grazie, Giovane Pionere. Non so però se condividerai quest'altra classifica.
Countdown delle 10 PEGGIORI STORIE di Chiaverotti secondo me
10. I killer venuti dal buio disegni di Siniscalchi, n°78: una ragazzina di quelle verginelle e stupidotte che piacciono a Chiaverotti sbarca a Londra e via allo stillicidio con questi tre improbabili killers men in black con mantellina che nelle movenze sembrano usciti da un numero dei Bulgari (Mai dire gol); non contento della scellerata trama l'autore ci propina un finale pretenzioso, addirittura un Dylan invecchiato per cosa? Per andare dietro al soggetto più scialbo che ci si potesse aspettare. Un vago episodio fantascientifico, una vaga spiegazione sui varchi spazio-temporali, un vago omaggio all'atmosfera tipicamente notturna e traditrice di Londra, un vago background delle varie vittime, un pugno di mosche per una storia insulsa.
9. Fantasmi disegni di Siniscalchi, n°85: Cinque ragazzi, una serata noiosa? Perché non fare una seduta spiritica? Un gioco innocente diventa un incubo senza scampo, perché, rimescolando le carte dell'aldilà , si può pescare l'asso di picche! Peggy e i suoi amici hanno risvegliato la rabbia degli spettri e ora devono fuggire alla loro vendetta. Dylan Dog cerca un senso in questa catena di morti misteriose. Dietro l'apparente furia dei morti, si nasconde forse la follia dei vivi. Questa è la presentazione sul sito Bonelli e devo confessare che non abbisogna di commento. Il trionfo della retorica commerciale tanto cara al Chiaverotti "incantatore di ragazzine", una storia insopportabile con personaggi insopportabili, melensi, incongruenti.
8. Titanic disegni di Piccatto, n°90: una storia, un enigma; un tale in Canada stramazza sotto i colpi di tale setta degli Innuats ma fa in tempo ad avvertire per telefono l'amico di vecchia data Dylan, il quale si imbarca su un'improbabile bagnarola con un altrettanto improbabile equipaggio (mezza dozzina di gemelli, dark ladies, una novantenne, altre comparse)... e poi? Che accade? Boh. La narrazione è così confusa e pasticciata che non ci è dato sapere con certezza. E' un giallo? Forse; ma è verboso, pieno di buchi, non decolla. I personaggi sono posseduti? Forse. Nel finale qualcuno accenna a qualcosa, ma capirci qualcosa è troppa grazia. E' un omaggio a Conrad? Se è così allora è un flop di proporzioni omeriche.
7. Lontano dalla luce disegni di Dall'Agnol, n°82: da chiavalandia con ridicolo.
6. Il gioco del destino disegni di Venturi, n°118: Dylan è sballottato da una giornalista alla ricerca di scoop mortali nella solita notte pazza di Londra mentre un idiota in costume trucida passanti in nome del "Destino", la giornalista e il killer si riveleranno compici della pagliacciata; incomprensibile accozzaglia di luoghi comuni (la notte, l'assassino, il destino, la messinscena, la metropolitana) ed a irritare non è tanto la pagliacciata quanto la dialettica che sembra quella di uno scrittore spompato; possibile che alcune frasi vengano a piè pari riprese così tante volte a distanza di poche vignette? Peraltro frasi prive di contenuto e colme di scimmiottamento mal riuscito dei classici sclaviani.
5. Il compagno di scuola disegni di Rinaldi, n°205: un tale si ritiene perseguitato sin dall'adolescenza da un altro tale, la contesa è quella di un libro immaginario prestato e non restituito (un Secret Window dei poveri), alla fine l'apparente vittima si rivela uno psicopatico capace di scagliare fulmini mentre l'altro continua a giocare allo stalker; l'ultimo Dylan di Chiaverotti, un testamento infelice. Dopo "Possessione diabolica", "La strega di Brentford" e "Il labirinto di Bangor" ingenui ma gradevoli ritorni dal futuro brendoniano venne pubblicata questa m<BIP>da probabilmente con la medesima strafottenza di chi l'ha scritta. L'unico sussulto è dato la metafora dell'ascensore-agonia ma per il resto una narrazione stiracchiata.
4. La sfida disegni di Montanari & Grassani, n°96: un apparente maniaco lancia la sfida a Dylan, molti saranno gli innocenti a rimetterci prima che venga alla luce la verità : stavano giocando alla playstation; può convivere la decenza con l'indecenza? Sì e Chiaverotti ce lo dimostra. Può convivere un'atmosfera thriller azzeccata e alcune buone trovate con lo spirito trash e conseguenti trovate allucinanti? Sì. Totale inaderenza tra il finale e ciò che lo precede, scimmiottamento dei classici sclaviani compresi zombi e morte apparente di Dylan, dialoghi dell'Antagonista sciatti. Memorabili anche Dylan ricattato attraverso uno scoiattolo, una gratuita decapitazione onirica all'interno di un De Chirico, una pensionata sbranata dai piranha.
3. Lo spettro nel buio disegni di Piccatto, n°68: torna Mana Cerace e salva il mondo da una catastrofe atomica, ma chi glielo ha fatto fare??? Assurdo; segni di vita da un encefalogramma piatto, quello di un nemico che già aveva del tutto esaurito la sua parabola, ricordiamoci che in "Il buio" il carisma spetta alla ragazza piuttosto che a un nemico-macchietta-riflesso-scopiazzamento da "Nightmare", quindi il danno è doppio riproponendo una minestra riscaldata e rivangando un'uscita di scena (quello di "Il buio", appunto) già mal riuscita. Al cattivo gusto non c'è mai fine e quindi ci appioppano quest'inverosimile alleanza tra Dylan e un antagonista da "Le avventure di Topolino", scompare, ricompare, brutalizza, simpatizza e scompare di nuovo. Speriamo per sempre.
2. Il bosco degli assassini disegni di Coppola, n°70: una gang di maniaci deformi e ipnotisti terrorizza un imprecisato sobborgo londinese, trucidando automobilisti, magistrati, poliziotti; il punto più basso, il pressapochismo chiaverottiano estremizzato eppure un capolavoro immortale del Trash, la trama è insignificante e irritante, quel che affascina è l'accozzaglia di buoni propositi horror mal sviluppati o di vuoti narrativi colmati da un lungo e gratuito flashback alla maniera di Roi sul passato del solito depravato, da personaggi tra i meno comprensibili della serie. In particolare il sosia di Woody Allen protagonista di un cameo enigmatico e la ragazza-mummia che subisce nel finale una metamorfosi altrettanto inspiegabile forse ripresa da "L'inquilino del terzo piano", chi lo sa.
1. La donna che uccide il passato disegni di Brindisi, n°94: un'incomprensibile donna mascherata e mortifera prima trucida passanti poi decide di sterminare le vecchie fiamme del povero Dylan e quasi ci riesce; in soldoni un ignobile attentato narrativo a Dylan Dog uno di quei terribili cross-over interni a una serie in cui l'autore non trova di meglio che ripescare in massa più personaggi del passato in un frullato di slasher gratuito. La donna che apre l'impermeabile come Giovanni di Aldo, Giovanni & Giacomo, i suoi deliri intrisi di vergognosa retorica sono tra le cose che più mi hanno irritato nella mia esperienza di lettore, il tradimento della filosofia sclaviana di cui Chiaverotti si professava "erede" è la ciliegina sulla torta.
Ultima modifica di Kramer76 il ven nov 02, 2012 1:31 pm, modificato 3 volte in totale.
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