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#89 I cavalieri del tempo
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Autore:  Dogopolis [ mer ago 03, 2011 10:40 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #89 I cavalieri del tempo

A me questa storia é piaciuta parecchio forse anche perché amo il periodo del medioevo. i disegni di brindisi fantastici
spoiler : poteva essere un albo praticamente perfetto se la spiegazione del tutto non fosse stata per l ennesima volta i mondi paralleli.
storia 8.5
disegni 10
copertina 9

Autore:  ladyofdarkness [ mer ago 03, 2011 11:31 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re:

Demanio ha scritto:
Ha il difficile compito di essere l'albo che segue L'ALBO.


e questo influisce parecchio,direi,su una storia che ho trovato a tratti confusionaria e noiosa

Autore:  ladyofdarkness [ lun dic 12, 2011 11:54 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #89 I cavalieri del tempo

Letta di recente dopo molto tempo
L'ho rivalutata ,la trovo carina,finale molto poetico,ma comunque troppo casinosa

Autore:  clarenceseedorf86 [ mer dic 14, 2011 8:27 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #89 I cavalieri del tempo

bruttina questa...insufficente

Autore:  Altair [ ven gen 20, 2012 1:29 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #89 I cavalieri del tempo

Albo che segna il provvisorio ideale passaggio in mano della serie a Chiaverotti (Sclavi, a parte la parentesi del #100 già pronto da tempo, latiterà per un bel pezzo) che sforna un albo di lodevoli intenzioni e ambizioni che però si appiattisce gradualmente fino a sprofondare in un patetico finale. Peccato, perchè l'inizio era molto promettente con il romanzo medievale rosa che si tinge di rosso-horror. Man mano che aumentano le difficoltà e le idee nel costruire la sceneggiatura il buon Claudio ricorre alle citazioni come ancora di salvataggio: direttamente da "Il nome della Rosa" (film) abbiamo nientemeno che il terribile inquisitore Bernardo Gui (qui ribattezzato Aloysius, ma il volto è sempre quello di F.Murray Abraham), da "Higlander" abbiamo il buon Kurgan (qui ribattezzato Ulrich, con le fattezze di Clancy Brown) e sicuramente tanto altro che mi sfugge o che mi sono scordato. Alcuni momenti ricordano "L'armata delle tenebre".
Non tra le prove di Brindisi che preferisco, l'albo si fa apprezzare per il tema ma delude nella realizzazione. Gli regalo un accettabile per la nostalgia che mi ha procurato rileggendolo ma meriterebbe meno.

Autore:  diskhate [ gio mag 02, 2013 12:52 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #89 I cavalieri del tempo

Fatta eccezione per alcuni punti in cui scende un pochino di tono l'ho trovata una storia bellissima!
Senza assolute pretese di essere originali (anzi, trovo che alcune affermazioni di dylan ecc all'interno dell'albo siano, ironicamente, appunto delle riflessioni sul fatto che quello trattato non sia un argomento molto originale)
Voto 7,5.

Autore:  leonearmato [ lun apr 14, 2014 11:01 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #89 I cavalieri del tempo

Tremendo. Neanche uno spunto da Dylan Dog, neanche un minimo di angoscia. Sembra di leggere un romanzo rosa... E pure Brindisi sottotono.
Un 5 neanche tanto convinto.

Se penso che nel frattempo usciva il secondo Dylandogone con L'inquilino del terzo piano e i superbi disegni di Brindisi in Taxi :(

Sono ancora un profano du Dylan Dog, avrò letto sì e no 150 storie sparse tra varie testate e quasi tutte le pre-100, e forse non dovrei (ancora) permettermi certe considerazioni. Ma questo è Dylan Dog? Per me una storia così non ha niente di diverso dalle tanto (e magari giustamente) criticate storie a cavallo del 200 e oltre di Ruju, Gualdoni, Marzano e compagnia bella. È un pretesto per inserire Dylan Dog personaggio figo e popolare in una storia in cui non c'entra niente. Forse capisco perché in questi anni molte storie "difficili" finissero sulle altre pubblicazioni, storie in cui Dylan era veramente una persona qualunque in balìa degli eventi, che di eroico aveva poco o niente e doveva cavarsela soffrendo come un cane. Totentanz, L'inquilino del terzo piano, Speciali 4-5-6, storie di gran lunga superiori della media della serie regolare in quegli anni, che comunque regalava ottime storie qua e là.
Poi la storia può incontrare il gusto personale, piacere per svariati motivi e de gustibus non est disputandum, lo sappiamo bene, però mi interesserebbe capire come la pensate :)

Autore:  Piccatto [ lun apr 14, 2014 11:59 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #89 I cavalieri del tempo

Al di là del fatto che considero questa una storia discretamente riuscita, con un soggetto affascinante e dei bei disegni, credo che quello che ti sfugge sia che questa storia, comunque la si giudichi, rispetta l'atmosfera del vero Dylan Dog. Ed è un pregio che nelle storie di Chiaverotti, anche le peggiori, non manca praticamente mai. Paragonarlo a Gualdoni è sostanzialmente un insulto, e lo dice uno che è famoso per le sue feroci critiche al lavoro del Chiave.

Autore:  David.Brown [ mer apr 16, 2014 3:58 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #89 I cavalieri del tempo

Chiaverotti paragonato a Gualdoni, Marzano,....uff.

Chiaverotti aveva una scrittura veloce, rapida, una brillantezza nei dialoghi che i sopra menzionati non hanno mai mostrato (non parlo della storia in questione) e non mostreranno mai.
Il Dylan Dog di Chiaverotti era sveglio, spaccone, incazzato, ironico e talvolta buffone, ma soprattutto indagatore....diverso certamente da quello di Sclavi, ma con un'identità propria che ha contribuito a rendere celebre questo personaggio negli anni '90.

E in praticamente tutti gli albi di Dylan Dog di Claudio riconosco il mio fumetto preferito, anche in quelli (e ce ne sono) meno riusciti.

I due sopracitati non hanno quasi mai scritto una storia in cui io riconoscessi Dylan Dog.

Autore:  leonearmato [ mer apr 16, 2014 8:14 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #89 I cavalieri del tempo

Sì, beh, sicuramente ho esagerato buttandoci dentro Ruju e compagnia, anche perché ho letto poco di loro. Però l'impressione c'è stata davvero :(
Come dici tu, David, sarà che il Dylan dog di Chiaverotti è diverso da quello di Sclavi, ma a me, il più delle volte, mica piace. Ma proprio come personaggio, eh! Probabilmente Claudio non riesce a gestire ogni aspetto del mondo dylandoghiano come Sclavi (ad esempio trovo spesso che Groucho, personaggio difficilissimo, sia trascurato, ma lo fanno un po' tutti) e d'altra parte non riesce a convincermi neanche sulle storie, talvolta. (Cosa che magari con la Barbato non è così: Sciarada è un giallo duro e puro ma... Che figata :) )
Però stamattina mi sono rimesso in pace con Chiaverotti viewtopic.php?f=13&t=1816&start=15 :D

Autore:  wolkoff [ mer apr 16, 2014 10:59 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #89 I cavalieri del tempo

leonearmato ha scritto:
come personaggio [...] Probabilmente Claudio non riesce a gestire ogni aspetto del mondo dylandoghiano come Sclavi [...] e d'altra parte non riesce a convincermi neanche sulle storie, talvolta.


Ma perché dovrebbe gestirlo COME Sclavi, se di cognome, partita iva e codice fiscale riporta dati diversi?
Penso che si è visto cosa succede quando qualcuno si attenta ad imitare Sclavi, aspetto per aspetto :dito: .
L'Old Dylan di Claudio è l'Old Dylan di Claudio. Nonché una delle vere anime fondative della testata, perché dietro il lavoro del Maestro con gli Occhiali da Sole ( 8-) )c'era sempre all'epoca la supervisione iper-attenta di Ser Sclavi. E vale dieci volte quel cugino dylanietto proposto dagli autori che menzioni tu, come Marzano o Gualdoni ( :? :evil: :? )

Detto ciò questo numero non è certo uno dei miei preferiti del Chiave perché sono allergico al fantasy in salsa dylaniesca.
Però ho trovato un Brindisi in splendida forma - riguardarsi solo i rampicanti dell prime pagine o il design medievale - ed alla fine l'intreccio della fiaba nera con i tormenti delle scrittrice mi è sembrato di una certa qualità :D .
Buono con riserva, ma senza spia accesa: di chilometri ne può fare ancora, a differenza di certi catorci proposti negli ultimi 10 anni.

ALOHA MI FACCIA IL PIENO
(DI CHIAVE...)

Autore:  leonearmato [ mer apr 16, 2014 11:22 am ]
Oggetto del messaggio:  Re: #89 I cavalieri del tempo

Cita:
Ma perché dovrebbe gestirlo COME Sclavi, se di cognome, partita iva e codice fiscale riporta dati diversi?

Non ho detto che lo DEVE gestire come Sclavi. Ho detto che non lo gestisce come Sclavi.
Poi a me piace di più quello di Sclavi, quindi con quello di Chiaverotti sono poco in sintonia. In Falce di luna trovo che Dylan sia particolarmente à la Sclavì, per fare un esempio :roll:

Cita:
L'Old Dylan di Claudio è l'Old Dylan di Claudio. Nonché una delle vere anime fondative della testata,

E' innegabile quello che dici. Però con Chiaverotti, a mio avviso, le ambientazioni, le storie, le sensazioni virano definitivamente verso quelle che saranno le tendenze seguite quando Sclavi lascerà la testata, ossia "ogni pretesto è buono per inserire creare una storia con Dylan Dog". Chiaro, è un personaggio molto difficile rispetto ad altri eroi Bonelli e non è facile sfornare tante storie.
Oh, forse Chiaverotti non c'entra niente e io sto facendo il suo nome a vanvera, forse alla Bonelli hanno cercato di spremere il personaggio in quegli anni (mensile e giganti, speciali, almanacchi già attivi, con Sclavi già evanescente) e Claudio, che come dici era, per indubbie capacità, il vice-Sclavi, si è trovato catapultato ad essere il primo autore per numero di pubblicazioni. E lui delle belle storie ogni anno le tira fuori, ma non ha la frequenza di Tiziano e il resto mi pare un po' tirato per i capelli...
E' una mia impressione, lo ripeto. E comunque non paragonavo direttamente Chiaverotti ai tre nomi fatti, probabilmente mi sono espresso male. Intendevo dire -e adesso lo dico con un ampio giro di parole :D- che in alcune storie a nome Chiaverotti ritrovo in nuce quella tendenza che poi sarà esasperata nel "periodo buio" di Dylan Dog, se così vogliamo chiamarlo.

Autore:  Piccatto [ mer apr 16, 2014 6:03 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #89 I cavalieri del tempo

leonearmato ha scritto:
ogni pretesto è buono per inserire creare una storia con Dylan Dog

E perché ogni pretesto non dovrebbe essere buono, dato che ne esce una storia al mese? Teoria comunque da verificare. Solo perché c'è una storia coi cavalieri (e che cristo avrà mai di così sconvolgente, poi?) non significa che Chiaverotti parta da idee particolarmente pretestuose nelle sue storie. Lo si potrà casomai accusare di finale pretestuoso aggravato, d'accordo, ma vedere in lui il capostipite di una razza di traviatori di Dylan Dog mi pare assolutamente eccessivo.

Autore:  wolkoff [ mer apr 16, 2014 8:02 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #89 I cavalieri del tempo

leonearmato ha scritto:


[Però con Chiaverotti, a mio avviso, le ambientazioni, le storie, le sensazioni virano definitivamente verso quelle che saranno le tendenze seguite quando Sclavi lascerà la testata.

E' una mia impressione [...] Intendevo dire che in alcune storie a nome Chiaverotti ritrovo in nuce quella tendenza che poi sarà esasperata nel "periodo buio" di Dylan Dog,



Dunque, siamo arrivati a fare del Chiave il capostipite, padre putativo, precursore nonché profeta di una serie di storielle da fanzine per regazzetti - cioè, la maggior parte di quelle pubblicate dal trio delle 5G &co negli ultimi sacrileghi anni :o :o :o ???
Meno male che non bazzica su questo forum... altrimenti si conficcherebbe le stanghette degli occhiali da sole nei bulbi, per le convulsioni 8-) :tc: 8-)
Babbabia... adesso stai a vedere di quale altra tendenza verrà additato, dal periodo "bujo" a quello "rosa" (seeeh, di Picasso :g: )

A parte il mio sconcerto: quella che tu individui come virata non esiste a livello concettuale né cronistorico :x: .
Claudio, in un periodo a cavallo tra il #86 e il numero #98 (circa un annetto) si è trovato casualmente a fare le veci di Sclavi, andando in sovraproduzione per colmare le lacune di Tiziano in pausa di riflessione.
Stop.
Poi è tornato Sclavi e lui si è via via defilato per il progetto Brendon :3
Non ha dato nessun indirizzo concettuale alla testata in quel periodo né prodotto un piano redazionale complesso.
La vera staffetta si è verificata qualche tempo dopo quando Marcheselli e :r: hanno preso il controllo di tutto, mentre Mastro Tiziano cominciava a preferire sempre più Dvd e videogiochi alla realtà vissuta
Se poi qualche autoronzolo ha in seguito provato a scimmiottare certi congegni chiaverotteschi in chiave sempre più patetica... è un altro discorso... :roll:

ALOHA PFM: IMPRESSIONE DI SETTEMBRE
(AD APRILE?)

Autore:  leonearmato [ mer apr 16, 2014 11:29 pm ]
Oggetto del messaggio:  Re: #89 I cavalieri del tempo

A ridaje, nun se po' di' 'na roba che subito viene estremizzata :mrgreen: Io contro il povero Chiaverotti non ho niente, non è il mio autore preferito ma lungi dall'essere l'ultima ruota del carro.
Marx è colpevole dei gulag? Chiaverotti è colpevole dell'esistenza di Gualdoni?

Piccatto ha scritto:
E perché ogni pretesto non dovrebbe essere buono, dato che ne esce una storia al mese?

Con questo ragionamento potrebbe uscire una storia ogni due giorni. Anni 30 e passa storie l'anno hanno prodotto un livello qualitativo medio basso, e non lo dico io per partito preso.

Wolkoff ha scritto:
Claudio, in un periodo a cavallo tra il #86 e il numero #98 (circa un annetto) si è trovato casualmente a fare le veci di Sclavi, andando in sovraproduzione per colmare le lacune di Tiziano in pausa di riflessione.

Cos'ho detto sopra?
leonearmato ha scritto:
si è trovato catapultato ad essere il primo autore per numero di pubblicazioni. E lui delle belle storie ogni anno le tira fuori, ma non ha la frequenza di Tiziano e il resto mi pare un po' tirato per i capelli...

Se Recchioni scrivesse 10 storie di Dylan Dog l'anno, avremmo lo stesso problema. Ripeto, non ce l'ho con Chiaverotti manco per sbaglio, ma trovo che siano passate sulla serie regolare ANCHE storie che potevano essere riviste, modificate, migliorate se non ci fosse stata la necessità di stampare. E che quindi non mi piacciono, cavalieri o titanic che siano.

Piccatto ha scritto:
Solo perché c'è una storia coi cavalieri (e che cristo avrà mai di così sconvolgente, poi?)

'Sta storia è finita casualmente nell'occhio del ciclone. Cosa vuoi che me ne feghi se ci sono i cavalieri o meno, Sclavi ha usato come pretesto un ragazzo senza gambe e ha tirato fuori un capolavoro (mò parte la disquisizione se Johnny Freak sia un capolavoro o meno :roll: ).
Non è che se domani scrivono una storia in cui Dylan indaga tra gli hooligans inglesi mi piace a prescindere solo perché sono interessato e ferrato sull'argomento.
La storia non è un nome sul tamburino, è un'alchimia di scelte tra un'innumerevole possibilità di variabili.

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