Dies ha scritto:
Concordo, anche se si gioca sul filo dell'ipotesi e del what if?.. Ho avuto la medesima percezione, non solo nell'uso degli spazi e del silenzio disposto in quella singola sequenza (lontana anni luce dalla scrittura di Gualdoni ma vicinissima a quella di Barbato). Nell'interezza narrativa traspare un evidente lavoro di riscrittura (sottrazione?) operato nei confronti della sceneggiatura iniziale. Se poi uno vorrà ritenerlo 100% Gualdoni, non saremo certo noi - o l'intervento di Sclavi/Recchioni.. - a far cambiare loro idea. Rimane una storia che per quanto mi riguarda trasuda letteralmente Barbato, a giusta e quantomeno ovvia ragione. Nell'opposta misura in cui Il Santuario (benchè abbia avuto in calce il nome di Paola Barbato, in risposta a Jones) è una storia totalmente rivista secondo l'ottica di Gualdoni. Ora, Jones può cortesemente chiedere alla Barbato cosa lei pensa della revisione testi operata da Gualdoni sul Santuario? L'ignoranza è una colpa passabile ma il vanto del proprio ignorare diventa pessimo biglietto da visita. Ma la cosa realmente stomachevole consiste nel fatto che, invece di arricchirsi delle informazioni acquisite, taluni utenti vogliano arroccarsi attorno al proprio dogma. Finto e fasullo, privo di attinenza al reale. Adesso usciremo che grazie a questo speciale, siccome è "scritto" da Gualdoni (occhio alla seconda di copertina, eh!), ecco.. usciremo col fatto che Gualdoni è stato, tutto sommato, un incompreso. Francamente imbarazzante.
Mah ... qua mi pare che di stomachevole ci sia solo il fatto che taluni utenti si fissano (sino a raggiungere una morbosa ossessione) che alcuni autori sono geni e altri perfetti idioti. E guai a criticare o appoggiare l'autore da loro amato (nel primo caso) o inviso (nel secondo caso). Mai messo in dubbio (almeno per quanto mi riguarda) il fatto che la Barbato abbia contribuito a rendere la storia il capolavoro che ho tanto decantato nelle prime pagine del topic. Mai detto che Gualdoni sia un incompreso (per me rimane il peggiore curatore che Dylan Dog ha avuto e, allo stesso tempo, l'autore più verboso e didascalico che è capitato tra le pagine della nostra serie preferita). Dire che il sottoscritto, così come gli altri che hanno apprezzato "La bomba", abbiam detto tutto ciò che tu hai scritto nel sopracitato post, mi sembra quantomeno falso. O per lo meno, estrema superficialità nel leggerci e, di conseguenza, intendere male ciò che scriviamo. E'
OVVIO che dalla supervisione (nonché revisione completa e a volte riscrittura) dipende la qualità del prodotto finale. Ed è ormai
OVVIO che in situazioni inverse Gualdoni ha creato più danni che altro. Ma è altrettanto
OVVIO che la storia (nel suo sviluppo, nelle scene nonché nei disegni) è farina del sacco di Gualdoni/Brindisi. Negare ciò mi sembra quantomeno esagerato. E la prima cosa che abbiamo un po' tutti apprezzato è, innanzi tutto, il soggetto. Ciò che racconta. I rimandi, STAVOLTA, intelligenti. La struttura dei dialoghi (sicuramente rivisitata, depurata, ridotta, dinamicizzata o addirittura riscritta di sana pianta) ha influito parecchio nella riuscita della storia. Ma, ripeto, nel passato quante storie riuscite di altri autori saranno state rivisitate per intero da Sclavi? Quanto c'è, per esempio, ne "I conigli rosa uccidono" di Mignacco e di Sclavi. Lo sappiamo? Se lo sapete... beh ... illuminate noi poveri comuni mortali. Perché è veramente strano che Mignacco nelle sue comparsate fino al n°100 scriveva storie (per me) splendide e dopo il totale abbandono di Sclavi (sempre per me) emerite ciofeche. Ma non mi passerebbe mai, per la testa, di dire, quelle erano storie Sclaviane. E', pertanto,
OVVIO che la riuscita completa di una sceneggiatura è figlia anche delle revisioni di chi cura la serie. Ma dire che "La Bomba" è una gran bella storia solo per meriti della Barbato (che sia ben chiaro: ho sempre adorato l'autrice), invece, mi pare puro integralismo pro-barbatiano e contro-gualdoniano. E per quanto mi riguarda
IO non sono un integralista. Se poi arriva il Rrobe (e solo lui o gli autori, niente "ho sentito dire" o "son sicuro per vie dirette") e mi dice "Guarda Lord... la storia era totalmente differente e l'abbiamo stravolta fino a farla diventare un capolavoro" allora dirò: "Bravissimi... ad averne avuti curatori come voi in tutti questi anni..." e cambierò nuovamente idea sui meriti effettivi de "La Bomba" (dal soggetto fino alla copertina, passando per tutto il resto).
Certo... a quel punto gli chederei: "E come mai non avete messo il nome della Barbato nel tamburino, come, invece, una volta venne fatto con un'altra storia Barbatiana rivisitata interamente da Sclavi?" e probabilmente riceverò ulteriori risposte.
Ma per il resto, in questo forum mi pare che ci siano membri che hanno serie difficoltà nel cambiare opinione verso un autore (sia in senso positivo che negativo, sia ben chiaro). E lo dice, per l'appunto, uno che ha gridato al capolavoro e non ha quasi MAI apprezzato l'operato in redazione, nonché le storie di Gualdoni.