Cravenroad7

Per quanto sia anch'io contro il tecnicismo fine a se stesso, devo dire che le tavole di Bigliardo non mi sono sembrate troppo asettiche, anzi, c'è un certa coerenza narrativa di fondo, anche con la ricerca di ombre e sfumature nella colorazione. Un po' come la potenza visiva di un film e quella di un cartoon. Entrambi hanno il loro modo di raccontare, con stile più o meno arricchito...

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Il Grido Muto
Fantastici i disegni,veramente molto belli!La storia....mmm...non saprei.Era un pò troppo priva di mistero!Si capiva già  tutto dall'inizio!Non mi ha particolarmente entusiasmata a dire il vero

Lacrima di una Stella
ZzzzZzzz...non mi picciano troppo le storie in cui gli eventi scorrono sopra Dylan senza che lui faccia niente.Soprattutto se quello che succede non è molto interessante

Cattiva Sorte
Quoto in pieno il discorso di Quirky!L'indagine che ha fatto Dylan mi è sembrata davvero semplice.Si è arrivati subito alla soluzione con una serie di colpi di fortuna (forse è stato volutamente così?)

L'uomo che non c'è
Dai vostri commenti mi è parso di capire he è quella che vi è piaciuta meno.Invece a me è piaciuta di più rispetto alle altre.L'idea di base era molto originale.La sceneggiatura l'ha completamente rovinata

ah dimenticavo!Bellissima la copertina!Il volto di Dylan è davvero rassomigliante a quello di Rupert Everett

mi dispiace molto che lo stile di desegno di bigliardo non sia stato apprezzato.
io credo che il color fest vada preso come "DEVIAZIONE DAL CLASSICO DYLAN", anche sperimentale!!
il Frisenda darkeggiante con una colorazione alla SANDMAN o Bigliardo in puro stile "alex ross" sono ,secondo me,il vero spirito del color fest!!! nulla togliere agli altri,ma....sia lacrima di stella sia l'uomo che non c'è potevano essere godibili anche in bianco e nero su un gigante (cosi presentate mi ricordavano i film di stanlio e ollio ricolorati..belli ma il colore era un di piu' "inutile") ,mentre le altre due no,il loro tratto distintivo sta proprio nello stile grafico disegno/colore (forse dettato dal fatto che le due cose le ha fatte la stessa persona in entrambi i casi?). per questo le ho apprezzate.

@fantaman: ma infatti i disegni di bigliardo non sono asettici, il problema è che rallentano in una maniera allucinante la storia...l'hanno resa più noiosa di quanto non fosse. per farti un esempio, se la storia fosse stata disegnata con un tratto come quello di dall'agnol (è solo un esempio eh, non stò mettendo a paragone i due geni artistici) il risultato sarebbe stato decisamente più avvincente e dinamico...la sua incredibile cura nel dettaglio del colore rende le scene statiche anche nel momento in cui stà cadendo un camion

Mi è impossibile esprimere un voto, se per i disegni è minimo un 8 (grazie ad un Frisenda fuori scala), per le storie è massimo (a voler fare la crocerossina) un 5...
Dico solo che su 5 color fest per un totale di 20 storie, quelle che si fanno ricordare sono pochissime.
Evidentemente le idee se le lasciano per la serie regolare... (pare vero)
Per me i color fest sono solo un'occasione per vedere autori "nuovi" alle prese con Dylan... e per la "novità " del colore, meglio ancora se sfruttata in maniera personale (Frisenda 4 President!). Nient'altro.

Disegni fantastici per storie dimenticabili.

Il Grido Muto. La storia migliore del mazzo a livello di sceneggiatura, disegni e colori, ma non come soggetto, purtroppo. Una vicenda estremamente prevedibile ed eccessivamente retorica, narrata però con estrema classa dagli autori. L'atmosfera di tragicità e tristezza della sequenza iniziale è veramente di gran livello.

Lacrima di Stella. Storia che non mi ha coinvolto molto, per quanto gradevole in diversi passaggi. Caluri è bravo, ma è un po' discontinuo nella raffigurazione del volto di Dylan, speriamo che nella sua storia per il mensile riesca a centrarne la fisionomia senza tutti questi tentennamenti.

Cattiva Sorte. E' l'episodio che mi è piaciuto meno, e dire che in genere apprezzo molto Cajelli. Trovo anche pessima la scelta di raccontare con didascalie narrative la sequenza iniziale con gli incidenti capitati a Groucho, cosa che ne smorza in parte la surrealità. Le illustrazioni di Bigliardo sono strabilianti, ma sono d'accordo con chi dice che invece di assecondare la lettura finiscono per appesantirla. In questa storia vediamo per la prima volta Bloch dopo la cura dimagrante e la plastica al viso

L'Uomo che non c'è. Delle quattro è la storia che ho preferito, specialmente per il ribaltamento di prospettiva verso la fine (ma ho adorato anche la pagina con i cameo). Non è perfetta, la sceneggiatura ha qualche intoppo e nonostante la brevità si avverte comunque la necessità di allungare un po' il brodo (con la scena degli zombie e con un ritmo di narrazione lento) segno che forse sarebbe stato meglio inserirla in un gigante (24 pagine) invece che nel Color Fest (32 pagine). Nizzoli ai disegni mi ha pienamente convinto, invece.

In definitiva, se dovessi valutare l'albo per i disegni darei un voto molto alto. Ma, dato che per me contano sempre maggiormente le storie, non posso che giudicarlo semplicemente accettabile.

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Che dire di qst color fest fatto di alti e bassi.
IL GRIDO MUTO
Quella che sulle prime mi ha entusiasmato di più, ma il merito è di Frisenda più che di Mignacco. A mio parere il color fest deve avere una forte carica sperimentale e all'interno dell'albo Frisenda è quello che ne ha avuto di più. Ma la vera grandezza di frisenda è stata quella di coniugare esperimento e tradizione senza sconfinare troppo nel digitale. La prima tavola a pagina 3 e le pagine 20 e 21, esprimono al meglio quello che voglio dire. Disegni da 9, storia da 6.

LACRIMA DI STELLA
Quella che è stata più penalizzata dalle dimensioni. Sono stato felice di rivedere un po' di sangue, nei DyD degli ultimi tempi si conta col "contagocce" (perdonate la grouchata)

CATTIVA SORTE
Prevedibile nell'esito e poi non mi ha entusiasmato più di tanto Bigliardo, con Bloch che sembra Bersani, Lefty che sembra Al Pacino in Donnie Brasco e i capelli della cassiera del punto scommesse che sono a dir poco inguardabili, guarda le pagine da 77 a 81. Forse mi ha deluso perché è quella da cui mi aspettavo di più.

L'UOMO CHE NON C'E'
La migliore dell'albo. Nizzoli forse non è stato come Frisenda, ma i disegni mi hanno convinto un Dylan Dog vecchia scuola (come piace a me), un Bloch che recupera tutto il suo fascino old england e la cui tristezza fra pagina 106 e 107 è palpabile quasi. La trama pure mi è piaciuta molto, peccato per quel raid di zombie, semplicemente fuori luogo.

Alla prossima cari dylaniati

POSSIBILI SPOILER

Per ora ho letto le prime due.

"Il grido muto" parte da un idea abbastanza originale ma che non mi ha coinvolto più di tanto, eppure la sceneggiatura è ottima, anzi brillante, e i disegni, a mio avviso, eccellenti, compresa la colorazione che con le sue tonalità sporche e cupe richiama il concetto della natura ammalata e in tumulto al cospetto degli abusi dell' uomo.
Prima tavola da ovazione.

Soggetto: 6-
Sceneggiatura: 7+
Disegni: 9+

"Lacrima di stella" è una storia interessante basata su un soggetto sostanzialmente fantasy che poteva tuttavia essere sfruttato meglio, se non altro sotto il profilo del fantasioso; il mondo immaginato da Marzano è un pò fiacco: "difformi" a parte, si è limitato a sfoggiare ambientazioni ed abbigliamenti medievali.
Ho apprezzato comunque le spruzzate di splatter e l' atmosfera lovecraftiana di galassie perdute nelle profondità dello spazio e di civiltà lontane ed inconcepibili (tanto per usare un termine tanto caro ad HPL).
I disegni sono buoni, a parte le vignette a tema interstellare: quelle sono eccellenti.
Anche qui: prima tavola da ovazione.

Soggetto: 6
Sceneggiatura: 6
Disegni: 8+

E' stato il primo Color Fest che ho acquistato. Copertina d'impatto, forse una delle piu belle delle ultime uscite!
La prima storia l'ho trovata interessante con un significato serio che fa meditare, la vignetta di pag 15 è impressionante.
La seconda storia l'ho capita poco, interessanti cmq i personaggi e l'analisi delle stelle e l'universo
La terza storia l'ho trovata particolare, finalmente Groucho in fin di vita come non lo si era mai visto.
La quarta storia interessantissima, disegni efficaci e finalmente c'è il ritorno dei "morti viventi"

Nel complesso ho trovato le 4 storie buone ma troppo brevi.Troppo veloci, alcune vignette sono veramente ben fatte, altre proprio no! Cmq 4.80 so esagerati cioè anzi sono esagerati i prezzi degli speciali non a colori ke hanno lo stesso prezzo alla fine. Xò x qst volume quasi americanato x via del colore e dello stile sn stati soldi ben spesi!

Letto e a parte i disegni, devo dire che questo speciale è stato alquanto deludente.Fortuna che mi son risparmiato l'acquisto,visto che ho letto quello di vaciotto.

Come al solito il color fest non delude,bellissimi i disegni e i colori,le storie:
IL GRIDO MUTO storia abbastanza prevedibile però la colorazione i disegni sono i migliori dell'albo voto 7,5
LACRIMA DI STELLA storia bella e commovente la migliore delle quattro disegni non entusiasmanti ma comunque validi voto 8,5
CATTIVA SORTE storia divertente,disegni"strani",tridimensionali(già  visti lo scorso anno ne IL BUIO NELL'ANIMA) con un Bloch magrissimo
voto 7,5
L'UOMO CHE NON C'E' anche qui trama un po' scontata con però un discreto colpo di scena finale, Nizzoli sembra Stano voto 7,5

Il quinto CF è sicuramente una lettura piacevole e scorrevole, senza alti ne bassi.

Il Grido muto
Storia con un ritmo serrato, forse prevedibile il finale ma non banale. Frisenda da una marcia in più alla storia, anche se il suo Dylan non mi piace. Voto 6,5

Lacrima di stella
Bella storia di Marzano, con un prologo pseudo-poetico e noioso, compensato da un finale, invece, ben congegnato e commovente. La parte centrale è ravvivata soprattutto dalle grandissime scene splatter. Bravo Caluri. Voto 6,5

La cattiva sorte
La peggiore del CF. L'incipit non è male, ma il finale si risolve con una rujata bella e buona. Disegni sempre ok. Voto 5

L'uomo che non c'è
Anche se il soggetto è poco originale, sicuramente la sceneggiatura è ottima. Probabilmente la migliore storia del CF e Gualdoni continua a dare il meglio di sè nelle storie brevi. Nizzoli il migliore fra i disegnatori. Voto 7

Nel complesso ho votato accettabile.

Per giudicare questo quinto color fest si deve necessariamente partire da una premessa fondamentale: c'è un'enorme divario globale fra l'aspetto grafico e la qualità delle storie; è indubbio, qui abbiamo dei veri capolavori grafici, che però non hanno avuto la fortuna di andare ad illustrare delle storie altrettanto indimenticabili. Poi è ovvio che se la qualità dei disegni è eccellente, per forza di cose anche la storia in sè ne trae beneficio e finisce con l'acquisire punti in più (in molti fecero questo discorso all'epoca dei giudizi su "Mater Morbi": della serie "se a disegnarla fosse stato Cossu invece che Carnevale allora non ne parlereste così bene")
Per carità , a conti fatti nessuna delle quattro micro-storie qui presenti scende al di sotto della sufficienza, ognuna di esse lascia qualcosina, chi più e chi meno, ma non ce n'è una che ti fa dire: "Cazzo, questa sì che è forte!" ("Fuori tempo massimo", "Il pianeta dei morti", "La fiaba nera"...)
Complessivamente il giudizio non può che essere positivo, però il peso dei disegni e delle colorazioni è prevaricante in maniera schiacciante sulle sceneggiature (diciamo 70% per i disegni e 30% per le storie)

"Il grido muto": ma solo a me è sembrata troppo somigliante a "Il vampiro dei colori" presente sul primo color fest?!? Una ragazza che compare dal nulla, non parla, si comporta stranamente, Dylan la salva, la porta in giro per Londra, questa smatta, poi si rivela essere.....qualcosa di particolare. Insomma, a conti fatti, bella storiella, ma tutto già  visto; con un piccolo particolare, però: ad illustrare il tutto c'è un Artista di quelli con la "A" maiuscola, che nobilità il tutto con un suo personalissimo piccolo capolavoro di disegni e colori; in poche parole, Frisenda è sbalorditivo.
Storia: 7- Disegni: 9

"Lacrima di stella": la più debole delle quattro (d'altronde mi pare che su questo siamo per la maggior parte di noi tutti d'accordo), probabilmente in una lunghezza standard, con la possibilità di poter sviluppare meglio questo "strano mondo" popolato di freaks, l'avventura ne avrebbe sicuramente giovato e magari acquistava di più; in 32 pagine o fai qualcosa di fulminante o sennò toppi alla grande! Qui niente di tragico ma comunque lascia poco da ricordare, a parte la già  più volte citata raffica di splatter contenuta in alcune vignette (pensare che una volta ce n'erano pagine e pagine di scene così!). Molto buono Caluri, peccato solo che abbia dovuto tirar via per finire prima l'episodio (se non sbaglio ho letto da qualche parte che pure il disegnatore stesso ha questo rimpianto: infatti gli avevano detto che la storia sarebbe andata sul color fest dell'estate scorsa e quindi lui aveva dovuto stringere i tempi per la consegna, poi misteriosamente la scaletta è slittata a quest'anno)
A conti fatti, un'occasione mancata: su 94 pagine e con più calma nel disegno, chissà.....ma così:
Storia: 6-- (sono due meno!) Disegni: 7

"Cattiva sorte": contende a "Il grido muto" la palma d'oro di miglior episodio di questo color fest! Storiella carina, a tratti veramente piacevole, priva forse di quel pathos che la situazione poteva offrire (Groucho in coma poteva rendere emotivamente di più) però è chiaro che il numero di pagine a disposizione è quello che è e quindi più di quel tanto non è che si possa fare...comunque molto carina davvero! E poi c'è Bigliardo......forse è quello che mi ha stupito di più! Ma come fa a disegnare così bene?!? Giuro, in certi momenti ci sono dei volti in primo piano che non riuscivo a capire se avesse usato delle fotografie o se davvero li aveva disegnati a mano lui! Stratosferico!
Storia: 7 Disegni: 9

"L'uomo che non c'è": anche qui vale sempre lo stesso discorso per i testi: è carina, ok, ma tutto sa di "già  visto", "già  letto qualcosa di simile", non c'è mai un vero guizzo di genialità che ti porta a sospirare e dire "wow!". Gualdoni ha dimostrato di saperci fare con le brevi, però qui non va mai al di là  del compitino ben fatto, ben strutturato e ma senza mai strafare. Sul finire si cerca di dare un tocco di poesia (un pò come in "Lacrima di stella") ma non basta per entrare nella sfera della "indimenticabilità" (neologismo inventato sul momento)
Belli i disegni di Nizzoli, sui livelli di quelli di Caluri, senza mai strafare, in linea con la storia che illustra.
Storia 6 Disegni: 7

Copertina: che dire....ottima, come tutte quelle presentate sui Color Fest! Manara è Manara, non si discute, si ammira.

Voto globale al quinto Color Fest: 7 e mezzo. Quasi 8, grazie ai disegni.

letto tutto! l'unica cosa che m sento di dire a riguardo di queste quattro storie è che ci troviamo di fronte alla fiera delle banalità ! Bellissima la copertina e belli i disegni, ma ormai è diventata troppo un'abitudine promuovere un albo soprattutto grazie ai disegni! Per il resto direi che il livello di mediocrità di questa pubblicazioni raggiunge vertici piuttosto elevati!
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"Il grido muto" è costruita intorno ad un buonismo piuttosto stucchevole e su di una sceneggiatura debole il cui incipit si è già  visto! "Lacrime di stella" l'ho trovata abbastanza banale con qualche nota splatter che mi ha tenuta sveglia per circa 30 secondi durante la lettura. "Cattiva sorte" mi ha veramente amareggiato grazie alle sue trovate banalissime al limite dell'insulso (incidenti causati da transfert cinesi di sfortuna risolti con un METEORITE!!!!)...e poi resta "L'uomo che non c'è" il cui soggetto può apparentemente sembrare originale ma lo sviluppo è senza senso e con qualche errore per giunta (qualcuno mi deve spiegare come fa Dylan ammanettato a raccogliere con un piede le chiavi da terra e a liberarsi dalla manette con un bavaglio sulla bocca).
Insomma per quanto mi riguarda abbiamo toccato abbastanza il fondo...speriamo di andare verso un miglioramento!

Dei 5 color questo è sicuramente il peggiore. Le storie sono orribili i disegni salvano un po' il tutto ma per 5 euro è davvero una delusione. peccato perché la media degli altri 4 era molto alta.