Cravenroad7

Va bene citare, ma qui si esagera!

E' quasi identico a "La casa dalle finestre che ridono" di Pupi Avati.

Storia che, da quanto leggo in questo topic, riceve IMO più insulti di quelli che merita.

Masiero secondo me alla sua prima prova Dylaniata ottiene un risultato tutto sommato soddisfacente, il problema sono le immonde schifezze che avrebbe scritto dopo ("La locanda alla fine del mondo" ad esempio...dio santo...)

In questa storia si crea un'atmosfera davvero lugubre e il giallo che si delinea è assolutamente interessante...
Il vero difetto, come suggerisce CyberDylan due pagine dietro, è la soluzione finale....non che sia inaccettabile l'intervento della Morte (in Dylan Dog non lo è mai), ma in una storia che si era delineata come un giallo mi aspetto una soluzione quantomeno verosimile...al massimo con qualche elemento inspiegato che possa lasciare il dubbio della presenza del soprannaturale...ma così è davvero troppo...neanche viene spiegato il motivo per cui il corpo di Quail non è mai stato ritrovato...

Insomma...la Mors ex Machina qui è fuori luogo...

Mari mi piace poco..ma qui non nuoce...

Voto 6+.....Masiero ha scritto purtroppo di molto peggio..

Per fortuna che l'hanno traslocato a fare il manager .
L'unica cosa di suo pugnetto/a che salvo è l'Inquilino misterioso, che l'avrà scritta il suo gemello mal(n)ato, perchè non sembra proprio opera sua. Mistero...
E comunque questa storia è ciuccia&presuntuosa come si direbbe da certe parti.
Non solo pasticcia a gogo, ma si pretende pure "sofferta".
Con tanto di menate sulla vita artistica e la sua auto-consunzione...(un argomento trattato con un briciolo di dignità in più anche in storie non-capolavoro come la Statua di Carne).

ALOHA PUPI&PUPONI

l'inquilino misterioso è una storia che merita abbastanza.

dipende cosa...

Malgrado qualche incongruenza, la soluzione finale non del tutto convincente e il servilismo nei confronti del modello Avatiano, il debutto di Masiero nella serie in qualche modo funziona, forse grazie ai disegni di Mari.
Accettabile.

Non lascia delle sensazioni granché piacevoli, ma è la storia di Masiero più decente che abbia trovato. Arriva all'accettabile.

Masiero non è Sclavi, ma rileggendo "L'incubo dipinto" ho trovato affinità tra le due storie. Mari decisamente a suo agio nei villaggi nebbiosi della provincia inglese, Stano pure con un suo atipico San Sebastiano. La storia è un originale omaggio a "La casa dalle finestre che ridono" del grande Pupi Avati. C'è quell'horror di provincia che tanto piace anche al pavese Tiziano Sclavi. Una bella storia horror, di cui in quel periodo si sentiva bisogno. Non mi dispiacerebbe rivedere Masiero come sceneggiatore sulle pagine di Dylan. Essendo redattore capo della Bonelli non vorrei che ci fosse il conflitto d'interesse.

Ricordo alcuni aspetti della storia gestiti in modo imbarazzante, dialoghi di contorno al limite del ridicolo, nel complesso una lezione su come non si fa una bella sceneggiatura. E non per motivi nuovi: la solita difficoltà a creare un contesto credibile ed efficace attorno all'intreccio principale.

l'incubo dipinto
a sorpresa, questo esordio di masiero si rivela più "dylaniano" delle storie precedenti o di altre del periodo, ed è infatti la migliore cosa di masiero mai scritta per dylan dog....
una storia grezza: il sindaco confessa di aver preso parte a un linciaggio e tutto finisce a tarallucci e vino, con dylan che gli stringe pure la mano
tuttavia una storia salvabile, scorrevole, groucho assente e dialoghi ridotti all'osso (tacere è meglio?), con il solito MARI a farla da padrone, a valere da solo il prezzo del biglietto, il modello pupiavatiano e tanti elementi classici e rassicuranti: la trasferta in provincia (bello l'arrivo del maggiolino durante un funerale), dylan in bicicletta, un killer in impermeabile, la morte, una pazza assassina e un pittore pazzo che dipinge agonie e usa sè stesso come modello per i soggetti femminili, grottesco e inquietante
copertina simpatica

voto 6+

Non so perché, ma questa storia di Masiero l'ho trovata sempre un po' sopravvalutata dal forum.
Non è malvagia, alla sufficienza ci arriva... ma le finestre di Pupi Avati se la riderebbero per un accostamento simile.

La mia preferita di questo autore rimane L'inquilino misterioso, per svariati motivi. La più squallida senza dubbio la Condanna di Casper .

ALOHA DIRETTORI EDITORIALI NON SI NASCE

Mantegna in copertina vale quasi da solo il prezzo del biglietto. Ma il contenuto è davvero fin troppo piatto e senza grandi sussulti. Evidentemente si punta al classicone con la villain femminile . Peccato assenza di Groucho che di solito, in alcune trasferte, fa la parte del leone. Evidentemente non sapevano come utilizzarlo.

Il fascino della copertina me la fa sopravvalutare quindi darei anche 6.5 , ma oggettivamente è forse 6 stiracchiato.