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 Oggetto del messaggio: I "nuovi autori" di Dylan: speranze e dubbi
MessaggioInviato: sab ago 16, 2008 2:24 pm 
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Iscritto il: gio mag 08, 2008 7:37 pm
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<b>Bruno Enna</b>
Maxi 2004 ?L?uomo di plastica?
Maxi 2006 ?Jenny Dentiverdi?
Gigante n. 14 ?I cerchi nel grano?
248 ?Anima d?acciaio?
251 ?Il guardiano del faro?
Gigante n. 16 ?Febbre di ghiaccio?
254 ?Vite in gioco?

<b>Giancarlo Marzano</b>
Almanacco 2004 ?Le notti di Halloween?
Maxi 2005 ?Terrore sul mare?
Maxi 2006 ?Lo scavatombe"
Almanacco 2007 ?Il Capolinea?
Maxi 2007 ?Il dono degli Hurlington?
Gigante n. 16 ?L?assedio di Sand Manor?
257 ?Il custode?
Maxi 2008 ?Gli Untori"
264 ?Liam il bugiardo"

<b>Michele Masiero</b>
218 ?L'incubo dipinto?
225 ?Insonnia?
227 ?Istinto omicida?
229 ?Il cielo può attendere?
230 ?L'inquilino misterioso?
238 ?Gli eredi del Crepuscolo?
246 ?La locanda alla fine del mondo?
260 ?La condanna di Casper?

<b>Giovanni Di Gregorio</b>
Maxi 2006 ?Il passo del gambero?
Color Fest n. 1 ?Il vampiro dei colori?
255 ?La stanza numero 63?
261?Saluti da Moonlight?
Maxi 2008 ?Blackout?

<b>Alessandro Bilotta</b>
Gigante n. 16 ?Cuore di Zombie?
Color Fest n. 2 ?Il pianeta dei morti?

<b>Giovanni Gualdoni</b>
Color Fest n. 1 ?Dylan in Wonderland?
Color Fest n. 2 ?L?inferno in Terra?

<b>Roberto Recchioni</b>
Color Fest n. 1 ?Fuori tempo massimo?

---------------------------------------------------------------------

<b>Bruno Enna</b>, il più promettente dei nuovi arrivati. Dopo qualche storia di rodaggio non disprezzabile sui maxi (sì, per me anche la famigerata ?Jenny Dentiverdi? non è malaccio), nel mensile sembra aver trovato la sua strada e un suo stile. ?Il guardiano del faro? e ?Vite in gioco? sono tra le cose più autenticamente sclaviane lette recentemente sulla serie. Scrive storie ricche di atmosfera, tensione e quella giusta dose di fatalismo e tristezza. Unico su grande punto debole: dei finali spesso troppo sottotono rispetto alla brillantezza delle sue sceneggiature. Anche quando non riuscite (?Febbre di ghiaccio?), le sue storie le si può comunque catalogare come storie di Dylan Dog, il che per altri autori non lo si può dire neanche delle loro storie migliori.

<b>Giancarlo Marzano</b>, probabilmente non ha il talento di Enna ne (per fortuna?) le pretese di De Gregorio. E' tra i pochi autori che sembra ricordarsi che Dylan è una serie horror e cura con particolare attenzione le atmosfere. Suo maggior pregio e difetto allo stesso tempo è la ricerca di colpi di scena ad effetto: ricerca tropo scoperta, che rende a volte il meccanismo delle sue storie troppo prevedibile. Probabilmente non sarà mai un autore fondamentale per la serie, ma mi pare un buon artigiano in grado di garantire quel minimo di qualità media che troppo spesso è venuta a mancare nella serie.

<b>Michele Masiero</b>, strano parlare del veterano Masiero come un nuovo autore, ma su Dylan tale è. Qualche luce e molte ombre nelle sue otto storie fin ad ora pubblicate. Pur con i suoi limiti almeno nelle prime tre storie mi era parso come un onesto imitatore di Sclavi, memore se non altro di certe atmosfere e soluzioni narrative del periodo d'oro (l'uso dei corvi de ?L'incubo dipinto? per esempio) e già solo per questo superiore al Ruju degli ultimi anni a al quasi sempre fuori posto De Nardo. Poi una fase critica, con un alternarsi di cose disastrose (?Il cielo può attendere?), interessanti ("Gli eredi del crepuscolo") o sul mediamente anonimo (?L'inquilino misterioso?, ?La locanda alla fine del mondo?). Personalmente dopo la per me imbarazzante prova con "Casper", non so più cosa aspettarmi da questo autore. Sembra conoscere bene i meccanismi che muovono l'universo di Dylan, ma che gli sia del tutto ignoto di come farli funzionare. Gli va bene e male a seconda della fortuna.

<b>Giovanni Di Gregorio</b>, il più ambizioso dei nuovi autori è quello che mi lascia più perplesso. Le sue storie sono un alternarsi di ottimi spunti con madornali cadute di gusto. Considerato che non pare avere una grande padronanza dei ritmi narrativi ed è portato alla verbosità, ipotizzo che se esistesse una VERA supervisione delle sceneggiature di Dylan (a questo punto non importa se di Sclavi o di altri), sarebbe uno degli autori a trarne più vantaggio. Probabilmente non ha ancora scritto una storia insalvabile, ma è ben lontano dall'aver scritto qualcosa di pienamente accettabile.

<b>Alessandro Bilotta</b>, troppo presto per giudicarlo, ma mi pare molto promettente. Attendiamo il suo battesimo con una storia di 94 pagine.

<b>Giovanni Gualdoni</b>, giudizio sospeso anche per lui, in attesa di prove più impegnative dei racconti brevi. ?L?inferno in Terra? mi è piaciuto almeno quanto ?Dylan in Wonderland? mi era sembrato una mezza presa per il culo dei lettori. Certo è un autore pericolosamente portato alla retorica.... vedremo.

<b>Roberto Recchioni</b> ?Fuori tempo massimo? mi è piaciuto molto. Però quel racconto era esattamente ciò che mi aspettavo da Recchioni alla prese con Dylan ed è esattamente quello che temo sulla serie regolare. Comunque, nonostante i molti dubbi, ci spero molto, almeno rispetto ad un certo tipo di storie più ironiche e spigliate.


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MessaggioInviato: sab ago 16, 2008 2:35 pm 
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<u><b>Bruno Enna:</b></u>
dopo alcune prove solo discrete mi ha convinto con ?Il guardiano del faro? e ?Vite in gioco?.
deve ancora smussare qualche imperfezione però, le due storie citate sopra soffrono della stessa malattia, partono benissimo ma con il finale sbrigativo e un po' banale rovinano in parte il tutto.
una sua storia ottima passata inosservata e da rivalutare per me è ?L?uomo di plastica?. è uno degli autori su cui punto per il futuro di dylan dog.

<u><b>Giancarlo Marzano:</b></u>
il suo esordio è "Le notti di Halloween? ed è ottimo con una storia horror molto classica senza originalità ma che piace nella sua atmosfera generale.
seguono storie non molto risucite affiancate a due ottime come ?L?assedio di Sand Manor? e ?Il custode?.
è un autore che deve ancora darci una prova veramente convincente, infatti le sue storie più riuscite non vanno oltre la piacevole lettura.

<u><b>Michele Masiero:</b></u>
diventa difficile per me parlare di un autore di cui non ho apprezzato nemmeno una storia, a quanto pare non scriverà più dylan dog.

<u><b>
Giovanni Di Gregorio:</b></u>
vale lo stesso discorso fatto per masiero, non trovo nulla di buono in nessuna delle sue storie. in lui non ho la minima fiducia per il futuro.

<u><b>Alessandro Bilotta:</b></u>
solo due storie brevi pubblicate. ?Cuore di Zombie? non mi ha detto nulla di particolare, ?Il pianeta dei morti? invece mi è piaciuta. proprio da quest'ultima, per la ricchezza delle citazioni e rimandi a vecchia albi, traspare che l'autore è (o almeno lo è stato per lungo tempo) un lettore affezzionato e questo per me è già un buon punto di partenza. detto questo non oso sbilanciarmi, potrebbe rivelarsi un salvatore o uno dei tanti, solo il tempo ce lo dirà.

<u><b>Giovanni Gualdoni:</b></u>
anche per lui solo due storie brevi che però non mi sono proprio piaciute. non conto su di lui ma sono qui pronto ad essere smentito.

<u><b>Roberto Recchioni:</b></u>
con sclavi che non scrive e la barbato latitante in moltissimi lo hanno già eletto a salvatore della testata. il tutto mi sembra esagerato visto che anche se ottima per ora si è potuto leggere solo una storia breve. non vorrei essere nei suoi panni.


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MessaggioInviato: sab ago 16, 2008 2:57 pm 
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Iscritto il: gio mag 08, 2008 7:37 pm
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by skeletor</i>
Michele Masiero:

a quanto pare non scriverà più dylan dog.
<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">

Non lo sapevo.
Mah! Certo che piuttosto che Mignacco, quasi quasi mi tenevo Masiero. [xx(]


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MessaggioInviato: sab ago 16, 2008 3:57 pm 
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Iscritto il: dom ott 08, 2006 12:46 pm
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<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by Waits</i>
<br /><b>Bruno Enna</b>
?Il guardiano del faro? e ?Vite in gioco? sono tra le cose più autenticamente sclaviane lette recentemente sulla serie.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Ah, "Vite in gioco" sarebbe autenticamente sclaviano?

Penso che ci si debba mettere d'accordo su ciò che ogni singolo utente intende per sclaviano, perché poi arrivo io e dico che "Un mondo sconosciuto" è quanto di più autenticamente sclaviano abbia mai scritto Faraci.

Il fatto è che credo che ognuno in Sclavi ci vede quello che vuole, quindi si sente libero di poter definire sclaviano, praticamente, tutto e niente.


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MessaggioInviato: sab ago 16, 2008 5:11 pm 
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Iscritto il: dom ott 08, 2006 12:46 pm
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<b>Bruno Enna</b>
Ha stoffa e ha le idee chiare, deve solo affilare la lama. Nelle sue storie ci ho visto sempre un gran talento visivo, la capacità di raccontare storie per immagini, "Il guardiano del faro" in primis, ma anche la non ancora ricordata "Anima d'acciaio". Il suo grandissimo difetto è il far trasparire una visione binaria e "semplicistica" delle situazioni raccontate. Da una parte ci sono i buoni, dall'altra i cattivi; da una parte chi "vive" pienamente, dall'altra chi "muore" lentamente; e così via. Il suo grande difetto, derivante dal primo, è una retorica condotta fino alle sue estreme conseguenze (esempio: il monologo di Bloch sulla luce domenicale in "Vite in gioco").

<b>Giancarlo Marzano</b>
Come già aveva scritto Triss da qualche parte, fra gli emergenti è quello che scrive peggio, proprio a livello tecnico. Secondo me ha talento nella scelta della storia giusta/azzeccata da raccontare, solo che poi la si sciupa nell'atto stesso di raccontarla. Marzano mira in alto, ci prova, ci tenta, ma non ci arriva. Inoltre ha talento nel ricreare atmosfere, però non ha attenzione per i dettagli.

<b>Michele Masiero</b>
Masiero è imperscrutabile, non saprei bene come definirlo. E' discontinuo, ma non nel complesso e nella successione delle sue storie: anche proprio all'interno delle singole storie. A volte sembra aver colto il punto, poi c'è un giro di pagina e ti cascano le braccia. Poi si risolleva e poi ricade. Viaggia a velocità incostanti. Ha compreso e introiettato un background di fondo della testata, ma lo utilizza in modo spersonalizzato, poco originale. E' una riproposizione (per quanto consapevole), non una riattualizzazione.

<b>Giovanni Di Gregorio</b>
Ha classe e raffinatezza, che però in alcuni casi diventano solo una posa estetica. Ha un suo personalissimo modo di intendere la testata e va per la sua strada, ambiguamente. Inoltre alcune contorsioni logiche o trovate sono fra il geniale e il cialtronesco, sicuramente bizzarre. Può ambire a buoni risultati e anche a qualcosa in più, però deve sporcarsi le mani di sangue e sofferenze. Meno neuronale e più ormonale. Comunque secondo me uno che può costituire una valida alternativa ed un punto di vista interessante, di quelli che non si "appiattiscono".

<b>Alessandro Bilotta</b>
Non faccio testo, l'ho amato sin da "Cuore di zombie". L'unico con Recchioni che allo stato attuale delle cose potrà scrivere il numero 300. Dal mio punto di vista non gli manca davvero nulla, però bisogna vedere in che modo padroneggia i formati standard da 94 pagine (o più). Unico difetto che ho riscontrato in entrambe le sue prove brevi per Dylan Dog è una eccessiva velocità di alcuni passaggi, una sorta di piccolissimi salti logici che lasciano sottintese o poco chiare alcune situazioni. E poi stravedo per il modo in cui sono scritti i suoi personaggi femminili. [;)]

<b>Giovanni Gualdoni</b>
Su Gualdoni non mi esprimo, però mi dice molto poco. Non che scriva male o che tradisca lo spirito della testata o che non abbia compreso il personaggio, ma... su di lui per ora sospendo il giudizio.

<b>Roberto Recchioni</b>
Vale quanto detto per Bilotta: l'unico che può prendere fra le mani la sceneggiatura del 300. Diciamo che entrambi sono complementari e si compensano: l'uno ha in maggiore misura l'eleganza, l'altro la verve. Uno è armonia di accordi, l'altro è ritmo. Se venissero uniti, uscirebbe fuori il tanto sbandierato e plurinominato Sclavi. Di sicuro entrambi hanno molto molto talento. L'unico difetto di Recchioni è che soffre di "Alpacinianesimo": così come Al Pacino, qualsiasi ruolo da recitare gli venga assegnato, interpreta sempre e solo Al Pacino, allo stesso modo Recchioni scrive Recchioni. Se fosse in grado di emanciparsi un po' di più dal proprio stile così caratteristico, forse non sarebbe un male.


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MessaggioInviato: mar ago 19, 2008 9:39 am 
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Iscritto il: gio giu 29, 2006 12:39 pm
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BRUNO ENNA
Il più letterario. E' sicuramente la "penna più felice del west", ottimo scrittore di didascalie che "creano l'atmosfera", ma tende ad eccedere, sconfinando spesso nella leziosità autocompiaciuta, come se lo stile "alto" della sua scrittura servisse a mascherare o a sopperire le magagne di soggetti non molto originali o particolarmente brillanti. Deve, secondo me, ancora scrivere la "sua" storia.
Può piacere agli aspiranti scrittori e critici letterari.

GIANCARLO MARZANO.
IL più cinematografico. Più che con le parole, come fa Enna, Marzano esprime le sue caratteristiche con un abile uso del montaggio di tipo cinematografico: nelle sue storie abbondano i flashback, i salti temporali, le sospensioni e il montaggio alternato. Abile nel creare le atmosfere giuste, i suoi personaggi parlano come mangiano e non come un libro stampato (e per me questo è un pregio). Però anche lui non ha ancora scritto la "sua" storia.
Può piacere agli aspiranti registi o critici cinematografici.

MIchele Masiero.
Se non scrive più per Dylan, perchè parlarne dunque? Apriamo il 3d "autori del passato recente".

Giovanni Di Grigorio.
Il più fumettoso. Sintesi di Enna e Marzano: è meno letterario del primo e meno cinematografico del secondo (oppure più letterario del secondo e più cinematografico del primo). Ha degli spunti interessanti ma rischia di rovinarli per la "mania" di fare la morale al lettore. E ciò mi fa sospettare che Di Grigorio faccia un po' il furbo (oppure è sincera "ingenuità" e io sono troppo maligno). La sua storia, secondo me, l'ha già scritta (purtroppo) ed è "saluti da moonlight".
Può piacere agli aspiranti sceneggiatori di fumetti o critici di tale materia (sempre che esista una vera e propria critica fumettistica, cosa di cui dubito).

ALESSANDRO BILOTTA
"Cuore di zombi" non mi era piaciuta. "Il pianeta dei morti" invece sì. Ma entrambe sono storie brevi. Ancora troppo presto per giudicarlo (oltrtutto non ho letto nulla dei suoi trascorsi fumettistici pre-Dylan). Sospendo il giudizio.

GIOVANNI GUALDONI.
Stesso discorso. Giudizio sospeso, in attesa di maggiori indizi.

ROBERTO RECCHIONI.
Condivido in pieno il pensiero di Dario.
Può piacere a "chi vuò fa' l'americano-mericanooo-mericanooo"


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MessaggioInviato: mar ago 19, 2008 12:04 pm 
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Non che abbia molto da aggiungere, dato che il mio punto di vista rispecchia largamente quello di Waits. Un paio di appunti: Enna mi piace, ma non so fino a che punto lo definirei "sclaviano", e il Masiero di Casper non mi è sembrato male. Per replicare a Dario, dico che Marzano non mi pare uno che "mira in alto", anzi: finora le sue prove dylaniane mi sono apparse ben poco pretenziose. Tutto il contrario di Di Gregorio, che vorrebbe volare altissimo e manco riesce a decollare. Su Gualdoni, Bilotta e Recchioni mi limito a quotare Waits, parola per parola.


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MessaggioInviato: mar ago 19, 2008 1:03 pm 
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mi aggancio velocemente al discorso di dario: mi sembrerebbe molto strano se il numero 300 fosse assegnato a qualcuno diverso da sclavi-barbato e, forse ma molto meno probabile, medda.
gli autori di cui stiamo parlando scrivono dylan dog veramente da poco tempo (tranne masiero, ma lui credo che abbia altro da fare).


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MessaggioInviato: mar ago 19, 2008 1:16 pm 
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Iscritto il: dom ott 08, 2006 12:46 pm
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Sclavi è sempre un punto interrogativo e Barbato ha ufficialmente annunciato (non ricordo più dove a dire il vero) che non avrebbe più preso fra le mani un numero celebrativo.

Escludendo Medda, che a parte l'apprezzamento dei lettori non è comunque molto attivo su Dylan Dog, fra le nuove leve Bilotta e Recchioni a livello potenziale mi sembrano i più papabili. Ovviamente bisogna vedere in che modo proseguiranno la loro attività per la testata.

Assolutamente senza alcun filo logico, a distanza di 22 numeri dall'uscita del ventennale... CHE FINE HA FATTO CAGLIOSTRO?


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MessaggioInviato: mar ago 19, 2008 2:07 pm 
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Iscritto il: mer nov 24, 2004 10:02 pm
Messaggi: 4401
Località: Provincia di Taranto
parliamone magari in un topic apposito, così non andiamo troppo OT.


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MessaggioInviato: mar ago 19, 2008 4:03 pm 
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Località: Empoli
<u><b>Bruno Enna:</b></u>
Enna finora non mi ha mai deluso (non ho letto "Febbre di ghiaccio") anzi, le sue storie mi hanno sempre colpito in qualcosa. Anche quelle più deboli hanno almeno un punto di forza; per esempio "L'uomo di plastica" ha veramente un bel finale (le ultime due tavole). Inoltre le storie sulla serie regolare le ho trovate davvero ben scritte.

<u><b>Giancarlo Marzano:</b></u>
Marzano va a corrente alterna, "Le notti di Halloween","Il capolinea", "Il dono degli Hurlington", "Gli untori" sono delle buone storie non esenti certo da difetti ma si lasciano leggere con piacere. Le altre non sono classificabili, soprattutto "Il custode", una delle peggiori storie (non LA peggiore) della testata. Quindi, boh?? E' un terno al lotto. Secondo me non ha ancora trovato un equilibrio tra i vari elementi che caratterizzano dyd. Speriamo che col tempo lo trovi...

<u><b>Michele Masiero:</b></u>
Di Masiero non sopporto "Il cielo può attendere", brutto pastrocchio dimenticabile, mentre la altre sfiorano quasi tutte la sufficienza. Menzione d'onore però per il coraggio, e anche per il più che discreto risultato, de "Gli eredi del crepuscolo".

<u><b>
Giovanni Di Gregorio:</b></u>
"Il passo del gambero" non era per niente male, forse perchè era una storia "normale" dylaniana e anche "Il vampiro dei colori" aveva il suo fascino. Con le storie successive però ha voluto un pò strafare e i risultati sono contrastanti, c'è chi lo esalta e chi non è convinto. Io sono tra i secondi. Per me "La stanza numero 63" "Saluti da Moonlight" non riescono a sfondare e rimangono storie ammezzate. "Cecità" invece è veramente un brutto tonfo, proprio brutta!

<u><b>Alessandro Bilotta:</b></u>
Non ho letto "Cuore di Zombi" ma l'altra è proprio una bella storia. Lo aspetto con piacere sulla serie regolare.

<u><b>Giovanni Gualdoni:</b></u>
Dylan in Wonderland non mi ha colpito mentre l'altra è sicuramente riuscita meglio. E' vero, forse preme molto sulla retorica ma gli do il beneficio del dubbio. Anche per lui aspetto la sua prova su una storia più lunga.

<u><b>Roberto Recchioni:</b></u>
Idem per i due sopra. La storia breve è una delle migliori degli ultimi anni ma da qui a santificarlo e ad affibbiargli tutte le eredità dylaniate ce ne vuole. Diciamo che sono molto curioso di leggere le sue storie "lunghe".


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MessaggioInviato: gio ott 23, 2008 7:10 pm 
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Iscritto il: gio mag 29, 2008 9:23 pm
Messaggi: 2022
Bruno Enna: si è dimostrato molto bravo sceneggiare, i suoi soggetti non sono male, anche se spesso "sempliciotti".
Le storie sulla serie regolare sono tutti molto belli, gli altri meno... comunque non è mai nulla di disastroso.

Giancarlo Marzano: Insomma, il meno promettente... ma il suo esordio sulla serie regolare (<i>Il custode</i>) è veramente bellissimo, poi purtroppo mi è caduto con <i>Liam...</i>

Michele Masiero: Ci siamo per metà... quante sono le storie che ha scritto ? otto? Beh solo 3 mi son piaciute pienamente... una così, così.

Giovanni Di Gregorio: Soggetti sempliciotti, buone sceneggiature; lascietemelo dire... ma le sue storie sulla Serie Regolare sono bellissime

Alessandro Bilotta: troppo presto per giudicarlo, comunque <i>Il pianeta dei morti</i> è proprio come piace a me! Dylan in crisi esistenziale, mondo in rovina...

Giovanni Gualdoni: Troppo presto per giudicarlo.
Comunque <i>L'inferno della terra</i> è bello.

Roberto Recchioni : Troppo presto per giudicarlo<i>Fuori tempo massimo</i> è bellissimo... ora aspettiamo <i>Un mondo senza Groucho</i> e <i>Mater Morbi</i>


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MessaggioInviato: ven ott 24, 2008 12:27 am 
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Iscritto il: sab ott 02, 2004 7:32 pm
Messaggi: 11287
Località: Napoli
Enna
Mi piace molto dai tempi di Pk (suo lo splendido "mekkano"), ancora deve sintonizzarsi al 100% con Dylan, ma mi sembra già sulla buona strada... Fra i nuovi autori che hanno debuttato sulla serie regolare, è quello che ha prodotto le sceneggiature più brillanti, mi aspetto che migliori ancora, finora ha prodotto delle buone stori, mi aspetto da lui qualcosa di eccellente.

Marzano
L'autore più deludente, per me, fra quelli in esame. Finora si è dimostrato al massimo un buon artigiano, esattamente quello di cui Dylan NON ha bisogno in questo momento, se non occasionalmente. Praticamente un secondo Ruju, del quale non ha però mai raggiunto le notevoli vette.

Masiero
Ha ragione Side75 che non ha molto senso parlare di un autore che non fa più parte del futuro di Dylan, cmq direi che è molto attento all'adesione formale del modello sclaviano, ma è ll'opposto per quanto riguarda il contenuto, cosa che si evince proprio da una delle sue storie più apprezzate, gli eredi del crepuscolo.

Di Gregorio
Un autore da cui mi aspetto molto. Mi è simpatico perchè sta cercando di prendere le direzioni che io auspico per Dylan, non sempre l'ha fatto in maniera soddisfacente al 100%, ma penso possa migliorare più facilmente lui di chi non ha idee da portare al personaggio, salvo la riproposizione ciclica dei soliti cliches dylaniati (cliente bellona, serial killer insospettabile, and so on)

Bilotta
E' ancora poco per giudicarlo, ma decisamente promettente.
Non so se saprà mantenersi ai livelli delle aspettative create, ma almeno è chiaro che abbia ben compreso il personaggio Dylan, e che si è letto per benino la serie, il che fa ben sperare per una sua buona gestione del personaggio.

Gualdoni
Anche per lui troppo poco per giudicare... scrive bene, ma gli devo ancora perdonare la scorrettezza verso il lettore di dyd in wonderland... vedremo!

Rrobe
Non ho letto niente di suo per l'eura, lo conosco per il suo fuori tempo massimo, e come blogger. Entrambi ottimi, ma è poco per vedere cosa farà su una serie complicata come dylan. le anteprime sembrano promettenti.
Pure a me dà l'impressione che ha dato a Dario di alpacininismo, ma se lo sa contenere non dovrebbe essere un problema gravissimo.


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