Piccatto ha scritto:
Vi scongiuro, qualcuno venga a darmi manforte... So che è una causa persa, ma provateci.
Dunque... Così, a spanne, ti sembra logico che Dylan prima preghi Cristo e poi la morte? O forse è più sensato, conoscendo il background del personaggio, che si sia rivolto esclusivamente alla seconda? Quella vignetta può essere un semplice riempitivo, un modo per far capire meglio che siamo in chiesa, un modo per mostrare la sofferenza in una storia che parla di sofferenza e infine sì, un modo per prendere in giro il lettore. E' proprio per questo che la scena è ambientata in chiesa e non in un cimitero (tralasciando il fatto che Gualdoni sicuramente sapeva che c'era già la storia di Di Gregorio con la morte al cimitero e avrà voluto evitare la ripetizione), perché fino a quando non si vede nella pagina dopo, noi siamo portati a pensare che Dylan stia pregando per davvero.
E ora prego te, non siamo biblisti, non dobbiamo far quadrare tutto per forza. E' ovvio che ci sono delle incongruenze, gli autori si sono inventati di tutto nel corso degli anni. Sclavi stesso scriveva cose e poi se le rimangiava. Quindi non pretendere coerenza dove non c'è. Ti dico solo che, per come la vedo io, l'albo Inferni esaurisce l'argomento "vita dopo la morte". Poi, certo, ci sono i fantasmi, i diavoli, gli angeli, i demoni e tutto quello che vuoi, ma quando si fa riferimento all'aldilà in DYD si fa tendenzialmente riferimento a questa storia (e qui il paradiso in sé e per sé, come ti ho detto, non c'è).
Dylan religioso è inammissibile, questo va da sé. Inutile che cerchi di giustificare teorie improbabili: il personaggio non è stato concepito così, non c'entrano le "convenzioni comuni". L'argomento "non viene trattato", come dici tu, non perché non se ne voglia parlare in assoluto, ma perché è dato per assodato che Dylan sia ateo. Non è questione di osare. Dato il background (autore, periodo storico di nascita e precedenti dichiarazioni del personaggio stesso) non c'è motivo di credere che Dylan "dica" soltanto di non credere.
Per quanto riguarda lo scetticismo di Dylan, il suo non credere ai mostri che combatte, tu prendi la cosa decisamente troppo sul serio. E' chiaro che sarebbe assurdo che una persona che ha visto certe cose non riconoscesse di averle viste. Ma Dylan non è una persona vera, è un personaggio. Parafrasando il numero 1, il fatto che lui creda realmente ai fenomeni paranormali è del tutto irrilevante. Perché, in fondo, come ci spiega il numero 100, è tutto un sogno. Non c'è nulla da contestualizzare: Dylan crede solo a ciò che vede. Quando non lo vede più smette di crederci, come se il passato, in fondo, non esistesse. Come se, appunto, non fosse successo nulla. E' anche ciò che costituisce uno degli aspetti più ironici e divertenti del personaggio, il fatto che non creda nemmeno lui nell'autenticità del suo mestiere. Lui non si prende sul serio, ecco cosa lo distingue da molti altri eroi Bonelli (oltre al fatto di non essere un eroe). Tu stai cercando di razionalizzare ciò che non va razionalizzato: forse qualche storia mediocre di troppo ti ha confuso le idee su chi sia veramente Dylan Dog.
Scusami, ma quindi vuoi dire che tutto ciò che non ha scritto Sclavi non è canonico?? Che facciamo, consideriamo canonici solo il 75% dei primi cento numeri e gli altri 250 albi li escludiamo dalla continuità?
E comunque, va bene, visto che per te le storie di Sclavi sono più importanti, ti ricordi lo speciale "sette anime dannate"? il cattivo è un angelo. Si, di quelli che stanno in paradiso, non all'inferno.
Dato che sembri non leggere i miei post, e continui a pensare che a me faccia piacere che Dylan preghi, te lo ripeto:
Che sia Dylan pregante, Dylan che faccia rutti o Dylan che ammette di tifare Liverpool non mi importa. Non me ne frega nulla della cosa in sé, mi è piaciuto che l'autore abbia osato un pò di più (vedere post precedente).
Riguardo al fatto chiesa/cimitero, continui a confondere autore/personaggio. L'autore può fare quello che vuole, per i motivi che vuole (tipo non essere ripetitivo), si deve comunque analizzare il comportamento di Dylan, come se il suo mondo sia reale.
Un Dylan che normalmente chiede aiuto alla morte, ma che in una situazione totalmente disperata, più grave del solito, va in Chiesa invece che al cimitero, si ferma prima davanti al Cristo e poi dalla morte, per me ha chiesto aiuto ad entrambe.
Per te no. Ma ti ripeto, non c'è modo oggettivo di capirlo. Non puoi pensare che il tuo pensiero sia quello corretto perchè le storie non ti danno abbastanza dati. Può essere come può non essere. Io però te lo sto dicendo dall'inizio, ti continui ad imporre il tuo modo di vedere, facendo anche trasparire una specie di antipatia per la religione e pensando che io invece sia un simpatizzante, quando invece a me la scena piace per altri motivi (che spero adesso hai centrato).
Che Gualdoni non abbia voluto essere ripetitivo l'hai detto tu, lo stai supponendo. E non credo sia il caso dato le situazioni in ospedale e soprattutto la soluzione finale (stravisti).
Comunque, non ha senso nemmeno dire che gli autori abbiamo quasi il diritto di cadere nelle incongruenze. Prova a leggerti un manga (se non lo fai giá), dove c'è una cura maniacale per dettagli apparsi sulla testata anche 5-10 anni prima. Alcuni autori (tipo Oda) addirittura, quando un fan fa notare incongruenze o errori, si prendono la briga di rispondere alle domande ed inserire nei databook le risposte. Addirittura dall'uscita dei capitoli settimanali ai tankobon, corregge tutti gli errori che ci sono stati nella prima versione. Questo è quello che differenzia una persona che scrive fumetti per lavoro, da uno che li considera la sua vita.
Forse il problema è che il pubblico non è lo stesso, o forse siamo noi italiani che amiamo fare le cose alla carlona. Detto questo, adoro DD per altre cose, se no non lo comprerei.
Ma è assurdo:
- pensare che le proprie supposizioni siano corrette. Se il fumetto non ti fornisce gli elementi, resta tutto speculazione.
- non considerare canonici gli albi non sclaviani (che poi, anche in questo caso, gli angeli ci sono pure per Sclavi, come c'è anche la "concorrenza" di cui parlano i diavoli. Queste cose le ignoriamo? Che Dylan sia ateo o meno poco importa, non vuol dire che abbia ragione (o che non scherzi/preferisca non pensarci, come penso io)).
Ti ricordi di Saul (I misteri di Venezia)? Storia di Ruju, ma il personaggio è ritornato più volte. Un angelo, con tanto di ali. Facciamo finta che non è mai esistito e quegli albi non sono in continuità?
Detto questo, voglio precisare che non tutti gli autori commettono questi errori di continuità. Un elogio particolare ad Ambrosini, che nel (ri)toccare una cosa delicata come l'incontro tra DD e Napoleone del color fest, si è ricordato della precedente "le spoglie del guerriero", ed ha reso le due storie compatibili. Così si fa. Non travolgendo ciò che si è affermato in storie piu vecchie, perchè "tanto non mi posso ricordare tutto".