Cravenroad7

Uuuuaaaarghhh !!!
Nunmooricordà, ci sto male ogni volta che ci ripenso .
Anatema su tutta la SBE e la loro politica editoriale da rottamare
Fonderei una casa editrice pirata solo per pubblicarle...- nel caso cercasi soci, e qualcuno che vada a scassinare gli archivi Bonelli.

Per approfondire :
viewtopic.php?f=12&t=1609&hilit=pennacchioli&start=180

ALOHA TO MY BLOOD

Votato ottimo.
Il fatto è che, a mio parere, Chiaverotti ha l'impagabile pregio di avere compreso per davvero il personaggio di Dylan Dog. E di conoscere, a volte anche da vero e proprio mestierante, quali siano gli ingredienti imprescindibili di una storia dell'Old Boy.
Quindi, anche quando non è in forma splendida, secondo me non commette mai errori clamorosi. Un po' come le grandi squadre, che sanno vincere anche giocando male.
Qui forse non è al suo zenith, ma la storia regge benissimo, e poi ci sono trovate (i diavoli, l'uomo senza volto) che mi piaciono da matti.
Sarebbe un Buono, ma poi ci metti i disegni di Pennacchioli, che per me sono magici, e l'Ottimo è assicurato.
Come disegna lui i diavoli e le donne (forse perchè sono la stessa cosa?) è inarrivabile.

Da quando si è ricominciato a riparlare di ergastolane, continua a venirmi in mente questa splendida storia. Urge rilettura.

Infatti io l'ho riletta ieri sera

E' una storia eccellente, con un soggetto semplice ma estremamente efficace e un Chiaverotti solidissimo in fase di sceneggiatura. Non parliamo poi degli eccezionali disegni di Pennacchioli... Sono rimasto piacevolmente colpito.

OT

Ma lo sai che non avevo notato la tua firma bardofila
Benebene... e tra l'altro mi era capitato di citarla altrove in questo stesso forum
https://www.cravenroad7.it/forum/viewtopic.php?f=8&t=8123&start=195


TO ALOHA OR NOT TO ALOHA...
NEL DUBBIO VOGLIAMO L'AMNISTIA PER LE ERGASTOLANE... SENNO' VI MANDIAMO PANNELLA IN VIA BUONARROTI

Mi fa piacere che apprezzi

Bella storia, davvero horror, è sempre un piacere... la mia vignetta preferita è il bob marley all' inferno che canta " no woman no cry "... bellissimo...

Riletta oggi ancora una volta. E' sempre un piacere. Divertita e divertente con dialoghi che non si leggerano mai più:

Bloch: "E dulcis in fondo ha ammazzato la passeggera."
Dylan: "Forse non aveva i soldi per il biglietto".

Storia di genere,ben orchestrata con approccio interessante dei due autori...ognuno con il proprio stile al servizio di un Dylan particolarmente ispirato.Tanto con poco.Alla fine il soggetto e' semplice,e non proprio originalissimo.Ma scritto con classe e ottime intuizioni,per una lettura gagliarda e con buona gestione dei capovolgimenti di fronte del finale.
Non mi ha appassionato come altre,ma la ritengo comunque una storia assolutamente degna di nota.

Non me la ricordavo e a una rilettura non mi ha fatto impazzire.
Non molto apprezzato il tratto di Pennacchioli, dal sottoscritto.

L'ho letta nel superbook e, ammetto, di aver trovato più confacente ai miei gusti Spettri.

A/N° 2 LA MASCHERA DEL DEMONIO

Secondo Almanacco della paura. Non mi ha esaltato molto questa storia, più per demerito del soggetto di Sclavi che per la sceneggiatura in sè del buon Chiaverotti. Il fatto è che è terribilmente già vista e non facile come punto di partenza per una storia memorabile. La maschera maledetta che si impossessa di te e ti fa compiere crimini mi sa di puerile, qualcosa tra The Mask e Piccoli Brividi. Non mi ha fatto abbastanza paura, anche se di splatter ce n'è, ma non colpisce così tanto. Aggiungiamo dei disegni di Pennacchioli rivedibili per non dire bruttini e la sufficienza la si raggiunge per un pelo, giusto per la buona scrittura dei dialoghi e qualche discreta messa in scena di Chiaverotti e un finale comunque apprezzabile (anche se nulla di troppo sconvolgente)

VOTO: 3/5

La ricordavo come una delle storie più inquietanti della serie, e la rilettura ha perlopiù confermato questo giudizio. Anche se, stranamente, pur essendo firmata da Sclavi e Chiaverotti, quel giudizio e quella sensazione non hanno tanto a che fare con il soggetto (classico, in effetti), o la sceneggiatura, quanto con i disegni di Gabriele Pennacchioli. Sarà, come hanno notato altri, il suo bianco e nero "estremo", privo di sfumature, o forse la sensazione di staticità delle sue vignette -due tratti che normalmente si potrebbero considerare difetti, ma che qui e in "Dopo il grande splendore" si rivelano secondo me adeguatissimi a creare un'atmosfera da incubo, la sensazione strisciante di un malessere che si trasforma lentamente in un orrore raggelato e inesorabile, al quale non si può sfuggire.

Il suo è uno degli stili più perturbanti che io abbia visto sulle pagine di Dylan Dog, non lontanissimo come effetti dal primo Ambrosini, e con un'altra scelta stilistica molto peculiare ma anche molto efficace, ossia quella di rappresentare il sangue come chiazze di colore bianco (se ci leggete qualche forma di analogia/simbologia sessuale, sappiate che non siete gli unici). Alcune immagini e scene hanno la capacità di mettermi realmente a disagio: la maschera-ragno, l'uomo senza volto, la morte del paralitico, l'omicidio dell'uomo a cui viene sfondata la testa contro il muro...

Peccato per alcune scelte di sceneggiatura che, soprattutto nel finale, smorzano un po' l'impatto del racconto: per qualche motivo ricordavo che il vero volto dell'assassino non si vedesse mai, e invece scopro che ci viene mostrato una prima volta già a metà strada (pag. 83, nell'almanacco), prima di ricomparire nel finale. Credo sarebbe stato più efficace, e più aderente allo spirito della storia, lasciarlo sempre in ombra: per lo stesso motivo mi risulta piuttosto deludente la scoperta che Karen ha ucciso per vendetta, e per lo stesso motivo trovo dannoso, più che insensato, il controfinale -laddove gran parte dell'inquietudine era generata proprio dal fatto che l'assassino fosse un tipo del tutto anonimo, perfino debole, e che i suoi delitti non avessero alcuna motivazione.

la maschera del demonio
per me è da top10 chiaverottiana insieme alla ex-ergastolana "il gioco del dolore", merito del soggetto di sclavi? no, anche della sceneggiatura
in questa storia ci ho sempre visto un pò di "italianità", non solo per il titolo di bava, le scene sono fatte bene, sembra un thriller all'italiana
la scolaretta sgozzata sull'autobus, il maniaco che la insegue che viene messo sotto a sua volta, il chiodo, l'uomo in carrozzina, la piscina (il sapore dell'acqua?)
dylan e l'assassino alle spalle riflesso sullo specchio... e quella scena all'inferno che mi ricorda il finale di "l'aldilà e tu vivrai..."
i disegni anti-bonelliani di pennacchioli, l'inizio alla diabolik, i diavoli sporcaccioni, invece mi fanno pensare al fumetto nero italiano...
da segnalare il "faccia di ricotta" che bloch rifila a un arrogante sospetto
ottimo il dossier di boselli sui fantasmi con tanto di modulo da riempire...
copertina buona anche se avulsa

voto 8+