Cravenroad7

Secondo me "La nera" è uno dei migliori soggetti del 2013.

Anche se quando dico la nera mi viene in mente questa ragazza qua, alias Tori Black.......

per il verso sbagliato
fenomenale la copertina di simone bianchi, una delle più belle, purtroppo il contenuto non è all'altezza, ho votato accettabile solo per recchioni
cosa ci fa cossu su un color fest? i testi di cristina astori non sono tanto meglio, genere "scolastico" che solo chiaverotti sapeva affrontare con malizia
unico pregio? si legge in due minuti... non mi è piaciuta neanche la nota a piè vignetta con il suggerimento "baudelaire"

voto 5

ouroboros
dieci persone ci sono volute per partorire questa storiella? comunque non è male, mi è piaciuta la sceneggiatura classica con le finte morti di dylan
interessante il titolo, interessante il killer "lampreda" e sorprendenti i disegni di rinaldi, mi aspettavo un flop invece la colorazione li ha valorizzati
alla morte ormai manca solo il naso rosso e il fiore che spruzza acqua, ma è un'eredità della fulgida era di gregorio...

voto 6

i morti non ballano
non mi sono piaciuti i disegni di catacchio, a parte le vignette con i "mostri", su un color fest mi aspetto altro.......
anche la storia di gualdoni non è un granché, col pilota automatico, la situazione è classica: il turno di notte in un obitorio
ma ormai l'inferno è abusato... e questo dylan nelle vesti dell'ingenua recluta non mi è piaciuta...

voto 5

la nera
incredibile, recchioni ha scritto una storia classica, niente metafumo, una "rassicurante" possessione e una madre da rassicurare...
è tutta una metafora, ma "intimistica", un approfondimento sulla persona di dylan in sè, sull'asociale, non sul sociale...
buon utilizzo del passato di dylan, buone didascalie, buone riflessioni, un bel "duello" di quelli che piacciono a recchioni...
mi sono piaciuti anche i disegni di raffaele e i colori di elena sanjust, anche quello sbalzo surreale tra londra e wasteland
recchioni non riesce a rinunciare alla recchionata, alla "nerdata", con il parallelo tra bici e anello di sauron...
però rimane la migliore storia che ho letto di recchioni dopo mater morbi....

voto 8

... perché sono 6 anni che quell'asociale del suo autore si/ci impippa di meta-storielle sul suo complesso di conflitto edipico verso Dylan ed il suo creatore.
Anche basta: già questa storiella (a cui diedi una sufficienza sulla fiducia) prestava adito ad oscuri presagi su queste paturnie ossessive ed autoreferenziali da lettore ultra-trentennale (nerd) che deve concentrarsi SUL personaggio invece di costruirci una diamine di storia attorno, in cui il protagonista sia l'incubo e non le proprie irrisolte (ed irrisorie, fino al risibile) tribolazioni esistenzialiste campate sulle nuvolette a forza di metaforforarsi il cranio.

Ormai la bicicletta è stata sorpassata dal mono-pattinamento, di idee...