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 Oggetto del messaggio: Paola Barbato FAQ
MessaggioInviato: ven gen 06, 2006 4:29 pm 
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-- topic in costruzione-

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Sclavi, Marcheselli e i Fumetti
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<b>Ogni volta che proponi un soggetto a Sclavi ti dicono sempre che la storia è "quasi pubblicabile"???</b>
In questo momento i soggetti li sottopongo all'editor. E chiamarli soggetti è una parola grossa.
Patchwork sarebbe un termine più appropriato. Ormai me li passano sapendo che il lavoro (quello buono) lo farò "in corsa". "Sulla fiducia", me li passano.

<b>Durante la stesure della storie ti consulti con Sclavi?</b>
Tiziano lo sento solo se qualcosa NON VA. Ovvero: lui approva il soggetto e io scrivo. Finito il lavoro lui lo corregge e se qualcosa va nettamente cambiato allora se ne parla. Solo ed esclusivamente per il 200 mi sono consultata con lui per varie scelte, per sapere se approvava o no. Poi che ci si senta a volte solo per parlare è un altro discorso? Insomma: se Tiz chiama sono guai. Se Tiz tace acconsente. Con Gigante Egli tacque!

<b>Tiziano Sclavi quando torna e che progetto sta seguendo per essere cosi lontano dal suo dylan?</b>
Torna l'anno prossimo e per quanto ne so si è limitato a vivere la sua vita da persona normale, non ha coltivato progetti segreti. Si è preso una pausa e basta, semplicemente.

<b>
Ora che sei stata definitamente assunta, ti capita mai che qualcuna fra le tue storie vengano bocciate dalle alte sfere? </b>
Tutti i santi giorni. E non sono affatto assunta. Prestazione di lavoro.
<b>
Ti è capitato mai di iniziare a scrivere una sceneggiatura per Dyd, e poi di mandare tutto a signorine licenziose, buttarla via e ricominciarne un'altra?</b>
Mai.
<b>
Sclavi vi ha mai convocato tutti insieme e vi ha fatto una "cazziata"? Ultimamente qualcuno la meriterebbe!...</b>
Fattene una santissima ragione e smettila di cercare di provocarmi, che il massimo mi provochi è un lieve prurito: Tiziano ci ha convocati, sì. Ci ha ringraziati tutti quanti e ci ha elogiati per come abbiamo tenuto vivo Dylan. E ci chiama pure singolarmente quando le storie gli piacciono in particolare. E tutto il veleno che tu sputi sulle storie, lo sputi su storie che lui ha letto, corretto, approvato. E' chiaro? Ti è entrato in testa? TIZIANO NON LO STIAMO TENENDO SEQUESTRATO IN UN BUNKER PERCHE' NON SAPPIA NULLA, bensì partecipa attivamente alla serie. Perciò piantala, manco fossi suo cugino che deve difenderlo: a Tiziano la serie evidentemente sta benone così. E se non sta bene a te questo è un problema tuo (più che lecito) ma a Tiziano non leva un minuto di sonno. E falla finita qui.
Vale per tutti, ok? OGNI STORIA viene approvata da Tiziano come soggetto, letta e corretta da Tiziano come sceneggiatura, supervisionata da Tiziano una volta disegnata e infine approvata da Tiziano prima di andare in stampa. TUTTE-LE-STORIE. Se questo vi fa storcere il naso io non so che dirvi, se non che io rispondo PER ME, le rimostranze a Tiziano fatele a lui.
<b>
Pensi che un domani scriverai mai una storia disegnata da Stano?</b>
Angelo è lungo, lungo, lungo, lungo... Dobbiamo fare la fila per una storia fatta da lui, visto che lavora sulle copertine.
<b>
Ma si è mai presa in considerazione l'idea di affidare i disegni del Maxi ad altre persone?</b>
Cerchiamo di dire le cose in maniera carina... M&G non sono più giovanissimi, per questo anche le loro produzioni sono diminuite, e immagino (ma non lo so per certo) che si sia stabilito di creare il maxi apposta per loro, così si gestiscono meglio i tempi e tutto. Il maxi poi è un albo apprezzatissimo, quindi si mantiene questo formato e questi autori anche per il favore del pubblico. Io ho scritto circa un terzo del gigante 2006, già in fase di disegno, ma non chiedetemi chi è il disegnatore perchè mi sa che stavolta non posso davvero anticiparlo (scoprirò poi che invece l'avevo già anticipato in qualche post precedente facendo una figura escatologica).
<b>
Non capisco ma c'è una carenza di sceneggiatori da noi in Italia?</b>
Ci sono molti più disegnatori, questo è certo, e ci sono più ragazzi che dopo gli studi se vogliono "fare i fumetti" pensano al disegno, non allo scritto. Anche i cartoni animati invitano a disegnare.In più cìè una scrematura mica da ridere in chi sa scrivere, perchè scrivere non vuol dire sceneggiare, poi devi conoscere perfettamente la serie, poi non devi solo sapere scrivere ma avere pure delle idee... Alla Bonelli abbiamo fior di sceneggiatori, certo, nemmeno un terzo dei disegnatori, ma tant'è...
<b>
Vorrei sapere da "una del mestiere" se si può realmente "portare il pane a casa" con un impiego del genere!</b>
Dipende a che livello lavori. Se collabori con case editrici come Eura, Star Comics, Bonelli, insomma, che ti possano offrire un lavoro continuativo puoi lavorare e guadagnare bene come in qualsiasi altro lavoro. Ovvio, poi dipende da te. Se sei molto veloce a scrivere o disegnare guadagni di più, se sei lento guadagni di meno. Perchè si viene pagati alla consegna.
<b>
Cosa significa nelle sceneggiature le sigle FI e CT?</b>
Figura intera e campo totale (ovvero panoramica dell'intera scena).
<b>
Cosa faresti se ti chiedessero di insegnare in una Scuola o in un corso di fumetto?</b>
Insegnare no. Ho già fatto un paio di lezioni singole qui e là. Posso parlare della mia esperienza e del mio modo di scrivere, ma non sono in grado di insegnare in assoluto.
<b>
Ci credi in queste scuole o anche se non ci credi purchè ti paghino bene accetteresti ugualmente?</b>
Credo che la tecnica corretta si possa insegnare. Il talento, le idee, la capacità di raccontare sono doti innate. Quindi credo che sì, queste scuole possano essere utili per la parte tecnica. Dei soldi me ne frega poco o niente, in tutta franchezza, e infatti non ne ho mai, quindi vale il discorso al punto 1. Non sono competente come insegnante e possono darmi i soldi che vogliono ma con questo non è che divento competente. Quindi la risposta resta no.
<b>
Ecco, sei passata da lettrice a sceneggiatrice del tuo fumetto preferito, e non è una cosa che capita a tutti. Non ti sembrerà il massimo dell'originalità ma volevo chiederti come fu all'epoca il tuo impatto impatto con la casa editrice. Insomma, da quando ti hanno chiamata per colaborare al fumetto, all'incontro coi Capi, volevo chiederti che ricordo hai di quel periodo e cosa ha significato passare dall'altro lato della barricata e se l'ambiente che hai trovato è stato come te l'aspettavi (o peggio o meglio, non lo so dipende dal tuo punto di vista).</b>
Ho risposto tante volte a questa domanda... appiccico la risposta che ho dato in una recente intervista:<i>
"Hai mai provato ad andare a comprare il pane tutti i giorni per anni dallo stesso panettiere? Immagina un giorno di salire sulla pedana e passare DIETRO al bancone. Vedere il negozio, il pane, i clienti da tutt?altra prospettiva. Ecco, io sono diventata panettiera.". Non lavorando in redazione il solo impatto (frontale) l'ho avuto con Mauro Marcheselli, poi con Sergio Bonelli e Decio Canzio (che per stringermi la mano è caduto dalla poltrona: pessimo segno) e infine con Tiziano, a casa sua a bere un the. Non mi aspettavo nulla e in effetti non ho sperimentato nulla: casa mia era sempre la stessa, solo che ogni tanto andavo in posta a spedire plichi di sceneggiature (oggi con internet non è più necessario). Per maggiori dettagli spulcia le FAQ qua sotto, ci dovrebbe essere la storia per filo e per segno.</i>
<b>
Quando un dipendente svolge un ottmo lavoro ottiene una gratifica dal suo capo, di solito. No? </b>
Teoricamente noi dovremmo svolgere sempre un lavoro al nostro meglio. E questo Speciale non è certo una pietra miliare nella storia del fumetto... Ho fatto il mio lavoro, non vedo perchè dovrei ricevere complimenti o pacche sulla spalla o gratificazioni. Non è mai successo.
<b>
Con Medda vai daccordo? mi sembra abbia un carattere difficile!</b>
Molto, siamo abbastanza amici. Non ha un carattere difficile. Ha carattere, ecco. E ama provocare, questo sì.

<b>
Come ti sei trovata con i disegnatori visto che hai scritto per Brindisi (200 e 206), per Piccato (210 e lo speciale), per Giovanni Freghieri (212)?</b>
Lo dico sempre che se so in anticipo quale sarà il disegnatore allora immagino la storia con il suo tratto e in qualche modo gli vado incontro e sono poi più facilmente soddisfatta dal risultato. Se invece è una sceneggiatura al buio? Bruno lo sto facendo dannare, perché lui vuole le sue 94 tavole belle pronte e finite e io invece gliele mando a rate e gli faccio venire la gastrite; con Gianni si litiga sempre perché io sostengo che le sue tavole sono belle e lui che invece dovrebbe rifare tutto perché fanno schifo; Luigi è il cuore del mio cuore ed è il solo che mi sopporta, ma lui è un santo e non fa testo?

<center>
DYLAN DOG e FAMIGLIA </center>
<b>
Leggi Dylan?</b>
Certo.
<b>
Come ti poni di fronte alla gestione del passato di Dylan Dog?</b>
Il passato di Dylan lo può gestire solo Tiziano, in primo luogo. In secondo luogo Dylan non ha mai detto di non ricordare il suo passato (vedi ?Il lago nel cielo?), si sa che ci sono dei ?buchi?, ma quando andava in vacanza adolescente e incontrava Marina (digressione: ma che palle con ?sta Marina. ?Il lungo addio? è un bell?albo, ma santo cielo, lui nemmeno si ricordava di lei sinchè non l?ha vista nel suo studio (ed era un fantasma), è stato
il primo amore, ma l?amore di un?estate. E tutti lì a metterla sullo stesso piano di Lillie e Bree? ma scherziamo?) veniva mandato in ferie dai ?suoi?. Quindi da ragazzo i ?suoi? c?erano. E inoltre si riaprirebbe l?arci-ultra-annosa discussione che farebbe uscire la bile al povero Vincenzo Oliva sulle spiegazioni e sugli scippi alla vostra fantasia. Tutti vogliono sapere, nessuno vuole sapere, meglio il mistero, meglio che Dylan abbia 600 anni, che sia un uomo reale che ama i sogni, che sia un personaggio metafisico che ripudia il paranormale, Xabaras è suo padre, no non lo è perché il 100 è Vangelo, e nel numero 1 era così e nel 5 cosà ecc. ecc. No, un soggetto così non passerà mai. Io ho un?idea di come sia andata, un?idea mia. E per carità, me la terrò per ME!

<b>Cosa ne pensi dell'andamento della serie regolare?</b>
"Non ci sono più le serie di una volta". "Eh, vi ricordate i vecchi sceneggiati in tv, come "Piccolo mondo antico"?". "I cartoni animati degli anni '70/80, quelli sì che erano belli.". "Il cinema italiano ormai è morto e sepolto.". Ecco. Li leggo, gli altri topic, e trovo tutte parafrasi di questi esempi. "Eh, i primi 100 numeri..." GENTE! Siamo nel 2005!!! Ne sono usciti altri 150 di albi! Erano gli anni '80, Tiziano era PIU' GIOVANE DI ME!!! PAZIENZA ERA VIVO! Ma sant'iddio, capisco chi aveva 18 anni quando è uscito l'1 e da allora li ha comprati tutti e oggi si lamenta, ma non potete arrivarmi oggi, comprarmi degli albi arretrati di quando qualcuno di voi non era ancora nato e poi rimpiangerli. E' passato il tempo, le idee originali sono state tutte sfruttate, Tiziano si è assentato e ora torna (e non ha PIU' meno dei miei anni!!!), altri sceneggiatori, ognuno con il suo background e la sua testa, si sono avvicendati... Come potete pretendere che la serie potesse rimanere uguale? Non sarebbe successo nemmeno se Tiziano fosse rimasto, perchè quando è uscita la sua ultima storia la serie era GIA' CAMBIATA. E cambia. E cambierà. In meglio, in peggio, non sta a me giudicare. Ma non poteva restare quella dei primi numeri, non c'erano le condizioni. Veramente, vivere guardando indietro fa solo venire il torcicollo. Come va la serie? Va. Alti e bassi. Facciamo del nostro meglio, facciamo il nostro lavoro. Ma è paradossale continuare a confrontare ogni albo con quelli scritti 20 anni fa! Va a finire che quando Tiziano tornerà l'anno prossimo qualcuno lo accuserà di non avere più 30 anni? Non ce l'ho con te, Davide, ma questo continuo "alibi" di quanto erano belli i vecchi numeri per poter criticare quelli nuovi (e non parlo di me, me ne tiro fuori) sta diventando paradossale.

<b>
Voi sceneggiatori non potreste tornare allo splatter</b>
Se non lo facciamo un motivo ci sarà...
<b>
Qual' è il personaggio di dyd che più ti affacsina/piace?</b>
Bloch
<b>
Qual è il disegnatore con cui ti trovi più a tuo agio?</b>
Piccato
<b>
Superato l'esame Groucho, ti sentivi veramente pronta per la serie?</b>
Vedete, sbagliate un po' tutti punto di vista... Io non mi sono mai sentita sotto esame, fare fumetti per me era una cosa completmente nuova e come tutte le cose nuove semplicemente sapevo di dover imparare a farla. Avevo chi mi insegnava (a questo proposito RINGRAZIO PUBBLICAMENTE MAURO MARCHESELLI!!!), avevo il tempo di imparare... Non mi ponevo grandi questioni...
<b>
Ci potrebbe essere una storia "one shot" con l'incontro tra Dylan Dog e Nathan Never?</b>
Bah, tutto è possbile, ma per ora non credo sia preventivata...
<b>
A proposito di crossover tra personaggi bonelliani. Dato che ai Grandi Capi (in particolare IL Grande Capo) la cosa non va, così, per gioco, da lettrice, chi ti piacerebbe vedere accanto a dylan per una volta sola tra i personaggi bonelliani?</b>
Una volta avevo proposto che Bloch chiedesse una consulenza a Julia. In "Sciarada", credo. Ma non se n'è fatto nulla, naturalmente. Mi piacerebbe invece far incontrare Dylan con personaggi reali. Magari non nominarli o farli vedere di spalle... Ma sarebbe una cosa carina... Magari rapiscono un attore o uno scrittore... Oppure un famoso delinquente scappa (vabbè, sono già scappati tutti...)... Sì, sarebbe carino. Ma sono sognarelli vaghi che si fanno nelle notti tristi.
<b>
Che ne pensi degli incontri (O scontri) fra i protagonisti delle serie Bonelli. E con Dylan chi vedresti bene?</b>
Se gestiti bene possono essere molto interessanti, ma sono poco amati in casa editrice. Dylan potrebbe incontrare chiunque, considerato che tra varchi dimensionali spazio-temporali e tutto l'ambaradan può andare ovunque... Mi piacerebbero diverse cose, ma semplicemente non avverranno. Quindi perchè ricamarci su?
<b>
Come interpreti il tuo Dylan Dog?</b>
Il mio Dylan è come lo interpreto io: se mi fossero successe tutte le cose che gli sono successe, se non avessi neanche un bel ricordo di un Natale in famiglia o lo avessi rimosso o non ci volessi pensare, se mi impuntassi nel voler dire che non credo nelle cose su cui in effetti lavoro (soprannaturale) e dovessi sempre vivere questa dicotomia tra il mio falso scetticismo e il mio quinto senso e mezzo, se nella mia vita di stabile ci fosse solo un assistente logorroico, un vecchio ex-capo, una macchina sempre rotta e una casa in affitto sempre sull'orlo dello sfratto, IO sarei incazzosa. Lo sarei IO. Ma è perchè IO ci penserei a tutte queste cose. E mi farei mille domande ecc. Quindi questo Dylan è MIO. Lo vedrete anche nei prossimi albi, sempre sbatacchiato, sempre nel dubbio, sempre incazzoso.

<b>Tu hai detto "il finale di Dylan Dog per ora è il numero 100, può piacere o non piacere ma quello è". queste magari non sono le tue parole esatte ma sul piacere o non piacere a te piace?</b>
Ma ti pare una domanda da farmi? Mi appello al quinto emendamento!
<b>
Nella lunga storia di Dyd, non ci sono molte storie con riferimenti o ambientazione di carattere religioso, e si che il mondo dell'horror ha avuto splendidi esempi(esorcista,l'anticristo).E nelle poche storie si è preferito usare un rabbino piuttosto che un prete cattolico.E' una scelta editoriale, oppure è dovuto alla difficoltà degli autori nel trattare certi argomenti.</b>
Ti cito solo "Apocalisse" e "Maelstrom", oltre che "Finchè morte non ci separi", per dimostrarti che compaiono figure di preti cattolici, anche in versioni molto negative. Ma è certo preferibile lasciar stare la fede, come la politica, che non sono argomenti prettamente dylaniati e possono disturbare i lettori. Un ateo o un cattolico fervente potrebbero leggere la stessa storia e rimanerne infastiditi per come viene trattato l'argomento della fede. E poi abbiamo molto altro a cui attingere...
<b>
Siamo proprio sicuri che la politica non sia un argomento dylaniato?</b>
tu mi confondi la politica con il sociale. Destra e sinistra, repubblicani e democratici ecc. hanno spesso idee identiche e posizioni uguali nei confronti di argomenti come l'ecologia, l'animalismo, la pace (ovviamente), la povertà. Quindi se Dylan prende posizione su uno di questi argomenti la sua non è una scelta politica ma sociale. La politica con Dylan Dog proprio non c'entra.

<b>Come nasce una storia di Dyalan Dog?</b>
Ogni storia nasce da uno spunto che a volte è infinitesimale. Non abbiamo bisogno di attaccarci a qualcosa e poppare finchè non abbiamo prosciugato lo spunto sfruttandolo sotto ogni suo aspetto. Almeno: questo vale per me. Non esiste nessun magazzino gigantesco, ci sono almeno un anno di storie pronte, questo sempre, a volte ce n'è di più a volte di meno, ma se smettessimo tutti di scrivere Dylan non andrebbe avanti molto, temo. Di questo mondo io non pensavo nulla perchè non avevo idea che sarei entrata a farne parte. Ho sempre detto che sono stata arruolata per caso, quindi ho preso la realtà delle cose subito così com'era, senza svolazzi di fantasia.
<b>
Le idee originali sono state tutte sfruttate?</b>
Su una serie horror (e la nostra è nata come serie horror) le idee INERENTI AL TEMA DELLA SERIE non sono infinite. E' un fatto. Chiariamo: io sono una fan del "Blair Witch Project". Perchè al di là della resa del film, c'è un'idea. Se si trattasse solo delle idee allora ne avrei a bizzeffe, ma:
1) Dylan non è una serie gialla. E' una serie dove ci dovrebbero essere horror, soprannaturale, fenomeni ecc. Questo esclude per esempio che io possa raccontare del graduale scivolamento verso la paranoia di un uomo che crede che sotto le piastrelle della sua cucina ci siano delle microspie messe dai vicini (ho buttato lì un esempio a caso). Non posso raccontare una storia così, perchè non c'entra un bel niente il soprannaturale e soprattutto con Dylan Dog.
2) Stiracchiati in Dylan ci stanno i pazzi e i serial-killer. Quanti ne abbiamo visti? Quanti ne possiamo ancora vedere? Dozzine? Centinaia? Ma sempre lì stiamo: sono escamotages, perchè non c'entrano con l'horror, il soprannaturale ecc. (e poi commentate: "ANCORA UN SERIAL KILLER???")
3) Una tantum si può citare, ma mica sempre. Un libro, un film, una piéce (o pièce) teatrale... Ma quante volte? Ogni quanti albi?
4) Temi classici: vampiri, fantasmi, altre dimensioni, alieni (già un po' fuori tema), mostri, fenomeni paranormali o esp, licantropi, exploit della morte, freaks, demoni... Ognuno di questi temi è stato già trattato e stratrattato e ultratrattato. Abbiamo parlato di leggende, siamo sforati nelle fiabe... Le strade le abbiamo battute tutte.
Hai capito cosa intendo? Il VINCOLO HORROR rende impossibile avere idee NUOVE, al limite si possono prendere da diverse angolazioni le idee classiche. C'è una videocassetta che se la vedi dopo 7 giorni muori. C'è un libro che chiunque lo legge muore. C'è una stanza in cui chi entra non esce più. Sono varianti dello stesso tema.
Se tu hai
un'idea originale MAI SCRITTA, MAI SFRUTTATA, MAI RACCONTATA giuro che te la compro.
<b>
Che fine fatto le tue sceneggiature?</b>
Le mie sceneggiature le metto all?asta per la mia associazione e poi distruggo il file. Posso mandare qualche pagina ogni tanto qui e là, ma intere? mi dispiace, i miei malati innanzitutto. Ma in giro ce n?è, le hanno pubblicate anche su ?Scuola di fumetto??


<b>Hai mai pensato di scrivere una storia in stile reality show?</b>
una storia sui reality mi piacerebbe farla. Hanno fatto un filmino discreto che stava tra il reality e lo snuff movie. Potrebbe essere un'idea.


<center> VARIE </center>
<b>
Sei appassionata di reality show? Li Guardi?</b>
Li guardo, li guardo!!!
Uccidetemi, crocefiggetemi, vendetemi a una clinica come cavia!
Che tempi bui...
<b>
Ti piace andare al cinema? Sei, per così dire una cinefila come me?</b>
Ci vado sempre troppo poco per i miei gusti, ma un po' mi rifaccio con videocassette e dvd (ora che il computer me li legge). Ma non sono una cinefila raffinata che fa citazioni colte. Ho gusti vari e variabili, a seconda di come va (male) la mia vita. Ci sono film "importanti" che mi piacciono molto ma anche film estremamente popolari che amo. Sono l'italiana media. Il massimo me lo danno i thriller psicologici o soprannaturali, come "Minority report", "The sixth sense", "The mothman prophecies", "Strange days", "L'esercito delle dodici scimmie"... Il filone è quello.
<b>
Il ritratto che appare piccolo nella pagina del tuo blog è tuo....chi l'ha realizzato? Sai che assomigli a Lilli...!</b>
E' il mio autoritratto, ce l'ho appeso sopra il computer. A olio (della serie: tutti gli abiti che indossavo nel periodo in cui lo dipingevo ne portano traccia...).
<b>
Scriveresti mai la sceneggiatura di un film?E quale genere preferiresti?</b>
No. Quindi non ho un genere...

<div align="right">continua.....</div id="right">
_______________________________________
Elucubrazione Site: http://www.ht-arena.com/elucubrazione/


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 Oggetto del messaggio: Paola Barbato FAQ
MessaggioInviato: sab gen 07, 2006 12:26 pm 
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Iscritto il: mer ago 20, 2003 5:14 pm
Messaggi: 5544
<center> A PROPOSITO DELLE STORIE

-VARIE-</center>
<b>
Tra tutte le tue storie, Paola, ce ne sono state alcune che si sono, per così dire, "scritte da sole"? E altre che, magari, non ti riusciva proprio di portare avanti? Te lo chiedo perché sono curioso di sapere se (e quanto) questa "facilità di scrittura" influisce sul risultato finale.</b>
Scritte da sole:
- Lo specchio dell'anima
- Il seme della follia
- Sciarada
- Nebbia
- Necropolis
- Il tocco del diavolo
- Limbo (Oltre quella porta)
- La scelta

Ho fatto fatica (per svariate ragioni):
- Medusa
- Il settimo girone
- Il prezzo della morte
- Il "senza nome"
<b>
Hai preso spunto da racconti di stephen King come "I langolieri" e "quitters inc". Quale altro libro e/o argomento tratti dai suoi racconti e romanzi credi che si possano adattare al "mondo" di dylan dog? Pensi che in futuro prenderai ancora spunto da lui o ciò che scriverai sarà, come sempre tranne nei casi citati, esclusivamente farina del tuo sacco? </b>
La citazione è venuta spontanea e casuale. Di solito non mi piace "pescare" in giro le idee, ma non escludo che possa succedere, sia per King che per altri. L'importante è non copiare ma ispirarsi.


<b>Data la situazione internazionale instabile (vedi terrorismo) che vi è in questo malandato mondo, vi sono possibilità, nella serie regolare di dylan (O anche in speciali vari) che questa moderna piaga venga raccontata o per lo meno accennata? Del resto proprio Londra è stata teatro di recenti attentati con Scotland yard (Dove vi lavora il nostro caro ispettore) in primo piano che combina guai...</b>
La fregatura è che noi scriviamo sempre con due anni di anticipo, e quando esce l'albo l'attualità non è più attuale. Si possono prendere grossi temi, come la guerra e la fame nel mondo, ma per esempio l'attacco alle torri gemelle o quello a Londra possono essere visti in una visione retrospettiva, non attuale -o almeno ce lo auguriamo tutti-. Ma niente è impossibile, quindi... chi vivrà vedrà.


<center>-IL SONNO DELLA RAGIONE-</center><b>
Leggendo la tua biografia su "i pinguini", ho visto che inizialmente avevi proposto una storia, prima bocciata poi giudicata "quasi pubblicabile". Era proprio "il sonno della ragione", o era un'altra? E se era un'altra, com'era?</b>
Era una storia dove Dylan moriva contemporaneamente a un altro uomo, entrambi per essore, e le due anime venivano rimesse nei corpi invertiti. Era carina, ma già vista e simile ad altre storie.
<b>
Alla luce dei DyD che hai scritto,e che stai preparando,come giudichi ?Il sonno della ragione?, tuo esordio?</b>
"Il sonno della ragione"... come è possibile che me lo abbiano passato? Me lo chiedo ancora. Erano impazziti tutti? Se ci mettessi le mani oggi dovrei sforbiciare mica male, e aggiustare cose non chiare... Ma credo che l'idea resti sempre buona. E' assurdo che abbiano avuto il coraggio di pubblicarlo, ma ne vado abbastanza fiera.
<b>
A proposito del "Il Sonno della ragione", qualche post fa hai detto che oggi, malgrado la ritieni ancora frutto di una buona idea, oggi la criticheresti pesantamente. Esattamente cos'è che non ti piace? </b>
Troppo scritto. Taglierei i dialoghi e spiegherei certe cose a tratti, non tutte insieme alla fine. Comunque lo ritengo un albo folle ma abbastanza buono.

<center>
-LO SPECCHIO DELL?ANIMA-</center>
<b>
?Lo specchio dell'anima? è l'albo più inquietante scritto da te?</b>
Non lo so se è il più inquietante. Vi sono legata in maniera morbosa, per me sarà sempre IL mio albo, con tutti i suoi difetti. Il guaio è che io non riesco a trovare inquietanti le mie storie, visto che le vedo smembrate, costruite pezzo per pezzo, nude, insomma.
<center>
-IL SEME DELLA FOLLIA-</center><b>
Hai creato tanti personaggi incredibili: Murray, Angelique, Ash e molti altri. Quali fra questi è il tuo preferito? e quale è quello che ritieni "tecnicamente" riuscito meglio?</b>
Il mio preferito tra i comprimari creati è sì Joe Montero. Quello che invece mi è "tecnicamente" riuscito meglio è uno tra Bloody Murray e Dust. Murray è più maturo, e le sue sfaccettature vengono fuori in maniera più sottile, ma la detestabilità di Dust, soprattutto nei gesti (pacche sulla spalla, scarruffate ai capelli di Dylan, gli prende la faccia per girargliela x fargli vedere Leslie) lo tratteggiano molto bene, secondo me (merito anche di Fabio. Quanto ci abbiamo sudato su Dust!!!
<center>
-PHOBIA-</center><b>
Ho letto "Phobia" e l'ho trovato fantastico!secondo me è il tuo albo migliore, superiore a Necropolis. Ma esistono davvvero quelle stranissime fobie?solo a leggere davano un senso di paura, angoscia...anche i disegni di Cossu mi sono sembrati molto appropriati, l'unico altro che sarebbe stato adatto credo sia Casertano</b>
Certo che esistono quelle fobie! io mi sono rivolta per consulenza a una psichiatra, ma si rintracciano facilmente in qualsiasi dizionario medico, anche nelle garzantine. Se si tratta di malattie non ci possiamo inventare niente, non sarebbe professionale (pensa che persino il disturbo che Dylan ha ne "Il seme della follia" è una sindrome con un nome così complicato che non l'ho citato, ma c'è!).
<center>
-NECROPOLIS-</center><b>
Ho notato un piccolo errore in NECROPOLIS,a pagina 82 mi sembra strano che la donna che brucia non mandi neppure un grido,o magari è una tua scelta per rendere la scena ancora più irreale come se fosse l'apparizione di un fantasma?</b>
Errore? Fa due passi e cade a terra morta. MORTA, mica svenuta. In sostanza se ha urlato ha urlato per le 5 tavole precedenti, ma se ti è mai capitato di vedere le agghiaccianti scene dei kamikaze o di quelli che si danno fuoco per protesta, la morte avviene anche per soffocamento. Se tu stai bruciando vivo da qualche minuto, fai due passi e poi cadi morto, credi che nei tuoi polmoni sia rimasta aria sufficiente anche solo per emettere un gemito? Fa due passi, crolla a terra e quando Dylan si leva la casacca è già morta. Credimi, non ne faccio di svarioni del genere. Se l'avessi fatta urlare allora sì che avresti dovuto farmi notare l'errore. Una persona che muore dissanguata non ha più nemmeno la forza di emettere un gemito. E se vedi in qualsiasi film gli ultimi istanti di vita di una torcia umana ti accorgerai che non fiata. Brucia e basta.

<b>Parlando di Necropolis... Non so se qualcuno ti abbia già rivolto questa domanda, comunque: lo ritieni il tuo migliore?</b>
Sono ancora un?autrice ?di pancia?.
Cioè: ci sono storie che amo, che scrivo in maniera ?matta e disperatissima?, dove svuoto valanghe di me. Per forza poi mi sento legata a quelle particolari storie, indipendentemente da come riescono, maggiormente rispetto ad altre, scritte più con la ragione e meno con tutti gli organi del corpo (nessuno escluso).
Mettiamola così: ?Necropolis? è la mia storia più equilibrata uscita finora. Insomma, un piatto dove sono riuscita a dosare tutti gli ingredienti senza che uno sovrasti troppo gli altri. E? un buon lavoro, ben fatto (cioè: fatto meglio che potevo) e andato -ringraziando Maurillo Il Magnanimo- al disegnatore giusto. Però? In effetti alcuni mi hanno mosso la critica che i comprimari non sono troppo vividi, e forse è questo. Non che sia una storia piatta, morta. Vibra, e mentre la scrivevo mi sentivo angosciata, soffocare. Ma non è come quando ti sembra di essere DENTRO. Forse come lettore la riterrei quella migliore. Come autrice la trovo un buon prodotto, ma non è quella che amo di più.

<b>Prima di scrivere Necropolis avesse mai sentito parlare di Tranquility Bay. Sintetizzando al massimo (e parlando per eufemismi), TB è un ?istituto per il recupero di ragazzi problematici?.</b>
Francamente no, non ne avevo mai sentito parlare. Ovviamente i miei riferimenti erano stati "Arancia meccanica", "1984", gli esperimenti di Pavlov e le sperimentazioni sugli animali in genere (quelle dei comportamenti indotti). Altrettanto francamente ammetto di non avere voglia di cliccare sui tuoi link. Finchè si tratta di fantasia si può chiudere il fumetto e pensare che è tutta un'invenzione, ma una volta che VEDI e LEGGI e SAI non ci sono vie di fuga. Sappiamo tutti che ci sono stati esperimenti terribili sugli esseri umani, sono noti soprattutto quelli delle SS, ma molti sono rimasti nell'ombra, meno pubblicizzati, e non credo plausibile credere che non se ne facciano ancora, in luoghi lontani da occhi indiscreti. Il bene della scienza, il bene della società ecc. Necropolis esiste nella mia fantasia, ed ora esiste anche nei disegni di Gianni, ma non l'ho mai considerata un'idea fantascientifica o poco verosimile. Purtroppo.

<center>-LA SCELTA-</center>
<b>Verso la fine dello Speciale ?La Scelta? a tua firma, la Morte dice "Nessuno è un'isola". La frase è il titolo di un romanzo di Merton Thomas o è proprio una frase del poeta John Donne, poeta per cui andava matto T.S. Eliot ?</b>
La seconda che hai detto
<b>
Lo speciale di quest anno è degno di quello dell anno scorso ed è stupendo! Ora, capisco perchè mi avevi detto di aspettare per la risposta. La domanda è questa: quale dei due speciali è stato concepito prima? Hai scritto prima La Peste e da quella situazione con Amber e Murray hai concepito La Scelta o viceversa? O sono stati concepiti insieme? Anna Never era l'unica che avresti potuto coinvolgere o hai avuto dubbi con un'altra delle donne del passato di Dylan? Cosa c'entra Xabaras con "La verità"? ne è coinvolto? Grazie e complimenti!</b>
Allora: è nato prima "La scelta", e mi divertiva
l'incipit di una storia già iniziata. "Magari un giorno scrivo un albo che giustifichi Amber e Murray su quel tetto, lui con l'arpione... Il sequel de "Il seme della follia".". A un certo punto, visto che nello speciale di quest'anno comparivano entrambi mi è venuto naturale fare il "prequel" dell'anno scorso, che forse era il "middlequel" di quest'anno. Ovviamente la SOLA donna che poteva sposare Dylan era Anna. Nessun'altra aveva resistito dai primi numeri sino ad oggi, e poi con Anna come Lucia diventava ovvio che stavo scrivendo una semi-parodia, infatti non c'è granchè di drammatico, non poteva essere una cosa seria. Su Xabaras glisso.
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-IL SENZA NOME-</center>
<b>Ma l'UNGENNANT esiste davvero in qualche leggenda popolare o è frutto della tua fantasia?</b>
l'Ungenannt me lo sono inventato, anche la parola tedesca non esiste, però in tedesco è lecito inventare neologismi, perchè le parole si possono accorpare. Mi piaceva l'idea di un'anima tormentata perchè nessuno ricorda chi sia o chi sia stata. Tra l'altro il titolo provvisorio era "A.A.A.", diventato poi "Investigatore offresi" diventato poi "L'Ungenannt" diventato poi "Il senza nome". SE sapeste i "veri" titoli delle mie storie, cioè i titoli con cui nascono, vi fareste certe risate... E tra l'altro capireste che certe speculazioni (quella tua sul nome di Dyd che Tiz dava a tutti i personaggi è azzeccatissima) in realtà non hanno nessun fondamento. Però mi piace che uno ci ricami su e che ci pensi, penso che sia divertente, per chi pensa e per chi legge il pensato.
<b>
Come ti sei trovata a lavorare con un gigante del disegno come Alessandrini?</b>
Giancarlo è un uomo adorabile, abbiamo tenuto insieme una lezione alla scuola di Fumetto di Bolzano. Si fa un sacco di paranoie come noi tutti, ma è davvero una persona alla mano.

<center>-IL SETTIMO GIRONE-</center>

<b>"Il settimo girone" ci hai presentato il personaggio delle Parche, un personaggio forte e che ha secondo me la potenzialità di "scuotere" l'universo di dylan (un pò come fato in john doe)... hai intenzione di riutilizzarle di nuovo in futuro?</b>
No, le Parche sono un po' come il direttore dell'Inferno, e poi sono esseri mitologici, meglio non abusarne. Sarebbe come avallare solo quella teaoria (per esempio: se esistono le Parche non esiste la Morte con la falce...).
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-MEMORIE DAL SOTTOSUOLO-</center>
<b>Per l'episodio dei Pennycoat ti sei ispirata alla puntata di "X-files" di un po' di anni fa in cui in altri frangenti Mulder si imbatteva in una famiglia rurale di quel tipo con risvolti tenebrosi-raccapriccianti.Oppure non c'entra niente?</b>
No, Mai guardato X-Files.

<center>-LA PESTE-</center>
<b>
Quando hai pensato ad Anna come Lucia e come ti è venuta l'idea (stupenda) di parle una nazionalità extracomunitaria?</b>
Beh, avevo due possibilità:
a) far innamorare davvero Dylan e fargli prendere la fatidica decisione, il che implicava la creazione di un personaggio femminile ad hoc, con spessore, creare una storia di loro due, e questo avrebbe portato via una fracca di pagine.
b) usare una donna del passato.
A questo punto però, visto che non potevo fare rifacimento "serio" dei PS, ho scelto Anna come Lucia. Ma Dylan non sposerebbe mai Anna. Quindi? Ho pensato a un escamotage degno di Anna e mi è venuto in mente questo.
<b>
Avevi altre idee per dare un senso alla proposta di matrimonio di Dylan?</b>
Probabilmente ne avevo, ma mi è venuta in mente questa e ho pensato subito che potesse funzionare.
<b>
In un modo tutto loro anche Murray e Amber si amano nella tua storia?</b>
Direi che Murray e Amber sono fatti l'uno per l'altra.
<b>
Perchè gli esperimenti di Xabaras non hanno avuto esito su Anna?</b>
Beh, era un po' un paradosso, una piccola carambola nel grottesco, ce ne sono molte nell'albo. Diciamo che Anna è un po' troppo "particolare" perchè qualsiasi cosa le faccia effetto.
<b>
Quando Anna viene portata in prigione e viene messa nella cella 14 del braccio B, 14 è un riferimento alla P di Paola (P=14^ lettera dell'alfabeto) e B di Barbato? Hai rigiocato con il tuo nome come avevi già fatto in Necropolis?</b>
Mi piace il numero 14, lo ammetto. La B è un caso.
<b>
Quando, dove e perchè xabaras ha già incontrato la verità? </b>
Lo lascio immaginare il lettore. Del resto Xabaras ne ha viste di cose e visitati di posti...
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La signora che si vede a pag. 31, e che poi non ricompare più (o almeno in sembianze umane), è forse l'insetto che legge nel pensiero?</b>
No, è un errore, un mero errore. In realtà doveva essere uno dei personaggi positivi, che alla vista della verità, pur se brontolona e sempre pronta a vedere nero, si accorge di essere stata una buona madre, una brava moglie e di essere realmente amata per quella che è. Ma nel marasma di personaggi quella donna è sparita dalla mia scaletta, probabilmente un errore nel salvataggio del file. E la sua storia non è mai stata raccontata. Ho sbagliato. Semplicemente. (La cimice è la portinaia che fa la fila in farmacia).
<b>
Il cameriere che nello speciale dinanzi alla verità diventa un gigante è per caso un omaggio a Papa Woityla?</b>
No, assolutamente. Quando ho scritto lo speciale Giovanni Paolo II era vivo (si parla di un paio d'anni fa).
<b>
Pensi per ora di metter da parte Amber e Murray o non è escluso che in un futuro lontano li si possa rivedere? </b>
Finchè un personaggio non muore lo si può sempre rimettere in gioco, ma per ora credo che un albo e due speciali li possano avere appagati...
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Hai detto nel topic dello speciale che l'idea di basarsi sui promessi sposi è partita da Marcheselli. E' la prima volta che ti lancia un'idea che, per tua stessa ammissione, non avresti mai considerato o è già successo?</b>
E' già successo. Lo faceva anche con Tiziano. A volte gli viene in mente solo un'idea e me la butta lì per vedere se ne può venire fuori un soggetto. E' altrettanto vero che io con i soggetti sono un disastro e lavoro meglio navigando a vista su una traccia, piuttosto che su una storia già impostata. Basta che uno mi dica una parola e io ci invento su una storia. Quando stendo il soggetto le parole diventano troppe, e troppe le idee e le tracce e ingarbuglio tutto. Certo, scrivo anche io i soggetti, e anche di qualche pagina, ma a volte una storia può nascere proprio da un'idea volante sua o mia.


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