Keanu Coen ha scritto:
Se il corridoio è quello di dylan, ahimè sarà pieno di mostri...
Magari
quelli veri (insomma, vampiri, zombi, licantropi etc.) è da un po' che latitano sulla regolare, sostituiti da... boh.
Per una serie nata come horror perdere l'horror (sostituito, come ripetuto sino allo sfinimento, da "spaccati critici" della società contemporanea, meta riflessioni che non portano da nessuna parte, scenette d'azione stile Steven Seagal) è grave.
I "mostri" ora sono ben altri (e mi riallaccio alla tua giusta allusione) e molto più minacciosi per l'indagatore e la testata.
EDIT
Comprato stamattina. Nonostante le mie già palesate ritrosie nei confronti degli "albi sottiletta" avevo anticipato che comunque questo numero lo avrei preso per rivedere Mari a colori, e così è stato.
Introduciamo questa piccola analisi con i "lati positivi":
innanzitutto i disegni di Mari, come al solito molto bravo e da sempre uno dei miei preferiti in casa Bonelli. I colori di Sergio Algozzino, poi, dal gusto retrò, conferiscono un surplus alla sua espressività anziché manometterla. Mari in bianco e nero è uno spettacolo per gli occhi, ma anche così, con "questi colori", riesce ad affascinare. Alcuni elementi nella storia sono "interessanti", si veda ad esempio
Carina anche la quarta di copertina, tremendamente retrò.
I "lati negativi" si possono ricondurre a:
una lettura che si riduce a cinque minuti. Cinque minuti di pulp horror privo di grande spessore. Il riciclo (ancora!) di certi personaggi. Due in particolare: uno ormai un'icona (JF: per capire di chi parlo aprire lo spoiler sopra), e l'altro ormai, passato da ruoli reali, all'essere un personaggio del mondo dei fumetti (TS). Non c'era da aspettarsi roba diversa da una miniserie che subodorava di pulp horror da un miglio. Se si cerca lo "spessore" (in tutti i sensi) è meglio rivolgersi altrove.
Lo so, i lati positivi sembrerebbero maggiori, ma in realtà quelli negativi pesano di più. Chi compra il volumetto è bene capisca che questa storia, in sole trentadue pagine, non porta da nessuna parte. Spunti carini, e sarebbe sbagliato dire il contrario, ma niente più. Bisognerebbe aspettare per capire dove si voglia andare a parare (quindi niente roba "corta ma autosufficiente" come Margherite, Gnut, La Piccola Biblioteca Di Babele e katsi vari) Una miniserie che, come specificato in precedenza, fosse stata gestita in tre puntate, sarebbe stato meglio.
A parte il rapporto quantità/prezzo fallisce anche il rapporto qualità/prezzo e francamente non basta mettere
per rendere il piatto più gustoso...
Acquisto sconsigliato.
Io sono d'accordo con il Rrobe, che a fronte delle critiche dice:"ragazzi alla fine è solo un fumetto, è intrattenimento".
Anche per me è solo intrattenimento e quindi spendere 3,50 per 5 minuti di lettura è di conseguenza m'ero collezionismo. Punto.
Alla Bonelli (attuale) mi limito a dire che oltre a questi albi non prenderò neanche i color fest dove ripubblicheranno queste storie. Ristampe da lettori di serie b? No grazie.
Sul contenuto non entro ovviamente nel merito non avendolo letto ma mi sa tanto del classico mondo al contrario pieno di cliché ribaltati per l'occasione. Noto, dal commento di nima, che l'attuale gestione di Dylan Dog, quella famosa per averci raccontato per anni che era indispensabile bruciare i ponti con il passato, alla prova dei fatti è quella che più sta stucchevolmente pescando a piene mani in qualsivoglia rimando ai primi anni di DD (Gnaghi, DZ, Sclavi, Johnny Freak, I primi albi, ecc.).