scritti nella sabbiaquesto non lo avevo mai letto, mi pare che più o meno si equivalga con "la bomba", stessi pregi, stessi difetti, confezione elegante ma sostanza poca
belle le didascalie, il font utilizzato, i disegni di un freghieri ovviamente perfetto per il tipo di storia, mi è piaciuto anche l'effetto goccia a pag.117
mi è piaciuta la metafora del motel mangiato da ruggine e salsedine, il postino che getta le lettere in mare, i castelli di sabbia indistruttibili
ma, oltre a "la locanda alla fine del mondo" e "saluti da moonlight", mi ha ricordato "profondo blu" e "il santuario", 160 pagine sono troppe...
classica storia luogocomunista di di gregorio, più che sufficiente, ma ha fatto di meglio: "la morte non basta", uscita sempre nella fase 1
questo e "la bomba" mi sembrano albi molto sopravvalutati, vai a capire perché... forse perchè si veniva da un periodo buio...
da segnalare anche l'avvento del "lei" recchioniano al posto del "voi", l'ennesima citazione di de andré (il malato di cuore)
copertina di stano semplice semplice
voto 6+