Tra i primi speciali, quello che preferisco meno.
Iniziamo dal protagonista: chi è? Dylan Dog? No! Francesco Dellamorte? Neanche! E' Tony "Lobianco" White!
Dylan scompare e riappare in versione giustiziere per vendicare chi? Joey, un ragazzino qualunque che non si fa in tempo a prendere in simpatia o a odiare che è già fatto fuori.
Dellamorte Dellamore, gran personaggio che Sclavi teneva nel cassetto da anni (prima anche di DD), all'uscita dello speciale nessuno sapeva chi fosse: libro e film sarebbero usciti solo successivamente, forse per questo, resta avulsa dal contesto la scena in cui "si porta avanti con il lavoro". I momenti migliori di quest'albo sono comunque a Buffalora.
Tony White, antagonista di spessore, che imperversa a ruota libera con la sua lucida follia e con la sua voglia di uccidere (che gli da piacere fisico!). Come DD, anche lui ha la sua spalla, Falstaff, altro personaggio azzeccato, con la sua filosofia spicciola. Discreto esordio di Freghieri, senza picchi, bella invece la copertina di Villa con il ritornante alla finestra.
Chicca finale: il legame che unisce la soluzione del caso al #1. Felice intuizione mettere lo zampino di Xabaras, anche se indirettamente.
Nel complesso una buona storia.