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 Oggetto del messaggio: Re: #316 - Blacky
MessaggioInviato: mer dic 12, 2012 4:03 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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Credo si parlasse di 60/70.000 copie a settimana, ma potrei sbagliare (e anche di molto).

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È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: #316 - Blacky
MessaggioInviato: mer dic 12, 2012 4:56 pm 
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[quote="tommaso"]E' tutto relativo anche in Italia: la recente ristampa di Tex con Repubblica ha fatto numeri semplicemente spaventosi.
Come ritorno economico credo che per la Bonelli sia stato il più grande affare della sua storia, roba da far impallidere il boom di Tex a cavallo dei 60 e 70 e quello di Dylan a cavallo degli 80 e 90. Credo proprio sia stato uno dei più grossi successi della storia del fumetto occidentale.[/quote

Mi sa proprio di no... sebbene si è stato un grosso successo in termini di profitti... ma numeri cosi esplosivi non credo proprio...


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 Oggetto del messaggio: Re: #316 - Blacky
MessaggioInviato: mer dic 12, 2012 6:02 pm 
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Cyber Dylan ha scritto:
La crisi del fumetto è più o meno globale. Vuoi per motivi economici, vuoi per effettiva carenza d'idee, siamo lontani dai fasti degli anni '80.

Scusa Cyber, prendo spunto da questo tuo intervento per allargare un po' il discorso.
Restando dalle nostre parti, negli anni '80, si parlava già di crisi del fumetto. Ovviamente, i numeri erano ben diversi da quelli attuali, ma le testate avevano perso migliaia di unità rispetto ai fasti degli anni '70, cioè quando Tex raggiunse l'apice delle vendite (secondo i dati diffusi all'epoca, si dice che si aggirasse intorno alle 6/700.000 copie al netto delle varie ristampe); e diversi esperimenti editoriali erano falliti (vedi Bella&Bronco). Fu proprio il successo inaspettato della creatura sclaviana a rilanciare il medium di Casa Bonelli. Come sappiamo, Dylan Dog sbarcò nelle edicole a settembre del 1986 e il suo successo non fu certo immediato, anche se la testata fu caratterizzata da una crescita costante che culminò, nella prima metà degli anni '90, nelle straordinarie cifre che conosciamo: 5/600.000 copie al netto delle ristampe. E Tex era praticamente il secondo in classifica (300.000/350.000 copie?). Dunque, nella prima metà degli anni '90, quando il fumetto aveva concorrenti del tutto ragguardevoli, come la televisione e i videogiochi, la sua diffusione fu tra le più alte di sempre: si ritornò, insomma, alle cifre del Tex di Bonelli padre.
Per ovvie ragioni, il mio discorso è un po' semplificato; ma per chi volesse conoscere più approfonditamente la situazione di quegli anni, questo articolo mi sembra molto valido:
http://www.ubcfumetti.com/mag/inizio80.htm

Cita:
Mi sa proprio di no... sebbene si è stato un grosso successo in termini di profitti... ma numeri cosi esplosivi non credo proprio...

Più che altro è stato il venduto complessivo ad essere molto alto.

@N.6: Mi permetto di risponderti su alcuni punti:
Cita:
Il calo di vendite per me è dovuto a tre fattori concomitanti: il fatto che in generale si venda meno,

Negli anni '80, prima dell'avvento di DD, si vendeva meno degli anni passati. Le cifre erano certamente superiori a quelle attuali, ma la crisi era conclamata. Oggi si vende meno perché nel corso delle decadi, la Bonelli ha perso un'enormità di lettori. Le motivazioni? Strategie fallimentari, pubblicazioni senza successo con conseguenti perdite economiche, gestione delle singole testate spesso all'acqua di rose, qualità narrativa dei vari prodotti spesso ingiustificatamente ridimensionata, e via discorrendo. È ovvio che, a questo punto, oltre a doversi accontentare di un venduto molto più ridotto, anche i media concorrenti diventano un serio problema, perché quando hai perso lettori, difficilmente questi torneranno a cercarti e, con molta probabilità, cercheranno lo svago altrove. Ma non è tutto. Nella civiltà dell'immagine e dell'informazione, la Bonelli continua a promuovere scarsamente i propri prodotti al di là del parco lettori già a sua disposizione. Spesso, la gente non compra semplicemente perché non è stata informata. Un esempio? Vedi il lancio di Saguaro. Nonostante la riproposizione dei vecchi moduli narrativi che risulta quantomeno anacronistica agli occhi di un lettore moderno, Saguaro non ha goduto di un buon tam-tam pubblicitario. Alla fine, siamo sempre noi della cerchia a comprarlo. Nel Terzo Millennio, per un'azienda, non è più pensabile vivere senza aprirsi al mondo esterno e sfruttarne i canali. Anche il ritardo nella pubblicazione in digitale è sintomo di questa chiusura eccessiva.

Cita:
l'abbandono di Sclavi (se fosse rimasto, anche solo come curatore, forse la perdita sarebbe stata minore, in quanto Dylan Dog era una serie profondamente legata alla personalità del suo creatore e più difficilmente gestibile da altri)

L'abbandono dello Sclavi scrittore ha certamente pesato. E molto di più la sua crisi creativa, che ha avuto effetti negativi sulla testata. Riguardo al legame con il personaggio, potrei dirti la stessa cosa delle altre testate storiche Bonelli. Non è affatto vero che *solo* Sclavi fosse legato alla sua creatura o che lo fosse in maniera più profonda di tanti altri. G.L. Bonelli era legatissimo a Tex e vi ha riversato tutto sé stesso, così come Castelli su Martin Mystère, Nolitta su Mister No ecc.
E poi, sei davvero convinto che lo Sclavi curatore sia stato tanto impeccabile? Ti ricordo che i numeri celebrativi vengono sempre scritti sotto la sua supervisione e, a quanto si sa, è lui a dare la traccia. Per esempio, tanto per dirne una: nel Ventennale, la dipartita di Xabaras è stata una sua idea. Un po' come se su Tex si eliminasse Mefisto o su Diabolik si scavasse la fossa a Ginko. Ovviamente, con i dovuti distinguo. Xabaras appariva di rado, ma la sua presenza aleggiava sempre sul personaggio ed era intrinsecamente legato alla testata. È stata una scelta felice? Perché, oggi, alcuni sceneggiatori sentono la mancanza di un cattivo fisso sulla testata? E potrei aggiungere anche il fatto che per anni la Barbato ha massacrato le coordinate psicologiche del personaggio senza che lui, sotto la veste di direttore generale, si sia mai opposto. Lui, che è il creatore del personaggio e che dovrebbe conoscerlo alla perfezione.
E sempre lui, appunto, ha permesso che venisse scritto un Ventennale totalmente snaturante per la testata. A mio avviso, in questi anni, Sclavi ha pesato eccome come "curatore" e "ideatore" della testata, ma in senso negativo!

Cita:
e la decisione della Bonelli di annacquare i toni horror della serie (che comunque ha delle motivazioni, anche se Sergio Bonelli in realtà li giudicava eccessivi fin dall'inizio e quindi non stupisce sia arrivato a farlo).

Esistono motivazioni per ogni cosa che è avvenuta in Bonelli, ciò non toglie che, insieme alla scelta di cancellare i "siparietti erotici" delle origini, è stata una scelta molto discutibile e senz'altro dannosa.
Cita:
Semplicemente, trovo assurde certe considerazioni di chi è convinto che con una gestione diversa Dylan sarebbe comunque ai fasti di vendite del passato e che le colpe siano solo ed esclusivamente gestionali. Pensarlo vuol dire essere slegati dalla realtà, basta guardarsi attorno un po' meglio per capirlo.

Nessuno, mi pare, abbia detto che con una gestione diversa Dylan avrebbe continuato a vendere le stesse cifre del suo glorioso passato. Esse dipendevano anche dalla moda, e molti, si sa, avrebbero abbandonato con il tempo- come di fatto è avvenuto. Ma questo non avrebbe certo costituito un problema tale da parlare di tracollo delle vendite.
Un curatela serie, inoltre, tiene conto che un personaggio seriale deve anche aggiornarsi con i tempi, proporre esperimenti e mai adagiarsi su sé stesso. Cose che vanno fatte, naturalmente, nel rispetto della tradizione. Non è che lanci un prodotto che ha uno straordinario riscontro di pubblico e poi lo rinnovi per 'sottrazione', come è stato fatto in quasi un quindicennio di vita editoriale, definendo questi interventi come naturale evoluzione della testata; oppure dormendo sugli allori perché tanto il personaggio è codificato e non c'è altro da fare.

Cita:
Poi, ultimamente ho l'impressione che come curatore Gualdoni stia facendo delle mosse giuste, nel senso che pur non essendoci un ritorno in pompa magna dello splatter, almeno le storie sembra che stiano tornando sui temi horror, dopo un lungo periodo in cui sembrava aver prima affiancato e poi sostituito Nick Raider come serie gialla in casa Bonelli, e se all'epoca in cui impazzava Ruju trovavo tante storie noiose e illeggibili, oggi al limite alcune sono un po' vuote di contenuti, ma comunque di maggiore leggibilità.
Quindi, non fucilatemi, ma a me attualmente Dylan sembra in fase di miglioramento rispetto a qualche anno fa, pur essendo ancora lontano dai fasti passati.

Per carità, niente fucilazione, ma solo argomenti, informazioni e sana persuasione dialettica. :wink:
Come facilmente intuirai, sono del tutto in disaccordo sulle tue valutazioni sull'attuale gestione gualdoniana. Un esempio: l'ultimo suo numero, "I segni della fine", è imbarazzante persino da un punto di vista meramente tecnico; solo il peggio Nizzi su Tex era riuscito a toccare un tale punto basso. E poi, il ritorno al passato gualdoniano assomiglia ad un ripiegamento: si guarda agli anni '80 nel tentativo di ricalcare tutti i cliché, richiamando personaggi "dimenticati", al solo scopo di strizzar l'occhio ai fan di vecchia data. Non c'è, in sostanza, la volontà di guardare al passato per riappropriarsi delle coordinate narrative della testata aggiornarndola al 2012. Prova ne sia, ad esempio, l'accenno anacronistico e "fuori tempo massimo" del poliziotto nell'incipit de "I segni della fine" ai fumetti horror che traviano i giovani e le loro menti. Ripeto: Gualdoni guarda agli '80. Si aggiunga a questo lo scarso spessore delle storie in cui viene messo in atto questo 'recupero' e il gioco è fatto.
E, no, neppure come curatore è il massimo: il livello di bassezza toccato ne "La testa del killer" è ancora vivido nella mia mente, errori grammaticali inclusi; per non parlare poi dell'infelice scelta di 'allontanare' Medda, Barbato e Recchiono e lasciare al timone se stesso, Di Gregorio e Marzano, che, quantunque siano artigiani che possono piazzarti ogni tanto la buona storia, non possono reggerti, a lungo termine, una testata dal passato glorioso qual è DD.

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 Oggetto del messaggio: Re: #316 - Blacky
MessaggioInviato: mer dic 12, 2012 8:37 pm 
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gojohnny ha scritto:
tommaso ha scritto:
E' tutto relativo anche in Italia: la recente ristampa di Tex con Repubblica ha fatto numeri semplicemente spaventosi.
Come ritorno economico credo che per la Bonelli sia stato il più grande affare della sua storia, roba da far impallidere il boom di Tex a cavallo dei 60 e 70 e quello di Dylan a cavallo degli 80 e 90. Credo proprio sia stato uno dei più grossi successi della storia del fumetto occidentale.


Mi sa proprio di no... sebbene si è stato un grosso successo in termini di profitti... ma numeri cosi esplosivi non credo proprio...

Credimi. La cosa è stata confermata anche da un autore texiano (non faccio nomi trattandosi di questione di soldi, anche se è stata una cosa che ha detto tranquillamente in pubblico), che ha confermato come tutti gli autori texiani ristampati si siano visti arrivare cifre mai viste in fatto di percentuali di diritti d'autore sulle ristampe.
Parliamo di una collana settimanale di volumi di quasi 7 euro, partita con una tiratura pare sulle 200.000 copie e chiusa dopo 239 numeri quando ancora vendeva tra le 60 e 70.000 copie. Non conosco i numeri del mercato giapponese, ma nel resto del mondo non so davvero chi possa aver fatto un botto del genere.


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 Oggetto del messaggio: Re: #316 - Blacky
MessaggioInviato: mer dic 12, 2012 9:54 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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LebbraDelSabatoSera ha scritto:
@Craven: in un mondo perfetto, Dio Brando fa il culo a Jonathan Joestar tutta la vita...


E in un mondo stracazzoso Jotaro Kujo gli rifà la prostata ad entrambi.
Pensa te ! 8-) :D 8-)
[...]

Non bazzico di solito sulle anticipazioni per motivi che non sto a spiegare...
ma questa assuefazione a Gualdoni che si auto-approva storie a manetta comincia a diventare stucchevole, nel senso che mi si stuccano le gonadi a presa rapida tra loro :? .

Uno che lo fermi in redazione, no?
O tutti gli altri sono a corto di idee, mentre la sua vena straripa fino ad allagare l'oceano?
Monopolio ben visto dai piani alti a quanto pare...MASSEPO' ? :mad:

Non metto in discussione il discorso delle vendite che rimane quello che è a prescindere dagli autori sul tamburino... ma solo per le statistiche, parlando della serie regolare, quest'anno abbiamo un record mica male.

a) 1 pennajolo 4 storie 4 (più una quinta dopo Natale come ammazzafeste)

b) tutti gli altri miserandi svuotati di inventiva o allontanati per ragioni mooooolto discutibili: 1 ciascuna, ad andare bene, per otto mesi (De Gregorio-Gennajo; Marzo-Marzano [ ekkisennò]; Accatino-Aprile; De Nardo-Maggio; Ruju-Luglio; Recchioni-Agosto; Barbato-Ottobre; Stano-Dicembre)

E' un trend che solo Sclavi poteva permettersi ai temi floridi.
Adesso a fiorire sono soltanto le piantagioni di cipolle. Per piangerci sopra :cry:

Mambasta con lo stakanovismo :!: :!: :!:
Una pausa lavorativa non ha mai fatto male a nessuno.
Propongo una colletta per affibiargli delle ferie. Lontane dai fumetti, possibilmente.

STAY HUNGRY
STAY FOOLISH
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(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: #316 - Blacky
MessaggioInviato: mer dic 12, 2012 10:40 pm 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
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Per quanto responsabile, non credo sia tutta farina del suo sacco.
Immagino che anche lui preferirebbe circondarsi di autori eccelsi, ne farebbe figura migliore.
Forse sono scelte anche dei medesimi, o dettate ancor più in alto, chissà...

Cmq...non è che siete un poco OT ??

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Oriana Fallaci ti amo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #316 - Blacky
MessaggioInviato: mer dic 12, 2012 10:49 pm 
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Iscritto il: mer giu 27, 2012 1:35 pm
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Mi sembra che ogni autore su Dyd, dopo un primo anno di rodaggio, dal secondo abbia avuto un'impennata di prolificità (se andiamo a guardare mi sembra valga per Ruju, per Barbato...dovrei controllare gli altri). Se Gualdoni pubblica 5 storie quest'anno (mi pare che il battesimo sulla regolare sia avvenuto l'atro anno...o due anni fa?) é ancora poco!
Pur essendo il curatore, é appena "arrivato" come sceneggiatore, quindi la sua prolificità é più alta: qualcuno si ricorda quanto pubblicava Ruju ai tempi "belli"?

Difeso Gualdoni per la sua prolificità, posso ricominciare a cecchinarlo per le sceneggiature...

...in attesa di Blacky (salvataggio in extremis dall'OT?)

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 Oggetto del messaggio: Re: #316 - Blacky
MessaggioInviato: mer dic 12, 2012 10:59 pm 
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Iscritto il: dom set 16, 2012 12:28 pm
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wolkoff ha scritto:
STAY HUNGRY
STAY FOOLISH
BUT STAY AT HOME

:mrgreen: :mrgreen: questa è bellissima, ed è già il secondo intervento divertente che leggo in 5 minuti!

Comunque anni fa mi sembra che Ruju scrivesse parecchio.
Ho controllato ora, stagione 1999: 6 storie di Ruju, tra le quali Il bacio della vipera, L'alieno, Percezioni extrasensoriali .


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 Oggetto del messaggio: Re: #316 - Blacky
MessaggioInviato: mer dic 12, 2012 11:02 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Località: Inverary 2.0
LebbraDelSabatoSera ha scritto:
Pur essendo il curatore, é appena "arrivato" come sceneggiatore, quindi la sua prolificità é più alta


Per me è proprio "arrivato" in senso assoluto :evil: .
Vale a dire che è quasi finito se non s'inventa qualcosa all'altezza in un futuro prossimo invece di tirare a campare con queste solfe da ragazzinismo autoriale :cry: .

E' arrivato persino a farmi rivalutare Marzano (v. La voce negata, proprio una bella sorpresa inaspettata), e non mi stuperei se anche Di Gregorio passasse per un genio incompreso dopo il suo ultimo esilio.
Vorrei una tregua, tutto qui. :roll:

Che gli autori rampanti per auge (autoprodotta) siano prolifici ci può stare.
Prolifici di cosa poi...è tutto da vedere nella nursery redazionale :|
Ma è lo sfarfugliamento degli altri in mille rivoli che mi preoccupa. Non dà garanzie per il futuro, e lascia intravedere una testata monocefala. Sul grugno di chi la prende ancora, la testata :tc:

ALOHA DAL MIO STAND

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 Oggetto del messaggio: Re: #316 - Blacky
MessaggioInviato: mer dic 12, 2012 11:52 pm 
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tommaso ha scritto:
Parliamo di una collana settimanale di volumi di quasi 7 euro, partita con una tiratura pare sulle 200.000 copie e chiusa dopo 239 numeri quando ancora vendeva tra le 60 e 70.000 copie. Non conosco i numeri del mercato giapponese, ma nel resto del mondo non so davvero chi possa aver fatto un botto del genere.

Buono a sapersi! :wink:

EDIT: Su Comicus, ho trovato questo commento del Rrobe di un anno fa:


"Intanto, un dato ufficiale:
la ristampa a colori di Tex di Repubblica, in toto, ha venduto 27 milioni di copie.
27, milioni, di copie.
A quasi 10 euro l'una.

Sono rimasto basito. "


Link:Comicus

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 Oggetto del messaggio: Re: #316 - Blacky
MessaggioInviato: gio dic 13, 2012 2:19 am 
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 Oggetto del messaggio: Re: #316 - Blacky
MessaggioInviato: gio dic 13, 2012 9:42 am 
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wolkoff ha scritto:
E' arrivato persino a farmi rivalutare Marzano (v. La voce negata, proprio una bella sorpresa inaspettata), e non mi stuperei se anche Di Gregorio passasse per un genio incompreso


"La Voce Negata" non l'ho letta ma molti ne parlano bene, anche chi non ha apprezzato alcune storie precedenti di Marzano, "La Dea Madre" era una delle più belle di Denardo... probabilmente produrre di meno aiuta questi autori a produrre di meglio (quando Ruju teneva in piedi la baracca, molte delle sue erano "tirate via" per questo, IMO). Accatino e Cavaletto mi sembrano molto apprezzati, ma se fossero obbligati a una maggior prolificità, le storie ne risentirebbero...
..ovviamente la soluzione non mi sembra quella di occupare la testata con storie di Gualdoni, ma non lasciarsi sfuggire Medda, Barbato, Recchioni; Se avere più autori porta ad una personalità più slegata di Dyd e comprimari, chissenefrega, purchè le storie siano di qualità!


(che per molte delle storie gualdoniane, servirebbe Hokuyasu Nijimura e i poteri di cancellazione del suo "THE HAND"... :wink: ).

:tc: :tc: :tc: (ho deciso che se ci sono un paio di teste di cavallo, il messaggio non può essere così OT...) :)

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 Oggetto del messaggio: Re: #316 - Blacky
MessaggioInviato: ven dic 14, 2012 9:57 pm 
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Un cavallo, Gualdoni e Bigliardo (inadatto a Dylan da sempre secondo me). Un pessimo inizio (credo) :dito:

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Giosafatte Salterino, al rogo mandateci gli inquisitori !


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 Oggetto del messaggio: Re: #316 - Blacky
MessaggioInviato: lun dic 17, 2012 6:20 pm 
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Località: Venaria Reale (To)
Solo per me il cavallo nella copertina è rappresentato in maniera discutibile?

Quegli spaghetti rossi sul corpo cosa sono? Le vene? I muscoli? Bah

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"Ci sono piu' cose in cielo e in terra, Orazio, di quante se ne sognino i tuoi sistemi filosofici"


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 Oggetto del messaggio: Re: #316 - Blacky
MessaggioInviato: lun dic 17, 2012 6:25 pm 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
Messaggi: 6349
Località: Milano
Bigliardo a me piace molto, ha un tratto molto preciso e curato, i suoi disegni sono molto comunicativi.
Il solo problema è che, non so per quale motivo, gli danno sempre in mano storie che partono già con il freno a mano tirato...
Anche se personalmente "Poltergeist" mi piacque molto. Mi riconoscevo nella pupa sensitiva...

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