<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"><i>Originally posted by the Imp</i>
Secondariamente, dò ragione a Juan che effettivamente Dylan dopo essere stato creato è diventato qualcosa che nemmeno Tiziano Sclavi ha previsto, però mi sembra sbagliato sostenere che ciò impedisca al cratore di modificare la creatura: il fatto che Dylan sia nato con certe caratteristiche non significa che non le possa cambiare.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Infatti non sostengo che ciò impedisca di cambiarlo, ma che <b>dovrebbe</b> impedirlo. Forse la differenza può apparire sottile, però è decisiva.
Parimenti, non è che DD non possa cambiare <b>certe</b> proprie caratteristiche, è che non dovrebbe.
Perchè? Perché è un patrimonio condiviso dal punto di vista della comunicazione. Non essendolo sotto il profilo della proprietà, è ovvio che si tratta di nulla più che del rispetto di quel patrimonio condiviso.
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Dirò di più (come Garamond): imho è impossibile che dopo 20 rimanga immutabile:<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Ma questo è lapalissiano. Vi è tuttavia differenza tra il rinnovare ed il ribaltare. Un patrimonio comune si fonda su elementi di <b>riconoscibilità</b>, che possono -e anzi debbono- essere aggiornati ai propri tempi, ma che non dovrebbero essere invertiti.
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"> in assenza di Sclavi i suoi sostituti, fra cui Paola, hanno cercato di rimanere fedeli alle origini, ma non essendo Sclavi non possono (e non vogliono, dal momento che ognuno ha uno stile, un certo modo di rapportarsi con la continuity e con il passato di dylan, in particolare), e neanche il ritornato Sclavi potrà, dal momento che dopo 20 anni pure lui è cambiato.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Paola Barbato <b>non</b> cerca di restare fedele al personaggio. Mi pare che quando faccio questa affermazione essa venga letta come se dicessi che scrive storie orrende. L'ho ripetuto mille volte, ma lo ribadisco ancora: non è così. In genere le sue storie sono scritte egregiamente, e, notazione personale, mi piacciono per come sono scritte. Ma <b>sono</b> storie infedeli, almeno quelle che ribaltano certe coordinate di riconoscibilità del fumetto.
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Dylan non si scrive da solo, quindi è inevitabile che dopo 20 anni non rimanga ancorato alle leggi che regolavano i suoi esordi, ma che tenda ad uscirne, quando i suoi autori ne sentono la necessità. <hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
A costo di ripetermi ad nauseam, questo è lapalissiano. Tuttavia, bisogna distinguere come e cosa dovrebbe essere aggiornato. Mi ripeto ancora una volta: il lavoro perfetto è quello di Boselli su Tex e di Burattini su Zagor, capaci di innovare profondamente il modo di scrivere le storie, rendendole moderne e adatte al gusto di oggi, ma nel pieno rispetto delle caratteristiche umane e narrative dei personaggi.
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E'inevitabile: alla lunga le cose o si evolvono, o muoiono.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Il Tex di Nizzi/Nolitta muore di evoluzione; il Mister No post nolittiano idem.
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Poi capisco che si possa apprezzare o non apprezzare il singolo cambiamento (per esempio, l'introduzione della continuity) a seconda dei gusti, ma non capisco il ragionamento secondo cui un elemento debba essere sbagliato solo perchè è un cambiamento, perchè profana la sacra, inviolabile icona del personaggio.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Non tutti i cambiamenti sono sbagliati, infatti. Perchè non tutti sono uguali ed hanno lo stesso peso.
<blockquote id="quote"><font size="1" face="Verdana, Arial, Helvetica" id="quote">quote:<hr height="1" noshade id="quote"> Se il cambiamento migliora la serie, magari sostituendo la vecchia icona con una nuova, 10 volte più bella, perchè non farlo? <hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Un'icona non è un personaggio evolutivo, ovvero mutando diviene qualcosa d'altro. E' ciò che gli sta intorno che può e deve mutare.
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Mi si obietterà che la nuova icona sarà anche bellissima, ma non sarà più Dylan, e in effetti il rischio c'è, più volte sono rimasto disgustato dalle storpiature di certi personaggi dopo i cambi (per esempio in Marvel, ogni volta che cambiava lo sceneggiatore degli x-men, mi trovavo a vedere il mio personaggio preferito che cambia completamente mentalità, in genere in peggio), ma penso sia possibile trovare un compromesso.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Esatto! Come fanno Boselli su Tex e Burattini su Zagor.
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In Bonelli mi sembra siano molto più scrupolosi in materia,e l'introduzione di nuovi elementi, affidata a bravi autori (una a caso...
) sotto la supervisione del creatore della serie, possa portare ad un miglioramento della serie, senza che questa cambi in maniera tanto radicale da risultare storpiata, in modo da salvare le caratteristiche principali che l'hanno portata al successo.<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Questa è sostanzialmente una leggenda, avvalorata principalmente dalle millanta dichiarazioni di Sergio Bonelli sul fatto che Tex debba essere immutabile (e loro non si azzardano a cambiarlo) perchè altrimenti i suoi lettori si incazzano. Non è così, il personaggio che è stato maggiormente stravolto è proprio Tex, e l'autore che più di ogni altro ha scritto storie eterodosse del personaggio (storie spesso bellissime, per altro) è stato proprio Sergio Bonelli. Da molti anni, inoltre, Nizzi prosegue questa svolta, e le storie di Boselli sono quantitativamente rare per fare la differenza.
Ma anche Mister No è stato mutato in grande profondità, e lo si vede in questi mesi con il ritorno di Nolitta, ed il ritorno di Mister No dopo tanti anni: il ribelle quasi anarchico che non eravamo abituati a vedere più.
Nick Raider si è esaurito all'esaurirsi di quella dimensione umana che aveva il gruppo attorno a lui, quando insomma lo si è ridotto alla sola funzione di sbirro.
Legs è "morta" di normalizzazione e riduzione a macchina investigativa del personaggio, quando la si è privata della carica eversiva del suo umorismo.
Nathan Never, poi, è un personaggio schizofrenico: quasi ogni autore ne ha una propria versione, a volte profondamente diversa da quella degli altri.
I cambiamenti in SBE avvengono in modo forse meno appariscente, ma non tanto meno profondamente.
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Secondo me tutto ciò è non solo auspicabile, ma presto sarà necessario, o Dylan non uscirà mai dal limbo in cui sta lentamente finendo, a furia di storie cliente/battutario/indagine/scontroconmostrooconserialkiller/finale (con le debite eccezioni).<hr height="1" noshade id="quote"></font id="quote"></blockquote id="quote">
Tra routine e rivoluzione c'è sempre la strada del giusto rinnovamento.
V.