Kramer76 ha scritto:
una delle storie più ingenue e nello stesso tempo folgoranti di Sclavi. Ingenua perché il soggetto (omini verdi, lobotomia, inconvenienti e globalizzazione) è sicuramente poverissimo. Folgorante perché nonostante tutto l'impianto è privo di pecche, i dialoghi sono sintetici quanto basta, la trovata dei telefonini fa specie, c'è qualche scena assolutamente memorabile (Dylan trovato con il coltellaccio inanguinato e il cadavere della cliente, Dylan visita il villaggio -esilarante!!!- e poi passa una notte di merda -capolavoro di angoscia pura-, Dylan lobotomizzato, finale pessimistico... anzi NON C'E' UN VERO FINALE!!!), Casertano avrà cambiato stile ma è un grandissimo e con lui personaggi e Londra palpitano (vedi tante inquadrature sui monumenti della capitale "lobotomizzata"). Insomma sebbene Sclavi ricicli sè stesso, il proprio humour e gli stereotipi più triti (alieni, follia, protagonista incarcerato, indagine in provincia, ultracorpi) rimane un gran bel leggere. Lo Sclavi di "Il Progetto" o lo ami o lo odi. Io sono fra quelli che amoreggiano e che pensano che un albo come questo pubblicato oggi farebbe felice qualche decina di migliaia di lettori. Il personaggio dell'avvocato-ragazzina mi ricorda "Cattivi pensieri" che per me è la peggiore di Sclavi (o una delle peggiori), qui però mi piace. Voto complessivo 8, tecnicamente una storia da 7 massimo 7,5
Quoto in toto Kramer, anche su "Cattivi pensieri". Memorabile l'antagonista di turno che crede ciecamente nel progetto e fa di tutto per portarlo avanti, pur non sapendo minimamente in cosa consista.
Casualmente Dylan si trova ad avere problemi con la giustizia (2 volte accusato di omicidio e 1 di rapimento) in ben 3 albi consecutivi (comprendendo la storia dell'Almanacco) in soli due mesi!