfondare le convenzioni comuni alle storie di Dylan, e cioè "non tocchiamo nulla e a fine episodio l'importante è che resti tutto com'è per non fare danno", ed ha cercato di accennare qualcosa di personale del personaggio, che magari potrebbe contraddire storie future. Il fatto che Dylan vada in chiesa e non al cimitero (ripeto, come ha già fatto altre volte) è un punto a favore di questa teoria. Un punto che dimostra come Dylan, in una situazione totalmente tragica come la perdita di un figlio, non esita a chiedere aiuto anche al Signore (in cui, come dici tu, non crede, o come dico io, "dice" di non credere).
Che poi il fatto in questione, quello che tenta di sfondare i quattro paletti classici di Dylan, sia fare una preghiera o altro, poco importa. Per farti un esempio, mi sarebbe andato bene anche un Dylan che fa qualche rutto, e poi ci dice che ruttare è un suo problema (esempio così per ridere). Questa cosa, per quanto banale, avrebbe impattato sulla continuità, perchè implica che comunque anche il Dylan delle storie future dovrebbe avere questo problema. Invece su DD ogni autore si tiene basso, non si osa mai più di tanto, e forse è giusto (o facile?) così, altrimenti ogni autore, prima di scrivere una storia, dovrebbe conoscere ogni albo precedente. Certo, a volte si potrebbe stare più attenti alle cose più evidenti (qualcuno si ricorda che Cagliostro vive con Dylan, si?)


Sul fatto che Dylan non crede ai mostri, devi contestualizzare la frase. Non ha senso cercare di capire cosa voleva dire Sclavi a noi lettori se stiamo parlando della storia in sé. Il messaggio è una cosa, la storia è un altra. Ipotizzando che Dylan sia reale, ha ammesso di non credere ai mostri, ma loro però esistono e lui si ci guadagna da vivere. Detto questo, dato che ha visto satana in persona, non lo prenderei troppo sul serio quando dice di essere ateo. E ripeto, anche nel caso in cui è ateo, il paradiso potrebbe esistere comunque, l'ateismo è solo il suo pensiero, così come il non credere nei mostri.


Riguardo le scetticismo di Dylan: è ironico, o al massimo preferisce non pensarci e non farsi troppe domande. Uno che ha visto diavoli, zombi, vampiri, l'inferno, fantasmi, nani, elfi, scambi di corpi, la Morte, la Vita e così via, se poi dice che non esistono, o è un pazzo, o scherza, o è un bugiardo. Se di pomeriggio incontro un amico per strada, e poi mi viene chiesto "ma di pomeriggio hai visto Tizio?" e io nego, le cose sono queste tre: o scherzo, o sono un bugiardo, o sono totalmente pazzo. Scegli tu.


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 Oggetto del messaggio: Re: #335 - Il calvario
MessaggioInviato: mar lug 29, 2014 2:53 pm 
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Vi scongiuro, qualcuno venga a darmi manforte... So che è una causa persa, ma provateci.

Dunque... Così, a spanne, ti sembra logico che Dylan prima preghi Cristo e poi la morte? O forse è più sensato, conoscendo il background del personaggio, che si sia rivolto esclusivamente alla seconda? Quella vignetta può essere un semplice riempitivo, un modo per far capire meglio che siamo in chiesa, un modo per mostrare la sofferenza in una storia che parla di sofferenza e infine sì, un modo per prendere in giro il lettore. E' proprio per questo che la scena è ambientata in chiesa e non in un cimitero (tralasciando il fatto che Gualdoni sicuramente sapeva che c'era già la storia di Di Gregorio con la morte al cimitero e avrà voluto evitare la ripetizione), perché fino a quando non si vede nella pagina dopo, noi siamo portati a pensare che Dylan stia pregando per davvero.

E ora prego te, non siamo biblisti, non dobbiamo far quadrare tutto per forza. E' ovvio che ci sono delle incongruenze, gli autori si sono inventati di tutto nel corso degli anni. Sclavi stesso scriveva cose e poi se le rimangiava. Quindi non pretendere coerenza dove non c'è. Ti dico solo che, per come la vedo io, l'albo Inferni esaurisce l'argomento "vita dopo la morte". Poi, certo, ci sono i fantasmi, i diavoli, gli angeli, i demoni e tutto quello che vuoi, ma quando si fa riferimento all'aldilà in DYD si fa tendenzialmente riferimento a questa storia (e qui il paradiso in sé e per sé, come ti ho detto, non c'è).

Dylan religioso è inammissibile, questo va da sé. Inutile che cerchi di giustificare teorie improbabili: il personaggio non è stato concepito così, non c'entrano le "convenzioni comuni". L'argomento "non viene trattato", come dici tu, non perché non se ne voglia parlare in assoluto, ma perché è dato per assodato che Dylan sia ateo. Non è questione di osare. Dato il background (autore, periodo storico di nascita e precedenti dichiarazioni del personaggio stesso) non c'è motivo di credere che Dylan "dica" soltanto di non credere.

Per quanto riguarda lo scetticismo di Dylan, il suo non credere ai mostri che combatte, tu prendi la cosa decisamente troppo sul serio. E' chiaro che sarebbe assurdo che una persona che ha visto certe cose non riconoscesse di averle viste. Ma Dylan non è una persona vera, è un personaggio. Parafrasando il numero 1, il fatto che lui creda realmente ai fenomeni paranormali è del tutto irrilevante. Perché, in fondo, come ci spiega il numero 100, è tutto un sogno. Non c'è nulla da contestualizzare: Dylan crede solo a ciò che vede. Quando non lo vede più smette di crederci, come se il passato, in fondo, non esistesse. Come se, appunto, non fosse successo nulla. E' anche ciò che costituisce uno degli aspetti più ironici e divertenti del personaggio, il fatto che non creda nemmeno lui nell'autenticità del suo mestiere. Lui non si prende sul serio, ecco cosa lo distingue da molti altri eroi Bonelli (oltre al fatto di non essere un eroe). Tu stai cercando di razionalizzare ciò che non va razionalizzato: forse qualche storia mediocre di troppo ti ha confuso le idee su chi sia veramente Dylan Dog.

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 Oggetto del messaggio: Re: #335 - Il calvario
MessaggioInviato: mar lug 29, 2014 3:16 pm 
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Vengo ( in tutti i sensi...) dopo ste due filippiche, quindi sono quasi tentata di dire il mio voto e basta.
Votato 7, con alcuni rilievi che metto negli:

Spoiler!
Come avviene quasi sempre, nel caso delle storie di Gualdoni, il voto mi fa rammarico per ciò che avrebbe potuto essere e, quasi mai "La Bomba" a parte, è.
Mi sono convinta che Gualdoni non scriva storie di per DyD ma fanfiction.
Ora se avete presente quel tipo di storie, sapete che ve ne sono alcune eccelse ( quelle scritte da me ad esempio..) su vari personaggi. Come è eccellente questa storia di Gualdo.
Il problema si pone in un'altra ottica. Le FF sono storie scritte da fans per i fans e in esse, si legge tutto ciò che si vorrebbe leggere. Niente di più niente di meno. Ad esempio, i fans di Xfiles che anelavano ad una love story fra Mulder e Scully, hanno trovato in miriadi di FF futuri e situazioni possibili perché ciò avvenisse.
Ora, la maggior parte delle storie di Gualdoni, sono prodotti confezionati con cura superba, che mostrano come l'autore conosca, abbia letto, studiato ed amato il personaggio.
Il problema verte, come avevo già scritto tempo fa, che egli non fa mai nulla, non scrive mai alcuna storia, per non ricordarcelo.
Le citazioni, il rimando a personaggi passati ( il nome Johnny mi aveva fatto capire quasi tutto dalla prima riga..) a situazione passate ( l'entrata in chiesa tanto discussa, era presente pure ne "L'uomo che visse due volte" e a questa si rimanda), a mostri passati, alcuni anche abbastanza recenti ( questa storia la si può tranquillamente ricondurre a "Mater Morbi" senza che riesca mai, a parte il finale superbo, a coglierne la sacra atmosfera ) e dialoghi sentiti e ritriti.
Il che mi spiace e mi costringe a ridurre un voto che sarebbe stato, altresì, molto più orientato all'ottimo che al sette pieno.
La scene di crudeltà non hanno spiegazione, solo fotografano, o vorrebbero secondo l'ottica gualdoniana, fotografare le bassezze umane, lo squallore della vita la cui Vita ci obbliga.
Fra l'altro il personaggio qui pare inequivocabilmente maschile, mentre sarebbe stato più opportuno farlo neutro se non femminile.
Il problema sono le valanghe di citazioni, il voler creare atmosfere sclaviane come fosse possibile con il copia incolla, dimenticandosi o peggio, volendo far finta di dimenticare, che quelle atmosfere sono passate per sempre.
Il futuro di Dylan è in altre mani, ed è anche opportuno che chi, come la sottoscritta, su quel passato ha addirittura costruito una speranza di vita e di coraggio, se ne dimentichi per sempre.
La storia fallisce nel suo aspetto lineare, e si salva solo con l'ausilio del dramma, cui scivola via senza troppo cercare, per fortuna in questo caso, al passato e a eventi melensi e fuori contesto ( Johnny Freak, come viene citato..) ma banalizzando un concetto tragico: nessun padre può e deve sopravvivere al proprio figlio.
La scena della chiesa, analizzata e sviscerata sopra, è una scena toccante e centrata. Centra Dylan come colui ( e do ragione a Piccatto, qui ) che entrando in una chiesa non prega Iddio, ma la morte. Mostrandoci il lato esclusivamente tragico e malinconico del personaggio. Che Dylan creda o meno ai fenomeni paranormali e ai mostri cui si imbatte, è del resto irrilevante. Egli li vive affrontandoli. Del resto mi pare che in un classico assoluto " La Casa degli Uomini Perduti" egli spieghi abbastanza chiaramente come la pensa sul suo lavoro e sui fenomeni che deve comprendere.
L'ennesimo rimando alla morte/vita è qui ben strutturato, ed il finale centra l'obiettivo: far commuovere. Ma è, purtroppo, il solo obiettivo che la storia si pone.
Fastidiosi i rimandi a "Mater Morbi", perchè incompleti ed incapaci di rendere rispetto all'originale. Come chi scrive FF, anche Gualdoni ricorre negli stereotipi cui faceva cenno Bertuccia.
Fuori contesto quelli delle infermiere incazzose all'ospedale, pure di fronte ad un bambino.
Avrei preferito, sia chiaro, piuttosto che l'apparire di Vita, il ritorno di Mater Morbi.
Cmq meglio di quella del mese precedente.
Copertina di buona fattura, tranne per la città, davvero copia incolla di photoshop come dice Dear, e una certa sensazione di grigio/ vacuità che non me la fa gradire.
Il personaggio del bambino non spacca, nel senso che manca a Gualdoni la capacità che era presente in "Mater MorbI" cioè quella di creare un personaggio reale e commuovente. Commuove il messaggio, non i mezzi atti a propagandarlo.


..poi però ho argomentato. Buona ma come sempre con Gualdoni, con riserve.

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 Oggetto del messaggio: Re: #335 - Il calvario
MessaggioInviato: mar lug 29, 2014 3:39 pm 
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Iscritto il: lun ago 27, 2012 10:32 am
Messaggi: 245
Per la prima volta sul forum esprimo un voto: ai disegni devo dare 10... spero di rivedere Martinello al più presto su Dyd!
La storia... dalle mie parti diciamo: una mazzata! Sia nel senso buono che in quello negativo...
Una storia che nasce da un collage di citazioni, alcune forse fini a se stesse, vedi
Spoiler!
"Oltre la morte" all'inizio e "Fra la vita e la morte" nell'ospedale
... ma forse sono lì per trarre in inganno il lettore o per provocarlo, mentre decisamente più ferrate sono
Spoiler!
"Johnny Freak" e "Il sorriso dell'oscura signora"
.
Non ho potuto fare a meno di pensare a che avrei fatto in certe circostanze al posto di Dylan... da vegano quale sono, avere un figlio onnivoro lo considero "normale"... ma che voglia pure andare a mangiare da MC Donald! :cry:
Confesso però che leggendo la storia l'ipotesi
Spoiler!
delle Fanfiction, ma anche dei "What if"
ha sfiorato anche me... che un giorno o l'altro Dylan, Constantine e Gatsu appaiono insieme nella Londra vittoriana per affrontare Dracula e Mr. Hyde? :D

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Preso dalla fede ebbi una visione
dall'orgia io fuggivo, non senza derisione.
Vidi il fiume Congo scavare con la testa
e una lingua d'oro tagliare la foresta.


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 Oggetto del messaggio: Re: #335 - Il calvario
MessaggioInviato: mar lug 29, 2014 4:42 pm 
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Iscritto il: dom gen 22, 2012 4:51 pm
Messaggi: 511
Belle le atmosfere di molte scene e bellissimi i disegni.
Per me purtroppo si poteva tranquillamente capire tutto lo svolgimento dell'albo dalle sole premesse.


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 Oggetto del messaggio: Re: #335 - Il calvario
MessaggioInviato: mar lug 29, 2014 4:55 pm 
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Iscritto il: lun mar 28, 2011 1:46 am
Messaggi: 464
Piccatto ha scritto:
Vi scongiuro, qualcuno venga a darmi manforte... So che è una causa persa, ma provateci.

Dunque... Così, a spanne, ti sembra logico che Dylan prima preghi Cristo e poi la morte? O forse è più sensato, conoscendo il background del personaggio, che si sia rivolto esclusivamente alla seconda? Quella vignetta può essere un semplice riempitivo, un modo per far capire meglio che siamo in chiesa, un modo per mostrare la sofferenza in una storia che parla di sofferenza e infine sì, un modo per prendere in giro il lettore. E' proprio per questo che la scena è ambientata in chiesa e non in un cimitero (tralasciando il fatto che Gualdoni sicuramente sapeva che c'era già la storia di Di Gregorio con la morte al cimitero e avrà voluto evitare la ripetizione), perché fino a quando non si vede nella pagina dopo, noi siamo portati a pensare che Dylan stia pregando per davvero.

E ora prego te, non siamo biblisti, non dobbiamo far quadrare tutto per forza. E' ovvio che ci sono delle incongruenze, gli autori si sono inventati di tutto nel corso degli anni. Sclavi stesso scriveva cose e poi se le rimangiava. Quindi non pretendere coerenza dove non c'è. Ti dico solo che, per come la vedo io, l'albo Inferni esaurisce l'argomento "vita dopo la morte". Poi, certo, ci sono i fantasmi, i diavoli, gli angeli, i demoni e tutto quello che vuoi, ma quando si fa riferimento all'aldilà in DYD si fa tendenzialmente riferimento a questa storia (e qui il paradiso in sé e per sé, come ti ho detto, non c'è).

Dylan religioso è inammissibile, questo va da sé. Inutile che cerchi di giustificare teorie improbabili: il personaggio non è stato concepito così, non c'entrano le "convenzioni comuni". L'argomento "non viene trattato", come dici tu, non perché non se ne voglia parlare in assoluto, ma perché è dato per assodato che Dylan sia ateo. Non è questione di osare. Dato il background (autore, periodo storico di nascita e precedenti dichiarazioni del personaggio stesso) non c'è motivo di credere che Dylan "dica" soltanto di non credere.

Per quanto riguarda lo scetticismo di Dylan, il suo non credere ai mostri che combatte, tu prendi la cosa decisamente troppo sul serio. E' chiaro che sarebbe assurdo che una persona che ha visto certe cose non riconoscesse di averle viste. Ma Dylan non è una persona vera, è un personaggio. Parafrasando il numero 1, il fatto che lui creda realmente ai fenomeni paranormali è del tutto irrilevante. Perché, in fondo, come ci spiega il numero 100, è tutto un sogno. Non c'è nulla da contestualizzare: Dylan crede solo a ciò che vede. Quando non lo vede più smette di crederci, come se il passato, in fondo, non esistesse. Come se, appunto, non fosse successo nulla. E' anche ciò che costituisce uno degli aspetti più ironici e divertenti del personaggio, il fatto che non creda nemmeno lui nell'autenticità del suo mestiere. Lui non si prende sul serio, ecco cosa lo distingue da molti altri eroi Bonelli (oltre al fatto di non essere un eroe). Tu stai cercando di razionalizzare ciò che non va razionalizzato: forse qualche storia mediocre di troppo ti ha confuso le idee su chi sia veramente Dylan Dog.



Scusami, ma quindi vuoi dire che tutto ciò che non ha scritto Sclavi non è canonico?? Che facciamo, consideriamo canonici solo il 75% dei primi cento numeri e gli altri 250 albi li escludiamo dalla continuità?
E comunque, va bene, visto che per te le storie di Sclavi sono più importanti, ti ricordi lo speciale "sette anime dannate"? il cattivo è un angelo. Si, di quelli che stanno in paradiso, non all'inferno.
Dato che sembri non leggere i miei post, e continui a pensare che a me faccia piacere che Dylan preghi, te lo ripeto:
Che sia Dylan pregante, Dylan che faccia rutti o Dylan che ammette di tifare Liverpool non mi importa. Non me ne frega nulla della cosa in sé, mi è piaciuto che l'autore abbia osato un pò di più (vedere post precedente).

Riguardo al fatto chiesa/cimitero, continui a confondere autore/personaggio. L'autore può fare quello che vuole, per i motivi che vuole (tipo non essere ripetitivo), si deve comunque analizzare il comportamento di Dylan, come se il suo mondo sia reale.
Un Dylan che normalmente chiede aiuto alla morte, ma che in una situazione totalmente disperata, più grave del solito, va in Chiesa invece che al cimitero, si ferma prima davanti al Cristo e poi dalla morte, per me ha chiesto aiuto ad entrambe.
Per te no. Ma ti ripeto, non c'è modo oggettivo di capirlo. Non puoi pensare che il tuo pensiero sia quello corretto perchè le storie non ti danno abbastanza dati. Può essere come può non essere. Io però te lo sto dicendo dall'inizio, ti continui ad imporre il tuo modo di vedere, facendo anche trasparire una specie di antipatia per la religione e pensando che io invece sia un simpatizzante, quando invece a me la scena piace per altri motivi (che spero adesso hai centrato).
Che Gualdoni non abbia voluto essere ripetitivo l'hai detto tu, lo stai supponendo. E non credo sia il caso dato le situazioni in ospedale e soprattutto la soluzione finale (stravisti).

Comunque, non ha senso nemmeno dire che gli autori abbiamo quasi il diritto di cadere nelle incongruenze. Prova a leggerti un manga (se non lo fai giá), dove c'è una cura maniacale per dettagli apparsi sulla testata anche 5-10 anni prima. Alcuni autori (tipo Oda) addirittura, quando un fan fa notare incongruenze o errori, si prendono la briga di rispondere alle domande ed inserire nei databook le risposte. Addirittura dall'uscita dei capitoli settimanali ai tankobon, corregge tutti gli errori che ci sono stati nella prima versione. Questo è quello che differenzia una persona che scrive fumetti per lavoro, da uno che li considera la sua vita.
Forse il problema è che il pubblico non è lo stesso, o forse siamo noi italiani che amiamo fare le cose alla carlona. Detto questo, adoro DD per altre cose, se no non lo comprerei.
Ma è assurdo:
- pensare che le proprie supposizioni siano corrette. Se il fumetto non ti fornisce gli elementi, resta tutto speculazione.
- non considerare canonici gli albi non sclaviani (che poi, anche in questo caso, gli angeli ci sono pure per Sclavi, come c'è anche la "concorrenza" di cui parlano i diavoli. Queste cose le ignoriamo? Che Dylan sia ateo o meno poco importa, non vuol dire che abbia ragione (o che non scherzi/preferisca non pensarci, come penso io)).
Ti ricordi di Saul (I misteri di Venezia)? Storia di Ruju, ma il personaggio è ritornato più volte. Un angelo, con tanto di ali. Facciamo finta che non è mai esistito e quegli albi non sono in continuità?

Detto questo, voglio precisare che non tutti gli autori commettono questi errori di continuità. Un elogio particolare ad Ambrosini, che nel (ri)toccare una cosa delicata come l'incontro tra DD e Napoleone del color fest, si è ricordato della precedente "le spoglie del guerriero", ed ha reso le due storie compatibili. Così si fa. Non travolgendo ciò che si è affermato in storie piu vecchie, perchè "tanto non mi posso ricordare tutto".


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 Oggetto del messaggio: Re: #335 - Il calvario
MessaggioInviato: mar lug 29, 2014 6:42 pm 
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Buon albo!!
Purtroppo segnalo l'ennesima copertina brutta per i miei gusti.....un dyd piccolo piccolo e um teschione nel cielo a onde??nahhh grazie...voto 5
Disegni divini pieni di ansia e decisamente perfetti!!!sono ansioso di rivedere Martinello su dyd...tutto perfetto!!voto 9
Gualdoni riesce a meta...ottima l'idea e lo sviluppo,anche se abbiamo qualche sparata buonista di dyd!!purtroppo abbiamo pire qualche stereotipo di troppo...comunque voto 7...
Scena fan service da pag 44 a47...per il dyd in chiesa mi sembra ovvio che l'immagine del Cristo serva solo a contestualizzare il tutto....
L'horror club sinceramente non mi è piaciuta....
G.l.

_________________
ma se dal 2023 diventassi io il nuovo curatore di dyd?

IO SONO RKC E SONO FATTO DELLA STESSA MATERIA DI CUI SONO FATTI GLI INCUBI.......
IT BEGINS......08/09/2012

http://it.wikipedia.org/wiki/Sacello


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 Oggetto del messaggio: Re: #335 - Il calvario
MessaggioInviato: mar lug 29, 2014 7:00 pm 
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Appunto, ti sembra. Se il fumetto non lo dice espressamente, sono solo speculazioni ed interpretazioni. Quello che dico dall'inizio. Ognuno la interpreta come vuole. Io ho anche dato degli indizi che secondo me fanno capire che Dylan chieda aiuto anche a Dio (per i non lettori di post precedenti, ciò non significa che Dylan ci creda, solo che la situazione è così disperata da provarle tutte, tant'è che va in chiesa. E una persona che ha avuto a che fare con angeli, sicuramente almeno ammette la possibilità che Dio esista, quindi perchè non provare a chiedergli aiuto?). Altri hanno solo presuntuosamente detto "quello che dico io è giusto", anche se ci sono numerosi albi che testimoniano l'esistenza degli angeli e dei piani alti. Si è arrivato anche a dire che gli albi non sclaviani quasi non sono canonici. E ripeto, Sclavi stesso ha usato gli angeli. Semplicemente, penso solo che bisogna avere l'umiltá di ammettere che tutti i punti di vista possano essere corretti in mancanza di altre informazioni, senza imporre il proprio.


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 Oggetto del messaggio: Re: #335 - Il calvario
MessaggioInviato: mar lug 29, 2014 7:28 pm 
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Concordo con quanti commentano negativamente le sparate buoniste, alla Chiaverotti per intenderci, ma con molta minor capacità di riprodurre dialoghi e atmosfere del Chiave, fatte da Gualdoni. Sarebbe ora di darci un taglio, e credo che con Rrobe verrà dato (non oso immaginare come fossero i dialoghi prima che lui intervenisse: eh sì, per me è intervenuto ed anche pesantemente).
Però, nel complesso, è una buona storia. Anche se è più facile riuscire in storie così drammatiche, che in quelle meno "impegnate". Un "I conigli rosa uccidono", ad esempio, se fosse scritta da Gualdoni sarebbe così pieno di stereotipi e buonismi vari che mi farebbe rabbrividire.
Ma, dicevo, pur con tutte le "aggravanti" del caso, la storia è buona, scorrevole e in certi momenti si respira davvero un'atmosfera da calvario.
MINISPOILER riesce inoltre a riprendere davvero bene il fantastico albo "Johnny Freak" nel rapporto Dylan padre - Johnny figlio, perché il nostro ha la sua consueta ironia. E, ammettiamolo, chi non lo vorrebbe come padre dopo aver letto questa storia?(probabilmente tutti, perché porta una sfiga assurda...ma vabbé)
Disegni belli, copertina rovinata dalle righe che vorrebbero creare la nebbia, ma che in realtà sembrano sporcare il cielo.
Volendo invece inserirmi nella discussione riguardante l'entrata in Chiesa di Dylan, io concordo con Piccatto, perché se è vero non ci sono riferimenti espliciti, è altrettanto vero che secondo me palesemente viene usato l'espediente di mostrare in anteprima Gesù, facendo pensare ai lettori "ecco, anche un irriverente Dylan nei momenti estremi cede all'impulso di pregare" ed invece si rivolge alla Morte, in una fantastica sequenza che ha una blasfemia intrinseca eccelsa. Forse nemmeno ricercata così tanto come riuscita.
Il mio voto è buono, intendendo più 7 che 8.
Ah, la battuta di Groucho della quale sentiamo solo la fine, non capendola, è una delle cose che più mi hanno fatto incazz*re da quando leggo Dylan Dog.


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 Oggetto del messaggio: Re: #335 - Il calvario
MessaggioInviato: mar lug 29, 2014 8:16 pm 
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Iscritto il: mar dic 31, 2013 3:16 pm
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Un albo troppo piatto con dei riferimenti a delle situazioni che non hanno un ruolo predominante ed essenziale per la storia, inoltre le ultime tre pagine (lo spiegone) cercano di animare il finale ricercando un significato che Gualdoni non è riuscito effettivamente a centrare in tutta la storia.
Ci sono molti buoni spunti che però non sono stati sfruttati al massimo: non basta fare citazioni o mettere scene splatter per fare un fumetto di DylanDog. E basta Morte come risposta universale a tutto.

Voto: 6

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Ogni cosa nel mondo è metafora.


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