Iscritto il: mer ott 04, 2006 11:52 pm Messaggi: 1515 Località: Viareggio
Appena finito di leggere tutto il malloppone. Più in là, se avrò tempo e voglia, proverò a scrivere due parole su ognuna delle 4 storie qui presentate, ma per adesso faccio un brevissimo discorso in generale su tutto il volume: credo sinceramente e senza farmi prendere dall'onda dell'entusiasmo per il "nuovo corso" (anche a rischio di apparire come un "fan boy" dell'ultima ora) che questo possa realmente essere considerato, in linea di qualità media di tutte le storie presentate, il MIGLIOR GIGANTE dal terzo numero in poi (i primi due sono irraggiungibili, andrebbero messi "fuori gara"). Tutte e quattro le avventure stanno al di sopra del 7 come mia votazione, nessuna delle quattro mi ha deluso o annoiato, graficamente parlando poi c'è da stroppicciarsi gli occhi ad ogni pagina. Forse è arrivato il momento di abbandonare la cautela o forse no, ognuno deciderà per se... Il mio pensiero è: una coincidenza può starci, forse anche due, in casi eccezionali anche tre...
"La bomba"! = un capolavoro "Una nuova vita" = un'ottima storia "Sulla pelle" = una storia molto bella "Il tramonto dei vivi morenti" = un grandioso nuovo inizio "La vicina di casa" = un quasi-capolavoro "Più forte della carne" = una splendida sorpresa "In linea con l'aldilà" = una buona storiella
PS: piccola aggiunta riguardo la mia votazione complessiva al Gigante: se facessi una mera media matematica (che ancora non ho fatto) forse il risultato si aggirerebbe intorno all'otto e il voto rientrerebbe nella categoria "buono" Ma devo e voglio premiare l'alta qualità dell'albo nella sua interezza, compresa la favolosa copertina di Angelo Stano. Non posso dunque esimermi dal dare un bel OTTIMO.
Iscritto il: mer mag 06, 2009 9:54 am Messaggi: 1484
Un pensiero al volo, diciamo una prima impressione sulla storia di Bilotta : Il Pianeta dei morti era un capolavoro anche per il suo surrealismo. Quest'operazione mi ha dato una sensazione di snaturamento del surreale. So che detta così può sembrare contorta ma porterò un esempio per spiegarmi meglio :
Spoiler!
Il corpo di polizia de Il pianeta dei morti era vestito con la divisa di dylan, elemento, surreale. In questo Il tramonto dei vivi-morenti, c'è una scena in cui dylan entra in una stanza dopo che è stato nominato ispettore del nucleo speciale e sono tutti vestiti così. Ecco, non è facile da spiegare a parole, però quella scena lì mi ha proprio fatto storcere il naso perché è surreale ma inserita in un contesto assolutamente realistico.
Quindi, ho come la sensazione che l'universo del pianeta dei morti funzioni per la singola storia ma che approfondito perda un po' della sua magia. Stesso discorso vale per i disegni : Di Giandomenico e Martinello si sposavano alla grande, proprio per il tratto particolare. Portare invece una tipologia di storia così, verso un tratto più realistico, le toglie qualcosa di importante. Queste sono mie sensazioni, però.
_________________ Una crisi di inspiration? E se non fosse per niente passeggera signorino bello? Se fosse il crollo finale di un bugiardaccio senza più estro né talento?
Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm Messaggi: 6349 Località: Milano
Apro la parentesi "Pianeta dei Morti" dopo un pomeriggio in cui non mi riusciva un disegno e alla fine mi è venuto. Che cosa voglia dire non lo so, cmq:
Spoiler!
Premetto che non posso essere imparziale nel giudicare questo capitolo della saga per vari motivi. Primo fra tutti è che quando lessi Il Pianeta dei Morti, fui investita da una commozione assoluta. Sia per il valore della storie e dei dialoghi e per il valore dei disegni, ma sopratutto perché si avverava una mia concezione dell'universo di Dylan Dog, la sola fine che ritenessi possibile e credibile, nonche adatta all'indagatore dell'incubo. Bilotta potrebbe smentirmi tranquillamente, ma tutto si basa, per me, su alcune battute di Morgana, poi egregiamente, ottimamente direi, sviluppate nella saga e che rendono il prodotto immortale e perfetto. Gli immemori, gli zombie su tutta la Terra...concetti romeriani, che Sclavi aveva dipinto con poche, superbe, pennellate nel numero di Morgana e che da allora non mi hanno più lasciata. Certo qui Xabaras non pare avere alcuna presenza, anche se è da stabilire, ma resta quella struttura narrativa, quell'idea sublime e agghiacciante. In Addio Groucho, si esplora un inizio, melenso forse, ma perfetto e condotto in porto con agilità, con commozione non figlia di scene madri ma di situazioni, di concetti accennati e proprio per questo, da far sviluppare al lettore. Nella storia del gigante, tali concetti prendono una forma più solida, diventano parte di una storia che ha delle spiegazioni, dei rimandi, dei quesiti da valutare e sviluppare in seguito, e forse delude solo nel finale, sostanzialmente anonimo e telecomandato, ma che prima dell'epitaffio di Bloch, mostra un mondo schiavo, feroce, terribile, che erge muri per nascondere il male, per cancellarlo alla vista. Londra pare Berlino prima della caduta del muro, con strade chiuse, polizia armata, gente spaventata e consapevole, e non si comprende più chi sia libero, chi al di qua o al di là del serpente di mattoni. Chi fa breccia nel muro è un terrorista, forse chi fa breccia nella parete dell'ipocrisia fittizia di una società pietosa e buonista, è peggiore di chi cela, nasconde....ma ci costringe a vedere, a scorgere l'orrore e la diversità che fingiamo, ipocritamente di ignorare. Bloch emerge come figura altissima, centrale nella storia, commuovente con il suo Alzeimer che distrugge la mente, eppure capace di costruire una realtà bella, solare, amorevole, commuovente. L'appartamento squallido, l'ascensore che non funziona né ha mai funzionato, sono metafore di una vita frugale, anonima, che aveva una sola meta ( la giustizia, il trionfo del bene sul male...) e ora che questa è stata scavalcata dai tempi, pare totalmente priva di qualsiasi senso. Il Bloch in pigiama a Scotland Yard mi ha commossa, mi ha lasciato un fastidio dentro, come non avveniva da tanto, troppo tempo in DyD. La tenerezza di Dylan nel riportarlo a casa, la sua impotenza di fronte ad una malattia devastante e crudele, è un pugno nello stomaco di chi legge, di chi si immerge in questo capolavoro assoluto. La sola nota dolente è rappresentata dai disegni della Vetro, a volte incapace di cogliere i difficili rimandi a questa sceneggiatura, sebbene alcune pose di Dylan ed il volto della terrorista, meritino ampia credibilità. Voti alti, altissimi, senza dubbio alcuno. Forse una saga, come dice Elettra, avrà il potere di cancellare parte di questa solenne bellezza narrativa, ma è cosa da vedere. Per ora resta la eco di un capolavoro che sarebbe piaciuto a Romero, che forse nemmeno lui era riuscito a rappresentare compiutamente. Il Dylan con la cravatta sciolta, è simbolo del dramma della consuetudine borghese ridotta a mero effetto scenico, è la solitudine dell'anima ed è, superbamente, la vecchiaia che avanza nelle parole della ragazza, quando certifica l'incapacità di Dylan a letto. Il poliziotto che uccide se stesso e il figlio, appiattisce la società in due soggetti, zombie e contagiato, ma li eleva, li arricchisce di spessore famigliare, umano, mostrandoci persone e non figurine. Il Pianeta dei Morti è Sclavi. Allo stato assoluto e puro. E' l'essenza scalviana della solitudine. E' la barzelletta raccontata ad un Groucho zombie, la lucida follia di chi sente la propria sanità mentale sfuggire o forse ri-appropriarsi di un corpo isolato e lucido, in un mondo di follia. E' il dramma di una società senza ironia perchè impedita a comprenderla, schiava dell'apparenza, dell'ordine finto, della falsa libertà imposta con la forza. E la società del futuro ? Del nostro, di tutti ? ( citando Macchie Solari, infine...)
_________________ " Il locale è triste e sta sempre qua ! "
" Dylan Dog è arrivato allo scontrino fiscale "
Oriana Fallaci ti amo.
Ultima modifica di dogamy il lun nov 11, 2013 11:35 am, modificato 1 volta in totale.
Iscritto il: lun ago 04, 2008 10:09 am Messaggi: 5678 Località: Palermo in via dei dylaniati n.666
@Elettra: più che surrealismo, io parlerei di onirismo ed effettivamente Il pianeta dei morti aveva questa tendenza (allucinazioni visive, la presenza costante della morte, la scena finale con il ritrovamento della Bodeo). Questi elementi nelle altre due storie forse mancano, ma il Pianeta dei morti diventa ancora più interessante proprio alla luce degli eventi precedentemente narrati in Addio Groucho (incentrato su Groucho) e Il tramonto dei vivi morenti (su Bloch). Il primo capitolo, ma l'ultimo narrativamente parlando, è proprio quello più sognatore e grottesco forse perché più disilluso e senza speranze e quale narrazione migliore per rendere la vicenda più drammatica? Ovviamente quella meno ancorata alla realtà, o comunque quella che sapientemente mixa sogno e realtà. Quindi è un lungo processo naturale che parte dall'epidemia fino ad arrivare alla consapevolezza che la "guerra" è già persa e di conseguenza si arriva all'unico e amarissimo finale possibile, quello rappresentato ne Il pianeta dei morti.
Sperando di aver centrato la questione
_________________ Nobody talks about the pile (cit.)
Iscritto il: mer mag 06, 2009 9:54 am Messaggi: 1484
Hai centrato! Il mio dilemma è : dato che Il pianeta dei morti era una storia così bella proprio perché onirica/surreale, portarla su un piano più reale, non rischia di rovinarla??
_________________ Una crisi di inspiration? E se non fosse per niente passeggera signorino bello? Se fosse il crollo finale di un bugiardaccio senza più estro né talento?
Iscritto il: lun ago 04, 2008 10:09 am Messaggi: 5678 Località: Palermo in via dei dylaniati n.666
Capisco cosa intendi, ma è proprio il mio modo di approcciarmi alla storia che è diverso dal tuo. Perché tu vedi Il pianeta dei morti come un unicum, io lo vedo come il risultato finale di Addio Groucho più Il tramonto de morti viventi. Non so se mi sono spiegato
_________________ Nobody talks about the pile (cit.)
Iscritto il: mer mag 06, 2009 9:54 am Messaggi: 1484
Sì sì ti ho capito.
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Iscritto il: ven apr 24, 2009 8:22 am Messaggi: 1531 Località: cremona
gigante in attesa di lettura!! per ora posso dire che è la copertina piu' bella di stano "nuova gestione"!!!!! sfogliato rapidamente e visivamente sono soddisfatto!!!!! ..stasera lettura!!!! ^_^
_________________ ma se dal 2023 diventassi io il nuovo curatore di dyd?
IO SONO RKC E SONO FATTO DELLA STESSA MATERIA DI CUI SONO FATTI GLI INCUBI....... IT BEGINS......08/09/2012
Iscritto il: lun mar 25, 2013 12:14 pm Messaggi: 610 Località: San Dona' di Piave
Ho votato ottimo (per me è 9). Il voto altissimo, tuttavia, solo per la storia di Billotta. Il resto, per usare terminologia Skeletoriana, è fuffa. Non sono bravo a fare recensioni, mi limito a poche considerazioni: 1) Billotta, quando affronta il tema dell'Alzheimer (o demenza senile, non è dato comprenderlo ma ha poca importanza, credo) raggiunge vette di liricità straordinarie. 2) La Romeo è tanto brava quanto inadatta a disegnare Dylan Dog (inteso come testata). Non ritengo il suo un tratto adatto ad un fumetto non per adolescenti. 3) Casertano sotto il minimo sindacale, ed èun delitto per il Gigante, che dovrebbe esaltare proprio i disegni in forza del suo formato. 4) Ad un certo punto della storia di De Nardo Robert Fischer viene chiamato Richard. La cosa mi ha dato una idea di dilettantismo tale da farmi venire la tristezza. 5) La storia di Gualdoni è totalmente sconclusionata.
_________________ Non c'è arte senza cultura. Non c'è cultura senza birra fresca.
Iscritto il: sab giu 24, 2006 2:34 pm Messaggi: 512
femosenamedia ha scritto:
2) La Romeo è tanto brava quanto inadatta a disegnare Dylan Dog (inteso come testata). Non ritengo il suo un tratto adatto ad un fumetto non per adolescenti.
Iscritto il: mer nov 17, 2010 6:55 pm Messaggi: 272
dogares ha scritto:
Apro la parentesi "Pianeta dei Morti" dopo un pomeriggio in cui non mi riusciva un disegno e alla fine mi è venuto. Che cosa voglia dire non lo so, cmq:
Spoiler!
Premetto che non posso essere imparziale nel giudicare questo capitolo della saga per vari motivi. Primo fra tutti è che quando lessi Il Pianeta dei Morti, fui investita da una commozione assoluta. Sia per il valore della storie e dei dialoghi e per il valore dei disegni, ma sopratutto perché si avverava una mia concezione dell'universo di Dylan Dog, la sola fine che ritenessi possibile e credibile, nonche adatta all'indagatore dell'incubo. Bilotta potrebbe smentirmi tranquillamente, ma tutto si basa, per me, su alcune battute di Morgana, poi egregiamente, ottimamente direi, sviluppate nella saga e che rendono il prodotto immortale e perfetto. Gli immemori, gli zombie su tutta la Terra...concetti romeriani, che Sclavi aveva dipinto con poche, superbe, pennellate nel numero di Morgana e che da allora non mi hanno più lasciata. Certo qui Xabaras non pare avere alcuna presenza, anche se è da stabilire, ma resta quella struttura narrativa, quell'idea sublime e agghiacciante. In Addio Groucho, si esplora un inizio, melenso forse, ma perfetto e condotto in porto con agilità, con commozione non figlia di scene madri ma di situazioni, di concetti accennati e proprio per questo, da far sviluppare al lettore. Nella storia del gigante, tali concetti prendono una forma più solida, diventano parte di una storia che ha delle spiegazioni, dei rimandi, dei quesiti da valutare e sviluppare in seguito, e forse delude solo nel finale, sostanzialmente anonimo e telecomandato, ma che prima dell'epitaffio di Bloch, mostra un mondo schiavo, feroce, terribile, che erge muri per nascondere il male, per cancellarlo alla vista. Londra pare Berlino prima della caduta del muro, con strade chiuse, polizia armata, gente spaventata e consapevole, e non si comprende più chi sia libero, chi al di qua o al di là del serpente di mattoni. Chi fa breccia nel muro è un terrorista, forse chi fa breccia nella parete dell'ipocrisia fittizia di una società pietosa e buonista, è peggiore di chi cela, nasconde....ma ci costringe a vedere, a scorgere l'orrore e la diversità che fingiamo, ipocritamente di ignorare. Bloch emerge come figura altissima, centrale nella storia, commuovente con il suo Alzeimer che distrugge la mente, eppure capace di costruire una realtà bella, solare, amorevole, commuovente. L'appartamento squallido, l'ascensore che non funziona né ha mai funzionato, sono metafore di una vita frugale, anonima, che aveva una sola meta ( la giustizia, il trionfo del bene sul male...) e ora che questa è stata scavalcata dai tempi, pare totalmente priva di qualsiasi senso. Il Bloch in pigiama a Scotland Yard mi ha commossa, mi ha lasciato un fastidio dentro, come non avveniva da tanto, troppo tempo in DyD. La tenerezza di Dylan nel riportarlo a casa, la sua impotenza di fronte ad una malattia devastante e crudele, è un pugno nello stomaco di chi legge, di chi si immerge in questo capolavoro assoluto. La sola nota dolente è rappresentata dai disegni della Vetro, a volte incapace di cogliere i difficili rimandi a questa sceneggiatura, sebbene alcune pose di Dylan ed il volto della terrorista, meritino ampia credibilità. Voti alti, altissimi, senza dubbio alcuno. Forse una saga, come dice Elettra, avrà il potere di cancellare parte di questa solenne bellezza narrativa, ma è cosa da vedere. Per ora resta la eco di un capolavoro che sarebbe piaciuto a Romero, che forse nemmeno lui era riuscito a rappresentare compiutamente. Il Dylan con la cravatta sciolta, è simbolo del dramma della consuetudine borghese ridotta a mero effetto scenico, è la solitudine dell'anima ed è, superbamente, la vecchiaia che avanza nelle parole della ragazza, quando certifica l'incapacità di Dylan a letto. Il poliziotto che uccide se stesso e il figlio, appiattisce la società in due soggetti, zombie e contagiato, ma li eleva, li arricchisce di spessore famigliare, umano, mostrandoci persone e non figurine. Il Pianeta dei Morti è Sclavi. Allo stato assoluto e puro. E' l'essenza scalviana della solitudine. E' la barzelletta raccontata ad un Groucho zombie, la lucida follia di chi sente la propria sanità mentale sfuggire o forse ri-appropriarsi di un corpo isolato e lucido, in un mondo di follia. E' il dramma di una società senza ironia perchè impedita a comprenderla, schaiva dell'apparenza, dell'ordine finto, della falsa libertà imposta con la forza. E la società del futuro ? Del nostro, di tutti ? ( citando Macchie Solari, infine...)
Mi hai tolto le parole di bocca, bellissima analisi!
La cosa che fa male, e che piace tremendamente, del pianeta dei morti e vedere l'evoluzione/involuzione di tutti i protagonisti che per anni abbiamo amato nella serie.
E si, sono in assoluto accordo con ci dice che questa trilogia sarebbe la più giusta conclusione all'epopea Dylan Dog.
_________________ L'inizio della fine sarà quando cominceremo a prenderci dannatamente sul serio!
prima: ottima anche se con qualche riserva. di sicuro c'è che è un mondo tutto da esplorare e l'uscita dello speciale annuale non può che convincermi. per i disegni: la vetro nella sua prima prova non mi aveva assolutamente convinto, anzi....qui invece migliora molto e le sue tavole non mancano d'atmosfera. certo il confronto con i disegnatori delle prime due storie di questo universo è impietoso, ma brava comunque. da rivedere il viso di bloch.
seconda: carina niente di più. deluso dalla romeo. su nathan never aveva fatto molto bene, qui la ritroviamo senza la giusta atmosfera con disegni caricaturali fuori luogo anche se, la storia non manca di ironia...e anche troppo femminili nel tratto. non adatta a dylan dog a meno che non ritorni nei suoi standard di un albo come haiku.
terza: buona e buono anche casertano anche se come al solito il viso del suo dylan è inguardabile.
quarta: è uno scarto di un abortito color fest tematico "demenziale", vero?. non si spiegano altrimenti i dialoghi che escono dalla bocca di dylan dog e i suoi comportamenti. disegni totalmente inadatti, salvo solo le belle fanciulle.
copertina capolavoro, voglio il poster.
_________________ Here Lies Our Beloved Skeletor Born 21 November 2005 Left us 23 June 2021 R.I.P. Resurrected on an unspecified day in June 2023
Iscritto il: lun mar 25, 2013 12:14 pm Messaggi: 610 Località: San Dona' di Piave
foxett1 ha scritto:
femosenamedia ha scritto:
2) La Romeo è tanto brava quanto inadatta a disegnare Dylan Dog (inteso come testata). Non ritengo il suo un tratto adatto ad un fumetto non per adolescenti.
Cioè?
Cioè che, a mio parere, la Romeo ha un tratto perfetto per storie da ragazzini, ambientate su banchi di scuola. A proposito, ho una sesta considerazione: 6) possibile che ogni volta che si disegna un ecoterrorista et similia debba sempre essere il sosia di Brad Pitt, col berretto di lana? Peraltro a un mese di distanza da quello dello Speciale...
_________________ Non c'è arte senza cultura. Non c'è cultura senza birra fresca.