Cravenroad7

hai ragione su entrambi i fronti; ora cerco di esplicitare i contenuti che davo per insiti nelle faccine:
se oggi riapro lo Stano del primo DD (o forse qualsiasi Stano) ci trovo un tratto assolutamente nuovo, del tutto insolito nell'universo bonelliano, d'impatto e al tempo stesso evocativo, a mio modo di vedere autorale, espressivo ed espressionista, in parole povere lo adoro dalla prima vignetta e rimango così
dopo diverse letture di Trigo (che inizialmente non apprezzavo granché, ma tutto sommato avevo 9 anni) mi accorgo di essere di fronte a un artista che parte da una tradizione affermata e la scompone a suo piacimento, di fatto quello che a primo acchito appare disomogeneo e frastagliato si rivela nel tempo ricco di dettagli e sempre adatto all'attimo narrativo; a mio modo di vedere avrò tempo per apprezzarlo ancora di più e ogni volta che me lo riguardo faccio così
e poi arrivano MeG nei quali intravedo tentativi non riusciti di dare dinamismo laddove è richiesta azione, dare espressività laddove gli occhi lo richiedano, acquisire uno stile personale (tradizionale o innovativo) che possa imporsi fra gli altri (ho citato Stano e Trigo, ma c'erano Roi, Casertano e Ambrosini a quei tempi); l'unica loro dote era quel gusto nel distorcere gli spazi e riempirli di ombre giganti a mo' di Murnau per intenderci; insomma ogni tanto me ne risfoglio qualcuno ma diventa una lettura frettolosa e nostalgica e quindi
per concludere disapprovo l'idiozia di quel blogger e l'ho postato proprio in tal senso, catalogandolo come hater con accezioni esclusivamente negative.

Su Stano sono d'accordo, su Trigo anche - seppur con qualche riserva.
Su M&G un po' meno, perché bisogna rivedere anche il contesto della storia che è stata assegnata loro e l'atmosfera che hanno saputo infondervi. Non è solo una questione di tecnicismi, di abilità espressive o talentuoseggianti, ma di resa complessiva, tramite uno stile personalizzato.

Per questo non vorrei che nessun altro ridisegnasse i personaggi decrepiti de La Zona del Crepuscolo, o la brughiera fumosa & meschina di Una voce dal Nulla, o la provincia grottesca & cialtrona di Ramblyn al posto loro. Il miglior Casertano, il più cazzuto Brindisi, il più volatile Ambrosini, il più ispirato Roi, non avrebbero reso altrettanto.
Non avrebbero reso "quello".

HO RESO IL CONCETTO DI ALOHA?

hai reso alla perfezione, ma credo che il concetto possa essere esteso a qualsiasi altro disegnatore di quella prima fantastica era (non me ne voglia ma... Cossu escluso) ed è quello che intendevo per aspetto affettivo della questione, il che mi riconduce a pensare che poi il tutto è altamente soggettivo e infatti, per rientrare un attimo in topic, ho smesso da anni di comprare i maxi con tre storie disegnate dal poco dinamico duo; non so, magari mi perdo qualche perla ma tanto per qualche settimana c'è Pazienza in edicola

Ombre è disegnato in maniera eccellente.

I vecchi M&G (specialmente fino al 50, grossomodo, e più che specialmente nei loro primi dieci albi) mi piacevano tantissimo. Vedevo già allora gli errori anatomici, ma l'atmosfera che sapevano infondere alle storie, con il loro tratto vintage e visionario, era IMO impareggiabile. Con il passare del tempo, però, i pregi sono quasi scomparsi e i difetti sono aumentati.

infatti, anche secondo me è il contrario, siamo tipo 2-3 a difenderli ancora...



beh questo concetto si potrebbe applicare ad un sacco di campi... il primo che mi viene in mente è quello musicale ad esempio...

Non ho capito.
Convieni con me che ci sono vecchi inadeguati che tolgono spazio a giovani talentuosi?
Ma nella discussione il tuo ruolo non era quello del difensore di M&G?

Fino a "vecchi inadeguati" ancora ancora, ma che tolgano spazio ai giovani non mi sembra proprio, in Italia abbiamo più disegnatori di Dylan Dog che parchi naturali. Per non parlare del fatto che M&G sono confinati sull'Old Boy, GIUSTAMENTE in quanto testata collaterale dichiaratamente vintage, in cui a turno sono apparsi anche Di Vincenzo, Torti, ecc.

Insomma i disegnatori in Italia non muoiono di fame, o comunque non muoiono di fame per colpa di Montanari e Grassani.

Aridanghete, allora forse nun ce semo capiti
Non è una questione affettiva o di punti di vista soggettivi a ritroso. M&G erano l'ideale per quel tipo di storie che ho elencato: hanno ricoperto con onore/successo la mansione, e sfido chiunque a dire che un altro disegnatore dell'allora scuderia avrebbe fatto di meglio con quel tipo di contesto/ambientazione. Erano pienamente azzeccati perché il loro stile corrispondeva con il respiro complessivo della storia e l'impianto visivo che si voleva dargli. Uno stile soggettivo, d'accordo, ma sempre unico a modo oggettivamente loro, in quanto personalizzato ad hoc.
L'effetto amarcord colante nell'autobiografico non c'entra quasi 'na mazza .

ANCHE ALOHA ERA OGGETTIVO

Yep, mi sono espresso male. Intendevo un'altra cosa comunque superflua nel discorso.

Mah. Secondo me certe storie sembrano inscindibili dal tratto del disegnatore semplicemente perché ormai le si associa automaticamente al quel tipo di disegno. Quelle storie e quei disegni ormai sono cristallizzati nella memoria, e non si riesce a immaginarli diversamente. Probabilmente, se a suo tempo "Le notti della luna piena" fosse stata disegnata da un Roi o da uno Stano, ora si sosterrebbe la stessa cosa, ovvero che quel tratto è perfetto per quella storia.

Per ovvi motivi questa tesi non è verificabile, ma tutto sommato mi sembra una spiegazione convincente.

Senza ombra di dubbio si giocano l'ultimo posto con Cossu fra i disegnatori di Dylan.

Io forse ho un problema....adoro Cossu!
Però, ombre a parte, su DD gli han dato sempre storie "debolucce"

Leggetevi il suo Dan Morrison e poi ne riparliamo...

Anche io ho rivalutato molto Cossu col tempo, è un ottimo disegnatore e le sue prime prove su DD mi piacciono; solo che, vuoi lo stile poco adatto, vuoi le storie orribili che gli hanno affibbiato, su Dylan è uno di quelli che amo di meno.

Purtroppo tendiamo ad associare il disegnatore alle storie...ecco perché su Cossu e M&G abbiamo la stessa percezione...
Dai, ma una storia come "L'alieno" o "Sopravvivere all'eden" avrebbe sminuito chiunque... (scusa )