Cravenroad7

Ommioddiochestoria!

Davvero, per me questo è un capolavoro. Urge rilettura degli altri albi di Ambrosini perché ne ho un ricordo un po' sfuocato. Ma va beh...
La storia è davvero originalissima e intrigante. Non so da quanto non se ne leggeva una così. Cioè, La bomba! mi è piaciuto come albo, ma questo gli fa un baffo.
I disegni molto evocativi, in tono con la storia e la copertina si fa notare in edicola.

Poi mi potrei dilungare su mille altri aspetti, ma quando si legge una cosa scritta così bene si rischia di essere banali nell'osannare tutto e non mi sembra il caso. Una sola cosa: leggetela!

Una grande storia.
Per me la migliore di Ambrosini. Ma come faceva Gualdoni a tenerla nel cassetto!!!

Per Lady:



Penso sia da otto ad una prima lettura ma sono sicuro che leggendola si apprezza di più: voto capolavoro per non sbagliare

Sì, secondo me è palesemente e volutamente aperto a varie interpretazioni il finale. La storia l'ho capita tutta, forse anche perché mi sono concesso di leggermela in camera mia isolato da tutto e da tutti (e se ne varrà la pena, lo farò anche con i prossimi albi. Staremo a vedere.) La mia interpretazione del finale la sto ancora sviluppando, anche se non so quanto affidabile potrà essere, però è in linea con le vostre.
Boh... Però un boh bello. Davvero.

E...complimenti a Recchioni anche per l'editoriale.
Hai capito subito che gli spoiler della precedente gestione sono imperdonabili.

Signori, c'è Ambrosini. Giù il cappello. Tant'è.

Un albo davvero bello. Un degno ritorno di Ambrosini sulla serie regolare.

SPOILER


Evocazioni del passato, trasmigrazione dell'anima, il diavolo. Ambrosini scrive una storia horror potente, caratterizzata da un'atmosfera d'inquietudine che permane per tutta la lettura. Potenti e inquietanti i personaggi che ci vengono presentati, partendo dalla governante armena e il ragazzino Arlecchino, fino ad arrivare all' "involucro" Walcott.
A proposito del pargolo: molto bella e simbolica la scena in cui il bambino vestito da Arlecchino (maschera antica che ha affinità con il Diavolo), osserva seduto i ragazzini vestiti da supereroi e personaggi dell'immaginario moderno.
Sul finale ci devo riflettere ancora un pò mettendo assieme i pezzi del puzzle raccolti fino a quel momento. Ma ho già qualche idea.
Disegni molto belli, in linea con l'atmosfera della storia.
Copertina e titolo alquanto fuorvianti.

Ottimo. Basta bloody rivogliamo giuda. E rivogliamo il voi la trev che da del lei a dylan stride xome unghie sulla lavagna. Disegni ricchi datmosfera peccato solo per qualche volto di dd poco riuscito e troppo deforme. Copertina molto bella avrei tolto i puntini dalla carnagione di dd. Voglio albetto lugano passo e chiudo.

Molto bello. Forse mi aspettavo un capolavoro, ma sicuramente è questo ciò che voglio da DD quando lo compro. In valore assoluto voto 8, rispetto alle storie regolari degli ultimi anni voto 15 su 10.

Salve a tutti, iniziando dalle prime impressioni (dato che non si può dare un giudizio solo alla storia, sopratutto per l'inizio di questa fase1) dirò che:
La copertina è splendida, mantere Stano con uno "stile" diverso dal solito non può che giovare alla serie.
L'Horror Club sembra scritto da Hank Moody è devo dire che la cosa mi ha fatto sorridere e piacere.
Nota negativa "scema": Il logo è simpatico ma ruba troppo spazio e avendo una stampa scura ti rende il pollice nero, fastidioso.
Dopo la lettura, il giudizio sulla storia

Letto stamane.



Voto 7

A me i disegni sono piaciuti molto, ma le tette calanti della vignetta 2 di pag. 82 che si ripristinano in quella dopo sono un po' imbarazzanti.

Per quanto sia un albo decisamente molto buono, ho deciso di votare BUONO (diciamo un 7,5/8), anche per rimarcare il recente OTTIMO dato allo Speciale "La bomba!", che per me rimane di parecchio superiore.
E forse la grande notizia di questo "inizio Fase 1" è proprio questo risultato a sorpresa: Gualdoni (seppur revisionato da Barbato & co.) batte Ambrosini 2 a 0.
Chissà, senza il super Speciale nel mezzo, forse l'inedito del mese avrebbe avuto su di me un impatto maggiore (relazionato ai magrissimi mesi che lo hanno preceduto).

Un nuovo inizio. Questo è quello che mi ripetevo pochi secondi prima di aprire l’albo di Ambrosini. Un albo che funge da spartiacque, che sarà ricordato come il punto di partenza della nuova gestione. L’ultimo Dylan della serie regolare che ho comprato risale a Gennaio 2013, L’impostore. Mi lasciò interdetto, con la paura che se anche un autore così talentuoso come Bilotta non riusciva a soddisfarmi allora c’era qualcosa che non andava più bene. O in me o in Dylan. Ero io troppo ancorato ad un passato che ha saputo regalarci capolavori assoluti o semplicemente perché Dylan è cambiato? La paura era tanta e proprio per questo motivo decisi di non compralo più. Recentemente, la nuova gestione ha mandato in edicola la Bomba, l’ultimo speciale targato Gualdoni. Quel special, per quanto imperfetto e l’autore coinvolto, ha riacceso in me una flebile speranza. Che Dylan qualcosa di interessante ancora la poteva dire, forse con un linguaggio diverso ma sempre con la stessa forza. Dylan non è mai morto. Dormiente semmai. Mancava soltanto qualcuno che gli desse una scrollata per togliersi di dosso il torpore. Coraggio mi viene da dire. Tagliare subito e prendere la distanze da quella gestione che quasi mi portava ad odiare un personaggio che prima avevo tanto amato. Odiare, ma pur sempre con affetto.

Ma ritornando all’albo di Ambrosini. Tanta l’attesa e la voglia di rileggere una storia di Dylan, ma soprattutto la sensazione di provare un emozione. Questo albo, per fortuna mia, me l’ha regalata. Non è un capolavoro, non la metto nemmeno a confronto con le vecchie storie di Ambrosini, ma mi ha lasciato qualcosa che provo a spiegare nei seguenti dieci punti. Punti che spero, invoglino la gente a ricomprare Dylan. Perché questo è lo scopo principale, prima di tutto, della cura Recchioni.

SPOILER

1. L’eleganza del conte Ambrosini. Il suo modo di scrivere è riconoscibilissimo e di conseguenza personalissimo;

2. Le sequenze mute. La potenza espressiva delle immagini. A volte le parole sono superflue se non addirittura dannose (da pag. 25 a pag. 30 senza praticamente un dialogo);

3. Il senso di inquietudine. Il brivido (Alerquin pag. 36);

4. La battuta di Dylan su Groucho (“Lui è uno degli incubi di cui ti occupi?” “Il peggiore di tutti” seguito da uno sguardo, tra i due, meraviglioso, pag.54);

5. Un Groucho in forma (l’incontro tra la dottoressa e Groucho, e lo scambio di battute con Dylan da pag. 50 a pag.54);

6. Dialoghi brillanti, senza refusi. Sembra poco, ma non lo è;

7. Un finale aperto a diverse interpretazioni. Dubbio, curiosità e voglia di rileggerlo per comprendere a pieno l’intera vicenda. O semplicemente non capirci una virgola e rimanere felicemente nell'ignoranza;

8. Un editoriale che cerca (e ci riesce) di ri-creare quel legame perduto con il lettore. Finita, o almeno spero, l’era delle finte autocelebrazioni ma soprattutto finita l’era dello spoiler selvaggio;

9. Non riuscire a capire perché questa storia sia stata tenuta dentro un cassetto per anni. O meglio, lo so e taccio;

10. Questa storia dovrebbe rappresentare la normalità, in termini qualitativi, non un eccellenza in un mare magnum di mediocrità. I tonfi ci saranno, ma spero meno rumorosi della passata gestione. Se questo è l’inizio non vedo perché non essere fiduciosi.

FINE SPOILER

Complimenti a tutti. Osate, sperimentate, anche andando contro il pubblico di massa. I lettori capiranno che Dylan non è solo mostriciattoli e moralismo da 4 soldi. E sì, è un fumetto per ragazzi ma anche per adulti.

Vabbè adesso non è che hai letto "Dietro il Sipario" o "Margherite".
Hai letto una buona storia. Niente di più e niente di meno. La differenza ? Sceneggiata stupendamente.
I capolavori di Ambrosini son altri.

Forse mi sono spiegato male. Non ho intenzione di fare paragoni perché non mi interessa.
Ho detto pure "che non è un capolavoro".
Ma se vuoi mi contraddico subito. Dietro il sipario e margherite sono nettamente superiori, mi sembra superfluo sottolinearlo. Volevo semplicemente condividere il mio entusiasmo per un nuovo inizio che spero possa essere radioso. Più semplice di così..

Letto anch'io.

Innanzitutto complimenti a Rrobe per l'horror club, si vede che è coinvolto nel progetto e sicuramente è uno che sa parlare e trasmettere qualcosa ai lettori.

La storia se non è un capolavoro poco ci manca. L'impronta di Ambrosini si vede da subito, l'incipt e lo svolgimento mi hanno ricordato molto Napoleone, con le sue trame oniriche e complesse. Devo dire che fino a pag. 94 pensavo di aver capito abbastanza la trama, poi le ultime pagine mi hanno spiazzato, il finale è aperto a molteplici interpretazioni e questo mi piace assai
Sicuramente è un albo da leggere più volte così da apprezzarne appieno ogni sfumatura e ogni possibile significato.
Se proprio devo trovare una pecca, posso dire che per buona parte della storia Dylan è passivo e poco utilizzato, però non mi sento di fare una critica per questo visto che la lettura ha tanto da offrire: innanzi tutto è scritta egregiamente da un autore che conosce il personaggio e lo sa interpretare benissimo, poi la sceneggiatura è coinvolgente e riesce ad emozionare ed inquietare. Questo non è poco.

A livello di disegni Ambrosini per me è sempre una goduria, per il suo tratto, la sua accuratezza e l'espressività che riesce a dare alle sue vignette. Devo dire che Dylan a volte cambia un po' fisionomia ma la cosa non mi ha dato fastidio più di tanto. La copertina è stupenda, come tutte quelle del nuovo corso che si sono viste finora.

Credo che voterò ottimo, un albo del genere fa capire che non ci vuole una rivoluzione per rivitalizzare la testata, basta avere un curatore e una squadra di autori veramente coinvolti e che sentono veramente loro il personaggio!