Giancarlo Marzano ha realizzato una buona sceneggiatura, ma il soggetto de "I ritornanti" ricorda un po' troppo quello di "Saluti da Moonlight" di Di Gregorio. Solo che il numero 261 era davvero un piccolo capolavoro, questo è un albo di routine. Forse do comunque mezzo punto in più a questa storia perché se si parla di sogni irrealizzati sono emotivamente coinvolto (anche se in "Saluti da Moonlight" lo ero di più)
Roberto Rinaldi solleva un po' la qualità con tavole davvero piccanti, dal corpo April, agli zombie assassini. E il suo Dylan sembra più "detective cazzutto" di quello disegnato da altri suoi colleghi.
La copertina di Stano non mi è piaciuta. Non per lo stile, sempre di alto livello, ma perché decisamente fuorviante.
Molto divertenti i dialoghi tra Shortley e Chubb, quasi a rimpiazzare un quasi assente Groucho.