Cravenroad7

cuori randagi
primi segni di invecchiamento dell'autore, brutta mini-storia, non mi è piaciuta
da segnalare linda hamilton nei panni di una prostituta che parla come johnny freak

voto 5

il pozzo dei dannati
piccolo gioiellino di gonano che dopo una storia certamente pesante come "marionette" qui si lascia andare, una sceneggiatura sclaviana, tutta battute
ambientazione che riporta ai tempi di "la dama in nero", insomma un old boy marchio doc, con tanto di immancabile gatto nero
i disegni di stano e qualche pagina in più del solito di sicuro non guastano...

voto 8

l'altro
ruju specialista delle didascalie, come dimostra anche l'ultima sua storia "il macellaio e la rosa" una delle migliori degli ultimi anni
questa è una delle migliori storie di ruju e una delle migliori storie brevi di dylan dog, ancora buoni i disegni di piccatto
mediamente un gigante interessante, superiore ai due precedenti a mio avviso

voto 8

Il Gatto Nero
Bellissima storia, e altrettanto bellissimi disegni.

La Banda dello Zodiaco
Storiella banalotta, senza infamia e senza lode. Ogni 5/6 pagine dovevo fermarmi a controllare di non aver preso per sbaglio in mano un albo di Nick Raider.

Cuori Randagi
Un giudice che si basa sulla testimonianza di un cane per emettere una sentenza. Ho capito che è un fumetto di mostri, streghe e morti viventi, però a tutto c'è un limite Ingiudicabile.

Il Pozzo dei Dannati
Piacevole racconto caratterizzato da bei disegni, anche se un po' incostanti (in certe vignette Linnea è la donna più bella del mondo, in altre pare una con la tisi).

L'Altro
Io in questa storia breve ci ho letto una critica allo stato un po' stallato di Dylan Dog, inteso come fumetto. Le solite battute del solito assistente, le solite chiacchierate con il solito ispettore, le solite scopate con le solite donnine inutili e splendide... e perché no, i soliti contro-twist che in una serie antologica sarebbero grandiosi, ma che in Dylan Dog perdono valore per il solo fatto di esistere (ovvio che il Dylan dell'ultima vignetta è il Dylan "vero", altrimenti ci ritroveremmo con un Dylan malvagio in tutte le storie future, e questo non può avvenire).
Non lo so se erano gli intenti dell'autore - e sarei propenso a pensare che non lo fossero - ma io questo ci ho visto, una sorta di divertente sprone: "cambiamo un po', che stiamo annoiando".

In generale un gigante di buona qualità, senza esagerare con le lodi. Se fossi costretto a dare un voto direi 6,5.