Ho letto la prima storia per ora, e mi è piaciuta nel complesso.
Faccio una promessa però. Una storia del genere la posso accettare solo in un Gigante (o in alternativa in uno Speciale), nella stessa misura in cui ho accettato (e apprezzato)
La Lunga Notte della Barbato per dire, perché questo genere o sotto-genere in cui vampiri (o licantropi o qualunque altro genere di mostro) abitano Londra in una congregazione (
) e Dylan ci crede senza alcuna esitazione e tutto quello che ne consegue (le varie usanze e tradizioni dei vampiri, ecc..), secondo me NON è Dylan Dog. Solo gli ammmericani hanno pensato che potesse essere una roba del genere, e infatti s'è visto che film c'hanno fatto
Ma ogni tanto storie del genere vanno bene, se pubblicate fuori dall'inedito e se, soprattutto, scritte bene (per questo mi è piaciuto molto la storia della Barbato).
Qui Bilotta, IMHO, scrive una buona storia, qualche volta con dei dialoghi poco riusciti e meccanici o qualche scelta troppo "classica" (si usa davvero ogni cliché del vampiro!) o che non mi è piaciuta (è sempre triste quando si esclude Groucho così dalla storia), però nel complesso funziona alla grande, considerando poi il soggetto che più esile e poco originale non si puo' (ma la storia del vampiro che viene dal Medioevo con una storia turbolenta che coinvolge odio e amore quante volte sarà stata usata?
). Ottimo finale.
Inoltre ci sono dei gran bei disegni di Piccatto, sia nella trama principale che nelle sequenze-ricordo. Poi a me lui piace anche quando tira via (anche se qui mi è sembrato molto più curato del solito), quindi sono di parte.
Ah, e la mia copia riporta il nome corretto di Bilotta!