il senza nomealbo a cui sono molto affezionato, anche se in passato ho esagerato con gli elogi, oggi la metto molto più in basso nella mia top100.....
classico soggetto barbatiano in cui un dylan in crisi deve riscoprire sè stesso, come in "...e cenere tornerai" ma con una sceneggiatura molto più ironica
sono quattro/cinque mini-episodi raccontati con vera MAESTRIA, approfittando del largo spazio concesso dal gigante a storia unica
il migliore, a mio avviso, è quello delle sartine, un piccolo capolavoro alla arsenico e vecchi merletti, ma mi piace molto anche il primo nel grand guignol
che mi ha ricordato la famosa commedia di lillo e greg "il mistero dell'assassino misterioso" che esordì sulle scene 4 anni prima
è una riscoperta quasi metafumettistica dell'old boy che abbiamo sempre amato, con tanti omaggi al passato (anche il signore del silenzio, il cane infernale)
il collante tra i vari raccontini è talvolta ottimo (il groucho gastonizzato), talvolta meno riuscito (la fumosa questione del "senza nome" del titolo)
alessandrini forse poco costante, in alcuni momenti ricorda l'ultimo piccatto (il finale fantasy di "il pifferaio magico"), ma è pur sempre alessandrini
se la storia è una goduria e uno spasso lo si deve anche allo stile sornione del papà di martin mystere...
controfinale che si ricollega a "oltre quella porta" e anticipa lo xabaras del ventennale...
copertina bella
CLASSICO
voto 9